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« RIFLESSIONE, CORPO MASCH...dolore, capsule a rivest... »

NOTIZIA FLASH, CURIOSITA', ASTON MARTIN, JAMES BOND, AUTO D'EPOCA, RARITA', CINEMA,

Post n°4285 pubblicato il 03 Giugno 2010 da psicologiaforense

All'asta l'Aston Martin di James Bond
potrebbe essere battuta per 4,7 milioni

 

La mitica Aston Martin Db5 di James Bond, quella usata nei set di Goldfinger e Thunderball, farà presto la sua comparsa - per la prima volta - sul mercato delle aste. Completa di tutti i gadget aggiunti a suo tempo da Q (in realtà fu la stessa Aston Martin a mettere a punto le modifiche), la vettura guidata da Sean Connery potrebbe oggi essere battuta per circa quattro milioni di sterline, ovvero 4,7 milioni di euro.

Il proprietario, l'ex Dj americano Jerry Lee, l'acquistò nel 1969 per 12 mila dollari direttamente dall'Aston Martin. Che gliela diede solo a condizione di poter usare la vettura a scopi promozionali ogni qual volta lo avesse ritenuto necessario. La Db5 delle meraviglie apparve però in pubblico per l'ultima volta negli anni Settanta: poi Lee la chiuse in un garage a tema James Bond. Oggi, dopo essersi reso conto del valore ormai acquisito dall'automobile, l'ex Dj ha deciso di metterla all' asta. «La macchina è perfettamente funzionante, così come i gadget», spiega Peter Haynes, di Rm Auctions. «Si può usare la cortina fumogena, attivare il pannello posteriore di protezione antiproiettili, rilasciare l'olio, cambiare la targa».

La Db5 ha anche la porzione di tetto rimovibile in modo da espellere il passeggero - benchè il sedile non sia effettivamente in grado di proiettare l'ospite indesiderato. Altro dettaglio: «Le mitragliatrici - dice Haynes - ovviamente non funzionano, non hanno mai funzionato. Ma se si preme il bottone giusto entrano comunque in posizione». L'auto di James Bond possiede a ogni modo tutti i permessi di circolazione quindi il futuro acquirente, se lo desidera, potrà guidarla nel traffico di tutti i giorni. L'asta si terrà a Londra il prossimo 27 ottobre.

 
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Commenti al Post:
servoarbitrio
servoarbitrio il 04/06/10 alle 00:09 via WEB
Centinaia di migliaia di fan hanno sognato di possederla, se non altro come modellino Corgi Toys.......
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mdardani
mdardani il 04/06/10 alle 00:12 via WEB
è verissimo!
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marietta1971
marietta1971 il 04/06/10 alle 00:17 via WEB
io non ero nata ma i miei fratelli "sbavavano"
(Rispondi)
 
 
 
 
santinazs
santinazs il 04/06/10 alle 00:18 via WEB
nel 64 c'eravamo in pochissimi
(Rispondi)
 
servoarbitrio
servoarbitrio il 04/06/10 alle 00:10 via WEB
......e il principe Carlo ne aveva una versioncina a pedali sponsorizzata, con cui (a 16 anni, nel 1964: sempre stato un fanciullone) percorreva festante i corridoi di Buckingham Palace.
(Rispondi)
 
 
mdardani
mdardani il 04/06/10 alle 00:13 via WEB
però... a 16 anni con l'automobilina a pedali? Non ci posso credere.
(Rispondi)
 
servoarbitrio
servoarbitrio il 04/06/10 alle 00:11 via WEB
Ma l’automobile che va all’asta a Londra il 27 ottobre è proprio quella Aston Martin, cioè il modello DB5 guidato da Sean Connery-James Bond in «Missione Goldfinger» e «Operazione Tuono». Sontuosamente argentata, completa di dispositivo per la cortina fumogena, pannello antiproiettili, targhe girevoli e (quasi) tutto.
(Rispondi)
 
mdardani
mdardani il 04/06/10 alle 00:14 via WEB
questi vogliono una cifra astronomica, ma a bordo, c'è la Bond girl?
(Rispondi)
 
marietta1971
marietta1971 il 04/06/10 alle 00:16 via WEB
Dalla casa d’arte fanno sapere che «macchina e gadget sono perfettamente funzionanti. Anche se - confessa Peter Haynes, dirigente della Rm Auctions - le mitragliatrici sono sempre state finte. Ma se si preme il bottone giusto entrano comunque in posizione». Quanto al mitologico sedile di espulsione, anche quello non è mai stato in grado di catapultare chicchessia fuori dal tetto. John Stears, il supervisore agli effetti speciali del film, dopo aver ottenuto dai tecnici della Aston Martin il via libera, fece aprire nel tettuccio un foro sopra il sedile. Poi decise di usare un dispositivo ad aria compressa, con cui sparò fuori un fantoccio in una sequenza di «Goldfinger». Insieme all’apparizione del jet pack, cioè a quella specie di zaino a reazione che fa volare Bond in «Thunderball», la performance tecnologica meglio riuscita degli 007 Anni Sessanta.
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santinazs
santinazs il 04/06/10 alle 00:19 via WEB
Ma tutto c’era già, bello e deciso, nelle pagine di Ian Fleming. Nel romanzo «Missione Goldfinger» Bond guida un’Aston Martin DBIII «di un sobrio colore battleship grey», ricorda il minuzioso manuale di Andrea Carlo Cappi e Edward Coffrini dell’Orto («James Bond 007 - 50 anni di un mito», Mondadori). «Probabilmente si trattava della DB 2.4 MKIII, perché nella realtà la DBIII era un’auto da corsa. Sarebbe come se oggi per pedinare un nemico Bond ricorresse a una Formula 1...un tantino vistoso, non vi pare?». Dal libro al film: 007, che in «Licenza di uccidere» viaggiava su una Chevrolet Bel Air nera e poi su una Sunbeam Alpine convertibile blu, e in «Dalla Russia con amore» si era pavoneggiato su una Bentley Mark IV (per inciso, quella preferita da Fleming nella realtà), si sente dire all’inizio di «Goldfinger» che «la Bentley ha fatto il suo tempo», per essere poi introdotto alle meraviglie del nuovo giocattolone.
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umberta8080
umberta8080 il 04/06/10 alle 00:21 via WEB
Opportunità di marketing straordinaria per la casa automobilistica, in epoca in cui le strategie di «product placement» erano agli albori e certamente ancora non si chiamavano così. Ma che all’Aston Martin fossero particolarmente sensibili al tema lo si sarebbe potuto sospettare fin dal film «Fedra» del 1962, incandescente storia d’amore con Melina Mercouri, Anthony Perkins e un’aerodinamica DB3, trasfigurazione Anni Sessanta del carro di Ippolito. Il fascino di Connery fece il resto.
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estinette
estinette il 04/06/10 alle 00:22 via WEB
E poi dove la trovavate una vettura capace di avere, insieme, targa francese, svizzera e britannica, a seconda della necessità e degli inseguimenti? Equipaggiata perfino -udite udite- di un telefono di bordo? Per farla sfilare in parata con Sean al volante la municipalità di Parigi concesse gli Champs-Elysées. A Milano la esposero nel gennaio del 1965 in piazza del Duomo. Senza pilota, ma la folla tumultuò lo stesso.
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deontologiaetica
deontologiaetica il 04/06/10 alle 00:23 via WEB
Altri tempi, altri divismi. Se la comprerà un babyboomer narciso e invecchiato. E se la terrà tutta per sé.
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pippo_217
pippo_217 il 04/06/10 alle 02:26 via WEB
Ai suoi tempi, (anche i miei), era un'icòna, superaccessoriata, rappresentava l'eccesso positivo, con cui sfidare l'estremo e vincerlo. La dimenticai completamente, quando, in campagna, il nonno mi regalò un temperino con una lama ed una limetta. Era ancora meglio. Altro che 007...
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