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PERDENTI, POVERI INFELICI, ER PATATA, ER PECORA, CAFONE INTERNAUTA, VENTRE MOLLE DELLA COMMUNITY,

Post n°4846 pubblicato il 24 Ottobre 2010 da psicologiaforense

L'INTERNAUTA CAFONE IN SINTESI

Le condotte tipiche degli internauti cafoni non si imparano, nè si cancellano, sono un marchio indelebile. Stanno nel ''core'' e nel fegato. Prima che al linguaggio appartengono ai modi, più che con la morale hanno a che fare con la genetica.  Si tratta di  poveri infelici «linguacciuti attaccabrighe».
Tracciare gli elementi fondanti dell'internauta cafone sembrerebbe facile. E forse lo è, finchè ci si limita a modi, linguaggio, forma, obiettivi...  Ma quando si tratta di darne una valutazione psico-sociale o sub-clinica, la faccenda si complica. Le vite del  cafone, sebbene diverse tra loro, sono accomunate dal senso di malinconia e da un sentimento di sconfitta che ne scaturisce, riprendendo in questo certi personaggi di  Verdone e di altri registi che bene hanno rappresentato al cinema  il "coatto", "er Piotta",  "er Cipolla", e così via fino alle maschere di Sordi,  di Vanzina, di Monicelli, di Germi e di tanti altri.
Il cafone internauta non conosce netiquette, non si dà pace, esibisce le sue miserie "no limits"  e, se può, ti perseguita. 
Di sicuro la lotta alla riduzione della stupidità, della volgarità e delle imponenti molestie in internet (CYBERSTALKING)  è una delle sfide più ardue di questo inizio del terzo millennio.
Anche gli stessi cafoni potrebbero, prima o poi, prenderne atto.
E’ francamente improbabile, ma la speranza è sempre l'ultima a morire.
Anche in  web.

 
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Commenti al Post:
luiginoluigina
luiginoluigina il 25/10/10 alle 00:22 via WEB
ci vuole una pazienza....
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 25/10/10 alle 00:39 via WEB
Non disperare, il Parlamento Europeo sta studiando norme severe contro il cyberstalking perchè queste molestie, spesso prendono le caratteristiche, appunto, di una persecuzione ossessiva e includono comportamenti fastidiosi o minacciosi che un internauta compie ripetutamente in chat, nei blog, nei social network, ecc... Lo sta facendo, dicevo, il Parlamento Europeo che considera con acribia questi penosi e patetici aspetti dei coatti e degli psicopatici in internet. In Italia, di contro, la dottrina ed il legislatore, anche in virtù del modestissimo ruolo che ricopre la molestia nel nostro codice penale, hanno fino ad ora dedicato poca considerazione alle peculiarità del fenomeno.
(Rispondi)
 
luiginoluigina
luiginoluigina il 25/10/10 alle 00:26 via WEB
"Le idee dell’internauta sobrio e pulito non sono quelle dell’uomo-trash e coatto", come ama dire D’Agostino nel suo blog.Lui non crede che ci sarà redenzione. Il cafone è tale da 2000 anni, perchè dovrebbe rendersene conto proprio ora. Solo perchè siamo nel terzo millennio?
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 25/10/10 alle 00:40 via WEB
Nel post scrivo: "Anche gli stessi cafoni potrebbero, prima o poi, prenderne atto. E’ francamente improbabile, ma la speranza è sempre l'ultima a morire. Anche in web." Come vedi anch'io non so dare corpo alla speranza.
(Rispondi)
 
anonimo.sabino
anonimo.sabino il 25/10/10 alle 09:31 via WEB
La stupidità è una donna sempre incinta. Non c'è che da rassegnarsi e ignorarla.
(Rispondi)
 
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