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SANTA SUBITO!

Post n°4449 pubblicato il 07 Luglio 2010 da psicologiaforense

"Quel sottotetto era una squallida alcova"


Caso Claps: Marziale, Chiesa apra processo beatificazione per Elisa




''Il grido di afflizione di Gildo Claps merita considerazione e rispetto, perche' l'epilogo dell'immane tragedia abbattutasi contro la sua famiglia e' dolorosamente paradossale''. E' quanto dichiara Antonio Marziale, presidente dell'Osservatorio sui Diritti dei Minori e consulente della Commissione Parlamentare per l'Infanzia, in relazione alle dichiarazioni rese dal congiunto della giovane potentina, il cui corpo e' stato ritrovato nel sottotetto della Chiesa della Trinita'.

''Voglio dire a Gildo Claps - continua Marziale - che il ricordo di sua sorella non e' piu' soltanto circoscritto a Potenza, ma appartiene alla memoria collettiva nazionale, che per lei ha trepidato e che in lei riconosce un esempio di virtu' umana".

Marziale evidenzia inoltre che ''era minorenne Elisa quando e' stata barbaramente trucidata perche' non ha ceduto alla brutalita' del suo, o dei suoi, aguzzini. Il ritrovamento del suo cadavere tra le mura di una struttura ecclesiastica coincide con una contemporaneita' contrassegnata da fenomeni di abuso all'infanzia perpetrati anche da uomini consacrati. Un segno dei tempi - conclude il presidente dell'Osservatorio - che dovrebbe indurre la Chiesa ad aprire celermente un processo di beatificazione della piccola martire"

 
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Commenti al Post:
flozanussi
flozanussi il 07/07/10 alle 18:26 via WEB
Perchè no? E' un caso analogo a quello di SANTA MARIA GORETTI
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santinazs
santinazs il 07/07/10 alle 18:37 via WEB
quella di Marziale non è, a ben guardare, una richiesta peregrina
(Rispondi)
 
flozanussi
flozanussi il 07/07/10 alle 18:27 via WEB
per chi non ne avesse memoria: Maria Teresa Goretti (Corinaldo, 16 ottobre 1890 – Nettuno, 6 luglio 1902) è venerata come santa e martire dalla Chiesa cattolica. Vittima di omicidio a seguito di tentato stupro, fu canonizzata nel 1950 da papa Pio XII con il nome di santa Maria Goretti.
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 07/07/10 alle 18:32 via WEB
Opportuno il riferimento a Santa Maria Goretti
(Rispondi)
 
 
 
doctorlegum
doctorlegum il 07/07/10 alle 18:39 via WEB
povera santa, povero assassino: lei una bimba di 11 anni, lui un povero demente di 19 anni
(Rispondi)
 
flozanussi
flozanussi il 07/07/10 alle 18:29 via WEB
È in un contesto sociale degradato che il diciannovenne Alessandro Serenelli, tentò diversi approcci di natura anche sessuale nei confronti dell'undicenne Maria, che raggiunsero il culmine nell'estate del 1902: il 5 luglio, con la scusa di farsi rammendare dei vestiti, Alessandro attirò Maria in casa e tentò un'ultima volta di violentare la bambina. Di fronte alle sue grida ed alla sua disperata resistenza al «brutto peccato»[2], la ferì più volte con un punteruolo in legno. Al processo, il giovane ammise di aver preparato l'arma e di aver deciso di usarla qualora la bambina gli avesse opposto resistenza.[senza fonte] È stata ventilata l'ipotesi che il giovane, proveniente da una famiglia in cui numerosi membri erano stati internati in manicomio e avevano dato segni di malattia mentale fosse in realtà affetto da impotenza. Maria, gravemente ferita ma ancora cosciente, venne trasportata all'ospedale Orsenigo di Nettuno; la morte non sopravvenne subito, ma il giorno successivo, per le complicazioni di un intervento chirurgico senza anestesia, si aggravò morendo poi di setticemia. La cronaca narra che, dopo aver ricevuto l'estrema unzione, tra le insistenze di un sacerdote e di alcune suore che lavoravano in ospedale, la bambina perdonò il suo assalitore. Le esequie vennero celebrate l'8 luglio 1902 nella cappella dell'ospedale, oggi chiesa parrocchiale di Santa Barbara Vergine e Martire di Nettuno, conosciuta sotto il nome di chiesa della Divina Provvidenza, e il corpo della bambina tumulato nel cimitero comunale.
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psicologiaforense
psicologiaforense il 07/07/10 alle 18:33 via WEB
grazie per questa dettagliata ricostruzione storica
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educatrice2
educatrice2 il 07/07/10 alle 18:44 via WEB
hai fatto bene perchè pochi oggi ricordano le vicissitudini che portarono la Chiesa a beatificare Maria Goretti
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psicologiaforense
psicologiaforense il 07/07/10 alle 18:35 via WEB
GUARDARE ai santi come a un modello che tutti sono chiamati a imitare puo' apparire insolito per i credenti di oggi, avvezzi a considerarli piuttosto come figure eccezionali e, per definizione, inimitabili. Si puo' anzi dire che il Santo e' rassicurante proprio perche' irraggiungibile: se la sua virtu' merita un premio speciale, il comune peccatore puo' attendersi almeno d'essere giudicato con indulgenza. Eppure la Chiesa ha spesso incaricato i santi (come nel caso di MARIA GORETTI)di offrire un modello di comportamento concretamente fruibile dai semplici credenti, e non soltanto nel passato: infatti l'esempio di MARIA GORETTI testimonia la sopravvivenza, in pieno Novecento, di quest'uso pedagogico della santita'.
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educatrice2
educatrice2 il 07/07/10 alle 18:44 via WEB
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santinazs
santinazs il 07/07/10 alle 18:36 via WEB
Nella societa' feudale, i primi santi laici sono tratti dalla nobilta', e offrono un modello per i grandi di questo mondo, invitati a pensare a Dio anche mentre fanno la guerra o siedono come giudici in tribunale. Alla fine del Medioevo, quando i poveri partecipano piu' direttamente alla vita religiosa, il messaggio puo' finalmente rivolgersi anche a loro, e compaiono i primi santi di umile condizione sociale, destinati a duratura fortuna: ancora nell'Ottocento, i progressi dell'alfabetizzazione e le paure della borghesia moltiplicheranno le edizioni popolari delle Vite di sant'Isidoro contadino o di santa Zita serva, che seppero accettare con umilta' la loro posizione subalterna e obbedire fedelmente ai padroni.
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educatrice2
educatrice2 il 07/07/10 alle 18:45 via WEB
i santi erano tutti nobili
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doctorlegum
doctorlegum il 07/07/10 alle 18:40 via WEB
PERFETTO!E' proprio vero quello che dici SANTINA, Insegnamento morale e educazione civile per le masse procedono affiancati anche nel nostro secolo. MARIA GORETTI, figlia di braccianti delle Paludi Pontine, e' canonizzata nel 1950 da Pio XII non soltanto per ricordare alle giovinette il valore della purezza, ma in quanto <esempio di dedizione al lavoro come esigeva il suo ambiente familiare>, mentre nel 1955 proprio santa Zita e' proclamata patrona delle domestiche, come modello insigne <di obbedienza, di adempimento del dovere e di pazienza>.
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educatrice2
educatrice2 il 07/07/10 alle 18:45 via WEB
E COSI' LA CHIESA INVENTA IL SANTO DI CLASSE!
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sofiastrea
sofiastrea il 14/07/10 alle 10:48 via WEB
la Chiesa ha una lunghissima lista di cui servirsi, si pensi a tutti quelli bruciati al rogo, o altro, martiri da santificare per farsi perdonare ... la piccola martire Claps vuole, attraverso noi, solo giustizia sia fatta, magari mandando in galera i colpevoli
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