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Post n°4982 pubblicato il 27 Novembre 2010 da psicologiaforense
LA GELOSIA E' MORTA? TI AMO COSI' TANTO CHE SONO PRONTO AD UCCIDERTI... LA MORTE UNISCE PIU' DEL PRETE E PIU' DEL SINDACO.
![](http://blog.donnamoderna.com/worldwidewomen/files/2009/05/gelosia.jpg)
Ci sono balli, si diceva molto tempo fa , che una donna dovrebbe concedere soltanto al proprio marito. Come il tango, o la mazurka. Chissà che cosa stava ballando quella moglie piemontese per scatenare la furia omicida dell'ex coniuge, impazzito al vederla volteggiare sulla pista fra le braccia di un altro? Il ballo, naturalmente, non c'entra. E nemmeno l'amore. C’entra la gelosia, che in questo autunno 2010 ha armato la mano di vari uomini contro donne che erano state “loro”. C'entra, tutto questo, con l'amore? No. La gelosia é una forma di attaccamento patologico, è un “delirio di possesso”, è “follia”. Non tiene conto dello spazio di libertà dell'altro e del diritto dell'altro di amarti oppure no. Nell'amore c'é reciprocità. Nei desideri patologici di “possesso esclusivo”, NO! Uno ti impone il proprio “amore” (sic!) e non tiene conto delle tue scelte. Ti vuole così bene al punto di ammazzarti se "non gli dai retta", se lo “tradisci” o lo “abbandoni”.
Commenti al Post:
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arza1 il 27/11/10 alle 22:40 via WEB
Gli uomini gelosi reagiscono chiudendosi in se stessi, restando silenziosi, ma diventano nervosi, suscettibili, irritabili, e diminuisce in loro il desiderio di fare l'amore. Le donne invece fanno scenate al partner e si sfogano con le amiche.
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psicologiaforense il 27/11/10 alle 22:54 via WEB
Difficile, in realtà, separare gelosia da invidia: Caino è geloso o invidioso di Abele? Romolo che sentimento prova verso Remo? Iago è invidioso o geloso di Otello? La GELOSIA è approvata socialmente, l'invidia E' un paese di montagna ti farà bene........ disprezzata e collocata dai Padri della Chiesa tra i vizi capitali, mentre Dante non la annovera tra i peccati. Per Freud la GELOSIA e' afflizione: il dolore provocato dalla convinzione d'aver perso il proprio oggetto d'amore; e' una ferita narcisistica, che produce un'ambivalenza: da un lato, si prova un sentimento di aggressivita' verso il rivale; dall'altro, si tende a colpevolizzare il proprio Io per la perdita amorosa. Questa e' quella che il fondatore della psicoanalisi chiama «GELOSIA competitiva o normale». Secondo altri psicoanalisti, in realta' la GELOSIA sarebbe il sintomo di una incapacita' di amare in modo autentico, manifestazione di una tendenza a soddisfare i propri bisogni narcisistici.
(Rispondi)
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laura5sarica il 28/11/10 alle 01:29 via WEB
Credo che al giorno d'oggi si siano capovolti i ruoli. Un tempo erano più le donne ad uccidere per gelosia, perchè sedotte o abbandonate. Oggi avverto la sensazione che siano più gli uomini ad uccidere le donne per questo motivo.
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psicologiaforense il 28/11/10 alle 03:01 via WEB
la GELOSIA è il sintomo di una incapacità di amare in modo autentico, manifestazione di una tendenza a soddisfare i propri bisogni narcisistici.
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frabonvi il 28/11/10 alle 08:25 via WEB
Quella non è gelosia, la gelosia è un sentimento, fa parte dell' animo umano, e come tutti i sentimenti a qualcosa servirà no? Non credo sia una cosa negativa. Quella che dici tu è associata a qualche altre patologia.
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psicologiaforense il 28/11/10 alle 18:46 via WEB
Tu ti riferisci a quella che Freud chiamava "gelosia competitiva o normale". A cosa serve? E' un meccanismo difensivo che è posto in essere al fine di evitare la perdita di un "oggetto d'amore". Il guaio è che la gelosia non è sotto il completo controllo dell'IO cosciente, anzi essa è profondamente radicata nell'inconscio. Ciò posto, la gelosia è, comunque, espressione di una forma di amore infantile, fondato sulla dipendenza, che può venir superato con l'acquisizione di una piena autonomia da parte dell'individuo.
(Rispondi)
(Vedi gli altri 1 commenti )
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frabonvi il 28/11/10 alle 20:11 via WEB
La psicologa sei tu. ma non credo sia un meccanismo difensivo perchè non evita proprio niente. Credo faccia parte indivisibile dell' amore e sia sempre presente, ad ogni età
(Rispondi)
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filoumenanike il 28/11/10 alle 11:18 via WEB
Sono d'accordo sull'analisi teorica della gelosia intesa come sentimento narcisistico eppure l'amore tradito ti sconvolge la vita, ti senti improvvisamento privato di certezze che sono basilari per vivere. Sono lontana dal delirio omicida, dalla follia, dalle scenate ma non posso non soffrire in modo atroce quando penso a lui tra le braccia di un'altra, avverto amore e odio,"Odi et amo. Quare id faciam, fortasse requiris.
Nescio, sed fieri sentio et excrucior"
Il mio si sgretola, si scioglie, l'amore che mi è stato rubato cambia le basi della mia vita, devo ricominciare a vivere in modo autonomo... ma quanta sofferenza! Pat
(Rispondi)
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psicologiaforense il 28/11/10 alle 18:36 via WEB
CARISSIMA FILO, hai descritto benissimo e in forma suggestiva la c.d. "elaborazione" del lutto, della perdita. Grazie davvero per questo tuo contributo. P.S. "Odio e amo. Forse chiederai come sia possibile;
non so, ma è proprio così e mi tormento"
(Traduzione di S. Quasimodo). Invece Guido Ceronetti traduce così: " Ma tu mi vedi qui crocifisso / Al mio odio e al mio amore".
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filoumenanike il 28/11/10 alle 19:21 via WEB
la traduzione di Quasimodo è molto letterale, la preferisco in quanto mette in evidenza tutta l'assurdità di un simile dolore che,purtroppo, anche se tu non vuoi, sei costretto a subire,
Nescio, non so ma così Sentio, sento nel profondo et Excrucior, soffro...
grazie, Pat
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psicologiaforense il 28/11/10 alle 20:05 via WEB
Sì, in effetti è un careme intraducibile perchè si fonda sulla pregnanza semantica. Accade così anche per alcuni versi tagici della Divina Commedia che letti in inglese fanno sorridere.Ciao. Giuliana
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Strega_Morgause il 28/11/10 alle 23:14 via WEB
Uno ti impone il proprio “amore
perfetto, sì è così,è la mia definizione di gelosia.
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psicologiaforense il 28/11/10 alle 23:36 via WEB
Sì, è sempre così. Ti soffocano con i loro deliri sui legami, sulla fedeltà, sul possesso e , come dici tu, sul loro "AMORE PERFETTO" (unico,appagante, irrepetibile, bellissimo, ineffabile e così via di delirio in delirio).
(Rispondi)
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Inviato da: Nuvola_vola
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Inviato da: moltiplicazeri
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