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« COMMUNITY, BLOG, BLOGGER...LA RIFLESSIONE DELLA SERA »

RIFLESSIONE DELLA SERA, TEMI DI PSICOLOGIA, POST TECNICO-SCIENTIFICO, MECCANISMI DI DIFESA, STO PARLANDO DI TE

Post n°4943 pubblicato il 17 Novembre 2010 da psicologiaforense

TEMI DI PSICOLOGIA


Questo post è dedicato al mio Amico PIPPO_217 (VEDI) che, in vari modi, lo ha, per così dire, anticipato nel suo blog


MI DIFENDO… QUINDI SONO....  E MI GUARDO BENE DAL CAMBIARE!



I MECCANISMI DI DIFESA, OVVERO RIFLESSIONI SULLE OPERAZIONI PSICOLOGICHE CHE RALLENTANO O IMPEDISCONO IL "CAMBIAMENTO" E LA POSSIBILITA’ DI VIVERE SERENI IN UN MONDO DI ANSIA.  

I MECCANISMI DI DIFESA. Si designano con questo termine vari tipi di operazioni psicologiche che hanno lo scopo di ridurre le tensioni psichiche interne:

DIFESA PRIMARIA: sintomo specifico che consente  di rimuovere un conflitto vissuto come penoso, disturbante, ansiogeno.

DIFESA SECONDARIA: l'insieme delle tecniche  apparentemente autoprotettive, di solito infantili e frustranti, che il nevrotico mette in atto per neutralizzare, almeno in parte, la paura legata al sintomo elettivo della sua condotta patologica.

RIMOZIONE: espulsione automatica dalla sfera della coscienza di pensieri, desideri, sentimenti, emozioni e ricordi "intollerabili'" per l'ansia che suscitano. La rimozione e il meccanismo inconscio di difesa per eccellenza. A volte però non riesce a tenere sotto controllo gli impulsi rifiutati. Questi possono di conseguenza riaffiorare nella sfera dell’Io, che sotto l'effetto dell'ansia (segnale anticipatore della minaccia) può essere "costretto" a fabbricarsi dei sintomi e/o a proteggersi con una precaria impalcatura nevrotica (o peggio psicotica).

 NEGAZIONE: inconscio meccanismo di difesa dell'Io che nega un dato di realtà che si riferisce ad un conflitto emotivo che non si vuole affrontare, ecc .... Una forma particolare di negazione è quella che si riferisce alla negazione delle realtà spiacevoli  e alla tendenza a "dimenticare".
(Si parla anche di  "diniego della  realtà": il soggetto nega totalmente una parte più o meno importante della realtà esterna.)

RESISTENZA: 0pposizione istintiva, dovuta alle forze rimoventi, che in terapia, il paziente persegue per non svelare parti dell'inconscio, allo scopo di evitare l'ansia.

REGRESSIONE: ritorno a forme di pensiero e a modalità relazionali tipiche di periodi precedenti (es. infanzia, ecc...)

ANNULLAMENTO RETROATTIVO: il soggetto si sforza di fare "come se" pensieri, parole, gesti, azioni del passato non siano avvenuti.

IDEALIZZAZIONE: per proteggere un oggetto considerato buono dalle pulsioni distruttive, si esagerano oltre misura le sue qualità e il suo valore.

 
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Commenti al Post:
ele_1_atica
ele_1_atica il 18/11/10 alle 01:01 via WEB
IL CONCETTO DI DIFESA è stato la prima grande scoperta della psicoanalisi e resta uno dei suoi contributi principali
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 18/11/10 alle 01:47 via WEB
Sì, poi ci sono stati altri (neuropsichiatri e psicologi) che hanno guardato più lontano.... ma solo perchè stavano in piedi sulle spalle dei maestri della psicoanalisi.
(Rispondi)
 
marietta1971
marietta1971 il 18/11/10 alle 01:06 via WEB
nessuno vuole veramente cambiare nè il persecutore assassino che ogni giorno miete vittime (quasi sempre donne), nè il serial killer, nè lo psicopatico che pratica il cyberstalking, ma neppure il nevrotico che si distrugge con pensieri negativi
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 18/11/10 alle 01:50 via WEB
Lo so, lo so. Il fatto è che cambiare significa RI-CREARSI
(Rispondi)
 
fmolinari
fmolinari il 18/11/10 alle 01:10 via WEB
io ho praticato "ristretti orizzonti" e lì c'era un plotone di psicologi addetto al "CAMBIAMENTO". Non ho visto cambiare in meglio nessuno. Anzi...
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 18/11/10 alle 02:02 via WEB
CARISSIMO, lasciamo perdere i "plotoni" che servono più che altro alle esecuzioni, lasciamo perdere anche i parassiti, i predatori e i serial killer. Parliamo invece di chi è affetto da una organizzazione nevrotica di personalità. PER CAMBIARE è necessario imparare, ad es., a non dirsi troppi "NO", e contestualmente, a guardare la propria storia e i propri vissuti da un nuovo, diverso, angolo visuale ovvero da quello della consapevolezza che permette, tra l'altro, di: esprimere la creatività; inventare soluzioni nuove ai soliti vecchi immutabili problemi che straziano la vita fin dai tempi dell’infanzia; trasformare le difficoltà in opportunità; essere liberi dai pregiudizi e saper attingere alle immense risorse della nostra mente.
(Rispondi)
 
girgenti_1929
girgenti_1929 il 18/11/10 alle 01:16 via WEB
E' l'animo che devi cambiare, non il cielo sotto cui vivi. Lucio Anneo Seneca
(Rispondi)
 
 
doctorlegum
doctorlegum il 18/11/10 alle 01:31 via WEB
Il cambiare opinione e il dare ascolto a chi ti corregge è certamente un comportamento da uomo libero, ma non di molti blogger di LIBERO.
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 18/11/10 alle 02:03 via WEB
Seneca ha, quasi sempre, ragione!
(Rispondi)
 
girgenti_1929
girgenti_1929 il 18/11/10 alle 01:17 via WEB
E' più facile deviare il corso di un fiume o spianare una montagna che cambiare l'animo di un uomo
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 18/11/10 alle 02:09 via WEB
E' così. Bisogna smettere di fare solo e sempre le cose che si sono sempre fatte.... e tentare qualche cosa di nuovo. Purtroppo però subentra, spessissimo, una cecità per le opzioni. Così basta una porta chiusa per dimenticarsi di tutte quelle che rimangono aperte e per precipitarsi come un ariete contro di essa.
(Rispondi)
 
pippo_217
pippo_217 il 18/11/10 alle 02:35 via WEB
Vero e collaudato ! Mi ricordo, quando da fanciullo, imparai ad andare in bicicletta, fissavo solo la ruota anteriore, come se fosse una cosa viva da tenere sotto controllo, e naturalmente cadevo a ripetizione. Un giorno alzai lo sguardo, cambiai visione, non vedevo più la ruota ma tutto il resto del mondo, capendo che ero io a dare un senso alle cose, positivo o negativo. Era talmente semplice che non ci pensavo...Pare incredibile come il nostro inconscio faccia di tutto per suggerirci modalità autoprotettive, non in base alla realtà oggettiva ma in base alla nostra visione della realtà oggettiva. Bel post, mi piacciono diretti.
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 18/11/10 alle 02:46 via WEB
Grazie PIPPO, tu evochi qui, da persona intelligente ed esperta, la fattispecie clinica della NEVROSI "DEL DESTINO"( conflitti difensivi+ armatura caratteriale). Quale è il modo tipico di pensare? Ruminazione mentale, dubbi, scrupoli, inibizione del pensiero, ossessioni, ecc... In questo modo il soggetto è condizionato al passato, chiuso al futuro, e alieno da un presente in cui non si riconosce.
(Rispondi)
 
 
pippo_217
pippo_217 il 19/11/10 alle 00:31 via WEB
Si potrebbe insegnare all'inconscio il modo di vivere oggettivo migliore per se stessi, affinchè lo insegni alla persona, attraverso le sue comunicazioni...
(Rispondi)
 
giramondo595
giramondo595 il 18/11/10 alle 06:00 via WEB
Buongiorno e buon risveglioo, grazie per questi consigli.. ^________^. UN abraCCIO..SMACKK. BENVENUTA NEL MIO BLOGGG.
(Rispondi)
 
omerostd
omerostd il 18/11/10 alle 11:33 via WEB
E' tutto molto difficile da capire, per me. Pertanto mi limito ad augurarti buona giornata. Omero.
(Rispondi)
 
ANGEL.FREE
ANGEL.FREE il 18/11/10 alle 13:24 via WEB
penso che sia difficile cambiare radicalmente, ma durante le fasi della vita, in qualcosa si cambia...un (click) per augurarti una serena giornata Alessandro
(Rispondi)
 
belladentros
belladentros il 18/11/10 alle 16:48 via WEB
ciao mi chiamo Sandra e devo dire che non è il difficile ricrearsi ma essere consapevole di farlo nonostante tutto....ed accettarsi e volersi bene, a a volte tutto questo non basta...un sorriso^__^
(Rispondi)
 
L_ISTRIONE
L_ISTRIONE il 18/11/10 alle 17:50 via WEB
..Condivido il Post, purtroppo, se avessi avuto QUELLA fortuna, sarebbe stata mia gradita ospite ... sono sicuro, che i luoghi che mi citava : sono da incanto,, serena serata,,Paolo
(Rispondi)
 
dianavera
dianavera il 18/11/10 alle 21:46 via WEB
Quando si soffre e non si vuole piu' farlo si ricorre a tutti i modi che la nostra psiche ci suggerisce, si prova e spesso non si riesce. Ci sono dei casi dove sembra che il destino si accanisca in modo particolarmente crudele. Tutti dobbiamo veder ammalarsi e soffrire le persone che ci sono care, poi le vediamo morire e sappiamo che uguale sorte ci attende. Non possiamo far a meno di chiederci quale sarà il nostro destino e chi si prenderà cura di noi. Voler bene vuol dire anche soffrire e far soffrire gli affetti. Al singolo individuo trovar il rimedio a questo male. Grazie cara Psico.
(Rispondi)
 
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