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EDITORIALE DELLA NOTTE,MORTO GIOVANNI VENTURA, VERITA', STRAGI DI STATO, POLITICA, PIAZZA FONTANA, CRISI, STORIA,

Post n°4527 pubblicato il 04 Agosto 2010 da psicologiaforense

EDITORIALE DELLA  NOTTE

E' morto a Buenos Aires dove viveva, Giovanni Ventura. L'ex terrorista, prima condannato e poi assolto per la strage di piazza Fontana, era malato da tre anni di distrofia muscolare. Ventura aveva 65 anni ed è stato uno dei protagonisti delle trame nere che hanno insanguinato l'Italia durante gli anni della "strategia della tensione". Il suo ruolo nell'eversione di matrice fascista è cominciato con l'adesione a Ordine Nuovo. Era originario di Piombino Dese, in provincia di Padova e l'ultima volta che fu in Italia, nel 2007, risale ai funerali del fratello. Guido Lorenzon, l'insegnante trevigiano di Ventura che nel 1969 raccolse le confidenze del presunto terrorista, ha detto: ''Con la morte di Giovanni la verità si allontana di molto, di molto, di molto''. Mentre, Giancarlo Stiz, il giudice di Treviso che, nel 1970, dette un contributo decisivo a spostare le indagini della Procura della Repubblica di Milano dalla pista anarchica a quella neofascista, ha commentato: 'Mi dispiace anche perché Ventura avrebbe potuto dire la verità''. "Mi dispiace per lui e per la famiglia'', ha aggiunto.

E' "SCOMPARSA" LA VERITA' SU UN PERIODO TRA I PIU' BUI DELLA REPUBBLICA
Pietro Valpreda, l'anarchico milanese che fece tre anni e 15 giorni di carcere preventivo, arrestato subito dopo lo scoppio della bomba di Piazza Fontana con l'accusa di strage, apprese dal tg la notizia dell'arresto dei tre di Ordine nuovo: "E' l'ennesima riprova - dichiarò l'ex ballerino - di quanto noi anarchici abbiamo detto subito dopo quel terribile episodio. Gli uomini della squadra politica della questura di Milano avevano gia' pronti la mia foto e il mio nominativo su cui imbastire la trama anarchica e sono andati avanti per anni costruendo un niente. Poi al primo processo si e' dissolto tutto. Quella brutta esperienza mi ha insegnato a dubitare di tutti". GIOVANNI VENTURA era invece a Buenos Aires: "Io da queste cose sono fuori e non intendo fare commenti", disse a quei tempi, confermando la linea di silenzio adottata da sempre sulle tappe delle indagini miranti a risalire agli autori della strage. VENTURA disponeva di passaporto italiano, di cui chiese e ottenne il rinnovo in consolato. Faceva parte di una societa' che gestisce <Filo>, una delle pizzerie piu' alla moda della capitale. Da tre anni una implacabile malattia lo ha divorato finpo ad ucciderlo.  

 
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Commenti al Post:
mdardani
mdardani il 04/08/10 alle 21:50 via WEB
TROPPI MISTERI E TROPPE STRAGI DI STATO
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matteo81_1981
matteo81_1981 il 04/08/10 alle 22:02 via WEB
La fine di Giovanni Ventura, uomo dei misteri di piazza Fontana
(Rispondi)
 
 
giordana2007
giordana2007 il 04/08/10 alle 22:11 via WEB
Giovanni Ventura (Piombino Dese, 2 novembre 1944 – Buenos Aires, 2 agosto 2010) è stato un terrorista e imprenditore italiano. Faceva parte del movimento neofascista di Ordine Nuovo.
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casadei.lisetta
casadei.lisetta il 04/08/10 alle 22:16 via WEB
Carcerazione e vita recente.- Ha scontato undici anni di prigione tra Italia e Argentina. Ha trascorso gli ultimi anni della sua vita a Buenos Aires, dove ha gestito il ristorante "Filo", morendovi la mattina del 2 agosto 2010 dopo lunga malattia.
(Rispondi)
 
flozanussi
flozanussi il 04/08/10 alle 21:53 via WEB
Ex terrorista condannato e poi assolto...così va da sempre l'Italia. MALEDETTA PIAZZA FONTANA., MALEDETTO RUMOR E TUTTA LA CLASSE POLITICA DALLA DC AL PCI
(Rispondi)
 
 
marietta1971
marietta1971 il 04/08/10 alle 21:59 via WEB
"Giovanni Ventura è morto" Mistero a Buenos Aires
(Rispondi)
 
 
 
santinazs
santinazs il 04/08/10 alle 22:07 via WEB
commenti molto pertinenti
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giordana2007
giordana2007 il 04/08/10 alle 22:12 via WEB
Laureando in filosofia, milita nell'Azione Cattolica e poi nel Movimento Sociale Italiano, da cui esce nel 1966 "perché troppo molle"[1]. Apre la libreria Ezzelino a Padova e diventa un piccolo editore, legandosi a Franco Freda. Pubblica la rivista ciclostilata Reazione, di tono neonazista, ma anche testi di ispirazione marxista.
(Rispondi)
 
 
 
giordana2007
giordana2007 il 04/08/10 alle 22:13 via WEB
Le bombe a Milano e sui treni nel 1969!!! Ventura viene condannato definitivamente per associazione sovversiva in relazione agli attentati della primavera-estate del 1969: le due bombe a Milano del 25 aprile 1969 e le bombe sui treni del 9 agosto 1969: 8 bombe rudimentali a bassa potenza esplodono su 8 treni in movimento in diverse località d'Italia, provocando 12 feriti; una bomba inesplosa viene trovata sul treno Bari-Venezia e un'altra viene trovata alla stazione centrale di Milano sul treno Trieste-Parigi. Nel 1973, dopo l'arresto, Ventura confessa il suo ruolo nei 21 attentati del 1969, negando solo la strage di Piazza Fontana. I PM di Milano scoprono che Ventura riferiva a Guido Giannettini, agente del SID fuggito all'estero. Dopo una settimana, la Cassazione sposta il processo a Catanzaro, poiché "a Milano non c'è un clima sereno per giudicare".
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casadei.lisetta
casadei.lisetta il 04/08/10 alle 22:21 via WEB
Il buio sugli anni delle bombe: 142 morti, soltanto 5 condanne
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casadei.lisetta
casadei.lisetta il 04/08/10 alle 22:23 via WEB
. I tre lustri neri che vanno dal 12 dicembre 1969 (alla Banca dell' agricoltura di piazza Fontana, a Milano, i morti sono 16 e moltissimi i feriti) al 23 dicembre 1984 (sul rapido «904», una bomba uccide 17 viaggiatori e ne ferisce più di 250) sono anche caratterizzati dall' ombra dei servizi segreti deviati che con le stragi sembrano avere dimestichezza. Fa eccezione la strage della stazione di Bologna (85 morti e 200 feriti la mattina del 2 agosto 1980) la cui storia processuale, oltre agli ergastoli inflitti ai terroristi neri dei Nar Fioravanti, Mambro e Ciavardini, produce una condanna definitiva per depistaggio in cui rimangono impigliati Licio Gelli (capo della P2), Francesco Pazienza e gli ufficiali del Sismi Pietro Musumeci e Giuseppe Belmonte. Perché - si chiede lo storico Giuseppe De Lutiis, già consulente della commissione Stragi presieduta dal senatore Giovanni Pellegrino - «non è mai stata fatta una legge secondo la quale gli agenti dei servizi, operativi dal ' 69, sono esenti dal segreto per quanto riguarda le 7 principali stragi compresa quella di via Fani?». Già, perché? Per De Lutiis, il bilancio giudiziario è negativo perché «la magistratura è stata sistematicamente sabotata dalla polizia, dall' Ufficio affari riservati e da pezzi di servizi che non erano deviati ma rispondevano ad alleanze internazionali e ad ordini provenienti da catene di comando parallele». D' Ambrosio, Fiasconaro, Alessandrini (poi assassinato da Prima Linea) sono i giudici che subito indagano su piazza Fontana - la «strage di Stato», venne ribattezzata - alla quale seguono anni di processi che percorrono una strada talmente tortuosa da assomigliare al circuito del giro d' Italia: Milano, Roma, Catanzaro, Bari. Alla fine, tutti assolti: tra gli altri, i neri Franco Freda (che era fuggito in Costa Rica durante il processo di Catanzaro) e Giovanni Ventura. La sentenza della Corte d' Appello di Bari diventa definitiva nel 1987 mentre nel 1991 la corte d' Appello di Catanzaro ribadisce l' assoluzione di Massimiliano Fachini e di Stefano Delle Chiaie. Nel ' 97, infine, il giudice istruttore Guido Salvini manda a giudizio la «nuova generazione» dei terroristi neri - Delfo Zorzi, latitante in Giappone, e Carlo Maria Maggi di Ordine nuovo - ma anche questo processo si arena nel 2004. Zero condanne
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matteo81_1981
matteo81_1981 il 04/08/10 alle 22:03 via WEB
Castelfranco, la sorella Mariangela conferma la morte del fratello coinvolto nella strage del dicembre 1969. «La malattia lo aveva minato nel fisico»
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flozanussi
flozanussi il 04/08/10 alle 21:54 via WEB
Ci si puo' scherzare sopra, ma non tanto. Volete sapere cosa pensano i ragazzi della strage di PIAZZA FONTANA? <Fu compiuta dalle Brigate rosse che di seguito fecero altri attentati che per lo piu' furono commessi a Bologna e vengono ricordati nella strage di Bologna. Tra i testimoni ci fu un giornalista Indro Montanelli il quale fu ferito gravemente alle gambe. Tuttora e' vivo, ma ha perso l'utilizzo delle gambe>.
(Rispondi)
 
 
marietta1971
marietta1971 il 04/08/10 alle 22:00 via WEB
Fra la primavera e l'estate del 1969, partecipo' ad una serie di attentati, il primo dei quali il 25 aprile con una bomba nello stand della Fiat alla Fiera campionaria di Milano provocando 6 feriti. L'8 ed il 9 agosto 1969 esplodono 8 ordigni posizionati su diversi treni, provocando 12 feriti. Le indagini vennero erroneamente indirizzate verso gli ambienti anarchici, fino alla strage del 12 dicembre alla Banca Nazionale dell'Agricoltura a Milano, con 17 morti e oltre cento feriti. Anche qui la pista anarchica seguita dalla Procura di Milano si rivelo' un abbaglio. Arrestato nel 1973, Ventura confesso' la responsabilita' in tutti gli attentati tranne quello di Piazza Fontana e i giudici scoprirono il suo ruolo di infiltrato dei servizi segreti all'interno di Ordine Nuovo e i suoi contatti con l'agente del Sid, Guido Giannettini. Condannato a Catanzaro in primo grado all'ergastolo per la strage, fu assolto insieme a Freda in appello per insufficienza di prove e lascio' l'Italia per riparare in Argentina. Solo nel 2005, la Corte di Cassazione ribadi' la responsabilita' di Ordine Nuovo e dei due editori padovani, ma si tratto' di un giudizio puramente morale, visto che gli imputati erano gia' stati assolti irrevocabilmente dalla corte d'assise d'appello di Bari, che li condanno' solo per le bombe sui treni.
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santinazs
santinazs il 04/08/10 alle 22:09 via WEB
mi sono documentata qui su molte cose che non sapevo
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giordana2007
giordana2007 il 04/08/10 alle 22:14 via WEB
Coinvolto nella vicenda giudiziaria relativa alla strage di piazza Fontana, viene alla fine assolto in appello per incompletezza delle prove. Nel giugno 2005, al termine dell'ultimo processo su piazza Fontana, riaperto negli anni '90 a Milano per trovare i complici di Freda e Ventura, la Corte di Cassazione ha confermato la responsabilità di Freda e Ventura in ordine alla strage. Secondo la Corte, l'eccidio del 12 dicembre 1969 fu organizzato da "un gruppo eversivo costituito a Padova nell'alveo di Ordine Nuovo" e "capitanato da Franco Freda e Giovanni Ventura". Il giudizio ha valore di sola condanna morale e storica, in quanto i due imputati sono già stati assolti irrevocabilmente dalla corte d'assise d'appello di Bari, che li ha condannati solo per le bombe sui treni.
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matteo81_1981
matteo81_1981 il 04/08/10 alle 22:04 via WEB
E'PROPRIO VERO: La strage di PIAZZA FONTANA, scrivono pure gli altri studenti, l'hanno fatta le Br o se no Vallanzasca, che dev'essere stato brigatista pure lui. Il settimanale satirico Cuore ha ricevuto questi componimenti e li ha pubblicati tutti. Due paginoni interi, ma c'e' poco da ridere. Anzi, dicono i redattori, <questa volta c'e' proprio da piangere>. Resta, commenta la professoressa che ha ordinato i temi, <un senso di vertigine, di disperazione>. Viene fuori il ritratto di un Paese che non ricorda, che rimuove, o che addirittura stravolge la verita': <Questo e' un Paese che non consuma memoria di cio' che e'. Non e' colpa dei ragazzi. E' colpa degli adulti che non hanno voluto conservare la loro storia>. Per Cuore, questa in fondo e' l'ultima puntata di una polemica cominciata qualche tempo fa, prima con la pubblicazione provocatoria di un elenco delle vittime di Scelba (<commemorato come un santo>), poi con una lettera di Corrado Stajano proprio su PIAZZA FONTANA: <Chissa' chi si ricorda oggi di questo episodio fondamentale nella storia del Paese>. Per chiosa una frase di Orwell, come epigrafe: <Se qualcuno ti chiede che cosa possiamo fare tu digli che l'unica cosa che possiamo fare e' ricordare>.
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flozanussi
flozanussi il 04/08/10 alle 21:55 via WEB
DIO CI SALVI DA UNA COSI' ABISSALE IGNORANZA
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casadei.lisetta
casadei.lisetta il 04/08/10 alle 22:24 via WEB
HAI PERFETTAMENTE RAGIONE: Tutto qua. Ma con le carte processuali si sta sbiadendo anche la memoria: già nel 2005, un' indagine tra gli studenti promossa da Cedost, Censis e Landis fece emergere che solo un intervistato su 10 sapeva cosa di terribile avvenne il 2 agosto 1980 alle ore 10.25 alla stazione di Bologna. Dino Martirano
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casadei.lisetta
casadei.lisetta il 04/08/10 alle 22:25 via WEB
così documenta anche dino martirano
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marietta1971
marietta1971 il 04/08/10 alle 21:58 via WEB
Giovanni Ventura, 65 anni, ex terrorista nero, coinvolto nell'inchiesta sulla strage di Piazza Fontana, e' deceduto a Buenos Aires. Da un angolo sperduto della 'pampa' argentina e dalle feroci prigioni della passata dittatura ad un ristorante italiano alla moda, aperto 16 anni fa ed in cui non entrava piu' da quando, nel 2008, venne colpito dalla distrofia muscolare, che lo ha portato alla morte, quando ormai muoveva solo un dito.
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matteo81_1981
matteo81_1981 il 04/08/10 alle 22:05 via WEB
«Neanche ora lo lasciano tranquillo, eppure se n’erano dimenticati tutti. Purtroppo è vero: Giovanni si è spento dopo la malattia che lo aveva minato nel fisico, da quattro anni appena sessantenne, costringendolo in sedia a rotelle». Mariangela Ventura conferma così la morte del fratello Giovanni, coinvolto nell’inchiesta sulla strage di Piazza Fontana del dicembre 1969. «Mio fratello Giovanni Ventura - aggiunge - è morto lunedì, nella sua amata Buonos Aires, dove sarà anche sepolto nel cimitero cristiano». Venerdì prossimo si svolgerà una messa in suffragio nella chiesa della Pieve di Castelfranco Veneto (Treviso), dove Giovanni Ventura ha passato gli anni della scuola e dove vive la sorella Mariangela.
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giordana2007
giordana2007 il 04/08/10 alle 22:14 via WEB
«Con la morte di Giovanni Ventura la verità sulla strage di Piazza Fontana si allontana di molto, di molto, di molto»: lo ha detto all’agenzia Ansa Guido Lorenzon, l’insegnante di Treviso che nel 1969 raccolse le confidenze del presunto terrorista, di cui era conoscente, sull’esplosione del 12 dicembre. Lorenzon collegò alcune frasi di Ventura, che preannunciavano qualcosa di «grosso» che sarebbe accaduto di lì a poco, ed ebbe l’occasione di vedere casualmente prima dell’attentato un timer del tutto simile a quello usato alla Banca dell’Agricoltura, un’apparecchiatura che il giovane stesso gli avrebbe mostrato, senza tuttavia aggiungere altro. «Il decesso di Ventura - ha aggiunto Lorenzon - è un fatto che insiste su due ambiti, il primo privato e il secondo pubblico. Sotto il profilo privato esprimo tutto il rispetto e il cordoglio per questa perdita. Sul piano pubblico invece devo riconoscere che si perdono forse - ha sottolineato - le ultime possibilità di fare chiarezza su quel terribile evento». Lorenzon conobbe Ventura nel 1962, mentre svolgeva il ruolo di assistente per gli studenti interni del liceo classico «Pio X» di Borca di Cadore (Belluno), al quale il neofascista, originario di Castelfranco Veneto (Treviso), era iscritto. L’ultima volta che lo vide, ha riferito l’insegnante trevigiano, oggi giornalista, fu nel 1979, nei giorni del processo di Catanzaro. Un rapporto definito da Lorenzon «cordiale», tanto che i due si sarebbero anche intrattenuti nelle pause del processo a giocare a carte, nonostante egli fosse testimone d’accusa e Ventura imputato. «Non ho commenti da fare, se non dire che mi dispiace per lui»: lo ha detto all’agenzia Ansa, in merito alla morte di Giovanni Ventura, Giancarlo Stiz, il giudice di Treviso che, nel 1970, dette un contributo decisivo a spostare le indagini della Procura della Repubblica di Milano dalla pista anarchica a quella neofascista in merito alla strage di Piazza Fontana. «Mi dispiace - ha aggiunto Stiz - anche perchè Ventura avrebbe potuto dire la verità».
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matteo81_1981
matteo81_1981 il 04/08/10 alle 22:06 via WEB
I PROCESSI SU PIAZZA FONTANA - Giovanni Ventura era stato condannato all’ergastolo in primo grado a Catanzaro il 23 febbraio 1979 a conclusione del primo processo per la strage di piazza Fontana del 12 dicembre 1969. Con lui erano stati condannati Franco Freda e Guido Giannettini. L’anarchico Pietro Valpreda e il neofascista Merlino erano stati condannati a quattro anni e mezzo per associazione sovversiva. Il 12 agosto 1979 Ventura venne arrestato a Buenos Aires mentre Franco Freda in Costa Rica. Il 20 marzo del 1981 la Corte d’assise d’appello di Catanzaro assolverà per insufficienza di prove i neofascisti e la Cassazione il 10 giugno del 1982 annullerà la sentenza con rinvio del processo a Bari. Il primo agosto del 1985 la Corte d’assise d’appello di Bari assolverà tutti gli imputati per insufficienza di prove. Nell’ultima inchiesta sulla strage di Piazza Fontana il nome di Giovanni Ventura era ritornato, insieme a quello di Franco Freda, alla ribalta. Per entrambi, se non fossero già stati giudicati in via definitiva sarebbe scattato il rinvio a giudizio. Nella sentenza di assoluzione dei neofascisti veneti (Delfo Zorzi, Carlo Maria Maggi, Carlo Digilio, Giancarlo Rognoni e Stefano Tringali) i giudici hanno scritto che sicuramente Giovanni Ventura e Franco Freda hanno partecipato all’organizzazione della strage mai i due appunto non potevano più essere processati. Ventura era tornato a vivere in Argentina a Buenos Aires dove aveva aperto un ristorante.
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pippo_217
pippo_217 il 05/08/10 alle 02:16 via WEB
Attenti italiani, durante i telegiornali, anche se di parte, prestate attenzione alle notizie, piuttosto che al gossip o all'ultima estrazione del superenalotto.. dubita sempre di quel governo che ti distrae...le sue propaggini sono collegate a doppio filo con la criminalità politica ed organizzata...
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psicologiaforense
psicologiaforense il 05/08/10 alle 20:39 via WEB
CIAO PIPPO! Solo il Cielo sa quanto hai ragione.
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