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finchè vita non vi separi
 

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« COMPLEANNO DEL DIVORZIO:...RIFLESSIONE DELLA SERA, ... »

AMORE ETERNO FINCHE' DURA, CRISI, MATRIMONI, VITA DI COPPIA, RAPPORTI SENTIMENTALI SERIALI,

Post n°4998 pubblicato il 01 Dicembre 2010 da psicologiaforense

FINCHE' VITA NON CI SEPARI...

L'AMORE E' ETERNO PER CINQUE ANNI... CIRCA

I ragazzi, oggi, festeggiano il «mesiversario». Arrivare al fatidico settimo anno sarebbe già un successo. Ormai, al quinto, il «periodo honeymoon» è finito.



Ci si lascia sempre più spesso e sempre più in fretta, le coppie che stanno insieme trenta o quarant'anni sono rare. I giovani si sposano con la separazione dei beni, non comprano la casa, non credono nell'amore eterno. Siamo ai rapporti sentimentali seriali. E le donne sono il motore di tutto questo. La moglie numero uno non è disposta a subire i tradimenti e la compagna numero due vuole mettersi in regola.
Si capisce il successo di una frenetica manualistica che spiega perchè gli uomini smettono di amare e come farli ricominciare, perchè le donne sbagliano e che cosa devono fare assolutamente per tenersi il fidanzato e/o il marito.

fonte: La stampa

 
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Commenti al Post:
auroraml
auroraml il 01/12/10 alle 21:49 via WEB
E' vero. I divorzi aumentano e sono tante le cause. E' cambiato il ruolo della donna, sono cambiate le dinamiche sociali e si è meno disposti a pensare che il matrimonio è per sempre «nel bene e nel male. Così ogni crisi che si deve affrontare può diventare quella definitiva
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 01/12/10 alle 22:10 via WEB
Esattamente!
(Rispondi)
 
occhi_digatta
occhi_digatta il 01/12/10 alle 22:10 via WEB
L'eternità di un amore sta nella serietà del gesto....
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 01/12/10 alle 22:52 via WEB
Può essere. La realtà che osserviamo ogni giorno ci racconta che: ".... infelici e scontenti, non vissero insieme per tanti e tanti anni". Oggettivamente, aumenta sempre di più il non-lieto fine nelle storie d'amore, sfociate in matrimonio, nel nostro Paese. Crescono separazioni e divorzi, e il ricorso al tribunale raggiunge quasi le vette che si toccano in altri Paesi dove il divorzio è sempre esistito (mentre in Italia, come ho scritto in un post qui sotto, compie oggi 40 anni).
(Rispondi)
 
fraeduardo
fraeduardo il 01/12/10 alle 23:17 via WEB
Nel nostro controverso, problematico e sconvolgente palcoscenico postmoderno, la logica di Narciso sembra prendere sempre il sopravvento. Siamo sempre più autoreferenziali, autocentrici fino al punto di considerare l'io sacro e l'altro un'appendice, roba di poco conto. Il nostro è un contesto in cui, inoltre, la logica del consumo e del "do ut des" ha già una portata universale e dunque l'amore, che all'individuo appare come salvezza residua da questo scenario ineluttabile, finisce paradossalmente - come dice Galimberti - per confermare questo stesso scenario e la sua logica relazionale. Infatti, nell'intimità l'altro non cessa di essere funzionale all'io, proteso spasmodicamente alla ricerca di sé a qualsiasi costo e del proprio riscatto dall'anonimato sociale fino ai limiti dell'insignificanza. Ecco che, in una società che si è modellata sulla logica narcisista e la logica dell'usa e getta; sul desiderio di consumo e inoltre sull'impegnarsi finché si ha voglia, senza assumersi responsabilità di qualsiasi genere, la sindrome dell'uso (e abuso) penetra ogni fessura della nostra esistenza, fagocitando in essa anche ciò che c'è di più nobile, grande - per non dire sacro: l'amore. Il consumo, come metro di ogni nostra azione non è fatto per elevare la lealtà e la dedizione nostra per l'altro. Al contrario, è pensato per passare in continuità da un desiderio all'altro. In più la clausola della società di consumi "soddisfati o rimborsati" è diventata metro di ogni rapporto, di ogni relazione. In questo tritacarne è finito anche l'amore. Ecco perché - e non si tratta di moralismo o di predichetta domenicale - è sempre difficile per tutti - giovanni e non giovanni - "amare per sempre". E allora, per farla breve, il problema forse non è di rendere facile il divorzio, ma, cito ancora Galimberti, di rendere difficile il matrimonio se per concluderlo si pensa possa bastare essere insoddisfatto dalle prestazioni del partner e che al suo posto possa subentrare un'altro fino alla prossima frustrazione la quale darà inizio ad una nuova caccia. Eccellente blog!! Ringrazio la sua visita. Da Pescara la saluto cordialmente: pace e bene. Fra Eduardo
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DolceAmaraMelannas
DolceAmaraMelannas il 02/12/10 alle 01:29 via WEB
Su questo argomento se ne potrebbe parlare per giorni e giorni, dico soltanto che è cambiata quella visione che vedeva nel matrimonio la realizzazione di tutte le aspirazioni, mi spiace dover sferrare un pugno nello stomaco al pensiero tradizionalista che vedeva i due cuori e una capanna anche lì dove c'era tutto meno che l'amore. Ben vengano separazioni e divorzi se questo vuol significare l'abbattimento dell'ipocrisia che dilaga ovunque, del tipo....la moglie o il marito a casa e l'amante a pochi passi. Caffè amaro ma sempre corretto al gusto di... schiettezza...! *_* Ciao cara amica, buonanotte.
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eva.dalsasso
eva.dalsasso il 02/12/10 alle 15:22 via WEB
Le separazioni aumentano,ma non si separano solo i giovani,anche coppie di una certa età sceglie di dire basta al matrimonio.Come mai?Credo che le ragioni siano veramente tante,un insieme di concause e ridurre il tutto ad un unico motivo mi sembra assolutamente riduttivo.Società di oggi ,ma anche società di ieri visto che gli amori extraconiugali sono sempre esistiti....allora mi chiedo se siamo fatti per amare una sola persona per tutta la vita e soprattutto se siamo disposti a rinunciare al nostro egoismo per amore dell'altro...ecco questo è il punto...i nostri nonni erano pronti a rinunciare pur di mantenere unita la famiglia,noi no...anche perchè la famiglia in senso tradizionale non esiste più....
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