Creato da: psicologiaforense il 14/01/2006
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EDITORIALE, COMMENTO, MALE DI VIVERE, ATTUALITA', CRONACA, RAGAZZI, VITA, SUICIDIO, PADRE, MADRE, FIGLI,

Post n°4613 pubblicato il 02 Settembre 2010 da psicologiaforense

SI IMPICCA A 12 ANNI: NON SOPPORTAVA PIU' IL "MALE DI VIVERE"

 

IL FATTO DI CRONACA:

(ANSA, 2 ORE FA) - BERGAMO, 2 SET - Un ragazzo di 12 anni si è tolto la vita a Mornico (Bergamo) dopo un rimprovero dei genitori per questioni apparentemente irrilevanti. A trovare il corpo del ragazzino è stata proprio la mamma. Il dodicenne si è chiuso nella sua camera e si è ucciso appendendosi a una corda. Viene descritto come sensibile, estroverso, senza particolari problemi scolastici o relazionali.
Appena si è diffusa la tristissima notizia, attorno alla famiglia, stimata e ben voluta, si è subito stretta l'intera comunità di Mornico in un abbraccio corale, fatto di silenzio e di preghiera. Uno dei primi a portare conforto è stato il parroco don Angelo Oldrati

IL MIO COMMENTO:

NESSUNO sembra disprezzare così tanto la vita come gli adolescenti. Nessuno soffre così tanto il mal di vivere come i giovani. Agli adulti, molti dei quali mantengono dentro di sè una immagine dell'adolescenza come il periodo più bello dell'intera esistenza, senza più ricordarne i problemi, sembra un paradosso. Eppure il maggior numero di suicidi o di tentati suicidi, avviene proprio negli anni dell'adolescenza o della prima giovinezza. Certo è molto difficile accettarlo, ma in qualche modo si può arrivare a comprendere il rifiuto di vivere, se ci si pone nell'ottica adolescenziale. Molti ragazzi avvertono infatti la vita come una fatica improba, di cui non vedono il senso. Talvolta poi, un insieme di circostanze concomitanti fanno sì che i pensieri negativi sottostanti, già ricacciati e quasi dimenticati, siano risvegliati di colpo, in modo drammatico, da un evento improvviso, a sua volta negativo, che sul momento appare insormontabile. È allora che ci si sente schiacciati dalla fatica di vivere, e si sceglie il suicidio. In certi casi può accadere anche che il suicidio sia solo una dimostrazione esasperata che va tuttavia oltre i limiti voluti. Quando accade che un ragazzo tenti il suicidio o davvero arrivi a uccidersi, tutti i genitori si pongono domande angosciose, e cercano risposte rassicuranti. Non si conoscono però metodi educativi tali da rassicurare davvero i genitori. Non esiste uno schema standardizzato di interazione genitore-figlio che non crei incertezze e dia garanzie. D'altronde oggigiorno è anche troppo facile trovare genitori comprensivi, pronti ad accontentare in tutti i modi i propri figli, a prevenire ogni loro desiderio. Ma neppure questo modello di educazione può dirsi soddisfacente. Mostrarsi troppo accondiscendenti, come accade oggi a molti genitori, può essere tanto errato quanto lo era un tempo il suo opposto, cioè essere troppo autoritari. E del resto, mentre un tempo la maggior responsabilità circa l'educazione delle nuove generazioni era di pertinenza dei genitori, oggi bambini e adolescenti sentono maggiormente l'influenza di altre persone e altre agenzie. E il mestiere di padre e madre non è forse mai stato così difficile.

 
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Commenti al Post:
lasuocera0
lasuocera0 il 02/09/10 alle 18:26 via WEB
era un bambino sano, sportivo, ben voluto a scuola, famiglia benestante conosciuta e rispettata, una sorellina, l'amore di genitori e nonni.....
(Rispondi)
 
 
marietta1971
marietta1971 il 02/09/10 alle 18:31 via WEB
un conto è quello che HAI (giocattoli, benessere economico, famiglia, amici, ecc) un conto quello che "CREDI DI AVERE" e un altro conto quello che SEI, nel senso di come ti vivi. PER LUI, AD ES., LA VITA ERA INFAME EVIDENTEMENTE.
(Rispondi)
 
lasuocera0
lasuocera0 il 02/09/10 alle 18:27 via WEB
ALLORA E' PROPRIO CIOME DICI TU NEL TUO COMMENTO: "Molti ragazzi avvertono infatti la vita come una fatica improba, di cui non vedono il senso. Talvolta poi, un insieme di circostanze concomitanti fanno sì che i pensieri negativi sottostanti, già ricacciati e quasi dimenticati, siano risvegliati di colpo, in modo drammatico, da un evento improvviso, a sua volta negativo, che sul momento appare insormontabile. È allora che ci si sente schiacciati dalla fatica di vivere, e si sceglie il suicidio. "
(Rispondi)
 
 
dottoresottile
dottoresottile il 02/09/10 alle 18:39 via WEB
cosa deve fare un povero padre che è convinto di aver garantito ai figli il massimo che si poteva?
(Rispondi)
 
marietta1971
marietta1971 il 02/09/10 alle 18:32 via WEB
I NOSTRI FIGLI DIFFICILI L'adolescenza e la fatica di vivere
(Rispondi)
 
marietta1971
marietta1971 il 02/09/10 alle 18:33 via WEB
è giusto quello che scrivi: "...E il mestiere di padre e madre non è forse mai stato così difficile".
(Rispondi)
 
educatrice2
educatrice2 il 02/09/10 alle 18:35 via WEB
Un bambino che arriva a fare un gesto del genere, da un lato non ha ben chiaro cosa sta facendo, cosa sia il suicidio e come finisce. Dall'altro, pero', ha la percezione che si tratti di una scelta grave. Quindi deve aver dato segnali prima
(Rispondi)
 
 
dottoresottile
dottoresottile il 02/09/10 alle 18:40 via WEB
sicuramente ma o forse non potevano essere interpretati
(Rispondi)
 
educatrice2
educatrice2 il 02/09/10 alle 18:37 via WEB
IO CREDO CHE Il messaggio di chi si suicida, a qualunque eta', sia : se non vi accorgete che io esisto, allora vi faccio la cosa piu' tremenda che posso
(Rispondi)
 
dottoresottile
dottoresottile il 02/09/10 alle 18:43 via WEB
Come riprenderà la vita nella disgraziatissima famiglia di questo povero ragazzino?
(Rispondi)
 
arza1
arza1 il 02/09/10 alle 18:45 via WEB
Credo sarà difficile per tutti ogni passo e ogni decisione. Quel bambino chiedeva attenzione e ora ne avrà troppa. Dovranno farsi aiutare. Le persone giuste sono nei servizi di neuropsichiatria infantile.
(Rispondi)
 
servoarbitrio
servoarbitrio il 02/09/10 alle 18:53 via WEB
BELLISSIMO COMMENTO! Ho sempre ammirato la tua capacità di esprimere e spiegare con illuminante chiarezza tematiche così tremendamente complesse.
(Rispondi)
 
dolce_biondina80
dolce_biondina80 il 02/09/10 alle 18:55 via WEB
nn preocc....il tuo blog mi sembra interessante qnd ho un po di tempo ti aggiungo tra gli amici... baci
(Rispondi)
 
DolceAmaraMelannas
DolceAmaraMelannas il 02/09/10 alle 22:08 via WEB
La verità è che vivere la vita non è affatto semplice e ad accorgersene forse sono i più sensibili e fragili che devono necessariamente scontrarsi con una società non altrettanto sensibile e attenta. Ricordo anch'io gli anni della mia adolescenza, erano anni davvero difficili nonostante l'attenzione e l'affetto di cui ero colma. Nessun'altra parola da aggiungere, solo tanta tristezza. Un caro saluto, Anna.
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 02/09/10 alle 22:38 via WEB
DolceAmaraMelannas CIAO!!! GRAZIE PER VISITE E COMMENTI.
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 02/09/10 alle 22:41 via WEB
CARISSIMA DolceAmaraMelannas quello che scrivi indica la tua intelligenza e la tua sensibilità in ordine ad un problema che interessa solo nel momento che le campane a morto scandiscono la perdita di una persona che si è data la morte. OGGI ALMENO LE FANNO IL FUNERALE IN CHIESA......
(Rispondi)
 
fragoletta09
fragoletta09 il 02/09/10 alle 22:59 via WEB
Bisognerebbe insegnare ai nostri figli a fidarsi di noi, a parlare con noi di ogni cosa e poi cercare di far loro capire che la vita e' il dono piu' bello che ci viene dato e che occorre portarle rispetto. Purtroppo fare i genitori e' difficile ma forse il male di vivere e' un insieme di situazioni esterne , purtroppo ormai sempre meno rispetto delle persone . Questi accadimenti fanno riflettere e tanto anche
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 05/09/10 alle 20:08 via WEB
Carissima sono d'accordo con te. Fare il genitore è uno dei tre mestieri impossibili individuati da Freud. Secondo la mia diretta esperienza con centinaia di giovani e di bambini ho constatato che l'unica strategia educativa utile è quella che attui fornendo l'esempio ai tuoi figli e disponendoti al loro ascolto empatico. CIAO!!! BUONA SETTIMANA.
(Rispondi)
 
vale97ch
vale97ch il 05/09/10 alle 18:52 via WEB
Per noi ragazzi certi momenti sono difficili, anche se non penso che arriverei al suicidio. Con mia madre non vado molto d'accordo, anzi. Mi sottovaluta sempre e comunque anche se vado bene a scuola e non do molti problemi. Sono consapevole di non essere una brava casalinga, della mi pigrizia e del fatto che ho spesso la testa tra le nuvole, ma trovare OGNI singolo pretesto per correggermi con quel tono cattivo non mi sembra affatto giusto. Certi momenti la odio con tutto il cuore, anche se dopo quando sembra dalla mia parte mi sento in colpa. Il fatto di avere tutto non conta niente, perchè ci sentiamo soffocati da un mondo che va sempre peggio, da gente che viene ammazzata ogni giorno, dal fatto che sappiamo che molti dei nostri sogni non potranno essere soddisfatti e soprattutto dalla classica frase che gli adulti dicono quando non sanno cosa fare: "Colpa dell'età". Scusate lo sfogo
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 05/09/10 alle 20:14 via WEB
Ti capisco profondamente e sai esprimerti in modo incisivo e simpatico. Non si direbbe che hai solo 13 anni. COMPLIMENTI!!! Vieni quando vuoi, sei sempre graditissima.
(Rispondi)
 
vale97ch
vale97ch il 06/09/10 alle 08:23 via WEB
Grazie apprezzo molto il complimento =) Passo sempre per di qua, ci sono molte cose interessanti :)
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 06/09/10 alle 13:42 via WEB
Grazie, sei molto gentile.
(Rispondi)
 
gaza64
gaza64 il 08/09/10 alle 18:53 via WEB
Secondo me, il suicidio è l'espressione ultima di un segreto enorme e doloroso che non si è stati in grado di rivelare a causa dell'educazione ricevuta.
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