MARCO PICCOLO

io non vedo schiavitù ne da parte degli uomini, nè dagli oggetti

Nell'era di Internet, naturalmente, le dipendenze hanno trovato nuovo viatico. La rete è uno strumento straordinario e utilissimo, ma rende anche più facile assecondare le dipendenze. C'è chi si perde nel sesso virtuale, tra chat line e immensi serbatoi di pornografia. C'è chi impazzisce di fronte all'offerta massiccia di casinò on line. Non occorre neanche più prendere l'auto, viaggiare qualche ora, per raggiungere i templi del gioco. Basta collegarsi alla rete, dare i numeri della carta di credito, e puntare su tutto senza muoversi da casa, con una facilità e velocità che non fanno altro che aumentare l'adrenalina, l'ossessione, la rovina. Con il trading on line, persino la finanza, è diventata un surrogato del gioco d'azzardo.

Si è passati dalla condivisione del tempo libero, meglio rubato da quello occupato… alla parola passatempo, manco vi fosse tempo da sprecare... per poi passare alla freddezza della parola hobbies, perchè c'è anche chi ha la capacità, la volonta, di riempire in piu' modi il proprio tempo.Che invidià!Adesso però si sfocia nelle dipendenze.Ed il numero, pur non essendo un'amante, esperta, di statistiche, il numero delle persone affette da esse sarà cresciuto in maniera esponenziale dai primi anni 80 ad oggi.Colpa della mancanza di dialogo. Ricordo con piacere le partitelle di mio padre a briscola, scopa, e tutti questi giochini con le carte napoletane, con l'unica pretesa di strappare una dozzina di uova (3000...delle vecchie lire) fresche al padrone, in caso di vincita della partita. E con l'unica "speranza", mai delusa, anche per noi bimbi, che la padrona di casa ci offrisse quei biscottini buoni buoni, il cioccolato tedesco...e che papà ci facesse assaggiare un goccino di quei liquori al caffè, al cioccolato, alla ciliegia...fatti in casa. Una volta a settimana, due volte al mese...

E' una testimonianza molto bella. Grazie.

A mio avviso la dipendenza è sinonimo di immaturità. O meglio di persone che superano, o rimangono indietro , rispetto ai limiti delle proprie possibilità. O rispetto a quelli delle proprie responsabilità. Ragazzini che rimangono ore ed ore nelle sale giochi, o davanti alla tv, o giocando con videogiochi a casa. E sale giochi e Bet-point che spuntano come funghi!E non vanno ad assegni, o con carte di credito, bancomat...Ma la crisi, addo' ste'? Mancano persone autorevoli...capaci di mettere non dico condizioni, ma paletti...(Non dico di arrivare a fare quello che ha fatto mia madre, che non mandando giu' il fatto che mio padre , una volta ogni 7-15 giorni, vedesse i suoi amici al bar, non tanto per gli amici, quanto perchè non ama già so'lo la parola bar ...connessa a persone sposate, glielo ha impedito non appena si sono sposati.) E mancano le azioni di prevenzione da parte delle autorità, cominciando da quello che potrebbero fare nei confronti dei genitori dei minori che trascorrono le giornate d'estate, ed i pomeriggi d'inverno, nelle sale giochi, per esempio. O nei confronti di chi ha la strada come babysitter…

Sulle dipendenze che comportano anche una dipendenza da parte “dell’organismo”(droga, alchool), oltre che a livello “psicologico”(?), psichico(?), forse agire è un tantino più difficile.Dove non arriva l’amor proprio, dove non basta la famiglia, dove non fanno, o non possono fare le autorità, lì deve agire lo stato con leggi , non sottomesse alle logiche di mercato, ed azioni concrete (non farse).E se lo possono fare i privati…(Il cugino di mio cognato aveva aperto una salagioco dove si giocava con le carte da ramino.Ti insegnavano anche a giocare.Ma si vincevano premi , non soldi.E c’era una quota massima da …puntare(?) ….)

Carissima Squacchia, con i tuoi commenti mi hai offerto molteplici spunti di riflessione. Forse, più tardi, scriverò un post su questo argomento. Grazie e buona serata!