MARCO PICCOLO

Gli  incredibili episodi di questi ultimi anni ripropongono, con forza,  l'inquietante influsso diabolico quale fattore principale nel determinismo di certi atroci e inspiegabili delitti. È lo stesso influsso che si proietta anche sui delitti del mostro di Firenze, sul caso delle due giovani di Foggia che hanno assassinato una loro amica, su quello delle tre ragazze di Sondrio che hanno trucidato una suora, e persino sul massacro di Novi Ligure, ecc……. .
L'emergere di questo fosco quadro, che rivela comportamenti aberranti e assurdi di inconcepibile crudeltà, fornisce elementi di spiegazione su ciò che può aver spinto numerose persone, soprattutto ragazzi giovanissimi, a commettere delitti così orribili. Le attività inerenti a questo coinvolgimento psichico perverso, sempre più frequente, ruotano intorno a personalità particolari, inclini all'egoismo e all'edonismo, che nel demonio ricercano l'aiuto per realizzare desideri smodati e spesso illeciti. Le motivazioni principali possono essere date da ambizione di potere magico, di guadagno, di successo, volontà di anticonformismo e di trasgressione, desiderio di sfogare istinti perversi, ma anche da idealizzazioni contrarie alla religione tradizionale. In base ai dati forniti dai ricercatori del settore si apprende che nel nostro Paese i seguaci di Satana sarebbero circa trentamila, che sono numerose le sette che praticano culti diabolici, e che su Internet sarebbero attivi innumerevoli siti dedicati al demonio. Un fenomeno cospicuo e in espansione, come si vede, che può attirare nella propria rete parecchie persone più predisposte a questo tipo di elevazione, e fra queste numerosi giovani.
I nfatti, l'accostamento all'occultismo e al satanismo di ragazzi, anche molto giovani, si può realizzare facilmente: specialmente in personalità con tendenza alle esperienze eccitanti, misteriose e proibite; portate alla ribellione, all'aggressività, alla durezza dei sentimenti e alla ostinazione. In tali condizioni, la naturale tendenza dell'adolescente verso il soprannaturale, a cause di queste particolari caratteristiche condizionanti, può virare verso forme di ricerca anomale, contrarie a quelle naturali: orientate verso la magia, l'occultismo, o anche verso il satanismo. Esperienze, queste, che possono favorire lo scatenarsi di potenti energie inconsce di carica talmente prorompente da poter determinare forti scompensi e alterazioni mentali. In termini di comportamento, ciò si traduce in un ribaltamento di valori che spinge la persona alla deviazione comportamentale verso il male, con intensa reattività di fronte a tutto ciò che tende a ostacolare la sua volontà. Elementi psicologici caratteristici di questa disposizione d'animo alterata sono il cinismo, la contrarietà, l'odio, la vendetta e la violenza. Sentimenti che vengono orientati a sostegno di atteggiamenti di trasgressione nei confronti delle regole sociali in genere, dell'autorità e delle norme morali, che sono percepite come forme di imposizione odiose e insopportabili. Ciò perché, chi ne è portatore è pervaso da un irrefrenabile impeto di autoaffermazione che impone di soddisfare pienamente le istanze di un Io insuperbito, divenuto molto esigente, capriccioso e arrogante. Una condizione psicologica questa che coincide con ciò che viene considerato la quint'essenza del comportamento satanico, e cioè fare quello che si vuole a tutti i costi, compreso ogni tipo di nefandezza, contro ogni principio morale.
S i tratta dunque di una tendenza che può travolgere molti, spingendoli a ricercare vantaggi e soddisfazioni di esigenze deteriori, con ogni mezzo e senza scrupoli. E tutto ciò, negli ultimi tempi, ha dato impulso al fenomeno emergente al satanismo organizzato, attraverso sette sataniche che con i loro riti – le cosiddette “messe nere”, durante le quali vengono compiute azioni abiette, profanazioni e violenze – svolgono un vero e proprio culto a Satana. Sembra proprio che i delitti riferiti al mostro di Firenze venissero richiesti per soddisfare esigenze di questo tipo; e che a trasformare in crudeli assassini ragazzi giovanissimi di ambo i sessi, negli altri sconvolgenti delitti, abbia influito un oscuro e cieco impulso di morte, scatenato dall'influsso del satanismo. Un impulso, questo, che,a parte certe caratteristiche psicologiche ed esperienze personali che condizionano il soggetto, rappresenta un fattore importante nel determinismo di un viraggio comportamentale così radicale e malefico. Si tratta di una tendenza distruttiva, primordiale e connaturata, presente nell'inconscio collettivo (comune a ogni uomo), che molto coincide col modello satanico. Quello che Freud denomina “pulsione di morte” che Jung chiama “ombra”, che altri definiscono “il distruttore”, indicato dai Greci come “Thanatos”, e “Orcus” dai Latini. Insomma, una forza istintiva del male che, se attivata in particolari condizioni psichiche, può spingere l'essere umano a compiere anche le più orrende azioni delittuose.