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Post n°4463 pubblicato il 19 Luglio 2010 da psicologiaforense
GLI antichi greci tenevano una donnola nelle loro case perchè desse la caccia ai topi. Proprio come noi teniamo il gatto. Oggi è molto difficile addomesticare una donnola adulta. Non più libera di correre tra i prati e i terreni incolti, morirebbe presto. Se invece, appena nata, la si affida alle cure di una gatta che sta ancora allattando i suoi piccoli, si riesce ad addomesticarla e farla vivere in casa, dove svolgerà il grato ruolo di divertire tutti, essendo affettuosa, curiosissima, e, soprattutto, sempre di buon umore. Non ama però troppo farsi osservare, vuole essere libera di infilare il suo musetto negli angoli più remoti, esplorandoli con grande meticolosità e, se si accorge che qualcuno la segue in questi suoi sopralluoghi, immediatamente si accuccia a dormire: riprenderà il suo gioco al risveglio e senza intrusi d'attorno. Altrettanto insopportabile per lei è venire rinchiusa in gabbia e quando ciò dovesse accadere fa SENTIRE la sua vibrata protesta con brevi, caratteristici mormorii. Se libera, può vivere dai 7 ai 10 anni; tra le mura domestiche raggiunge anche i 12 anni. Un tempo alcune parti del suo corpo venivano impropriamente usate a scopo curativo. L'animale era oggetto di strane superstizioni popolari, mentre i contadini ritenevano che portasse fortuna e lo consideravano di grande utilità perchè dava la caccia agli animali dannosi. La donnola è una predatrice violenta e audace, sempre a caccia di roditori che insegue anche dentro le loro tane. Con i topi, nemici naturali, ingaggia lotte violente; non disdegna, però, talpe, lepri, conigli, polli, uccelli, di cui saccheggia i nidi costruiti sul terreno e porta i suoi attacchi alle serpi e agli anfibi, che distrugge in grandi quantità. È dotata di un'ottima vista, con abitudini prevalentemente notturne, ma può essere attiva anche di giorno. Ricerche recenti hanno messo in evidenza come la donnola sia in grado di distinguere alcune lettere dell'alfabeto in base alla forma, ed è probabile che riesca a percepire i colori, dal momento che la retina del suo occhio possiede numerosi coni. Anche se l'accoppiamento può avvenire in qualsiasi periodo dell'anno, il periodo degli amori più favorevole per la procreazione è quello fra marzo e aprile. Le femmine, dopo cinque settimane di gestazione, partoriscono dai tre agli otto piccoli, che nascono con gli occhi chiusi e vengono curati con estrema attenzione dalla madre, difesi strenuamente in caso di pericolo, addirittura trasportati, presi con i denti per la collottola, in un posto più sicuro. Solo quando dimostreranno di essere veramente indipendenti e capaci di sopravvivere da soli si allontaneranno dalla madre.
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