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Post n°4110 pubblicato il 29 Aprile 2010 da psicologiaforense
LA RIFLESSIONE DELLA SERA: I NUOVI "GIOCHI DI RUOLO" I cavalieri della tavola magica
![](http://farm1.static.flickr.com/18/24138746_52ba5f92ef.jpg)
L’ ANTRO OSCURO È APERTO. La creatura si è mostrata. In tutta la sua potenza ora si erge minacciosa. Non c'è tempo da perdere. Non si può tergiversare. Le spade vengono sguainate all'unisono. Le dita dei maghi emettono energetici lampi turchesi. dietro gli elmi ornati, i volti si contraggono. Il primo colpo è violentissimo. La creatura grugnisce suoni gutturali. State pensando a un esorcismo? Errore! Siamo nell'antro di una gilda: gli Ocelots. GIOCATORI DI RUOLO. AVETE PRESENTE I GIOCHI DI RUOLO? MODERNE FAVOLE, UNA VOLTA RACCONTATE INTORNO AL FUOCO? OGGI SI CONSUMANO IN LOCALI O, PIÙ SPESSO, FRA LE QUATTRO MURA DOMESTICHE. AVETE PAURA? PER VOI, L'IDENTIFICAZIONE CON EROI, MAGHI, GUERRIERI È DANNOSA ALLA SALUTE? DOVRETE RICREDERVI. In Italia i GIOCHI di RUOLO sono molti. Esistono diverse realtà, luoghi d'incontro e negozi specializzati. ABBIAMO PROVATO. Un brivido ci attraversa la schiena. L'atmosfera è spettrale. Uno stereo, moderno zufolo, diffonde le epiche note. Mi guardo intorno. Deglutisco e aspetto. D'un tratto vedo una figura incappucciata con la faccia da demone. Ci osserva. Per poco non mi viene un coccolone. Il Lich, lo spettro di un negromante spirato eoni fa, entra nella stanza. Con tono grave, enuncia le crudeli sofferenze che farà patire ai personaggi, profetizzando la distruzione del loro popolo. Questo è il cattivone finale. Bisogna batterlo. Mano alle armi! Il resto della serata è top secret, per non rovinare l'epilogo a chi giocherà in futuro la partita. Prima di lasciare il luogo, dopo una divertente sessione fatta di improvvisazioni teatrali, lanci di dadi e risate a crepapelle, faccio un'ultima domanda: si potrebbe interpretare la parte di un personaggio malvagio? D., mago specialista in incantesimi da battaglia, afferma che alla serata mancava un giocatore, anima del più cattivo e caotico personaggio del gruppo: TAR. Tutti sono concordi nel definire quel «nano malefico» una vera carogna pericolosa. Peccato non averlo conosciuto.
Commenti al Post:
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casadei.lisetta il 29/04/10 alle 20:58 via WEB
si tratta di multiforme ingegno nel mondo della realtà che supera la fantasia
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doctorlegum il 29/04/10 alle 20:38 via WEB
In un gioco di ruolo, abbreviato spesso in GdR, GDR o RPG (dall'inglese role-playing game), un giocatore, chiamato generalmente "Master", "Custode", "Narratore" ecc. racconta una storia, mentre gli altri assumono il ruolo di personaggi della storia. A volte i personaggi sono ideati da loro, altre volte dal Master, e si muovono in un mondo immaginario o simulato, con precise e a volte complesse regole interne. Ogni personaggio è caratterizzato da svariate caratteristiche a seconda del tipo di gioco di ruolo (ad esempio forza, destrezza, intelligenza, carisma e così via), generalmente definite tramite punteggi, che descrivono le capacità del personaggio. Il ruolo dei giocatori, che muovono i personaggi nella storia, è di interpretare le azioni dei personaggi e le loro reazioni col contesto immaginario che il Master crea intorno a loro.
Nell'ultimo decennio è iniziato lo sviluppo di giochi di ruolo indipendenti (definiti gergalmente indie). In questi giochi (alcuni esempi dei quali sono Cani nella Vigna, Avventure in Prima Serata, La Mia Vita col Padrone e Non Cedere al Sonno), che variano molto sia in quanto a tipologia, sia in quanto a meccaniche, la figura del master tende a differenziarsi in misura più o meno marcata da quella classica, potendo anche passare da una figura col controllo della storia a un giocatore che collabora attivamente con gli altri per la creazione di quella stessa storia, fino a scomparire del tutto in alcuni casi.
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doctorlegum il 29/04/10 alle 20:39 via WEB
ma si tratta di una questione in continuo divenire... chissà come sarà domani?
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educatrice2 il 29/04/10 alle 20:43 via WEB
Un castello inespugnabile custodisce la regina degli elfi. Uno gnomo, un uomo e un folletto devono strapparla dalle grinfie DI una strega malvagia che si serve DI un drago per difendere la fortezza. Non e' la trama di un «fantasy», ma la traccia di un gioco di RUOLO, divertimento sempre piu' DIffuso che mischia le regole dell'intrattenimento classico con la rappresentazione teatrale.
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ilsolemalato il 29/04/10 alle 21:59 via WEB
Come mai si da spazio a tanta ignoranza.
E' con l'accento.
Lei deve selezionare di piu' i suoi lettori,nonche' commentatori.
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psicologiaforense il 29/04/10 alle 22:39 via WEB
INTERVENGO SOLO PER PORRE UN MIO PUNTO DI VISTA MUTUATO DALL'ESEGESI SCIENTIFICAMENTE RIGOROSA:
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deontologiaetica il 29/04/10 alle 20:47 via WEB
La cosa importante è non smettere mai di divertirsi. Attraverso il gioco si creano molti rapporti di amicizia e nell'organizzare eventi l'unione e la passione comune fanno la forza.
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psicologiaforense il 29/04/10 alle 22:42 via WEB
SEGUE: MIO CONTRIBUTO SCIENTIFICO E CONDIVISO DA TUTTI GLI SPECIALISTI DELLA MATERIA;
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servoarbitrio il 29/04/10 alle 20:50 via WEB
APPASSIONATI DA MEZZA ITALIA (GIA'BEN 5 ANNI FA.....) AL PALAHOCKEY CON "LA STANZA DEI SOGNI" «Noi, finti elfi e guerrieri per gioco»
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casadei.lisetta il 29/04/10 alle 21:08 via WEB
DICO LA MIA IN BASE ALL'ESPERIENZA TERAPEUTICA DI CUI HO GODUTO, MA SENZA ENTRARE IN DETTAGLI PERSONALI:
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casadei.lisetta il 29/04/10 alle 21:09 via WEB
Role playing, esercitazioni, business game sono alcuni degli strumenti di formazione del personale oggi più utilizzati. Ma cos’è il role playing, come funziona e a cosa deve il suo successo? Il role playing è un metodo basato sulla simulazione di una situazione, di un evento, sulla messa in scena. Proprio per il coinvolgimento dei partecipanti -chiamati a immedesimarsi, a vestire i panni di altri, a ipotizzare soluzioni- il role playing è considerato un metodo attivo. Può avere diversi obiettivi.
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psicologiaforense il 29/04/10 alle 22:40 via WEB
IL GIOCO E LA VITA EMOTIVA. - La psicologia dinamica, a partire da S. Freud, individua nel gioco due aspetti:
a) L'aspetto catartico per cui il bambino pub sca¬ricare su oggetti-simbolo (i giocattoli) ansie, ten¬sioni, paure, insicurezze, forme aggressive riferite a persone 0 a cose dell'ambiente, raggiungendo una distensione dell'Io e una maggiore padronanza del¬l'ambiente, grazie alia ripetuta rappresentazione lu¬dica delia situazione angosciante. Cib e possibile perche, come ha sottolineato K. Lewin, il bambino passa piu facilmente deli'adulto dal piano delia realta al piano delia rappresentazione dove, manife¬stando desideri e tensioni che non troverebbero espressione altrove, pub ritrovare un maggior senso di sicurezza di quanto gli sia consentito sperimentare suI piano di realUI. In questo contesto si comprende I'utilita di quegli «oggetti transizionali» (v. OG¬GErro, § 6), secondo l'espressione di D. W. Winni¬cott, come bambole, pupazzi, coperte che molti bambini portano sempre con se, perche ricavano quel senso di sicurezza che fa da base agli ulteriori
rapporti affettivi che in seguito stabiliranno con Ie persone.
b) II controlio delia realta intern a ed estern a e, per Freud, il secondo aspetto che, attraverso il gioco e la sua ripetitivita, il bambino e in grado di raggiungere. Nel gioco, infatti, ogni bambino appoggia il suo mondo interiore a oggetti tangibili e reali che pub manipolare e ordinare in base aile sue esigenze in¬terne, passando dalla mera fantasia alia rea Ita che, per il suo carattere fittizio quale si present a nel gioco,
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(Vedi gli altri 3 commenti )
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ilnanomalefico2 il 29/04/10 alle 22:46 via WEB
Se Lei avesse fatto il copia-incolla integrale di questo,forse sarebbe stata/o più chiara/o:Gioco e vita emotiva. La ricerca psicologica, come ha analizzato i rapporti fra attività ludica e sviluppo intellettuale (e anche sociale, dato che la socializzazione richiede la maturazione delle capacità cognitive or ora considerate), così ha cercato di delineare quelli fra attività ludica e sviluppo affettivo ed emotivo. È nota l'interpretazione che Freud ha dato del gioco, e in particolare del gioco simbolico (ma, per Freud, anche giochi percettivo-motori possono caricarsi di un simbolismo inconscio). Da un lato, il timore o l'ansia che un bambino prova nei confronti di determinate cose possono venire ridotti, e quindi gradualmente dominati, attraverso la ripetuta rappresentazione ludica della situazione che è alla loro origine. Da un altro lato, impulsi o desideri che non potrebbero trovare soddisfacimento sul piano concreto, perché l'ambiente fisico o sociale non lo consentono, possono esprimersi su oggetti-simbolo (per esempio, l'aggressività verso un membro della famiglia può trovare espressione nel trattamento riservato a un bambolotto). In entrambi i casi il gioco assicurerebbe un migliore equilibrio emotivo. Anche l'utilizzazione ludica di particolari oggetti può costituire un elemento di facilitazione, una importante fase di transizione per il costituirsi di positivi rapporti affettivi. D.W. Winnicott ha proposto appunto il termine di “oggetti transizionali” per indicare quei bambolotti, fazzoletti, coperte ecc. che molti bambini desiderano avere sempre con sé e dai quali ricavano un senso di sicurezza, quel senso di sicurezza che più avanti verrà loro dai buoni rapporti affettivi che saranno in grado di stabilire con le persone. La natura del gioco in quanto attività sostitutiva è stata sottolineata anche da K. Lewin. Il bambino, osserva Lewin, passa più facilmente dell'adulto dal piano della realtà al piano dell'irrealtà, cioè della rappresentazione modificata delle situazioni in cui è immerso nella vita reale; e su tale “piano di irrealtà” si muove in modo libero e con ritrovato senso di sicurezza. Il gioco offrirebbe la possibilità di esprimere desideri o tensioni che non avrebbero sfogo altrimenti.
La consapevolezza degli stretti rapporti fra attività ludica e vita psichica ha portato all'utilizzazione del gioco, in sede sia psicodiagnostica sia psicoterapeutica. L'analisi del comportamento ludico di un bambino offre infatti indicazioni sul livello del suo sviluppo motorio e intellettuale e permette di cogliere aspetti essenziali della sua vita emotiva e affettiva. Inoltre, la graduale presa di coscienza da parte di un bambino dei sentimenti da lui vissuti o fatti vivere ai personaggi del gioco può (come é stato sottolineato da Anna Freud e da Melanie Klein) avere una funzione terapeutica, o costituire un importante momento diagnostico.
fonte: Enciclopedia Garzanti di Filosofia - 1990
Enciclopedia di filosofia. Edizione ampliata e aggiornata
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ilsolemalato il 29/04/10 alle 21:58 via WEB
E si vede dalla faccia che hai subito traumi da piccola,sicuramente le tue esperienze terapeutiche fatte in questo luogo non fanno altro che portarti alla distruzione piu' totale.
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servoarbitrio il 29/04/10 alle 20:53 via WEB
PERCHE' TUTTO QUESTO E' IMPORTANTE? Perchè la filosofia che guida tutto ciò è non fare nulla a mero scopo di lucro, anzi: il gioco è una forma di cultura da diffondere.
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umberta8080 il 29/04/10 alle 21:10 via WEB
E' giusto quello che dice Lisetta, che lo ha sperimentato:
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psicologiaforense il 29/04/10 alle 22:44 via WEB
così va il mondo, voi non fate altro cre anticiparne i moti........
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umberta8080 il 29/04/10 alle 21:12 via WEB
IL ROLE PLANING.... può avere diversi obiettivi.
In organizzazione è usato principalmente per:
• Addestrare. Per esempio per dare istruzioni su come condurre la vendita di un prodotto può essere simulata l’interazione cliente-venditore.
• Selezionare. I candidati possono essere valutati in sede di selezione in base al comportamento mostrato in scenari possibili della vita organizzativa.
• Formare. In questo caso l’interesse è rivolto a aspetti meno prescrittivi e più personali, che lascino emergere non solo il ruolo, le norme comportamentali, ma la persona con la sua creatività.
Nei primi due casi siamo prevalentemente di fronte a role playing strutturati, cioè abbastanza rigidi e prescrittivi. Nell’ultimo caso invece si tratta di un role playing meno strutturato, più vicino all’improvvisazione.
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ilsolemalato il 29/04/10 alle 22:02 via WEB
Come e' colta questa ragazza,da dove l'hanno estratta da qualche radice di casa forense?
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chiave_div0lta il 29/04/10 alle 21:28 via WEB
scusami volevo chiederti a chi bisogna segnalare i commenti nn graditi sotto le proprie foto..
grazie....ti scirvo qui..perchè nn ricevi mess estranei.grazie
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ilnanomalefico2 il 29/04/10 alle 21:47 via WEB
Se il Suo post è riferito a me,Le dico tranquillamente che, se me lo chiede in privato, Le fornisco nome,cognome,indirizzo e numero di telefono,dimostrandole così di non essere nè un gioco e nè tantomeno un personaggio virtuale,se non è riferoto a me.....Le chiedo scusa per l'intrusione e Le invio i miei più sinceri AUGURI PER TUTTO ( ne ha bisogno davvero!!!!)
Buonasera.
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psicologiaforense il 29/04/10 alle 22:47 via WEB
MA COME PUOI, CON EGOCENTRISMO INFANTILE (VEDI), PENSARE CHE SIA RIFERITO A TE ???? A TUTTI MA NON A TE! LO "LEGGE" ANCHE UN NON VEDENTE!!!!
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ilnanomalefico2 il 29/04/10 alle 22:58 via WEB
Ribadendo che io NON mi sono MAI rivolto a Lei in maniera confidenziale,Le faccio presente che ho usato la formula lessicale DUBITATIVA (VEDERE) e ho anche chiesto scusa nel caso mi fossi sbagliato!!!!
Per il fatto che sono rimasto "indietro"......io di solito lo preferisco!!!! Certo di averLe fatto cosa gradita,La saluto!!!!
P.S.
Io ho voglia di divertirmi con il PC e nei vari BLOG, non certo di litigare o di disquisire di questo o di quello,IO LAVORO SERIAMENTE dalle 06,00 del mattino fino alle 20,00 di sera e non ho più tempo da dedicarle!!!!
Ossequiosamente La saluto.
ilnanomalefico2
(Rispondi)
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diego1930 il 29/04/10 alle 23:01 via WEB
cose ne dici di lasciar perdere???
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ilnanomalefico2 il 29/04/10 alle 23:09 via WEB
Ha ragione! Buonanotte e......scusate se mi sono permesso!!!
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dottoresottile il 29/04/10 alle 23:46 via WEB
ma ti immagini......... Questo è un autentico spazio di libertà per tutti!!! ANCHE PER TE!
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ilsolemalato il 29/04/10 alle 22:03 via WEB
Cambia faccia e vedrai che non riceverai piu' commenti sgraditi.
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educatrice2 il 29/04/10 alle 22:31 via WEB
ECCO L'UTILE IDIOTA (sei malato come dici tu stesso..... . Riguardati, fatti curare, oggi gli psicofarmaci riescono a controllare e a contenere psicosi come la tua ). AUGURI DI TUTTO CUORE!
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diego1930 il 29/04/10 alle 23:04 via WEB
quali commenti sgraditi? OGNI COMMENTO E' UN DIAMANTE PREZIOSISSIMO!
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chiave_div0lta il 29/04/10 alle 22:14 via WEB
scusate ma il mio mess era per la padrona di questo blog ci siete tutti tranne che lei.cmq grazie eh?:))
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ilsolemalato il 29/04/10 alle 22:05 via WEB
Era per la chiavica di volta.
Detto cio' e' stato un piacere monologare con voi.
Buonanotte sognatori.
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giordana2007 il 29/04/10 alle 22:05 via WEB
). Attivita realizzata per se stessa in quanto ha il proprio aspetto gratificante in se e non nel fine che raggiunge o nel risultato che produce, come invece accade nel¬l'attivita lavorativa. Sia nel mondo umana che in quelio animale il gioco e prerogativa di individui gio¬vani tesi ali'esplorazione del mondo circostante e al¬l'apprendimento delle regole per controllarlo sui modello adulto. Negli animali, ad esempio, si assiste a giochi che riproducono scherni comportamentali aggressivi e di difesa, inibiti nelio scopo, con carat¬teristiche di innocuita e di finzione. Nel mondo umano questa componente e confermata, anche se si presenta in modalita assai piu complesse perche, 01¬tre al patrimonio istintuale, entrano in gioco la vita emotiva
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ilsolemalato il 29/04/10 alle 22:06 via WEB
Hai finito di consultare l'enciclopedia universale???
Sei ridicola.
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giordana2007 il 29/04/10 alle 22:07 via WEB
mi riferivo al GIOCIO DEI RUOLI CHE CONSIGLIO A TUTTI I LOGGER DI QUESTA COMMUNITY
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diego1930 il 29/04/10 alle 23:06 via WEB
NON LO CONOSCONIO!!!! NULLA SANNO, AD ESEMPIO, del senso di potenza, di controllo e di dominio sugli oggetti e sulle situazioni offerte dal gioco consente al bambino di passare da una realta fittizia a una piu cogente e piu simile a quella dell'a¬dulto, non appena il gioco si struttura dapprima con regole inventate sui momento, e poi con regole si¬stematiche che consentono di verificare l'emozione di darsi un compito finalizzato e di competere con altri secondo schemi codificati.
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giordana2007 il 29/04/10 alle 22:59 via WEB
vadi nano malefico e la sua congrega di infelici
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diego1930 il 29/04/10 alle 23:07 via WEB
DEL PARI MUSICA MAESTRO ET ALT. COSA VUOI CHE CAPISCANO............
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diego1930 il 29/04/10 alle 23:08 via WEB
2. IL GIOCO E LO SVlLUPPO INTELLETIIVO. - La psi¬cologia cognitiva con J. Piaget ha individuato nel gioco uno spazio di attivita che consente al bambino un'assimilazione dell'esperienza ai propri schemi mentali, come preparazione al successivo adatta¬mento all'ambiente. Piaget ipotizza tre stadi di gioco:
a) Gioco percettivo-motorio tipico dei primi anni di vita in cui il bambino impara ad afferrare, dondo¬lare, gettare, con un esercizio di adattamento a si¬tuazioni nuove e un'attivita di ripetizione che gli consente il riconoscimento e la generalizzazione. Questo tipo di giochi non presuppone ne un'attivita di pensiero, ne un rapporto sociale, ma solo un pia¬cere «funzionale» legato al movimento e alia rece¬zione sensoriale.
b) Gioco simbolico dove gli oggetti sono cons ide¬rati non solo per cib che sono, ma anche come sim¬boli di altri oggetti non presenti, il che consente I'e¬vocazione di situazioni passate e l'imrnaginazione di eventi in cui si esprirnono i desideri del bambino. Questo stadio del gioco presuppone un'attivita di pensiero, carica di elementi soggettivi ed egocen¬trici, che perrnette al bambino di soddisfare i propri desideri attraverso un'attivita sostitutiva che fa, ad esempio, di un oggetto un cuscino per «fare la nanna», dove uno schema consueto, come quello di dormire, si adatta a una situazione del tutto nuova. Nei giochi simbolici Piaget distingue quelii in cui il bambino e attore, tinge cioe di dormire, di mangiare,
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diego1930 il 29/04/10 alle 23:09 via WEB
SONO STATO DIDASCALICO PROPRIO PER MADRION...........
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santinazs il 29/04/10 alle 23:40 via WEB
con il giuoco dei ruoli ti liberi delle ansie che la crisi economica tenta di schiacciarti
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pippo_217 il 03/05/10 alle 22:54 via WEB
Bel post e bei commenti, proprio in linea con un gioco di ruolo. Vi sono rappresentati diversi ruoli, dal più fermo al più sfuggente. Nel bel Parco delle Cave, qui a Milano, ho visto combattimenti in abiti medievali, che ricostruivano battaglie famose del periodo. Bei costumi, ed armi (quasi) giocattolo. Botte da orbi per tutti, tranne per chi teneva il ditino indice alzato, per rappresentare il ruolo degli osservatori o gestori non partecipanti. In teoria chi veniva colpito da frecce o colpi di spada o mazza, sarebbe dovuto crollare a terra morto, ma molti continuavano a combattere menando e ricevendo fendenti o mazzate reali a/da chiunque, fino allo sfinimento. Leggevo, anni fa, che in Giappone, in alcune aziende, era possibile prendere a bastonate l'immagine del proprio capo ufficio o di appartenenti alla gerarchia aziendale, in una stanza appositamente creata, dell'azienda. Penso che avrebbero un notevole seguito, attività ansiolitiche come queste. Apriamo più palestre in cui, ben protetti, ci si randella a volontà, fino a cascar per terra, così forse, nel quotidiano, la vita sarebbe più tranquilla...
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