Creato da: psicologiaforense il 14/01/2006
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umorismo e satira

 

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EDITORIALE DELLA NOTTE, PENSIERI, IDEE, OPINIONI, SUGGESTIONI.... PER IL NUOVO GIORNO

Post n°4930 pubblicato il 13 Novembre 2010 da psicologiaforense

EDITORIALE DELLA NOTTE

LA VECCHIAIA: UN MARE DI PAURA (SPECIALMENTE PER I MASCHI)

Il fantasma dell'età che passa è una presenza interna inquietante con cui tutti, uomini e donne, prima o poi, devono confrontarsi. Eppure si è portati a pensare che sia esclusivamente la donna a portare nella sua realtà fisica e psicologica i segni del tempo che, inesorabilmente, assieme alla bellezza, consumano i sogni, i desideri non realizzati, le aspettative deluse. Uno stereotipo di evidente matrice maschilista, infatti, indica nel sopraggiungere della mezza età il declino delle sicurezze femminili, identificando con la fine dell'età fertile il venir meno di una capacità creativa «globale». Un'analisi più obiettiva e attenta del ciclo della vita della donna, al contrario, mette in luce una nuova fecondità scandita proprio dal sopraggiungere di una fase biologica ben definita che, se affrontata senza complessi d'inferiorità indotti, rappresenta un passaggio vitale specifico che comporta nuova stabilità, equilibrio, capacità di vivere la consapevolezza del proprio valore. Parallelamente l'uomo, sempre più abile nel mascherare crisi e debolezze, sembra non subire il passare degli anni, perché il declino delle sue potenzialità fisiche, non coincidente con il venir meno della possibilità procreativa, lo fa apparire inossidabile. L'esperienza concreta, invece, mette in luce una crisi profonda e dolorosa che investe l'identità maschile del cinquantenne, il quale, impegnato ad affrontare l'inevitabile cambiamento delle sue potenzialità psico-fisiche, appare disorientato, confuso, spesso infantile nella pretesa di volere a tutti i costi rimanere giovane e non rinunciare ai sogni irrealizzati. Diversamente dalle donne per le quali l'età è «un'esperienza», per gli uomini essa rappresenta «un enigma» difficile da risolvere. Aggrappati potentemente alle loro illusioni vivono una  crisi,  forte, autentica, dolorosa, senza dubbio più sofferta rispetto a quella femminile.

 
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Commenti al Post:
educatrice2
educatrice2 il 13/11/10 alle 22:46 via WEB
Profondo e molto acuto questo concetto:
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 13/11/10 alle 23:23 via WEB
Grazie!
(Rispondi)
 
educatrice2
educatrice2 il 13/11/10 alle 22:47 via WEB
"......diversamente dalle donne per le quali l'età è «un'esperienza», per gli uomini essa rappresenta «un enigma» difficile da risolvere".
(Rispondi)
 
 
clara.limpidissima
clara.limpidissima il 13/11/10 alle 22:56 via WEB
gli uomini si disperano e fanno qualunque cosa vedi Berlusconi
(Rispondi)
 
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 13/11/10 alle 23:27 via WEB
Si può dire anche così. Il B. fa caso a sè. Più in generale i Maschi divisi spesso tra nuovi legami e vecchi rapporti, cemento di tutta una vita, rimangono a metà strada, immobili ma con una gran voglia di fuggire nel cuore, proprio come avviene nei sogni.
(Rispondi)
 
educatrice2
educatrice2 il 13/11/10 alle 22:48 via WEB
Difficilmente le donne si mostrano comprensive verso gli uomini di mezza età in crisi!
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 13/11/10 alle 23:32 via WEB
E' una costatazione molto aderente alla realtà. Infatti le donne sono insofferenti a fronte della fragilità dell'uomo che ha perso l'ultimo capello nero, non solo per una sorta di inconscia rivalsa sulla sua passata supponenza, ma anche in virtù del fatto che giudicato «viziato» per i suoi passati privilegi, non viene preso sul serio.
(Rispondi)
 
clara.limpidissima
clara.limpidissima il 13/11/10 alle 22:57 via WEB
uomini in crisi... «cinquantenni in fuga», che lottano per diventare ciò che vorrebbero ma non sanno essere.
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 13/11/10 alle 23:37 via WEB
Sì, hai ragione. Guardando gli uomini che si "aggrappano al viagra o al cialis" è possibile trovare immagini maschili inusuali, spesso ingenue, quasi sempre prigioniere di un senso del sé che da un lato rafforza l'illusione di una prolungata giovinezza, dall'altro condanna al confronto con aspettative elevate, alle quali risulta sempre più difficile far fronte.
(Rispondi)
 
lapalmieri.pp
lapalmieri.pp il 13/11/10 alle 23:10 via WEB
Più insicuri e deboli rispetto alle loro partner, già avvezze ad affrontare problemi esistenziali e crisi affettive, gli uomini spesso cadono sotto il peso delle loro stesse trame, ordite non sempre contro le donne, come erroneamente si crede, ma edificate per autoproteggersi dallo stato di indecidibilità tipico del loro essere esistenziale.
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 13/11/10 alle 23:40 via WEB
Hai elaborato un commento molto indovinato.....
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 13/11/10 alle 23:41 via WEB
Vedi, l'uomo che «non può piangere» e che «non deve chiedere», ha spesso una gran voglia di liberarsi da un modello che si porta addosso come una camicia di forza. Anche i più attuali «rimedi» scientifici che vanno incontro al sogno dell'eterna prestanza e dell'ottima «prestazione» lo condannano all'ansioso controllo di sé, sottraendogli quelle energie che potrebbero essere meglio utilizzate per inventare nuovi modi di essere in una realtà che si trasforma.
(Rispondi)
 
 
frabonvi
frabonvi il 13/11/10 alle 23:47 via WEB
Strano, io ho appena letto del contrario, sono più i giovani ad avere queste paure. E per "uomo" credo si intenda il genere umano.
(Rispondi)
 
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 14/11/10 alle 00:43 via WEB
eheheheheh hai un forte senso dell'umorismo. Nel merito: 1) l'adolescenza (diciamo fino ai 30 anni, con i tempi che corrono...) è "L'ETA' IMPERFETTA". Quindi, quale meraviglia se è costellata di paure? 2) LA vecchiaia - scrive Jules Renard - è quando si comincia a dire: " Non mi sono mai sentito così giovane". Al di là delle suggestioni letterarie e rispondendo alla tua osservazione non c'è chi non veda come ci sia, oggi, il terrore della "vecchiaia" ed addirittura il tentativo di negarla ( Lifting, chirurgia estetica del ringiovanimento, botulino, fillers per riempire le rughe, pillole e pomate di tutti i tipi. E ancora: Viagra, Cialis, ecc...ecc...).Tutto ciò premesso, in questo post riferito al "tramonto della vita" e rispondendo ai commenti ho voluto posare lo sguardo sull'universo maschile argomentando di uomini di mezza età in crisi. 3 Tu dici che "uomo" significa genere umano. A volte sì. E allora? Io qui parlo di uomini come "mondo maschile" e di donne come "mondo femminile". Grazie amico mio per la graditissima visita e per il tuo commento che mi ha permesso di chiarire alcune non secondarie sfaccettature!
(Rispondi)
 
 
 
 
frabonvi
frabonvi il 14/11/10 alle 01:08 via WEB
Non c' era umorismo. E non conosco questo Renard, probabilmente avrà sviluppato grandi concetti, magari tutto da solo o frutto di svariati studi che poi sono diventati i preconcetti di qualcun altro. Qua perà sembra si parli di invecchiare come un fattore estetico, risolvibile con lifting e altro. Credo si invecchi quando si perde la curiosità infantile, non cè un' età definita. Cè chi la perde a vent'anni e li trovi uguali a 30, a 40 o a 50. Qualcun'altro la conserva tutta la vita.. e non dico fino al "tramonto"
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 14/11/10 alle 01:39 via WEB
Il nome di Jules Renard (1864-1910) è legato a filo doppio al celeberrimo Pel di carota, pubblicato nel 1894 quando l'autore aveva già raggiunto la fama con Lo scroccone. E' anche l'autore di un non meno celebre Diario, una raccolta fittissima di aforismi, note autobiografiche e riflessioni letterarie, pubblicato postumo nel 1926. Conquistò la fama in vita, specialmente come autore di teatro, e fu giornalista, redattore del "Mercure de France", osservatore attento dei movimenti artistici dell'epoca, apprezzato da altri artisti come Toulouse- Lautrec, che realizzò alcune illustrazioni per Storie naturali e Ravel, che ne musicò alcune parti. Fu insomma un autore celebre, poliedrico, ben inserito nel contesto artistico del suo tempo.
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 14/11/10 alle 01:44 via WEB
.... sai i libri vanno letti sempre con acribia altrimenti può veramente accadere la tragedia che tu paventi e cioè che gli studi dell'Autore: "... diventino i preconcetti di qualcun altro".
(Rispondi)
 
frabonvi
frabonvi il 14/11/10 alle 03:16 via WEB
Io non paventavo nessuna tragedia.. constatavo. Non è una tragedia, è quello che capita normalmente.
(Rispondi)
 
omerostd
omerostd il 14/11/10 alle 11:56 via WEB
A dire la verità non ho mai pensato a questo problema. I cinquanta li ho passati da decenni, unitamente a mia moglie. Gli immancabili " mutamenti " li abbiamo vissuti assieme, anche con ironia e serenità. Oggi viviamo la nostra "terza età" accettandola per quella che è, con i suoi pregi e le innumerevoli difficoltà. Buona domenica, Omero.
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 14/11/10 alle 18:45 via WEB
Mio caro Amico, la saggezza si vede proprio in queste cose. Grazie per visita e commento. Ti auguro una felice settimana.
(Rispondi)
 
dianavera
dianavera il 14/11/10 alle 17:20 via WEB
Statisticamente sono le donne a ricorrere in numero maggiore al chirurgo estetico, a spendere in creme cosmetici, tinte, profumi e creme. A disperarsi per le rughe e per il diradamento dei capelli, a non saper accettare il trascorrere del tempo col declino inevitabile del corpo.Statisticamente sono quelle che piu' soffrono d'ansia e di depressione e che spesso non hanno stima di se stesse. Certo anche gli uomini ma a me sembra siano piu' forti di noi forse perchè a loro non si chiede sempre d'esser "belli e in perfetta forma" ad ogni età. Grazie cara amica per questo spazio. Un abbraccio domenicale
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 14/11/10 alle 18:34 via WEB
Carissima Diana, è sicuramente come tu dici infatti le statistiche confermano che la chirurgia estetica è frequentatissima dalle donne, anzi oggi si vede che per il diciottesimo compleanno non è inconsueto regalare alla ragazzina il seno nuovo o cmq un intervento di chirurgia plastica.
(Rispondi)
 
dianavera
dianavera il 14/11/10 alle 21:10 via WEB
A Los Angeles (la città degli USA con piu' chirurghi estetistici e studi d'estetica) si usa regalare alle "bambine" sin dal compimento dei 13 anni un "beauty day", un giorno intero da un'estetista per cominciare la prima depilazione, il lettino abbronzante, manicure, pedicure, pulizia del viso, sopracciglia e studio del maquillage piu' adatto al viso. Quando la ns guida del viaggio in USA (Pasquale) di origine italiana che vive a L.A. ed ha una figlia adolescente, quasi si vergognava nel dirlo immaginando le nostre reazioni. Una domanda: perchè ci si preoccupa cosi poco della bellezza interiore?
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 14/11/10 alle 21:25 via WEB
Perchè la bellezza interiore non la puoi regalare con un "beauty day".
(Rispondi)
 
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