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« RIFLESSIONI, PENSIERI, I...CINA, SESSO, SESSUOLOGIA... »

IL CORSIVO, STORIE, STORIELLE, STORIACCE, MI UCCIDO PER..., ONORE, POVERO PROFESSORE, POVERI CITTADINI

Post n°4899 pubblicato il 05 Novembre 2010 da psicologiaforense

IL CORSIVO

Un suicidio per non darla vinta ai persecutori e per testimoniare, sacrificando la propria vita, i valori in cui credeva  

 

Il 2 ottobre 2008 si ammazza in Sicilia Adolfo Parmaliana, cinquantenne professore di chimica industriale all'università di Messina, considerato uno dei massimi esperti internazionali nella ricerca delle nuove fonti di energia rinnovabile. Un suicidio che in Sicilia ha fatto parecchio rumore, anche e soprattutto per la platealità del gesto: si getta dal viadotto dell'autostrada Messina-Palermo tra gli svincoli di Patti e Brolo dopo essersi diligentemente tolto la cravatta, la giacca e gli occhiali da sole.
IL professor Parmaliana è un uomo da sempre impegnato sul piano socio-culturale, un marito e un padre premuroso, uno scienziato esemplare.
All'impegno accademico ha anche unito per trent'anni un accanito impegno civile. Iscritto giovanissimo al Pci, ha difeso le ragioni della legalità, della correttezza, del buongoverno nella sua piccola patria, Terme Vigliatore, un paesino che si trova a pochissimi chilometri da Barcellona Pozzo di Gotto, zona franca dei grandi boss di Cosa Nostra, da Santapaola a Provenzano, fondamentale snodo del "Gioco Grande", lì dove confluiscono e s'intrecciano mafia, massoneria, alta finanza, pezzi rilevanti delle Istituzioni:
Così il piccolo professore amante dei libri, dei vestiti eleganti, della Juve e idolatrato dai suoi allievi diventa, quasi a sua insaputa, un testimone scomodo da zittire, soprattutto dopo che le sue denunce hanno portato allo scioglimento del Comune di Terme per infiltrazioni mafiose.
Emarginato dal suo stesso partito, subisce la vendetta di quel Partito Unico Siciliano che lui per anni ha indicato quale connivente con il peggio della società. Il suicidio, spiegato da una terribile lettera d'accusa alla magistratura locale, appare, allora, l'unico strumento per non darla vinta ai persecutori e riaffermare la superiorità del Bene sul Male.

 
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Commenti al Post:
flozanussi
flozanussi il 05/11/10 alle 22:52 via WEB
ADOLFO PARMALIANA SI E' GETTATO DA UN VIADOTTO: Si uccide così il docente antimafia
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 06/11/10 alle 00:14 via WEB
una morte eroica
(Rispondi)
 
marietta1971
marietta1971 il 05/11/10 alle 22:56 via WEB
quando ti poi in forma simmetrica con i poteri forti dello stato e delle organizzazioni criminali sai che non hai molte scelte o ti uccidi o verrai trovato morto, nudo in uno squallido lupanaro con il tuo cadavere esposto al ludibrio e alla berlina.
(Rispondi)
 
 
matteo81_1981
matteo81_1981 il 05/11/10 alle 22:59 via WEB
speravo che non fosse più così
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 06/11/10 alle 00:15 via WEB
sì, capita troppo frequentemente
(Rispondi)
 
marietta1971
marietta1971 il 05/11/10 alle 22:58 via WEB
volevo scrivere: Quando poi ti poni in forma simmetrica, intransigente, contro.......
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 06/11/10 alle 00:16 via WEB
si era capito...
(Rispondi)
 
matteo81_1981
matteo81_1981 il 05/11/10 alle 23:00 via WEB
Nella sua auto ha lasciato un biglietto indirizzato al fratello nel quale ha spiegato il suo disperato gesto. Subito dopo si e' lanciato da un viadotto dell'autostrada per Palermo, un salto di una quarantina di metri avvenuto giovedi mattina. ADOLFO PARMALIANA, 50 anni, docente universitario messinese ed esponente politico di sinistra, piu' volte in passato aveva denunciato collusioni tra mafia, politica, massoneria e ambienti giudiziari nella zona di Barcellona Pozzo di Gotto.
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 06/11/10 alle 00:20 via WEB
Lascia una lettera in cui chiede perdono alla moglie, ai figli, ai genitori, ai fratelli e spiega il motivo del gesto: «La magistratura barcellonese / messinese vorrebbe mettermi alla gogna, vorrebbe umiliarmi, delegittimarmi: mi sta dando la caccia perché ho osato fare il mio dovere di cittadino denunciando il malaffare, le connivenze, le coperture e le complicità di rappresentanti dello Stato corrotti e deviati. Non posso consentire a questi soggetti di offendere la mia dignità di uomo, di padre, di marito, di servitore dello Stato e docente universitario».
(Rispondi)
 
educatrice2
educatrice2 il 05/11/10 alle 23:04 via WEB
era un illuso convinto di trovarsi in un paese dove un cittadino, magari protetto dall'Accademia, può denunciare la mafia, impunemente, solo dopo si è reso conto che non è così.
(Rispondi)
 
 
bibiosa
bibiosa il 05/11/10 alle 23:07 via WEB
è stato coerente con il suo rigore morale e così l'"hanno suicidato"
(Rispondi)
 
educatrice2
educatrice2 il 05/11/10 alle 23:05 via WEB
Come dici tu, con le sue dichiarazioni aveva provocato lo scioglimento per infiltrazioni mafiose del vicino comune di Terme Vigliatore, dove abitava. Per chi lo conosceva, e' un'altra vittima innocente delle cosche. I suoi amici denunciano l'isolamento in cui si era trovato, abbandonato pure da molti dei suoi ex compagni di partito, lui che aveva avuto una lunga militanza prima nel Pci e poi nei Ds.
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 06/11/10 alle 00:22 via WEB
Che cosa temeva veramente Parmaliana? Il suo è davvero un suicidio o una eliminazione, come ha ipotizzato un anziano avvocato, a causa di una delle tante perizie scomode firmate dal «polite warrior», il guerriero gentile, titolo del blog del professore?
(Rispondi)
 
bibiosa
bibiosa il 05/11/10 alle 23:08 via WEB
Nella lettera d'addio, PARMALIANA avrebbe puntato il dito contro una «cupola» nel palazzo di giustizia di Barcellona che prima avrebbe ignorato le sue denunce e poi lo avrebbe ingiustamente accusato. Appena poche settimane fa, infatti, era stato rinviato a giudizio per diffamazione. Secondo l'avvocato della famiglia, Fabio Repici, per suicidarsi il docente universitario avrebbe scelto un punto in territorio di Patti, cosi' da evitare che la competenza delle indagini finisse a Barcellona
(Rispondi)
 
fmolinari
fmolinari il 05/11/10 alle 23:12 via WEB
Il suicidio è stato forse il modo che aveva per sconfiggere il sistema giudiziario che aveva più volte denunciato. Per questo motivo ha scelto un punto in territorio di Patti, così da evitare che la competenza delle indagini sulla sua morte finisse a Barcellona
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 06/11/10 alle 00:23 via WEB
senza dubbio
(Rispondi)
 
luigiarusso
luigiarusso il 05/11/10 alle 23:14 via WEB
E' una realtà con cui mi scontro tutti i giorni, visto che abito qua.
(Rispondi)
 
fragoletta09
fragoletta09 il 05/11/10 alle 23:40 via WEB
Non e' il miglior modo per abbandonare gli ideali in cui si crede.
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 06/11/10 alle 00:13 via WEB
Capisco perfettamente il tuo punto di vista. Ma c'è anche la c.d. "etica dell'infinito" per cui ci si immola per i propri ideali. Lo fecero, ad es, 2000 anni fa i martiri cristiani e lo fanno oggi molti altri eroi.
(Rispondi)
 
Dovere_di_vivere
Dovere_di_vivere il 06/11/10 alle 22:39 via WEB
Non credo che abbia vinto il bene. Ciao. Dovere di Vivere...
(Rispondi)
 
Squacchiarella
Squacchiarella il 07/11/10 alle 13:41 via WEB
Forse, avrebbe dovuto continuare a lottare, già sòlo rimanendo in vita! Lo ammiro, pur non conoscendolo, per tutti i sacrifici che ha fatto per portare avanti i suoi studi, diventare docente, e per quelli per la lotta all'illegalità.A parole è facile per tutti.Penso che un uomo come lui che, sicuramente, di volta in volta ha messo in gioco tutto quello che si era costruito per difendere la legalità possa essere da noi sòlo stimato.Ognuno di noi, a seconda della propria personalità e del ruolo che copre, deve imitarlo per quello che puo', partendo dalle piccole cose.
(Rispondi)
 
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