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TESTI E PRETESTI, IL BLOG

Post n°4780 pubblicato il 11 Ottobre 2010 da psicologiaforense

INTERNET, WEB, BLOG

CENTINAIA DI MIGLIAIA DI MICRO COMUNITA' SU INTERNET

IL BLOG PUO' AIUTARE A VINCERE DEPRESSIONE E ISOLAMENTO

Venti milioni di americani hanno creato sul web un proprio blog  e sommano trenta milioni di visitatori quotidiani dando vita a centinaia di migliaia di micro-comunità su Internet che aiutano molte persone a rilassare i nervi sconfiggendo la solitudine. Sono questi i risultati di uno studio del «Pew Internet and American Life Project». Non c'è molto da sorprendersi per questa scoperta perchè da sempre la regola d'oro per curare il “male di vivere” di una persona socialmente isolata (o che si sente tale) è la terapia di gruppo, e un blog consente appunto di fare una forma di “terapia di gruppo”. Ad esempio,  H. A., una giovane madre afflitta da depressione post-parto, ha deciso di affidare i propri sfoghi al web creando il proprio  blog . Andando a visitarlo ci si accorge che la signora A. non nasconde nulla di come ha vissuto la gravidanza, le doglie, il parto e ciò che ne è seguito nei rapporti con il marito e la famiglia. Il linguaggio esplicito, duro da un lato, ha aiutato lei a liberarsi da ciò che la opprimeva e dall'altro è diventato spunto di interazione con i visitatori e ciò, per stessa ammissione della signora ha portato a superare lo stato di crisi in cui si trovava. Altri casi presi in esame dall'indagine svolta spiegano come, il web si riveli un rifugio e il blog  un luogo amico a cui confessare in totale libertà i propri sentimenti, condividendoli con sconosciuti.

Affidarsi al blog  comporta tuttavia anche dei rischi, come ad esempio quello di aprirsi a consigli da parte di sconosciuti che potrebbero anche essere dei cinici mascalzoni o degli  affascinanti psicopatici.
Come tutti i "farmaci", se  male utilizzato,  inoltre può "peggiorare il male" (depressione, solitudine, isolamento, nevrosi) creando dipendenza e ulteriore chiusura nei confronti del contesto sociale in cui si vive.

 
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Commenti al Post:
lapalmieri.pp
lapalmieri.pp il 11/10/10 alle 20:53 via WEB
Il Web è indispensabile, però ci sono troppi deliri
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 11/10/10 alle 21:58 via WEB
chiunque può aprire un blog ora se nella realtà su 100 persone almeno 7 sono molto "disturbate" non si vede perchè qui dovrebbe essere diverso. Anzi sono spesso proprio le persone in situazione di disagio che cercano, in una forma di autoterapia, sollievo alla loro sofferenza nel web.
(Rispondi)
 
lapalmieri.pp
lapalmieri.pp il 11/10/10 alle 20:56 via WEB
I BLOG sono un pungolo e una miniera ma fino ad ora non hanno trovato una dimensione economicamente produttiva. O si crea un mercato, oppure restano realtà felicemente anarchiche ma gratuite, fatte di volontariato, con tutti i danni che questo crea.
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 11/10/10 alle 21:54 via WEB
sì, ma anche i giornali distribuiti in metropolitana o per strada sono gratuiti: vivono di pubblicità. E gli investimenti pubblicitari potrebbero, in proiezione futura diventare importanti anche qui.
(Rispondi)
 
lapalmieri.pp
lapalmieri.pp il 11/10/10 alle 20:59 via WEB
il cazzeggio è uno dei danni, un altro gli infiniti, stupidissimi deliri amorosi: "io senza te non vivo, siamo una cosa sola, vita mia , mio respiro, anima mia, ecc..." e via così delirando
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 11/10/10 alle 21:46 via WEB
eheheh Chi frequenta i blog non può che camminare, (virtualmente, ovvio) su un tappeto di cuori infranti, raccogliere i cocci di love story finite male e fidanzamenti-truffa, ma soprattutto delusioni mortifere di chi giunto alla mezza età vede il disastroso fallimento della sua vita sessuale, affettiva e sentimentale.
(Rispondi)
 
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 11/10/10 alle 21:51 via WEB
Lei manifesta la «Sindrome da Principe Azzurro», ovvero l'idea di scovare nel web l'uomo ideale, uccisore di draghi e salvatore di principesse per poi trovare inaccettabile l'uomo in carne e ossa; LUI invece, ha la «Sindrome da Second Life» : inventarsi un avatar, crederci e nascondersi dietro l'identita' virtuale. Ma ad un certo punto lei chiede: «Ci vediamo?» (in Italia lo fa il 28 per cento). Così la romantica speranzosa può scoprire che la foto del quasi-Principe mandata via email era di un amico attore di soap, o era stata scattata trenta chili prima.
(Rispondi)
 
 
 
 
DANNNATO.B
DANNNATO.B il 12/10/10 alle 11:11 via WEB
ihhihihi, ma sarà mai vero che se prestia ttenbzione i profilòi più sensuali delel donne,s onoe sattamente l'impostore di cui tu ora stendi l'identikit?
(Rispondi)
 
agostino88
agostino88 il 11/10/10 alle 21:05 via WEB
Ci sono ancora troppe stupidaggini e troppi deliri, nei BLOG tutto si mescola e si fatica a trovare cose utili
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 11/10/10 alle 21:40 via WEB
E' normale che sia così. Molti blogger non possono e non vogliono altro che guardare se stessi nel blog. E' come se il mito del movimento e della velocità si fosse impigliato per sempre nella tela di questa improbabile società dell'«ubiquitous computing» (che anche noi contribuiamo a costruire). Dove tutto si riduce all'evocazione nostalgica dell'incontro in carne ed ossa.
(Rispondi)
 
elvia4
elvia4 il 11/10/10 alle 21:08 via WEB
Se vai in giro per blog trovi il reality-show dei poveri
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 11/10/10 alle 21:35 via WEB
Per giocare sulle parafrasi di Umberto Eco, sembra davvero che siamo passati dallo scemo del villaggio all'Insipiente che si fa Villaggio Globale. Quello che si va tracciando con la nuova scena mediatica dove s'intersecano televisione, Internet, telefonini, fotografia, I-Pod, playstation e quant'altro, e' davvero un orizzonte di complessa decifrazione. Adesso e' anche l'approccio antropologico a spingerci verso una chiave di lettura unica dei media vecchi e nuovi,
(Rispondi)
 
lasuocera0
lasuocera0 il 11/10/10 alle 22:02 via WEB
al di là di depressione, nevrosi, solitudine come scrivi tu nel p. secondo me emerge dai blog una profonda insicurezza dei maschi. L'hai notata anche tu?
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psicologiaforense
psicologiaforense il 11/10/10 alle 22:04 via WEB
L'uomo è diventato «emo» (goffo, autocritico, piange senza vergogna), «snag» (sensibile, disorientato) o «new bloke» (incerto, pensa che le donne siano più forti e le sfugge). Sta nascosto nella Rete, fantasticando. Poi una donna lo stana. E sono dolori. Per lei.
(Rispondi)
 
 
joyfulman4
joyfulman4 il 11/10/10 alle 23:11 via WEB
Senti da quali pulpiti arrivano le prediche...!!! Ma se manco mettete le foto... così vediamo la millantata bellezza dal quale l'uomo fugge... e manco dite cosa state cercando... quindi le critiche per le mancate attenzioni affettivo sessuali sono proprio fuori luogo... una incoerenza davvero impressionante... e poi le donne sono forti in cosa...??? Non riesco a trovare nessuno che me lo spieghi... solo dogmi e postulati a gò gò... nessun confronto, solo ritirate strategiche... e luoghi comuni... MA COSA STATE CERCANDO IN UN BLOG...???... A me senbra un uomo debole per deriderlo, perchè appena ne trovate un con il carattere scappate a gambe elevate, perchè non siete all'altezza di sostenere il ruolo della donna emancipata, perchè fa paura a voi, doverlo giustificare a vostro PADRE, il vero complesso della donna.... meditate... JOY ...
(Rispondi)
 
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