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« LA NOTIZIA DEL GIORNO: P...LA FOTO CURIOSA: BERLUSC... »

Natascha Kampusch, pedofilia, ossessioni sessuali, rapimento, psicologia, criminologia, film, Bernd Eichinger,misteri

Post n°4253 pubblicato il 28 Maggio 2010 da psicologiaforense

Il dramma  e i misteri di Natascha Kampusch diventano un film

 

 

 

Rapita nel 1998 all'età di dieci anni, Natascha Kampusch ha vissuto segregata in una cantina di Vienna per otto anni. Il 23 agosto 2006 riesce a scappare. Il suo rapitore, il tecnico delle comunicazioni Wolfgang Priklopil, muore suicida dopo la fuga della ragazza. La vicenda, emozionante e piena di misteri, scatena la curiosità dei media e del pubblico. A 22 anni, Natascha è oggi una giovane donna enigmatica e di successo. La sua vita diventerà un film prodotto da Bernd Eichinger, responsabile delle due pellicole tedesche più controverse degli ultimi tempi: 'La Caduta' e 'La banda Baader Meinhof'. Le riprese del film inizieranno nel 2011. L'uscita è prevista per il 2012. "Numerosi messaggi di solidarietà in questi ultimi anni mi hanno spinto a permettere che si portasse al cinema la mia storia", ha detto la Kampusch.

 
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Commenti al Post:
flozanussi
flozanussi il 28/05/10 alle 21:44 via WEB
LE PERVERSIONI SESSUALI DI PRIKLOPIL E INQUIETANTI FOTOGRAFIE NEI CASSETTI DELLA MADRE, basterebbe questo per imbastire un film.
(Rispondi)
 
 
educatrice2
educatrice2 il 28/05/10 alle 22:05 via WEB
Un'industria chiamata Natascha. Il team che ha costruito la sua immagine le ha fatto già guadagnare 2,5 milioni di euro!
(Rispondi)
 
marietta1971
marietta1971 il 28/05/10 alle 21:46 via WEB
NATASCHA ha avuto altre occasioni per sfuggire al suo carceriere? E se si', perche' non l'ha fatto? Conosceva Priklopil prima di venire sequestrata, e soprattutto in che rapporti era l'uomo con la mamma della bambina? E' vero che NATASCHA e il suo carceriere uscirono in diverse occasioni?
(Rispondi)
 
 
matteo81_1981
matteo81_1981 il 28/05/10 alle 21:53 via WEB
non ci sono solo i misteri in questo caso ma anche una vicenda umana, una storia che colpisce nel profondo
(Rispondi)
 
 
 
arza1
arza1 il 28/05/10 alle 22:11 via WEB
un embricato e fitto intreccio di misteri
(Rispondi)
 
marietta1971
marietta1971 il 28/05/10 alle 21:47 via WEB
E ANCORA: Perche' la ragazzina rapita desidera possedere la casa che per otto anni e' stata la sua claustrofobica prigione? Per quale ragione non e' tornata dai suoi genitori, ed e' costantemente guidata da un'e'quipe di psicologi? Com'e' possibile, per una ragazzina tenuta sequestrata per otto anni, parlare con tanta sicurezza in tv? NATASCHA era incinta? E' stata sessualmente abusata da Priklopil? E' una vittima della sindrome di Stoccolma, o un'esibizionista che insegue la notorieta' e sogna di fare l'attrice?
(Rispondi)
 
 
arza1
arza1 il 28/05/10 alle 22:13 via WEB
NATASCHA e' diventata una macchina di news inarrestabile. Puo' scegliere tra 30-40 proposte di libri, sceneggiature, una lista interminabile di richieste d'intervista. «E' la storia del secolo!»
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 28/05/10 alle 21:54 via WEB
Dovremmo essere grati a NATASCHA......
(Rispondi)
 
 
santinazs
santinazs il 28/05/10 alle 21:59 via WEB
sono commenti molto rilevanti
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 28/05/10 alle 21:57 via WEB
.... perchè con le sue prime dichiarazioni post-prigionia, e soprattutto attraverso i piccoli gesti d'orgoglio e di pietà, ci ha ricordato che dentro ciascuno di noi (e dunque persino dentro il perfido Priklopil che fu suo aguzzino e del quale vengono ora alla luce le orrende perversioni) abitano l'Angelo e la Bestia; oltre che, naturalmente, l'Attore. Per aver restituito parole quali "intimità", "identità", "compassione", "cattiveria", a quegli abissi dov'è giusto che dimorino. Per la vastità semantica di alcune sue affermazioni («Lui mi ha portata in palmo di mano e mi ha calpestata con i piedi») e per le mille pignolerie («La mia stanza era sufficientemente ammobiliata; non era soltanto un metro e sessanta di altezza»). Per le ciabatte e le esili gambe chiazzate che sbucano dalla coperta e il lucidalabbra sul sorriso radioso. Per aver offerto infine a quell'«opinione pubblica mondiale» alla quale s'è rivolta parlando in tv l'occasione di contemplare il Mistero: quel che comincia là dove finisce il format che tutto banalizza e trasforma in cibo spazzatura facile da commercializzare, e ancor piu' da digerire.
(Rispondi)
 
santinazs
santinazs il 28/05/10 alle 22:00 via WEB
grazie per quello che hai scritto qui sopra, è un commento straordinario.
(Rispondi)
 
 
educatrice2
educatrice2 il 28/05/10 alle 22:03 via WEB
Pero' che storia quella della KAMPUSCH, e come sarebbe bello riuscire a raccontarla. Magari per scoprire che i «misteri di NATASCHA» altro non sono che il mistero della nostra fragile umanità.
(Rispondi)
 
santinazs
santinazs il 28/05/10 alle 22:02 via WEB
hai voglia a fare indagini e svelare nuovi retroscena, mai si fara' piena luce nell'inilluminabile stanzetta della bambina reclusa.
(Rispondi)
 
arza1
arza1 il 28/05/10 alle 22:17 via WEB
La prima intervista è stato un successo, soprattutto a causa del viso di NATASCHA: l'80% degli austriaci hanno seguito l'intervista, il 10% in piu' della finale dei mondiali. Per l'esclusiva, due giornali hanno accettato di pagare a NATASCHA l'affitto e gli studi, mentre la tv le ha versato il ricavato della vendita dei diritti esteri: si parla (nel 2006) di 700 mila euro.
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 28/05/10 alle 22:30 via WEB
SI', La ragazza che inchiodò l'Austria alla tv.....
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 28/05/10 alle 22:37 via WEB
QUANDO LA PRIGIONE SPAVENTA MENO DELLA VITA: TREMILA e settantanove giorni dentro una stanza cieca. Tremila e settantanove giorni di solitudine. Tremila e settantanove giorni da ostaggio in balia delle violenze ma anche delle coccole elargite dal suo carceriere. Eppure, da NATASCHA KAMPUSCH, escono parole tutte diverse da quelle che ci aspetteremmo. Altro che sospiro di sollievo, altro che singhiozzo strozzato in gola da una commozione inesprimibile: "Sono cresciuta al riparo da molte cose. Dal bere e dalle amicizie sbagliate. ..... troppo facile chiamare in causa la sindrome di Stoccolma, la nostalgia dell'indesiderabile, l'intricato rapporto fra vittima e carnefice. Le parole di NATASCHA vanno ben oltre qualsivoglia patologia della psiche. Dopo tremila e settantanove giorni di prigionia ed esclusione, di solitudine e assenza, le è bastata una rapida occhiata al mondo appena uscita di "prigione", per decidere che in fondo in fondo le è andata meglio che a tanti altri. Per rivendicare la propria (ebbene sì!) fortuna. Sbandierarla con una specie di orgoglio che non ha nulla a che fare con la pietà verso il suo rapitore suicida, con il senso d'amore sottomesso inevitabilmente provato per lui complici la violenza e le coccole. NATASCHA ci dice una cosa ben piu' tremenda: che gli è grata. Convinta fermamente che il mondo non abbia nulla di meglio da offrirle, lei considera quei giorni e quelle settimane e quei mesi e quegli anni non un orrore da dimenticare bensì un regalo. Chissà se ora, dopo 4 anni da quell'intervista, il mondo è riuscito a farle cambiare idea.
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emma.61
emma.61 il 28/05/10 alle 23:40 via WEB
Era chiaramente una relazione simbiotica. Lui deve aver fatto di tutto per tenerla bambina, impedirle di crescere. Solo cosi' poteva avere il controllo assoluto
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