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FERMIAMO LA NOTIZIA:VENETO, NIENTE TRAPIANTI DI ORGANI A GENTE POCO INTELLIGENTE, MEDICINA, SALUTE, DISCRIMINAZIONE,

Post n°4256 pubblicato il 29 Maggio 2010 da psicologiaforense

Disabili mentali discriminati
«Niente trapianti in Veneto»

Proprio alla vigilia della «XII Giornata nazionale della donazione» di scena domani e dopo il «sì» del ministero della Salute ai donatori samaritani, il Veneto — che nel 2009 ha già visto aumentare dal 21,6% al 27,3% i rifiuti al prelievo di organi — si ritrova al centro di una bufera internazionale perchè accusato di discriminare i pazienti candidati al trapianto. L’attacco parte dai professori Nicola Panocchia e Maurizio Bossola, nefrologi del «Gemelli» di Roma, e da Giacomo Vivanti, psicologo dell’Università della California, che in un articolo pubblicato sull’ «American Journal of Transplantation » denunciano: «Le linee guida della Regione Veneto indicano il ritardo mentale come una controindicazione al trapianto e di fatto escludono pazienti con disabilità intellettiva da questa procedura salvavita». «Tali disposizioni—affermano i medici — non trovano nessuna giustificazione di tipo etico, clinico o giuridico. Che il ritardo mentale medio o grave sia una controindicazione al trapianto è una disposizione discriminatoria priva di logica e tanto più grave se perpetrata da un’istituzione pubblica. Non c’è nessuna prova scientifica che giustifichi l’esclusione dei disabili intellettivi». Specifica Bossola: «Tutte le Regioni adottano dei criteri per l’inserimento dei pazienti in lista d’attesa ma il criterio di esclusione è una malattia psichiatrica grave, che ridurrebbe la possibilità di adesione alle terapie antirigetto. Invece nelle linee guida del Veneto c’è un criterio di controindicazione assoluta all’inserimento di persone con ritardo mentale, stimato peraltro usando una misura grossolana, quella del quoziente intellettivo».

 

LA RISPOSTA  PER LA REGIONE VENETO:

Alessandro Nanni Costa, direttore del Centro nazionale Trapianti afferma, documenti alla mano, : «Posso garantire che nel Veneto, regione capofila, a nessun paziente con ritardo mentale è stato mai negato l’intervento. Anche i disabili, mentali o fisici, hanno pari diritto al trapianto se possono beneficiare dell’organo donato sia in termini di attesa di vita sia perchè in grado, in autonomia o con adeguata assistenza, di fruirne al meglio. Le linee guida venete, documento corretto e dettagliato, citano studi internazionali per dire che il problema esiste, ma le tabelle riportate non hanno valore operativo di screening dei candidati al trapianto».

 
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Commenti al Post:
luigiarusso
luigiarusso il 29/05/10 alle 15:50 via WEB
che io sappia il criterio di esclusione è una malattia psichiatrica grave (una psicosi) che ridurrebbe la possibilità che il paziente aderisca alle terapie antirigetto
(Rispondi)
 
educatrice2
educatrice2 il 29/05/10 alle 15:54 via WEB
Il professor Adriano Pessina, direttore del Centro di Bioetica della Cattolica, a questo proposito ha dichiarato: “Le questioni di giustizia non possono piu’ ignorare i diritti delle persone con disabilita’ e non possono alimentare lo stigma sociale nei confronti dei soggetti affetti da patologie psichiche, permanenti o temporanee, escludendole a priori, in modo piu’ o meno evidente, dai processi di cura e di assistenza. La nuova frontiera della democrazia passa attraverso l’eliminazione delle discriminazioni in base a criteri psichici, altrettanto ingiuste come quelle basate su differenza di sesso, eta’, etnia”.(
(Rispondi)
 
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