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EDITORIALE DELLA NOTTE, PENSIERI, OPINIONI, RICORDI, IDEE, SUGGESTIONI, COMMENTI......PER UN NUOVO GIORNO

Post n°4025 pubblicato il 12 Aprile 2010 da psicologiaforense

EDITORIALE DELLA NOTTE

copyright,by  psicologiaforense,  riproduzione riservata

MIO RICORDO DI
INDRO MONTANELLI:
Spirito geniale, libero, severo e volubile

Sono 9 anni  che Montanelli è morto. Sul vuoto che ha lasciato tra i suoi lettori difficile aggiungere qualcosa di nuovo al profluvio di articoli scritti dopo la sua scomparsa. Stupirà dunque che aggiunga anche il mio... Oggi se ho un cruccio è quello di non aver conosciuto Montanelli di persona. La verità è che quando potevo farlo attraverso amici comuni, lui era già in là con gli anni. Forzare, oltre una certa soglia anagrafica, una conoscenza rappresenta sempre una violazione d'intimità. Fra l'altro, oltre a tenere a mente un aforisma di Karl Kraus, che piaceva anche a lui: «Molti desiderano ammazzarmi. Molti desiderano fare un'oretta di chiacchiere con me. Dai primi mi difende la legge, dagli altri…. », mi ero accorto, seguendo in televisione le sue interviste con Elkann, che Montanelli aveva con l'età accentuato alcuni tratti della sua ciclotimia. Anche questo mi rendeva più perplessa a fare il passo.

Montanelli era un toscano con tutte le qualità e i limiti di un toscano. Se tra questi ultimi si iscriveva d'ufficio il temperamento, che, quando c'è, come spesso ricordava, è sempre brutto, tra le prime entrava di diritto l'uso raffinato della lingua, che per ogni toscano è un lascito naturale della terra d'origine. Una dote che si ottiene per successione e che bisogna però coltivare per evitare il rischio dell'inaridimento. «L'eredità che abbiamo ricevuto» scriveva Goethe «dobbiamo conquistarla di nuovo per evitare di mandarla in rovina». E Montanelli la riconquistava ogni giorno col suo lavoro. Per lui, “come” si scrive non era meno importante di “quel” che si scrive. Non amava il giornalismo sciatto, sindacalizzato che aveva inondato, dopo il '68, le redazioni dei giornali. Uno dei motivi per cui si legge poco nel nostro paese – affermava spesso attirandosi l'ira dei professori – dipende dalla circostanza che molti giornali, molti libri, specie quelli di storia, sono scritti in un linguaggio involuto.
E ntrato, anche per queste sue asserzioni, in polemica col mondo accademico, a un certo punto della sua vita s'impuntò a dimostrare l'assunto. Si mise insieme a qualche suo collega giornalista, più giovane di lui, a scrivere a quattro mani, sfornando ogni fine d'anno un libro sulla storia d'Italia, dai coloni della Magna Grecia a Berlusconi. Come primo compagno di viaggio scelse Roberto Gervaso. Le vendite toccarono picchi altissimi. Da quelle pagine, ancora profumate d'inchiostro, fluiva chiaro, con i primi refoli dicembrini, il racconto d'Italia. Quei lavori non avevano pretese storiografiche esaustive. Rappresentavano lo scheletro narrativo, che chiunque poteva impolpare, approfondendo un periodo, su testi più specialistici. Come capitava sempre con i suoi articoli, anche i libri si leggevano d'un fiato e non capitava mai a un lettore di arrivare all'ultima pagina stremato dagli sbadigli. Purtroppo succede, Dio se succede. Qualunque cosa scrivesse, il suo stile era di un nitore assoluto, di una scanzonata ironia. Nel Giornale, che rappresentò la sua scommessa quando fu messo alla porta dal Corriere della sera, fu costretto a firmare da direttore. Il ruolo non gli piaceva. O, meglio, gli piaceva (l'adagio siciliano “megghiu cumannàri ca fùttiri” faceva di tanto in tanto capolino nei suoi pezzi, tradendone la vera inclinazione) ma privo delle funzioni formali. Come tanti italiani illustri, da Dante a Campanella, gli piaceva ritagliarsi un ruolo a corte accanto al principe, al re per dispensare consigli, per guidare chi deve guidare. Un'attitudine nobile che in fondo non faceva che accentuare la sua italianità.

 
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Commenti al Post:
deontologiaetica
deontologiaetica il 12/04/10 alle 22:22 via WEB
Mi ha commosso questo tuo ricordo di Montanelli
(Rispondi)
 
 
servoarbitrio
servoarbitrio il 12/04/10 alle 22:26 via WEB
sì, è toccante
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luigiarusso
luigiarusso il 12/04/10 alle 22:32 via WEB
UNA VITA LONTANO DAL PALAZZO settant'anni di fiera indipendenza
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adolfodgl5
adolfodgl5 il 12/04/10 alle 22:36 via WEB
è sacrosanto
(Rispondi)
 
deontologiaetica
deontologiaetica il 12/04/10 alle 22:23 via WEB
MONTANELLI il bastian contrario del Novecento
(Rispondi)
 
 
servoarbitrio
servoarbitrio il 12/04/10 alle 22:28 via WEB
NELLO SPECIFICIO DEL POST: INDRO sentiva l'Italia, con un miscuglio d'orrore e di pena, come una specie di onnivoro verme solitario annidato dentro le sue viscere. Fondamentalmente egli non credeva negli italiani. Gli dava sui nervi il loro mugugno autolesionistico, il loro carattere volubile, il familismo primario, il minimalismo guicciardiniano, che solo in parte condivideva e in gran parte dileggiava e fustigava. Ecco perche' elargiva loro, con battute e sarcasmi profilattici, tante lezioni di comportamento, di costume, di coraggio anticonformistico, di scelte spregiudicate e ciniche nelle emergenze elettorali, come quel perentorio invito del 1976 di «votare dicci' turandosi il naso».
(Rispondi)
 
 
 
adolfodgl5
adolfodgl5 il 12/04/10 alle 22:39 via WEB
tutti commenti importanti e di grande valore esplicativo
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luigiarusso
luigiarusso il 12/04/10 alle 22:33 via WEB
INDRO MONTANELLI e' stato sicuramente il piu' famoso giornalista italiano, cosi' noto, anche all'estero, da personificare l'immagine migliore della nostra stampa: solida cultura, prosa brillante, aria scanzonata, registro drammatico, il tutto condito con scetticismo, spregiudicatezza, e nei momenti difficili orgogliosa indipendenza.
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deontologiaetica
deontologiaetica il 12/04/10 alle 22:24 via WEB
IL boato di consensi bipartisan che a 9 anni dalla scomparsa continua circondare la memoria di INDRO MONTANELLI ha finito col produrre quello che lui, da vivo, avrebbe detestato di più: la statua del Maestro a grandezza innaturale sopra un piedistallo ecumenico
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luigiarusso
luigiarusso il 12/04/10 alle 22:34 via WEB
Aveva anche le phisique du role: alto 1 e 86, asciutto, elegante, lunghe gambe, uno sguardo che ipnotizzava, un Gary Cooper italiano. Lo stile disinvolto e il taglio degli abiti erano quelli del «corrierista» d'un tempo, ma a differenza di molti colleghi lui appariva privo di snobismi, affettazione, pose intellettuali.
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adolfodgl5
adolfodgl5 il 12/04/10 alle 22:45 via WEB
DISPIACE DIRE CHE OGGI IL GIORNALISMO ITALIANO VERSA IN UNO STATO DI COMPLETA DEBACLE
(Rispondi)
 
servoarbitrio
servoarbitrio il 12/04/10 alle 22:29 via WEB
BRAVA DEONTO, NON POTEVI SCRIVERE MEGLIO!
(Rispondi)
 
luigiarusso
luigiarusso il 12/04/10 alle 22:35 via WEB
MONTANELLI e' stato grande inviato, affilato opinionista, direttore carismatico, scrittore di successo, capace di cimentarsi nella narrativa, nel teatro, nella storia; il dramma I sogni muoiono all'alba ('56), sulla rivolta ungherese, e il racconto Il generale Della Rovere ('59), sull'occupazione nazista, divennero film. Ha lavorato fino a qualche giorno prima di morire, fondando un quotidiano (Il Giornale) all'eta' in cui si va in pensione e avendo il coraggio di fondarne un altro (La voce) alla bellezza di 85 primavere. Piaceva vederlo pugnace a novant'anni passati, conservatore dal fondo un po' cinico, suo malgrado finito a sinistra, capace anche di sedere nel turbolento Consiglio d'amministrazione dell'amata Fiorentina.
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adolfodgl5
adolfodgl5 il 12/04/10 alle 22:49 via WEB
Il mondo s'e' impazzito, ma finchè ci sarà un filo d'erba, l'uomo potrà salvarsi.
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occhi_digatta
occhi_digatta il 12/04/10 alle 22:49 via WEB
grazie per la visita....Serè
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l.kost
l.kost il 14/04/10 alle 11:36 via WEB
solo che mi hanno cacosmizzato degli sconosciuti fortemente cattolici, nascosti , e no, stronxi e profondi. la mia bipolarità. Ho diritto a una giustizia da parte di chi, come da ipocriti osservatori di un fenomeno sociale. supponga sia ateo?
(Rispondi)
 
l.kost
l.kost il 14/04/10 alle 11:38 via WEB
solo che mi hanno cacosmizzato degli sconosciuti fortemente cattolici, nascosti , e no, stronxi e profondi. la mia bipolarità. Ho diritto a una giustizia da parte di chi, come da ipocriti osservatori di un fenomeno sociale. supponga sia ateo?
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