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QUI NORDEST, BAMBINI TRADITI, MALEDETTE EDUCATRICI, NOSTRA FAMIGLIA, ORRORE, TREVISO, MALTRATTAMENTI, ABUSI

Post n°4386 pubblicato il 26 Giugno 2010 da psicologiaforense

QUI NORDEST:
Bambini disabili di 4 e 6 anni
maltrattati in una struttura ecclesiastica

 


 

Schiaffoni soprattutto in refettorio, durante il pranzo. Botte a bambini disabili di appena quattro e sei anni e gli altri costretti ad assistere a quei maltrattamenti. È successo a Treviso, nell'ente ecclesiastico "La nostra famiglia": denunciate due operatrici di 32 e 35 anni.

A togliere il velo e mostrare l'orrore degli abusi i carabinieri di Treviso che hanno denunciato per maltrattamenti le due donne della struttura che si occupa di assistenza socio sanitaria, istruzione e formazione. "La nostra famiglia" è presente in Veneto con una decina di sedi, una trentina a livello nazionale e presenze in Sudan, Brasile, Ecuador, Cina, Marocco, Palestina. A Treviso è operativo il Centro di riabilitazione diurno e ambulatoriale, dove i genitori lasciano i piccoli nel corso della giornata.

I maltrattamenti avvenivano soprattutto nel refettorio al momento del pranzo e sono stati documentati con telecamere. In quei momenti, è risultato dalle indagini, le due donne colpivano i piccoli con schiaffi e schiaffoni: trattamenti che avvenivano già da tempo, come testimoniano adesso gli atteggiamenti dei bambini che sembrano aspettarsi una reazione violenta.

Si accanivano contro i piccoli da nutrire sotto gli occhi degli altri bambini. Le denunciate, la cui qualifica è di educatrici, si sono accanite in particolare verso tre bambini che avevano il compito specifico di nutrire, ma anche altri piccoli erano costretti ad assistere agli abusi.

Per le donne ora divieto di dimora a Treviso. Le due hanno ora divieto di dimora nella città di Treviso, per il reato di maltrattamenti verso fanciulli con le aggravanti tra l'altro di aver agito per motivi abbietti e futili, di aver approfittato di circostanze tali da ostacolare ogni difesa e di aver commesso il fatto con abuso di autorità ed ospitalità.

 
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Commenti al Post:
educatrice2
educatrice2 il 26/06/10 alle 08:16 via WEB
Non maledirle! Sono due persone malate schiacciate dalla sindrome di BURNOUT in terza fase.MALEDETTI piuttosto quelli (dirigenti, infermieri, maestre, assistenti sociali, psicologi, ecc...) che le hanno ridotte così o che hanno fatto finta di niente. (in mensa, come minimo, ci sono le inservienti, ma dovrebbe esserci anche almeno una maestra!!Nessuno ha visto niente?)
(Rispondi)
 
 
sofiastrea
sofiastrea il 26/06/10 alle 09:34 via WEB
... forse se ci sono stati gli interventi dei carabinieri qualcuno ha detto qualcosa o no?
(Rispondi)
 
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 26/06/10 alle 17:45 via WEB
sì, i genitori, vedendo i figli (autistici) sempre più spaventati.CIAO!!! BUONA FINE SETTIMANA!
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 26/06/10 alle 17:46 via WEB
Ho pensato cose terribili (ma ovviamente non le ho potute scrivere) contro coloro che avevano il dovere di controllare, vigilare, prevenire.. E NON LO HANNO FATTO!
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 26/06/10 alle 17:52 via WEB
La vergogna non ha bisogno di tanti giri di parole. Basterebbe un particolare, agghiacciante: al solo vederle avvicinare, i tre bambini maltrattati cercavano di nascondersi dalle due donne, di ripararsi il viso con le manine. Sapevano già cosa li aspettava: schiaffi, spintoni, cibo fatto ingoiare con la forza. Era ormai il loro incubo quotidiano. I carabinieri sono andati a prenderle ieri mattina, nella sede di via Ellero dell’i stituto di accoglienza per i piccoli disabili. Gli uomini dell’arma hanno notificato loro il provvedimento di divieto di dimora chiesto dal sostituto procuratore Giovanni Francesco Cicero e firmato dal gip Umberto Donà. «La cosa importante, ora - dice Cicero - è che non possano ripetere il reato che viene loro contestato» (maltrattamenti «aggravati da motivi abbietti e futili).
(Rispondi)
 
maddamark
maddamark il 26/06/10 alle 15:22 via WEB
Mi sono molto meravigliata nel leggere il nome dell'Associazioe La Nostra Famiglia. Conosco l'Associazione dai tempi della sua fondazione come conosco molte persone che ci collaborano, Ha sedi in tutta Italia e diverse missioni in terre difficili. L'associazione è sempre all'avanguardia nella ricerca e ha sempre brillato per lo spirito di carità.Le mele marce ci sono sempre, prima di condannare, senza appello è meglio accertarsi.
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 26/06/10 alle 17:43 via WEB
Cara Maddamark, ho anch'io qui vicino, in fondo a via Carducci (Prato della Valle, una sede della "Nostra Famiglia" che conosco bene. Ciò posto, nel caso di specie, le due persone incriminate sono state inchiodate alle loro responsabilità da videoregistrazioni inequivocabili. Perchè il personale, dalla Direttrice al Portinaio, non se ne siano accorti resta un mistero che la procura di TV sta cercando di chiarire! CIAO!! BUON W.E.
(Rispondi)
 
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