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RIFLESSIONI, PENSIERI, IDEE, SUGGESTIONI, TRASGRESSIONE, CATTIVO GUSTO, MODA, IDENTITA', LADY GAGA, PSICOLOGIA, COSTUME,

Post n°4853 pubblicato il 26 Ottobre 2010 da psicologiaforense

LA RIFLESSIONE

CON IL CATTIVO GUSTO IN CERCA DI IDENTITA'

 

Noi in psicologia  li chiamiamo «primi vagiti sociali» e il genitore perfetto non dovrebbe mai disprezzarli. Il genitore normale non dice niente però si chiede perchè la costruzione (o distruzione) dell'identità debba proprio partire dai piedi. Perchè è proprio lì che sembrano concentrarsi ultimamente gli sforzi trasgressivi dei figli. Più che trasgressione , a vederla con gli occhi dei «vecchi» (cioè gli over 20), mettere certe scarpe sembra autolesionismo. Per i ragazzini, perchè ci mettono 20 minuti per allacciarsi quelle megasnaeker con le stringhe che devono restare piatte e infilate dentro. Per le ragazzine, perchè nemmeno Pamela Anderson - in spiaggia con gli stivali di pecora - sembra più sexy di Winnie the Pooh. Ma è un danno per tutti, perchè questi piedi lasciati liberi di crescere e germogliare temono mocassini e ballerine come cinture di castità. Salendo ai piani alti del corpo, la costruzione dell'identità sembra invece giunta a più miti consigli: gli ombelichi di fuori si sono ridimensionati, come i jeans troppo strappati (resiste la Ventura, ma non è adolescente) e i capelli a cresta. Resistono, anche, certe idee-moda che i ragazzi si sono fatti guardando le loro band di riferimento: i teschi Emo impazzano dal calzino al cinturone. Ma i genitori orripilati sappiano che musica e sport offrono ben altro: Lady Gaga (vedi foto), per esempio, o Venus Williams  in campo in babydoll nero, non proprio stile tennis.

 
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Commenti al Post:
arza1
arza1 il 26/10/10 alle 16:02 via WEB
BEL POST: Moda tra identità e comunicazione. L’abito e la costruzione dell’io sociale
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 26/10/10 alle 16:34 via WEB
Esattamente. E' anche per questo che la psicologia ha sempre guardato con grandissimo interesse le mode e i modi di vestire.
(Rispondi)
 
arza1
arza1 il 26/10/10 alle 16:04 via WEB
La donna ha sempre avuto un legame quasi morboso con l’abbigliamento già dai tempi di Adamo ed Eva. Quest’ultima, infatti, ha fatto conoscere la vergogna e il pudore, una delle motivazioni per le quali l’individuo si veste oltre il coprirsi dal freddo e il desiderio di ornarsi. Oggi, nell’era della personalizzazione, la donna si sente libera di esprimere sé stessa e la propria personalità attraverso l’abito, cerca di attirare le attenzioni dell’uomo ricercando un abbigliamento sensuale ma sempre rispettoso del proprio corpo.
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 26/10/10 alle 16:40 via WEB
Da quanto dici ben si comprende perchè, statisticamente, una donna abbia bisogno di sedici minuti tutte le mattine prima di andare a lavorare con lo sguardo perso nell'armadio a specchio fisso. Nei festivi il tempo medio della vestizione subisce una lieve contrazione di due minuti ma si risale agguantando il picco di venti minuti se nello stesso giorno festivo si ha in programma un'uscita serale. In vacanza si è rapidissime (10 minuti) anche per compensare i cinquantadue minuti impiegati per decidere che cosa mettere in valigia. A Natale il delirio, trentasei minuti per il solito vestito rosso.
(Rispondi)
 
arza1
arza1 il 26/10/10 alle 16:06 via WEB
La moda è un circolo virtuoso e, come tale, ogni risposta in merito si spiega sotto una chiave socio-antropologica. L’individuo, infatti, non può essere scisso dal contesto in cui vive e cerca, attraverso il vestiario, di provocare un’emozione o, più specificatamente, una reazione, nel proprio interlocutore. Sentimenti di approvazione o di contrasto, da parte del gruppo di appartenenza, trasformano il vestiario in un biglietto da visita per la persona che lo indossa.
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 26/10/10 alle 16:21 via WEB
In che altro modo gli individui possono emergere e avere un'identità sociale all'interno di una massa che essi stessi costituiscono?
(Rispondi)
 
vale97ch
vale97ch il 27/10/10 alle 16:23 via WEB
Per noi l'immagine è importante come per tutti e dalle scarpe al resto un po' tutti si adeguano. Lo so che non si dovrebbe, che ognuno deve pensare con la sua testa e che certi modi di fare e vestire sembrano fuori dal mondo, però è un discorso che si può fare solo ai bambini piccoli per cercare di educarli meglio. Inoltre la moda di noi ragazzi (anche se non sono proprio un'adolescente a tutti gli effetti) è sempre stata diversa dalla vostra, e con vostra intendo da quella degli adulti, ma non c'è da stupirsi un granchè. E per quello che riguarda i miti che ormai ci sono, non so che dire, ormai non che si possa scegliere granchè altro..Lady GaGa e tutti gli altri devono guadagnare in qualche modo, e noi dobbiamo prendere spunto da qualcuno, anche se non è certo il modello migliore da seguire. La frase 'tutti lo fanno' sembra stupida, ma è realtà.
(Rispondi)
 
Squacchiarella
Squacchiarella il 27/10/10 alle 18:40 via WEB
1)Piacersi e piacere. Piacersi: sentirsi a proprio agio con se stessi. Ma piacersi non sempre è piacere. Sebbene ciò, possono esserci persone che indossano capi o scarpe non perché piacciano loro, ma solo per far parte di un gruppo? Si può arrivare a sottomettere il proprio gusto a quello degli altri pur di non essere esclusi?In che percentuale dei casi può avvenire? Si può, al contrario, decidere di indossare qualcosa quasi controvoglia, anche se non ci piace...solo per indispettire genitori, per distinguersi, per irritare, protestare?La personalità, il proprio gusto sono assolutamente distaccate da un'intenzione?
(Rispondi)
 
Squacchiarella
Squacchiarella il 27/10/10 alle 18:44 via WEB
2)In una relazione, d'amicizia soprattutto, l'abito fa il monaco fino ad un certo punto. Per me. Conta il comportamento di una persona. Certo è "vantaggioso", rassicurante avere un amico, un'amica, ben vestito/a -(e non parlo di griffe...solo di "gusto", ordine)- nel senso che almeno un tot di critiche ci possono , potrebbero essere evitate. Ma sfido chiunque a stare più di un quarto d'ora a sorbirsi una persona acida, pettegola, crudele. Che non fa altro che parlare di vestiti, orecchini.. o che lancia giudizi negativi a raffica su persone, senza argomentazioni valide. Magari solo per il loro aspetto e per i loro vestiti. Che la "criticona" sia vestita e accessoriata a dovere, o che sia sciatta. Sciatta anche nel senso di molto semplice...per come vanno le cose oggi, dove la maggior parte di noi tende a fare, ed anche molto spesso, il passo più lungo della gamba. Cioè a non tener conto dei suoi mezzi."fisici" ed economici. Guardo, osservo molto, sono tanto superba da dare consigli in merito....
(Rispondi)
 
Squacchiarella
Squacchiarella il 27/10/10 alle 18:46 via WEB
3)Non escluderei però mai una persona per motivi di stile, anche se, pur non essendo io questa fashion-victim, preferirei portare persone curate al mio fianco, che facciano lo stretto indispensabile per essere gradevoli .Anche questo, regole di igiene a parte, è molto soggettivo,voglio dire personale.
(Rispondi)
 
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