Tag CloudCerca in questo BlogCitazioni nei Blog Amici: 791 TagCerca in questo BlogUltimi commentiContatta l'autore
TagTag CloudMenuChi può scrivere sul blog
Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
I commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione. Citazioni nei Blog Amici: 791 Cerca in questo Blog |
Post n°4212 pubblicato il 20 Maggio 2010 da psicologiaforense
LA RIFLESSIONE DELLA SERA L'ESTREMA.... SOSTANZA Cambiano i nomi delle droghe, ma la sostanza è la stessa ed è sostanza di morte
Non è vero che con la droga si convive o si è condannati a convivere. Questa comoda stupidaggine fa il gioco di quanti fanno «buoni» affari. Non abbiamo voglia, a livello nazionale e internazionale, di fermare i delinquenti che uccidono i giovani del mondo. Con la droga si «con-muore», non si convive, nonostante le favolette che vengono raccontate ai ragazzi, per iniziarli in un viaggio senza ritorno. Pensiamo ai grandi moralisti del pianeta, che – per difendere i principi – sono pronti a fare guerra in ogni dove. Pensiamo ai fiumi d'inchiostro (si fa per dire nell'epoca dei computer), per raccontare la tragica distruzione delle Torri gemelle di New York, dove trovarono la morte migliaia di persone, forse quante ogni giorno, nel mondo, sono vittime dell'uso degli stupefacenti. Pensiamo che una minima parte degli armamenti, che i costruttori non vogliono tenere negli arsenali, sarebbe sufficiente per far scomparire, in ogni angolo della terra, le piantagioni di morte e le fabbrichette delle droghe sintetiche. E, per ritornare a casa nostra, pensiamo alla colpevole indifferenza del legislatore di fronte a una questione di vitale importanza. Lo sappiamo che bisogna operare, sopra tutto, sul piano della prevenzione, chiarendo ai ragazzi che l'esistenza propone una continua e affascinante lotta e che nessun paradiso può essere anticipato. Sappiamo, però, che – sul terreno della repressione – non si può continuare a trattare anche i piccoli spacciatori – che costituiscono il capillare reticolo – con i guanti di velluto. Non si può continuare ad ammetterli ai benefici – giudizio abbreviato, patteggiamento, arresti domiciliari, liberazione anticipata, assegnazione ai servizi sociali – dimenticando che, con il loro «lavoro», sacrificano i nostri figli. E a quanti si riempiono la bocca con i principi di civiltà giuridica, che così verrebbero violati, vorremmo chiedere se sia civile la comunità, in cui si assiste passivamente alla moria dei ragazzi. Se non sia esercizio di legittima difesa sociale impedire che gli spacciatori (non i malati) di qualsiasi livello possano continuare a nuocere.
Commenti al Post:
Gli Ospiti sono gli utenti non iscritti alla Community di Libero. |
Inviato da: Nuvola_vola
il 09/01/2019 alle 19:15
Inviato da: moltiplicazeri
il 16/12/2018 alle 17:51
Inviato da: monellaccio19
il 01/11/2018 alle 07:57
Inviato da: Brillante.Nero
il 06/09/2018 alle 23:51
Inviato da: casadei.lisetta
il 24/04/2018 alle 10:49