Creato da: psicologiaforense il 14/01/2006
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DESIDERIO DI UCCIDERE, PERCHE' UCCIDERE, VORREI UCCIDERE, CRIMINOLOGIA, PSICOLOGIA FORENSE, SCIENZE, CULTURA, MEDICINA LEGALE

Post n°4770 pubblicato il 08 Ottobre 2010 da psicologiaforense

 CRIMINOLOGIA

 

QUINTO NON UCCIDERE

ELENCO DI TUTTE LE MOTIVAZIONI CHE EX SE O COMBINATE TRA LORO  CONDUCONO AL "BISOGNO DI UCCIDERE":   

 

Uccidere per denaro

Uccidere per il proprio successo

Uccidere per gioco

Uccidere per fastidio

Uccidere per piacere sessuale

Uccidere per vendetta

Uccidere per invidia

Uccidere per imitazione

Uccidere per compassione

Uccidere per follia  (L 'oligofrenia, la schizofrenia, la maniacalità, la ossessività, gli stati di dipendenza, la sindrome edipica, la follia delle ideologie)

Uccidere per uccidere

Uccidere per caso

 
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Commenti al Post:
flozanussi
flozanussi il 08/10/10 alle 23:46 via WEB
uccidere non è difficile, il problema è non farsi prendere
(Rispondi)
 
 
lasuocera0
lasuocera0 il 08/10/10 alle 23:53 via WEB
ihihihihih.. furbacchione... lanci il sasso e nascondi la mano. Tu come omicida saresti un fallito.Hai troppe remore!
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 09/10/10 alle 00:26 via WEB
hai ragione, uccidere è fin troppo facile, avere garanzie di passarla liscia è tutta un'altra cosa.... perchè, in realtà, non esiste il DELITTO PERFETTO. Però si registrano moltissimi casi di omicidi insoluti.
(Rispondi)
 
flozanussi
flozanussi il 08/10/10 alle 23:48 via WEB
è intrigante questo post: perchè uccidere o perchè NON uccidere, due questioni paradossalmente identiche
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 09/10/10 alle 00:27 via WEB
grazie, hai colto l'aspetto peculiare del problema
(Rispondi)
 
marietta1971
marietta1971 il 08/10/10 alle 23:50 via WEB
non avevo mai fatto mente locale sulle cause che innescano l'eliminazione fisica dell'altro o degli altri. Grazie per questo post.
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 09/10/10 alle 00:30 via WEB
a fronte di un omicidio qualunque criminologo si domanda per prima cosa: "cui bono", "cui prodest"? Ed è da qui che , di solito, assicura alla Giustizia il colpevole
(Rispondi)
 
lasuocera0
lasuocera0 il 08/10/10 alle 23:54 via WEB
casa significa uccidere per fastidio?
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 09/10/10 alle 01:33 via WEB
ciascuno di noi è assediato da persone fastidiose, petulanti, antipatiche, ingombranti, seccanti, che ti straziano la vita. Così si uccide per reazione viscerale, per intolleranza. Il fastidio non ha nessun contenuto ideologico, non è nemmeno un'idea. semmai un'allergia. Pensa, ad es, ai "vicini di Erba". Olindo e Rosa Romano hanno ucciso, in ultima analisi, per fastidio e per vendetta.
(Rispondi)
 
luiginoluigina
luiginoluigina il 08/10/10 alle 23:56 via WEB
e quando si uccide per professione? Questa fattispecie non l'hai considerata?
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 09/10/10 alle 00:40 via WEB
l'ho considerata, anzi l'ho posta per prima "uccidere per denaro". Uccidere infatti può diventare un mercato regolato da domanda e da offerta. Colpisce come in alcune "zone" (vedi Sicilia, Calabria, ecc...) si possa assoldare un killer per pochi euro.
(Rispondi)
 
elvia4
elvia4 il 09/10/10 alle 00:03 via WEB
Amanda e Raffaele perchè hanno ucciso? Al termine del processo sono stati riconosciuti colpevoli dell'omicidio di Meredith Kercher. (Ventisei anni di reclusione per Amanda Knox, uno in meno per Raffaele Sollecito. La ragazza americana è stata condannata anche per il reato di calunnia nei confronti di Patrick Lumumba, finito in carcere nella prima fase delle indagini e poi dichiarato estraneo alla vicenda).
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 09/10/10 alle 00:45 via WEB
sì, secondo la corte d'assise, se non ricordo male, la Knox, Sollecito e l'ivoriano, sotto l'influsso degli stupefacenti e forse dell'alcol, decidono di porre in atto il progetto di coinvolgere Mez in un pesante gioco sessuale. Un'aggressione con un crescendo incontrollato, inarrestabile di violenza e gioco sessuale che termina con la morte della ragazza. A sferrare la coltellata mortale, secondo i Giudici è Amanda, che voleva vendicarsi di quella smorfiosa troppo seria e morigerata per i suoi gusti, mentre Raffaele la tiene ferma. È, invece, Rudy a violentarla. Mez è stata uccisa in maniera impressionante da tre furie scatenate.............
(Rispondi)
 
desnudamaia
desnudamaia il 09/10/10 alle 00:06 via WEB
il caso del giorno: perchè mai Michele Misseri ha assassinato la nipote SARAH SCAZZI?
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 09/10/10 alle 00:50 via WEB
I VERBALI SONO STATI SEGRETATI e poi io non credo a nulla di quello che dice il pedofilo assassino. Cmq secondo la sua versione agghiacciante l’ha vista arrivare e l’ha invitata ad entrare nel garage cantina. L’ha vista con i pantaloncini corti, le gambe esili e giovani e ha perso la testa. Sara ha cercato di allontanare quelle mani callose dal suo corpo e questo è bastato per aumentare l’eccitazione e la rabbia dell’uomo che in un raptus omicida l’ha presa per le spalle tappandole la bocca con una mano e con l’altra ha girato una corda attorno al collo attorcigliandola sino a non farla più respirare. Le giovani carni della piccola avranno ceduto presto, perciò «Sara è morta senza soffrire». Tutto questo mentre nella casa affianco, al di là del muro, la moglie Cosima e la figlia Sabrina rassettavano la cucina del fine pranzo. Poi la decisione di disfarsi del corpo. Ha atteso che la figlia si allontanasse con l’amica Mariangela in cerca di Sara che tardava, ed ha avvolto la nipote in una pesante plastica caricandola nel portabagagli della sua Fiat Panda rossa. Con quella si è recato nelle campagne tra Avetrana ed Erchie e l’ha scaricata in un vicino podere che aveva ereditato dal padre. Evidentemente il corpo immobile di Sara, ancora caldo, ha risvegliato la bestia che ha abusato di lei «in un rapporto totale, completo». Dopo l’innaturale amplesso, quel corpo così offeso è stato calato nella cisterna piena d’acqua e nascosta così la vergogna.
(Rispondi)
 
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 09/10/10 alle 00:52 via WEB
Sempre se ci credi.L'unica cosa certa è che lo zio-assassino-pedofilo soffre di personalità istrionica e di pseudologia, vedi tu....
(Rispondi)
 
 
 
 
Squacchiarella
Squacchiarella il 09/10/10 alle 16:46 via WEB
Mi spiegherebbe i termini personalità istrionica e pseudologia?
(Rispondi) (Vedi gli altri 1 commenti )
 
 
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 09/10/10 alle 19:44 via WEB
Certamente. Per "personalità istrionica" mi riferisco ad una specifica psicopatologia ( vedi in web: "Disturbo Istrionico di Personalità"), mentre la PSEUDOLOGIA è la tendenza abituale ad inventare bugie allo scopo di destare ammirazione, compassione o cmq interesse negli altri. Rientrano in questo ambito l'esagerazione, la millanteria, il falso ricordo, ecc...
(Rispondi)
 
 
 
Squacchiarella
Squacchiarella il 09/10/10 alle 16:50 via WEB
Pensa che comunque sia stato lui, sòlo che non ha raccontato per bene le cose come stanno....O pensa che stia coprendo qualcuno?O che non sia stato lui, punto?
(Rispondi)
 
 
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 09/10/10 alle 20:07 via WEB
In un precedente post ho detto che lo zio aveva confessato ma che i misteri rimanevano. Infatti qui ci sono più ombre che luci. Una cosa è sicura sotto il profilo clinico: un signore (che tutti, ma proprio tutti, anche la mamma di Sarah, anche chi lo conosceva da una vita) descrivono come un uomo mite, buono, casa e lavoro, senza ombre, senza vizi, padre e marito esemplare, ecc.. non si sveglia una bella mattina trovandosi pedofilo, assassino, con condotte sessuali abnormi e criminali, ecc.. Sono patologie che si sviluppano nell'arco degli anni e specialmente sono disturbi che non si possono nascondere così come non si può nascondere la tosse.
(Rispondi) (Vedi gli altri 1 commenti )
 
 
 
 
DolceAmaraMelannas
DolceAmaraMelannas il 10/10/10 alle 01:05 via WEB
Non sarei mai in grado di fare analisi criminologiche ma ciò che hai risposto alla tua ospite corrisponde a ciò che ho scritto nei commenti di risposta al mio post su quest'orrenda vicenda, facendomi guidare solamente dalla ragione....Sono contenta di essere arrivata alle tue stesse conclusioni da profana. Impossibile che nessuno si fosse accorto di certe "anomalie". O forse...nelle famiglie ormai si è abituati a "vedere" chi ci sta intorno piuttosto che "guardare", un particolare... fondamentale. Un caro saluto...Anna
(Rispondi)
 
 
scoglioisolato
scoglioisolato il 09/10/10 alle 18:34 via WEB
ADIANTUM si costituira´ parte civile nel processi per gli omicidi di Trento e Avetrana 09/10/2010 - 01.08 Adiantum, associazione di associazioni Nazionali a tutela dei minori, si costituirà quale parte offesa nei procedimenti penali che si sono incardinati dinanzi la procura della Repubblica del Tribunale di Taranto, a seguito dell’omicidio di Sarah Scazzi, e dinanzi a quella di Trento, per l'omicidio della neonata commesso da Francesca Giovannoni e, con tutta probabilità, taciuto dai componenti della famiglia. La notizia data oggi dal Segretario Nazionale dell’Associazione, Alessio Cardinale, è frutto della volontà dell’associazione di tutelare gli interessi diffusi dei minori nel territorio della Repubblica Italiana e nell’ambito della Comunità Europea. Per quanto possibile l’Associazione cercherà di monitorare tutte le situazioni nazionali nelle quali sia stato pregiudicato un diritto di un minore con particolare attenzione a quelle eclatanti nelle quali il diritto leso è addirittura quello supremo della vita.
(Rispondi)
 
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 09/10/10 alle 20:10 via WEB
Sono iniziative molto lodevoli, dubito però che nel caso di specie abbia titolo a costituirsi parte civile. BUONA DOMENICA E GRAZIE PER l'INFORMAZIONE!
(Rispondi)
 
adolfodgl5
adolfodgl5 il 09/10/10 alle 00:12 via WEB
io mi confronto con un quadro più complesso: GIOVANI tranquilli, presi uno per uno, belve se messi insieme. Violenza del branco, malessere della societa', semplice follia, cosa provoca un fenomeno che si ripete sempre piu' spesso?
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 09/10/10 alle 00:59 via WEB
E FAI BENE. Ti rispondo con un esempio concreto. Alcuni adolescenti che uccidono una coetanea perchè avrebbe detto di essere incinta. Questo episodio assomiglia a tanti altri. Vi sono purtroppo ormai tutti gli ingredienti per catalogarlo come un classico. Primo elemento: si tratta di un fenomeno di gruppo e dunque per capirne la dinamica bisogna riferirsi non ai singoli individui, ma al gruppo dove i freni inibitori finiscono per avere meno forza. Perchè magari presi singolarmente nessuno di questi ragazzi avrebbe fatto quello che ha fatto. Il secondo elemento è che non c'è più il senso del limite, si arriva al gusto dell'uccidere. Il terzo punto è l'inutilità del cercare delle motivazioni razionali perchè per i motivi piu' futili si arriva ad uccidere. Non c'è più proporzionalità tra presunto "danno subito" e recato. Il quarto elemento di questa scenografia è che la gente intorno guarda come se fosse uno spettacolo visto alla televisione.
(Rispondi)
 
agostino88
agostino88 il 09/10/10 alle 00:15 via WEB
BEL POST, schematico, esauriente e chiaro.
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 09/10/10 alle 01:00 via WEB
grazie
(Rispondi)
 
agostino88
agostino88 il 09/10/10 alle 00:18 via WEB
mi vengono in mente i danni provocati dalla televisione, dal cinema, da internet, dal web, dai siti di violenza e sadica pornografia, dai mass media in generale. AD ESEMPIO, lo scrittore Grisham ha accusato Oliver Stone DI aver armato con il suo film, "Natural Born Killers", la mano di due giovani in cerca di emozioni.
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 09/10/10 alle 01:05 via WEB
Sì, La televisione, il cinema , i mass media, internet, i games, ecc.. forniscono modelli da eroi. I ragazzi sono esposti a tutto questo per molte ore al giorno Ad es, in ogni ora dI tv ci sono due morti ammazzati, pensa quindi a quanti modelli di spettacolarità nell'uccidere hanno assistito. I giovani incorporano condotte di violenza che vengono rappresentate in maniera sempre eroica, spettacolare, non negativa.
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 09/10/10 alle 01:13 via WEB
per completezza di informazione ricordo, visto che hai citato, giustamente, OLIVER STONE che i due ragazzi-assassini di cui parli sono Jason(15 a) che ha ucciso i genitori in una casa di Atlanta (Georgia) e Jeffrey (16 a) di Macungie (Pennsylvania. Anche lui ha ucciso i genitori e in un biglietto ha reclamato: "Voglio che venga girato un film su di me quando avrò fatto fuori tutti".
(Rispondi)
 
LE_COMARI
LE_COMARI il 09/10/10 alle 04:21 via WEB
ANCORA FA VISITA AL NOSTRO BLOG E ANCORA NON SI DEGNA DI UN COMMENTO!!E COSI LEI CI LASCIA CON UNA SOLA IDEA NELLA NOSTRA TESTOLINA...CHISSA DEDUCIAMO DAL MESTIERE CHE FA CHE SIAMO COME DIRE MATERIALE DI STUDIO?...AH UN'ULTIMA COSA ,SI TENGA I SUOI GALOPPINI SIAMO STANCHE DELLE PERSONE COME LEI SNOB,AVIDE,EGOISTE,CHE CREDONO DI SAPERNE SEMPRE UNA PIU DEL DIAVOLO...IN QUESTO CASO DI NOI POVERI PROFANI COME SIAMO STATE APPELLATE!SPERIAMO DI NON RIVEDERLA!
(Rispondi)
 
 
Squacchiarella
Squacchiarella il 09/10/10 alle 17:53 via WEB
No comment!
(Rispondi)
 
frmango
frmango il 09/10/10 alle 10:48 via WEB
Viste le motivazioni mi viene da pensare che tutti siamo dei potenziali assassini. Ovviamente non lo sono gli ipocriti.
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 09/10/10 alle 16:32 via WEB
E' proprio così, in merito bisognerebbe fare un lungo discorso sul cervello o meglio sull'encefalo (le pulsioni, l'appreso, i freni inibitori, ecc...) ma non è questa la sede. GRAZIE PER VISITA E COMMENTO, BUON W.E.!
(Rispondi)
 
q_fabbro
q_fabbro il 09/10/10 alle 12:12 via WEB
Uccidere per raggiungere / conservare il potere? Uccidere per punire? Uccidere per negare la discendenza? Uccidere per negare che "ogni uomo è un tentativo prezioso della natura" [H. Hesse]? (Ma su queste motivazioni c'è il monopolio che qualche gruppo conserva per se, quasi sempre)
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 09/10/10 alle 16:37 via WEB
sì, è, nel mio elenco, la seconda motivazione: uccidere per il proprio successo, che comprende tutte le circostanze in cui compiere uno o più omicidi mette in buona luce, facilita una carriera, garantisce il possesso, il comando e/o il potere. Grazie davvero per visita e commento. Buon W.E.
(Rispondi)
 
Squacchiarella
Squacchiarella il 09/10/10 alle 17:09 via WEB
Anche le parole possono uccidere.Non parlo so'lo dello stalking . Mia nonna diceva sempre:"La lingua non ha le ossa, ma le rompe!".E, se i vari modi di morire si potessero catalogare,questo sarebbe tra i peggiori.Potresti essere costretto a continuare ad avere a che fare con il tuo assassino, forse anche vederlo... La legge ha posto questo reato sotto altro nome.Lo contempla in leggi diverse da quelle per l'omicidio. E bisogna farsi la scorza, quando non si hanno i soldi, o lo status, il ruolo, per beneficiare di un avvocato, anche se c'è il gratuito patrocinio,o comunque dell'aiuto ...se non proprio di essere almeno ascoltati con rispetto dalle forze dell'ordine. A volte dei corsi di assertività mitigano l'atmosfera... A volte si subisce quando il nostro carattere ci impedisce di stroncare sul nascere certi "equivoci"...
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 09/10/10 alle 19:28 via WEB
sì, la morte simbolica o psicologica che non uccide il corpo ma mortifica la persona e ne soffoca la personalità.
(Rispondi)
 
Squacchiarella
Squacchiarella il 09/10/10 alle 17:15 via WEB
Ma il killer pagato, assoldato per uccidere, come funziona? Cosa passa, come differenza, tra un assasino seriale ed uno assoldato? Un killer assoldato, assuefatto a togliere la vita saprebbe frenarsi mettiamo caso gli proponessero di ammazzare un suo figlio, fratello, genitore...Quanto è spesso, sottile il recinto della sua volontà?
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 09/10/10 alle 21:26 via WEB
CARISSIMA SQUACCHIARELLA, forse conviene, per chiarezza, distinguere il SICARIO dal SERIAL KILLER. Il sicario, è un omicida per ordine o su mandato di altri. Tutto qui. C'è il sicario "professionista" ( di solito un ex militare o un ex agente dei servizi) e c'è quello occasionale, improvvisato, preparato lì per lì. Al contrario, il SERIAL KILLER, è un OMICIDA SERIALE il quale commette tre o più omicidi, in tre o più località distinte, intervallate da un periodo di raffreddamento emozionale. Si distinguono i serial killer sessuali e quelli psicopatici. A differenza dei sicari i serial killer traggono tutti un profondo "piacere" dal dolore e dal terrore che provocano alle vittime, e dal potere totale che esercitano su di loro. L'ultima parte del tuo quesito si riferisce a omicidi in famiglia (figlicidi, uxoricidi, ecc..) e rientra in altra fattispecie. Per rispondere esaustivamente alle tue domande bisognerebbe scrivere dei trattati. Grazie per visite e commenti. FELICISSIMA DOMENICA!
(Rispondi)
 
 
 
Squacchiarella
Squacchiarella il 10/10/10 alle 09:52 via WEB
Conoscevo il significato della parola serial killer.E la differenza sostanziale tra il sicario ed il serial killer.Di questa figura se ne è parlato, se ne parla tanto, anche in tv.I famosi mostri, per esempio.Come quello di Firenze....In tv hanno spiegato spesso i tratti salienti di questa figura...Mostri che purtroppo non sono quelli di "Striscia la notizia". Se avesse modo di spendere qualche parolina in piu' sulla psicologia del sicario...Come potrebbe essere caratterialmente? Lei, osservando una persona un po' "sinistra", come dire, da cosa potrebbe essere spinta a pensare potrebbe essere un sicario "perfetto"? Cosa ne so?Ha la freddezza di un sicario, la puntualità di un sicario, la lucidità di un sicario? Non vorrei il trattato.
(Rispondi)
 
LE_COMARI
LE_COMARI il 09/10/10 alle 18:16 via WEB
Lieta serata Dottoressa abbiamo intravisto il logo del suo profilo tra i visitatori del nostro blog..
(Rispondi)
 
totemviv
totemviv il 09/10/10 alle 20:46 via WEB
All'interno della letteratura psicodinamica si è soliti contrapporre il paradigma intrapsichico aquello relazionale,poichè si ritiene rimandino a due modalità antitetiche di immaginare il funzionamento mentale che traggono le loro radici da presupposti teorici sostanzialmente differenti.Tali paradigmi sembrano descrivere in modo completamente diverso la stessa esperienza umana.Il primo paradigma,quello intrapsichico,rimanda a una concezione della mente monadica,il secondo,quello relazionale,rimanda a una concezione della mente diadica e interattiva.Questa contrapposizione tra due modalità antitetiche di immaginare il funzionamento pschico appare però artificiosa,poichè ogni incontro analitico "ospita" in sè sia il livello intrapsichico sia quello relazionale,cioè sia il mondo interno del paziente e dell'analista sia l'incontro e l'interrelazione tra le due realtà pschiche,anche se le due dimensioni difficilmente possono essere co-presenti alla mente del terapeuta.
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 09/10/10 alle 21:54 via WEB
E ALLORA? Ti ringrazio per la visita ma, francamente, non vedo alcun collegamento tra quello che scrivi e questo post. Quindi non trattandosi di un commento che significato volevi dare a questo tuo "contributo" ? P.S. Nel merito, il tuo scritto - che meriterebbe precisazioni, chiarimenti e correzioni - così decontestualizzato non ha molto senso.
(Rispondi)
 
dottoresottile
dottoresottile il 09/10/10 alle 22:37 via WEB
se si verificassero determinate evenienze tutti ucciderebbero. Ma allora che differenza c'è tra noi e i c. d. "mostri"?
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 10/10/10 alle 13:05 via WEB
Il "male" è dentro ciascuno di noi: la differenza fondamentale è che i buoni si accontentano di fantasticare le cose mentre i cattivi le fanno davvero.
(Rispondi)
 
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