Creato da: psicologiaforense il 14/01/2006
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L'EDITORIALE, GIOCO D'AZZARDO, PSICOPATOLOGIA, DIPENDENZE, LOTTO,VIDEOPOKER, GRATTA E VINCI, SLOT MACHINE, SCOMMESSE,

Post n°4088 pubblicato il 23 Aprile 2010 da psicologiaforense

L'EDITORIALE DELLA NOTTE

 MI GIOCO LA VITA!

Il gioco d'azzardo tra divertimento e problema

Gli ultimi dati di ricerca circa il numero di italiani vittime del gioco d'azzardo, evidenziano un allarmante fenomeno in espansione che pone un serio problema di carattere sia psicologico sia sociale. Sono infatti numerose le persone che vengono risucchiate nella spirale del gioco in età e in modi che non sono certo da ascrivere a quelli caratteristici della classica personalità disturbata, tendente a questo vizio devastante da cause psicologiche specifiche. Una condizione, quest'ultima, che esordisce di solito durante l'adolescenza; è più frequente nella popolazione maschile; ha tra i fattori principali che ne favoriscono l'insorgenza cause come la depressione, gravi stress, crisi esistenziali, conflitti affettivi familiari, complessi di colpa e di autopunizione. A sostegno della ostinata convinzione di poter vincere molto denaro agiscono residui di onnipotenza e megalomania infantili. Pertanto in questi soggetti il gioco e le scommesse in denaro diventano elemento principale dell'esistenza: una forma di tenace dipendenza che spinge in modo compulsivo a rischiare oltre misura e a perdere somme di denaro esorbitanti rispetto alle vincite – che in genere rafforzano il disturbo – fino a compromettere l'equilibrio economico, sociale e psicologico della persona e della sua famiglia.

Ma al di là di questo quadro psicopatologico caratteristico presente in una certa percentuale, si rileva il diffondersi di un fenomeno più ampio, più sfumato crescente, che configura quella che possiamo definire una manifestazione di massa – ai confini con la patologia – per cui moltissime persone vengono indotte, in varia gradazione, a tali modalità di comportamento nocivo da una sorta di “contaminazione sociale”. Paradossalmente, succede infatti che la stessa società, invece di concorrere a sanare il male da cui è afflitta, incredibilmente, contribuisce parecchio a diffonderne il contagio. Infatti, si rilevano numerose attività tendenti a propiziare un fenomeno che, senza alcun dubbio, ha forte tendenza a tralignare in modalità di comportamento distruttivo per molte persone. Praticamente agiscono – e vieppiù proliferano – non solo diverse forme di gioco d'azzardo non legalizzato, che però consentono facilità di accesso a chi ne è interessato, ma purtroppo anche tante altre legalizzate (lotto, bingo, lotterie, corse, gratta e vinci, slot machines nei bar  e anche online,  etc.), ben organizzate e invitanti, che fanno bella mostra di sé. Sono tutte espressione del predominio indiscusso dell'interesse al facile guadagno da parte di molti promotori, cui anche lo Stato non si sottrae. Oltretutto, non si può non vedere come un forte flusso di informazioni provenienti da numerose trasmissioni televisive diffonda in concreto l'idea di poter vincere molto denaro attraverso il gioco. E tutto ciò, ovviamente, costituisce uno stimolo che sollecita e risveglia in molti predisposizioni psicopatologiche in tal senso. Specialmente se, come è facile immaginare, con le scommesse aumenta l'esigenza di denaro cui di solito si attribuisce la soluzione dei problemi personali.

 

 

 
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Commenti al Post:
luigiarusso
luigiarusso il 23/04/10 alle 20:14 via WEB
Ci sono troppe vite in gioco: I familiari. Vittime sconosciute del gioco d'azzardo
(Rispondi)
 
 
servoarbitrio
servoarbitrio il 23/04/10 alle 21:04 via WEB
Due cose mantengono vive le creature: il letto e il giuoco; peroché l'uno è refrigerio de le fatiche e l'altro ricreazione de i fastidi. Pietro Aretino, Dialogo delle carte parlanti, 1543
(Rispondi)
 
 
 
deontologiaetica
deontologiaetica il 23/04/10 alle 21:46 via WEB
bisognerebbe ricordare, senza stupide semplificazioni, il valore simbolico, il senso e la valenza del gioco d’azzardo nella storia dell’uomo e delle civiltà...........................
(Rispondi)
 
 
 
 
luiginoluigina
luiginoluigina il 23/04/10 alle 22:47 via WEB
Occorre aprire sportelli a favore dei giocatori compulsivi nei luoghi più a rischio (sale da GIOCO, sale corse...), istituire linee d'ascolto telefonico, organizzare programmi di formazione per i medici di base (i piu' vicini al pubblico, ma anche i meno preparati a riconoscerne i sintomi) e aprire NUOVI E PIU' ATTREZZATI centri per la disintossicazione.
(Rispondi)
 
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 23/04/10 alle 22:22 via WEB
IO AFFERMO: "L'azzardo è una droga!"
(Rispondi)
 
 
 
 
dottoresottile
dottoresottile il 23/04/10 alle 23:00 via WEB
Esiste tutta una casistica che individua forme di PATOLOGIA ben definite. I casi di pazienti che si sono rivolti ai medici sono già innumerevoli . C'e' un numero telefonico a disposizione ogni giovedi' dalle 14 alle 15 (019.84. 89.170) per fissare un appuntamento. E' un servizio rivolto alle persone che sentono di aver perso il controllo nel GIOCO d'AZZARDO e che desiderano impegnarsi al cambiamento. Di norma la terapia consiste in un trattamento di supporto psicologico, solo nei casi più gravi interviene lo psichiatra. Guarire sifnifica vincere la scommessa più importante della propria stessa vita!!!
(Rispondi)
 
 
arza1
arza1 il 23/04/10 alle 21:19 via WEB
COME DICI TU... è sempre crescente la disponibilità di giochi d'azzardo. Oltre a quelli ormai noti e datati - ma sempre attraenti - se ne sono aggiunti dei nuovi, più tecnologici ed allettanti.
(Rispondi)
 
 
 
deontologiaetica
deontologiaetica il 23/04/10 alle 21:47 via WEB
Per cominciare ad individuare gli indicatori della patologia da gioco, è estremamente importante chiarire innanzitutto la necessità di operare una distinzione tra giocatori d’azzardo e giocatori patologici . Per molte persone, infatti, numerosi giochi d’azzardo tra quelli elencati sono piacevoli passatempi, in taluni casi occasionali e in altri abituali, ma anche in quest’ultimo caso non significa che il gioco sia necessariamente patologico, dal momento che non è la quantità il fattore discriminante del problema. Il giocatore compulsivo, infatti, si pone lungo un continuum che conta diverse tappe dai confini spesso sfumati che vanno dal gioco occasionale, al gioco abituale, al gioco a rischio fino al gioco compulsivo. Di conseguenza, il gioco d’azzardo patologico si configura come un problema caratterizzato da una graduale perdita della capacità di autolimitare il proprio comportamento di gioco, che finisce per assorbire, direttamente o indirettamente, sempre più tempo quotidiano, creando problemi secondari gravi che coinvolgono diverse aree della vita.
(Rispondi)
 
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 23/04/10 alle 22:24 via WEB
E CHIARISCO IO: " Non chiamateli viziosi: i giocatori d'AZZARDO più incalliti sono malati, colpiti da una forma di dipendenza analoga a quella da alcol e altre droghe. E sono anche tanti: 300 mila italiani su 13 milioni di giocatori abituali." QUESTO LO DICO SOLO IO.
(Rispondi)
 
 
luiginoluigina
luiginoluigina il 23/04/10 alle 21:54 via WEB
è inconsueto il post ma i commenti lo onorano!
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 23/04/10 alle 22:14 via WEB
CARISSIMI NON VI POSSO RISPONDERE INDIVIDUALMENTE PERCHE' AVETE INCROCIATO I COMMENTI A MO' DI FORUM ( E AVETE FATTO BENISSIMO!!!)
(Rispondi)
 
luigiarusso
luigiarusso il 23/04/10 alle 20:14 via WEB
fosse vsolo la SUA vita, invece.....
(Rispondi)
 
 
servoarbitrio
servoarbitrio il 23/04/10 alle 21:06 via WEB
Un giocatore perde sempre. Perde denaro, dignità e tempo. E se vince, tesse intorno a sé una tela di ragno. Mosè Maimonide, Sha' are ha-Musar
(Rispondi)
 
 
emma.61
emma.61 il 23/04/10 alle 21:10 via WEB
Non sai che cosa significhi pressione finché non giochi 10 euro e ne hai solo due in tasca.
(Rispondi)
 
 
 
luiginoluigina
luiginoluigina il 23/04/10 alle 21:57 via WEB
QUESTO POST cara Psyco è di creatività letteraria. Quindi un blog per coloro che amano SAPERE, leggere e scrivere..............
(Rispondi)
 
 
arza1
arza1 il 23/04/10 alle 21:27 via WEB
I FUOCHI FATUI
(Rispondi)
 
 
educatrice2
educatrice2 il 23/04/10 alle 21:36 via WEB
Con il nuovo Gratta e Vinci "Turista per Sempre" sono in palio ben 35 vitalizi da 1.450.000 euro ma si potranno vincere anche tanti altri premi davvero allettanti, come ad esempio quelli da 50.000 euro (che sono 24) o quelli da 10.000 euro (che sono 125), tutto dipende ovviamente da cosa si trova nei propri numeri da grattare. La massa totale dei premi ammonta ad 365.820.000 euro.
(Rispondi)
 
 
deontologiaetica
deontologiaetica il 23/04/10 alle 21:48 via WEB
Lungo il continuum tra gioco d’azzardo ricreativo e gioco patologico, in relazione alle motivazioni che sembrano determinare e accompagnare il gioco d’azzardo, sono state distinte le seguenti tipologie di giocatori (Alonso Fernandez F., 1996, Dickerson M., 1993): il giocatore sociale che è mosso dalla partecipazione ricreativa, considera il gioco come un’occasione per socializzare e divertirsi e sa governare i propri impulsi distruttivi; il giocatore problematico in cui, pur non essendo presente ancora una vera e propria patologia attiva, esistono dei problemi sociali da cui sfugge o a cui cerca soluzione attraverso il gioco; il giocatore patologico in cui la dimensione del gioco è ribaltata in un comportamento distruttivo che è alimentato da altre serie problematiche psichiche; il giocatore patologico impulsivo/dipendente in cui i gravi sintomi che sottolineano il rapporto patologico con il gioco d’azzardo sono talvolta più centrati sull’impulsività e altre volte sulla dipendenza.
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 23/04/10 alle 22:18 via WEB
L'HO GIA' DETTO E RIPETUTO: I COMMENTI NON VANNO CONTATI............................ VANNO "P E S A T I "! Non si possono considerare, in italiano, "commenti" espressioni come queste: "ciao....", cazz....", "saluti...", "ihihihihihih" ahahahah", "uhiuhuhuhuh", "ma te possino...", "sei grande....!", auguri tesoro mio", ecc..ecc..ecc...
(Rispondi)
 
luigiarusso
luigiarusso il 23/04/10 alle 20:17 via WEB
Il gioco d’azzardo patologico è una delle prime forme di “dipendenza senza droga” studiate che ha ben presto attratto l’interesse della psicologia e della psichiatria, ma anche dei mezzi di comunicazione di massa, degli scrittori e dei registi, al punto che si continua spesso a riparlarne in relazione alle sue conseguenze piuttosto serie sulla salute ed in particolare sull’equilibrio mentale che questo tipo di problema è in grado di produrre. Nella ludodipendenza il vero senso del gioco, attraverso cui si può costruire e scoprire il Sè - quello che vuol dire libertà, creatività, apprendimento di regole e ruoli, sospendendo le conseguenze reali - viene completamente ribaltato per trasformare la cosiddetta “oasi della gioia” in una “gabbia del Sé”, fatta di schiavitù, ossessione, ripetitività.
(Rispondi)
 
 
arza1
arza1 il 23/04/10 alle 21:28 via WEB
L'ILLUSIONE (623 milioni di possibilità contro una)! Un vitalizio da seimila euro al mese, per una durata di venti anni. È "Turista per Sempre", l’ultima grande novità nel mondo delle lotterie istantanee. Il nuovo Gratta e Vinci della Lottomatica è in vendita da ieri, costo 5 euro. Si tratta della prima volta che in Italia è in palio un premio "a vita". Si potrà vincere un premio di 1.450.000 euro, dei quali 200.000 verranno pagati subito, 6.000 euro al mese per 20 anni e almeno 100.000 euro di bonus finale. Quest’ultimo - rende noto l’Agenzia Agicos - potrà essere maggiorato dall’eventuale incremento previsto dall’apposita polizza assicurativa stipulata dal Consorzio lotterie nazionali, alla quale il vincitore dovrà obbligatoriamente aderire sottoscrivendo apposito modulo, per garantire l’erogazione del premio stesso.
(Rispondi)
 
 
 
educatrice2
educatrice2 il 23/04/10 alle 21:39 via WEB
L'<azzardo> diventa materia di studio accademico La societa' moderna? Nasce col gioco
(Rispondi)
 
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 23/04/10 alle 22:20 via WEB
Fino a estremi a volte tremendi: "Alcuni giocatori s'indebitano, rovinano la famiglia, finiscono vittime degli usurai, iniziano a delinqere, o, se donne, a prostituirsi". Oppure, come nel caso recente del rappresentante di Villafranca Fontana in questi giorni al centro di un'inchiesta su un presunto traffico di organi, "ci si vende un rene per riavere i soldi persi". Un "male" diffuso, il GIOCO d'AZZARDO. Secondo gli esperti, negli Usa "colpisce dall'1 al 3 per cento della popolazione complessiva". In Italia si stima che uomini e donne che hanno ceduto all'irresistibile forza delle scommesse, delle puntate, del rilancio, sono circa 150 mila sui 13 milioni di giocatori abituali.
(Rispondi)
 
 
deontologiaetica
deontologiaetica il 23/04/10 alle 21:49 via WEB
Un giocatore veramente dipendente è una persona in cui l’impulso per il gioco diviene un bisogno irrefrenabile e incontrollabile, al quale si accompagna una forte tensione emotiva ed una incapacità, parziale o totale, di ricorrere ad un pensiero riflessivo e logico. L’autoinganno e il ricorso a ragionamenti apparentemente razionali assumono la funzione di strumenti di controllo del senso di colpa e innestano ed alimentano un circolo autodistruttivo in cui se il giocatore dipendente perde, giustifica il suo gioco insistente col tentativo di rifarsi e di “riuscire almeno a riprendere i soldi persi”, se vince si giustifica affermando che “è il suo giorno fortunato e deve approfittarne”, sottolineando una temporanea vittoria che supporta, attraverso una realtà vera ma alquanto instabile e temporanea, questa affermazione interiore o esteriore.
(Rispondi)
 
 
agostino88
agostino88 il 23/04/10 alle 22:56 via WEB
Senza illusioni, l'umanità morirebbe di disperazione o di noia
(Rispondi)
 
servoarbitrio
servoarbitrio il 23/04/10 alle 21:08 via WEB
QUESTA SERA CONTINUO CON MOTTI, CITAZIONI, AFORISMI, FRASI CELEBRI, ECC.. (perchè Tu nel post hai già detto tutto quello che andava illustrato!).........................
(Rispondi)
 
 
emma.61
emma.61 il 23/04/10 alle 21:11 via WEB
Si può negare, se si vuole, quasi ogni astrazione: giustizia, bellezza, verità, divinità, Dio. Si può negare la serietà, ma non il gioco.
(Rispondi)
 
 
 
arza1
arza1 il 23/04/10 alle 21:31 via WEB
La vita dell'uomo è un filo di seta sospeso in un gioco di rasoi.
(Rispondi)
 
 
 
 
educatrice2
educatrice2 il 23/04/10 alle 21:41 via WEB
QUANDO il tal Padovano <ruffiano>, Parrino il rigattiere, Agnolo di Papo il carradore, Giovanni di Matteo che <torce la seta> insieme con altri sguaiati compari si misero a giocare alla proibita <zara>, nel maggio 1433, in una piazza di Firenze, si preoccuparono degli sbirri, delle punizioni, della malasorte. Ma non potevano assolutamente prevedere che la loro volgare attivita', condita d'affanni e maleparole, avrebbe potuto diventare un prezioso reperto storico. Come un'opera d'arte o un frammento di cronaca. Il GIOCO d'AZZARDO, insieme con le manifestazioni violente dello sport medievale, i rituali della festa e del tempo libero, sta infatti diventando un prezioso campo d'indagine per la ricerca storica. Alcuni studiosi dedicano le loro migliori energie alla storia del GIOCO, organizzati in una speciale collana editoriale, <Ludica>, con contributi prestigiosi,
(Rispondi)
 
 
 
 
luiginoluigina
luiginoluigina il 23/04/10 alle 21:59 via WEB
SCIENZE DELLA VITA PSICHIATRIA E SCOMMESSE
(Rispondi)
 
servoarbitrio
servoarbitrio il 23/04/10 alle 21:08 via WEB
Nell'uomo autentico si nasconde un bambino: che vuole giocare. Friedrich Nietzsche, Così parlò Zarathustra, 1885
(Rispondi)
 
 
educatrice2
educatrice2 il 23/04/10 alle 21:42 via WEB
Lo Stato moderno, fin dalle sue origini, fin da quando cerca di organizzare capillarmente tempo e piaceri dei singoli cittadini, si rende conto che l'AZZARDO e' importante. Puo' rivelarsi un'ottima fonte di guadagni, di tasse. A poco a poco, da censore si trasforma in biscazziere. E scopre, come avviene oggi con le finanziarie, che la fortuna da' sempre una benevola mano ai bilanci.
(Rispondi)
 
 
deontologiaetica
deontologiaetica il 23/04/10 alle 21:50 via WEB
LO STATO MODERNO E' "B A R O "!
(Rispondi)
 
 
 
luiginoluigina
luiginoluigina il 23/04/10 alle 22:01 via WEB
A MIO MODO DI VEDERE. LETTO IL POST, CONSIDERATI I VALIDISSIMI COMMENTI,TENUTO CONTO DELLA GRAVITA' DEL PROBLEMA, OSEREI PROPORRE:
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 23/04/10 alle 22:28 via WEB
I sintomi, secondo la mia esperienza, sono la preoccupazione costante per il GIOCO, la necessita' di fare puntate sempre piu' alte, l'incapacita' di smettere, il bisogno di giocare per evadere i problemi esistenziali. IN BASE AI MIEI STUDI HO ELENCATO: il desiderio di giocare per recuperare il denaro perduto, le bugie ai familiari, gli atti illegali per finanziarsi, la mancanza di scrupoli nel mettere a repentaglio la vita familiare, il lavoro, e la carriera, il fare affidamento sugli altri per risolvere i problemi finanziari dovuti al GIOCO. Chi presenta almeno cinque di queste caratteristiche viene considerato malato.
(Rispondi)
 
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 23/04/10 alle 22:28 via WEB
UN ULTIMO AVVERTIMENTO MIO PERSONALE: se non si cura, rovinerà la propria vita e rischierà il suicidio.
(Rispondi)
 
arza1
arza1 il 23/04/10 alle 21:33 via WEB
«Il modo più sicuro di essere ingannati è di credersi più furbo degli altri.»
(Rispondi)
 
deontologiaetica
deontologiaetica il 23/04/10 alle 21:52 via WEB
Il gioco d'azzardo patologico è un disturbo del comportamento che, anche se rientra tuttora nella categoria diagnostica dei disturbi ossessivo-compulsivi, ha in realtà una grande attinenza con la tossicodipendenza, tanto da rientrare nell'area delle cosiddette "dipendenze senza sostanze". Il giocatore patologico, infatti, mostra una crescente dipendenza nei confronti del gioco d'azzardo, aumentando la frequenza delle giocate, il tempo passato a giocare, la somma spesa nel tentativo di recuperare le perdite, investendo più delle proprie possibilità economiche e trascurando i normali impegni della vita per dedicarsi al gioco.
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 23/04/10 alle 22:29 via WEB
RISPONDO IN UNA SINTESI CONCLUSIVA A TUTTI:
(Rispondi)
 
 
luiginoluigina
luiginoluigina il 23/04/10 alle 22:49 via WEB
Gioco d'azzardo: ve lo dico io che so per aver avuto in famiglia un giocatore patologico: si tratta di una vera e propria emergenza sociale
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 23/04/10 alle 22:41 via WEB
tutti sembrano vivere il GIOCO d'AZZARDO come trasgressione estrema, rifiuto del già visto, scelta del brivido, delle emozioni forti, molto più forti del sesso.
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 23/04/10 alle 22:44 via WEB
COSA MI RACCONTANO NELLA RISERVATEZZA DEL RAPPORTO TERAPEUTICO?? «Io sono un giocatore nato, con la sfida nelle viscere» dice non a caso uno degli attori di questo dramma collettivo. Un dramma che sta assumendo dimensioni sempre più allarmanti. Un dramma che mi fa dire che il GIOCO d'AZZARDO - bingo o videopoker, slot machines, casinò, lotto, superenalotto - sia fonte ormai di «una vera e propria emergenza sociale».
(Rispondi)
 
luiginoluigina
luiginoluigina il 23/04/10 alle 22:52 via WEB
Siete posseduti dal demone del GIOCO d'AZZARDO? Rimanete ipnotizzati dalle slot-machines? Vi piace giocare ai cavalli? Non riuscite a staccarvi dal videopoker? L'importante e' non esagerare, non arrivare mai a una vera e propria dipendenza, non varcare la soglia tra la passione e la PATOLOGIA.
(Rispondi)
 
agostino88
agostino88 il 23/04/10 alle 22:54 via WEB
La disperazione è la conclusione degli stolti
(Rispondi)
 
ormalibera
ormalibera il 23/04/10 alle 22:58 via WEB
Bel post, condivido pienamente. L'euro che mi gioco ogni tanto mi fa divertire, ma quando vedo passare banconote oltre il bancone mi vengono i brividi. Il mio euro è ridico, quasi, ma fonte di divertimento mentre le sostanziose banconote son segno di patologia e follia pura. Un caro saluto
(Rispondi)
 
dottoresottile
dottoresottile il 23/04/10 alle 23:02 via WEB
No al gioco d'azzardo!
(Rispondi)
 
dottoresottile
dottoresottile il 23/04/10 alle 23:07 via WEB
I PARLAMENTARI PROPRIO OGGI, POCHI MINUTI FA, OGGI E' VENERDI'23 Aprile 2010 hanno asseverato: "Parlando con i ragazzi si riesce spesso a convincerli a non giocare più. E' vero, ci sono quelli che vogliono provare sulla loro pelle. Ma i piu' seguivano. Fra l'altro abbiamo verificato la curiosità di vedere come sono le ricevitorie eabbiamo avuto conferma che sono tristi e spoglie, non c'e' quel glamour che nella fantasia si associa all'AZZARDO. FOSE non è poi cosi' difficile starne alla larga.
(Rispondi)
 
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