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IL CORSIVO: ... PRESS'A POCO, EDUCAZIONE SESSUALE, SESSUALITA', DIDATTICA, PEDAGOGIA, VITA DI COPPIA, TEORIE GENERALI,

Post n°4077 pubblicato il 21 Aprile 2010 da psicologiaforense

IL MIO  CORSIVO DEL GIORNO

“Le teorie generali e il nulla sono press'a poco la stessa cosa.”


DIDATTICA E PRESSAPOCHISMO: INSEGNARE IL SESSO A SCUOLA?

SPESSO L’ ESERCIZIO DELLA SESSUALITÀ SI RIDUCE AD APPROSSIMAZIONI: “PRESS'A POCO”, “PRESS'A POCO E QUASI”, “QUASI COME SE”,  “PRESS'A POCO COME SE UNO…….”



La società occidentale s'interroga sulle modalità di un'educazione sessuale diffusa a tappeto sui banchi di scuola. In parole molto povere, a che cosa servono i corsi di educazione sessuale? Inoltre, sono meglio se diluiti nel tempo o nella formula “full immersion”?. In un'era come la nostra dove vige l'informazione globale di sesso se ne parla e se ne vede più che mai, ad ogni angolo di strada. Il preservativo staziona ormai dentro i portapenne, fra evidenziatori fosforescenti e gomme di forma bizzarra; eppure le gravidanze indesiderate sono un fenomeno sempre più  inquietante fra le adolescenti.

Ciò posto,  nel nostro paese, agli onori delle cronache non vanno i corsi di istruzione sessuale, bensì altri dati. Una sentenza  ha derubricato  il turpiloquio  che non costituisce più reato: “organi e dettagli del nostro apparato riproduttivo sono ormai soltanto innocue esclamazioni”. In compenso, basta una seduta dal parrucchiere per aprire orizzonti insoliti: fra uno shampoo e un taglio, si sfoglia una rivista a disposizione dei clienti d'ogni età e tendenza, e s'impara, ad esempio, a fare di un cuscino nel letto (non per adagiarci il capo stanco, benintenso), un decalogo di macchinose posizioni erotiche. Inoltre, i siti internet, il web,  le chats, i blog, i forum, ecc…  ammanniscono istruzioni per l'uso degli attributi genitali propri e altrui degne di un porno soft. L'informazione sessuale è insomma ridondante. Così  gli adolescenti non ripongono troppa fiducia nei dogmi di un corso di educazione sessuale in cattedra, che è avvertito per lo più come una vivace evasione dal normale tran tran della mattinata scolastica. Infatti, non si aspettano di uscire da questa esperienza più bravi e più consapevoli di prima nel gestire la propria sessualità. Sarà forse una questione di stile italiano: un po’ di  pressapochismo e tanta beata improvvisazione. Un'atavica anarchia che ti spinge  ad aborrire  ciò che richiede impegno, intelligenza, accuratezza. La presunzione di sapere far meglio da sè. Ma anche una certa rassegnazione all'eventualità del tragico “incidente di percorso” (gravidanza, aids, malattie veneree, esperienze destabilizzanti, ecc…).

 

 
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Commenti al Post:
giordana2007
giordana2007 il 21/04/10 alle 18:25 via WEB
il pressapochismo ce lo insegna, in primis, la nostra classe dirigente
(Rispondi)
 
 
educatrice2
educatrice2 il 21/04/10 alle 18:39 via WEB
agire "press'a poco" e' non fare bene le cose, metterci negligenza, pigrizia e indifferenza, trascurare un dettaglio, pensando che sia solo un dettaglio, un'inezia. Agisce press'a poco il tecnico che ripara grossolanamente la tua stampante cosi' che gliela devi riportare tre volte; il genitore che dice al figlio di fare i compiti ma non glieli controlla mai; lo studente che non porta il foglio protocollo per il compito e all'ultimo strappa una pagina di quaderno pensando che sia lo stesso.
(Rispondi)
 
giordana2007
giordana2007 il 21/04/10 alle 18:31 via WEB
nello specifico non sai quanto mi sono affaticata dal pressapochismo che la confusione di generi può dare
(Rispondi)
 
educatrice2
educatrice2 il 21/04/10 alle 18:47 via WEB
...Come potrebbero da un lato l'educazione sessuale, dall'altro la stessa vita sessuale sottrarsi a questo andazzo dove regna, in tutte le cose, la faciloneria, l'alzata di spalle, l'ndifferenza qualunquista? E' questo "FA LO STESSO" che ci degrada e impoverisce, rendendoci poco degni di noi, dei nostri compiti. Niente fa mai lo stesso, e sono proprio i dettagli a segnare la differenza. La bellezza, per esempio, e' fatta di dettagli: il colore degli occhi, la trasparenza di una vena. Come anche l'eleganza, la gentilezza, persino la bonta' e l'intelligenza.
(Rispondi)
 
servoarbitrio
servoarbitrio il 21/04/10 alle 19:18 via WEB
Riflettendo sui commenti che precedono mi sorge questa considerazione: forse il bullismo è la forma estrema della pressapochismo. Nasce dalla stessa volontà di non far bene le cose, di trascurare, di negligere: di non avere rispetto. Bullismo è volersi sentire così potenti da ignorare i sentimenti dell'altro, non rispettare la sua persona, umiliarlo. Forse, ricevere gli ospiti con il vestito sporco o le mutande in evidenza non è poi così diverso dall'imbrattare i muri di una classe o deridere il compagno o vendere proprie foto pornografiche al migliore offerente, fare i baby prostituti, ecc.. : si tratta in ogni caso di aver perso il rispetto, per se stessi, per le persone, per i luoghi, per le istituzioni; di cedere a quella volontà negativa del non fare bene le cose, del tirar via, del fare la minor fatica perchè tanto quel che conta non è più rispettare l'altro, ma apparire il più potenti possibile, così potenti da dire: non mi curo di te, di quel che sei, di quel che pensi.
(Rispondi)
 
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