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EDITORIALE DELLA NOTTE, FILOSOFIA. CULTURA, SCIENZA, PSICOLOGIA, ESSERE, NON ESSERE, NULLA, FINE ULTIMO, ELUCUBRAZIONI

Post n°4333 pubblicato il 14 Giugno 2010 da psicologiaforense

L'EDITORIALE DELLA NOTTE

AVVERTENZA IMPORTANTE: QUESTO EDITORIALE E' RIVOLTO AI MIEI 25 PAZIENTI LETTORI

L'ESSERE....E IL NULLA

In questo campo sotto le vesti dell'astrazione, assistiamo a un titanico, mitologico conflitto che coinvolge l'essere e il nulla. Ragionando sui principi ultimi siamo condotti sui territori di confine. A chi compete davvero questo ambito dell'originario conteso con buoni diritti sia dai filosofi sia dai teologi? Gli uni e gli altri tendono infatti a imporre la precedenza della loro posizione. Sono logiche in conflitto quelle che vengono così a confrontarsi; è cioè una logomachia quella che viene a scatenarsi. È una guerra sui principi in cui è in gioco la libertà e la sua provenienza. Naturalmente in questo caso la libertà non va pensata come l'arbitrio d'indifferenza per cui ci è dato scegliere tra due opzioni contrapposte. Essa rappresenta invece qualcosa di ben più radicale: è un corrispondere all'aprirsi abissale dell'essere a tutto il possibile, anche dunque al suo stesso nulla. Soltanto così ci è dato di pensare la libertà che non ha dunque niente a che fare con la semplice possibilità di scegliere tra opzioni diverse. La scelta originaria non riguarda infatti soltanto il mondo e il variegato spettro dell'essere, ma anche la possibilità del suo opposto, il nulla. Soltanto nel corrispondere a questo ventaglio abissale che contiene l'opposizione suprema consiste la libertà. Essa mette così capo al dono; si tratta del dono assoluto, di quella scelta fulminea per l'essere e l'esistere che non prevede retribuzione alcuna. Il discorso sull'origine si salda a questo punto a quello sulla cosa ultima. L'esser libero consiste ora nel corrispondere al dono che ci è pervenuto, e che noi infine siamo, in una pienezza completa, totale, che coincide con la voluptas, con una gioia che è insieme corporea e spirituale, dell'un mondo e dell'altro. Con ciò non ci s'incammina soltanto verso quella libertà originaria che è insieme la prima cosa e l'ultima. Bisogna compiere un passo ulteriore,in orizzontale, un passo - non ci si stupisca - politico, riconoscendo che ci troviamo qui sul terreno dell'esser insieme, della comunità. È lo sterminato panorama dell'esistenza a profilarsi in questo modo. " Questo sono io, come ogni altra cosa". Che cosa ci lega? Un vincolo analogico stabilito dalla libertà. Esso fonda nel presente la comunità futura. La scalata ai principi non è dunque senza ritorno ma è ragione della polis presente e prefigurazione di quella futura.

 

 
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Commenti al Post:
lasuocera0
lasuocera0 il 14/06/10 alle 23:03 via WEB
l'ESSERE e il suo contrario, fantastico editroriale!
(Rispondi)
 
 
luiginoluigina
luiginoluigina il 14/06/10 alle 23:08 via WEB
sorprendente, se non fosse che Psico ci ha abituato qui a ricevere post degni dei migliori seminari accademici, di cui, peraltro, lei fa parte.
(Rispondi)
 
 
desnudamaia
desnudamaia il 14/06/10 alle 23:17 via WEB
è veramente straordinario questo editoriale, apre le porte alla riflessione filosofica ed esistenziale...
(Rispondi)
 
 
 
adolfodgl5
adolfodgl5 il 14/06/10 alle 23:21 via WEB
hai proprio ragione
(Rispondi)
 
 
 
fmolinari
fmolinari il 14/06/10 alle 23:27 via WEB
è un testo da pubblicare in ben altro spazio!!
(Rispondi)
 
lasuocera0
lasuocera0 il 14/06/10 alle 23:03 via WEB
opss... EDITORIALE!
(Rispondi)
 
 
luiginoluigina
luiginoluigina il 14/06/10 alle 23:09 via WEB
eheheh... piccoli rifusi, non farci caso!
(Rispondi)
 
 
 
elvia4
elvia4 il 14/06/10 alle 23:15 via WEB
incidenti di percorso... molti non sanno cosa sono i "refusi", nè che significato abbia la frase : "il proto infuria.....". BEATI LORO!
(Rispondi)
 
 
 
 
adolfodgl5
adolfodgl5 il 14/06/10 alle 23:23 via WEB
nell'era dell'informatizzazione non c'è da stupirsi, il piombo fuso non si usa più... il proto è stato sostituito da altre figure professionali
(Rispondi)
 
lasuocera0
lasuocera0 il 14/06/10 alle 23:04 via WEB
.....la filosofia e' un interrogarsi sulle cose ultime, un'indagine che vuole dimostrarci che quanto apparentemente e' piu' remoto e' infine cio' che piu' da vicino ci compete.
(Rispondi)
 
luiginoluigina
luiginoluigina il 14/06/10 alle 23:11 via WEB
questo editoriale è l'inizio di un itinerario tanto profondo quanto entusiasmante
(Rispondi)
 
 
adolfodgl5
adolfodgl5 il 14/06/10 alle 23:23 via WEB
sì.................
(Rispondi)
 
elvia4
elvia4 il 14/06/10 alle 23:13 via WEB
Anche stilisticamente questo EDITORIALE si ammanta di vesti antiche, quelle del dialogo e dell'epistola, che ci rinviano all'idea di un pensiero della verita' che si concepisce tuttavia come l'esito di un percorso comune e di un'evoluzione.
(Rispondi)
 
adolfodgl5
adolfodgl5 il 14/06/10 alle 23:24 via WEB
esattamente, non potevi lumeggiare meglio il senso e il significato di questo straordinario editoriale
(Rispondi)
 
agostino88
agostino88 il 14/06/10 alle 23:26 via WEB
E' VERO CHE i grandi pensatori come PSYCO, a qualsiasi epoca essi appartengano, sono nostri contemporanei mentre i minori si limitano ad esprimere il proprio tempo.
(Rispondi)
 
Dinostrato
Dinostrato il 14/06/10 alle 23:26 via WEB
Nessuna opzione è possibile quando si tratta di valori assoluti. Ogni chiarimento del concetto di libertà che tende a ridurlo a sistema è necessariamente ambiguo. Chiarirlo sarebbe come pretendere di spiegare l'istinto o dare attributi a Dio, ammesso di crederci in una qualche maniera. ^-^
(Rispondi)
 
fmolinari
fmolinari il 14/06/10 alle 23:29 via WEB
Caro dino, sul tuo tema Anassimandro aveva attratto l'attenzione. Da questo punto di vista non si puo' che andare sempre piu' a fondo per giungere a dire che l'indeterminato e' ben piu' che il determinato in quanto esso contiene non solo la possibilita' di essere ma anche quella di non essere.
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pippo_217
pippo_217 il 15/06/10 alle 01:13 via WEB
Tutto questo è fantastico. Ma ci basta saperlo o riusciamo anche a viverlo ? E' bello sapere tante cose ma adeguarci e trasformarle in modelli vivibili pare complicatissimo. Colpa del determinismo della fame quotidiana ?
(Rispondi)
 
anonimo.sabino
anonimo.sabino il 15/06/10 alle 18:03 via WEB
O sono l'unico a non averci capito niente (ed è la cosa più probabile) o stai rischiando di brutto una involuzione psicoteologica, tu che sei un modello di lucidità. Ti abbraccio con tutto il mio essere,non potendo farlo con il mio nulla.
(Rispondi)
 
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