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TESTI E PRETESTI, ATTUALITA', EDUCAZIONE, GENITORI E FIGLI, PEDAGOGIA, BAMBINI, CAPACITA' GENITORIALI,

Post n°4452 pubblicato il 08 Luglio 2010 da psicologiaforense

TESTI&PRETESTI

Perche le famiglie sono  sempre piu' permissive con i figli

 

"Se studi per tre mesi ti compro il cellulare". Non un obiettivo da raggiungere, ma una patto gelido: faccio quello che vogliono e ottengo, dai miei genitori,  il risultato. Da  lì  al ricatto opposto il passo è breve: se volete qualche cosa da me, carissimi genitori,  pagatemi!  Secondo me la più distruttiva è la famiglia "distaccata," che compra per routine e consegna come uno sportellista di banca consegna i soldi prelevati. O come un BANCOMAT. E tutto questo perchè? Ci sono molti motivi per spiegare un comportamento lassista, permissivo, pedagogicamente scorretto nel rapporto educativo e affettivo genitori-figli. Però c'è un aspetto particolare da considerare: quelli di un tempo erano figli che arrivavano perchè così andava il mondo.
Oggi, al contrario,  siamo di fronte ai figli del desiderio, aspettati a lungo, non generati prima perchè c'era da pensare alla casa, alla carriera, ai soldi.... Quelli cercati, attraverso la medicina o l'adozione, spesso in paesi poveri. Ecco allora la spinta a cancellare qualsiasi dolore, a voler vedere la loro felicità preservandoli da ogni frustrazione.
E' comprensibile, ma non mandiamoli incontro al futuro illusi e fragili

 
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Commenti al Post:
santinazs
santinazs il 08/07/10 alle 00:34 via WEB
La generazione che non conosce il no
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 08/07/10 alle 00:38 via WEB
purtroppo è vero, la comunicazione educativa è distorta e fuorviante.
(Rispondi)
 
santinazs
santinazs il 08/07/10 alle 00:35 via WEB
VISTO DA ME DOMENICA: ATTO primo. Famiglie a passeggio in villeggiatura: «Mamma, voglio il pescecane di plastica, il mitragliatore ad acqua, una cassetta per il game boy». Madre: «No». «Lo voglio». «Forse domani». «Lo voglio subito». «Te le suono». «Scema». Ceffone. Atto secondo. Stanno tornando in hotel. Lui innaffia tutti con il mitragliatore. Com'e' difficile dire no. La sceneggiata dello shopping e' una telecamera che ingrandisce la disfida genitori-figli sul consumismo. Disfida che dura tutto l'anno e sempre piu' vede VINCERE i piccoli dittatori.
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 08/07/10 alle 00:39 via WEB
bel quadretto, molto esemplificativo di condotte genitoriali improprie
(Rispondi)
 
santinazs
santinazs il 08/07/10 alle 00:36 via WEB
Ma che c'e' dietro? debolezza o sfinimento? generosita' o vie spicce per dimostrare affetto?
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 08/07/10 alle 00:46 via WEB
E' sempre piu' difficile dire no: una volta era più facile perchè erano più definiti i ruoli: la madre per loro e il padre per il lavoro, decisioni e autorevolezza. Oggi l'area materna si è ampliata fagocitando i padri, che nutrono, cambiano pannolini, il che di per sè può essere positivo: ma è anche vero che stempera le componenti aggressive dell'affettività. Finisce che padri (MAMMO) sono meno sicuri,meno "forti", meno normativi. Inoltre, i due genitori sono in competizione: nessuno dei due vuole essere impopolare. Sono famiglie frastornate, con meno tempo e più stanchezza. Soprattutto in vacanza si acuisce la fuga dai conflitti: porre dei limiti (come si dovrebbe) crea tensioni.Per cui non lo si fa. Ma cosi' si abdica alla funzione educativa. Pensano: perchè farci la guerra all'interno con tutte quelle da fare all'esterno? Una scelta che non costruisce una identita. Avremo ragazzi che scopriranno in eta' adulta i ''no'', con grandi FRUSTRAZIONI e danni psichici non sempre riparabili.
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scoglioisolato
scoglioisolato il 08/07/10 alle 00:53 via WEB
Per chi può esserne interessato, c'è un libro molto utile: Condividi Versione Stampabile Se mi vuoi bene, dimmi di no. Regole e potere positivo per aiutare i figli a crescere Autori e curatori: Giuliana Ukmar Collana: Le Comete Argomenti: Bambini, genitori Livello: Guide di autoformazione e autoaiuto Dati: pp. 176, 14a ristampa 2010, 14a edizione 2003 (Cod.239.62)
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scoglioisolato
scoglioisolato il 08/07/10 alle 01:07 via WEB
Questo libro si pone come una sorta di vocabolario tra generazioni che parlano lingue diverse. Un aiuto per genitori che mille motivi hanno portato a perdere per strada il loro ruolo, per quelli che ancora non l'hanno assunto, ma anche per nonni che vogliono dare una mano, per insegnanti furbi, per baby-sitter che hanno paura di soccombere. I ragazzi vogliono sapere come "funziona" il mondo e la famiglia deve essere la prima palestra, quella dove si allenano per non prendere, dopo, delle "facciate" troppo dolorose. Giuliana Ukmar medico neuropsichiatra, terapeuta della famiglia e della coppia, prematuramente scomparsa. E' autrice anche di: Firmato: una mamma in pena. Domande, risposte e confidenze per genitori in difficoltà (Angeli, 2001).
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malatigravi
malatigravi il 08/07/10 alle 16:39 via WEB
Sono d'accordissimo con te. I ragazzi di oggi sono troppo abituati al "tutto dovuto", basta loro pochissimo sforzo per ottenere gli oggetti dei loro desideri e così per loro tutto perde valore. L'apparire è il primo dei loro pensieri, non hanno più passioni e obbiettivi tanto negli studi quanto nel tempo libero, non hanno più il valore del guadagnarsi ciò che hanno. La colpa è dei genitori che hanno sempre paura di perdere qualcosa, l'affetto, la stima o chissà che altro e così cedono al ricatto.. Che generazione stiamo crescendo? Sono contenta di trovare, nelle tue pagine, qualcuno che parla di cose serie. In questa community sembrano mosche bianche.
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pippo_217
pippo_217 il 09/07/10 alle 02:07 via WEB
Chissà che genitori saranno, questi bimbi...e come saranno i loro figli...
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springfreesia
springfreesia il 11/07/10 alle 21:58 via WEB
Desiderati troppo o forse desiderati non abbastanza? Io credo che il nocciolo sia lì. Figli pensati come la classica ciliegina sulla torta. Che completa l' insieme, salvo, poi, risultare indigesta o troppo calorica ed essere messa da parte con quello che del dolce resta. So che il mio commento potrà risultare sgradevole, ma questa la mia esperienza anche professionale. Ciao, psic
(Rispondi)
 
vale97ch
vale97ch il 15/07/10 alle 10:29 via WEB
I miei genitori non son affatto i classici permissivi, anzi. Ho 13 anni e ho sempre avuto voti eccellenti (non è per vantarmi, è così e basta) ma più di qualche complimento a fine anno non ho mai ricevuto. I regali arrivano a Natale, mai più di uno, s'intende. L'anno scorso il cellulare, finalmente, lo aspettavo da un'infinità di tempo e ho dovuto sudare per due anni per guadagnarmelo . Aiuto in casa ma non per questo ottengo per esempio di posticipare il coprifuoco di mezz'ora, dalle nove e mezza alle dieci (quando vado a vedere le partite di calcetto di alcuni ragazzi del nostro paese) e sinceramente mi sembra un po' ingiusto. Molti che non fanno nulla dalla mattina alla sera hano libertà finchè vogliono e io invece, che cerco comunque di aiutare anche se non tutte le cose mi riescono, no. Non tutti i genitori sono permissivi. Quando sarò adulta sarò un po' più buona con i mieie di figli, perchè non voglio che si sentano a volte in prigione come mi sento io.
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