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RIFLESSIONE, COMMENTO, PSICOLOGIA FORENSE, CRIMINI EFFERATI, RICHIESTA PERDONO, DELITTI ATROCI, VITTIME&CARNEFICI

Post n°5002 pubblicato il 02 Dicembre 2010 da psicologiaforense

LA RIFLESSIONE

IL SACROSANTO DIRITTO DI NON PERDONARE

LA NOTIZIA.
MAFIA: IL PENTITO SPATUZZA CHIEDE PERDONO PER IL SEQUESTRO E PER L'ATROCE ASSASSINIO DEL PICCOLO GIUSEPPE DI MATTEO
"Chiedo perdono a tutti, alla famiglia e alla società civile, che abbiamo violentato e oltraggiato". Con queste parole il pentito Gaspare Spatuzza invoca il perdono per il sequestro (terminato con il brutale omicidio) del piccolo Giuseppe Di Matteo, figlio del pentito Santino, sequestrato, torturato e seviziato per 779 giorni  e quindi ucciso atrocemente e sciolto nell'acido all'età di 15 anni, nel 1996. "Noi siamo veramente responsabili della fine di quel bellissimo angelo a cui abbiamo stroncato la vita...." 

IL MIO  COMMENTO.
Il perdono è di moda? Sembrerebbe di sì. Cronisti sprovveduti e cinici piantano il microfono in gola al superstite di una famiglia massacrata e gli chiedono se sia disposto a perdonare gli assassini. La parola “perdono”, che presuppone una conquista difficile e contrastata, viene fatta circolare come una banconota falsa. A una attitudine che nasce da un sofferto percorso dell'anima viene imposta la fretta con cui si consumano ormai sentimenti e passioni.
La richiesta di perdono  deve sgorgare in un severo contesto di profondo pentimento e di espiazione altrimenti è meramente opportunistica.
Per chi crede è  scritto:  "Si fa più festa in cielo per un peccatore che si converte, che per dieci giusti che restano nel Signore”. Si parla inoltre del gaudio per  l'arrivo di un peccatore, di una “pecorella smarrita”; ma non si parla di una pecora inguaribimente affetta da rogna, di un peccatore avvinghiato alla sua colpa...

 
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Commenti al Post:
albatrosx69
albatrosx69 il 02/12/10 alle 20:57 via WEB
E facile chiedere perdono,e poi con questo stato c'e anche da guadagnare! buona serata.
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 02/12/10 alle 21:54 via WEB
Cristo sulla croce ha perdonato perchè non c'è resurrezione senza perdono. Per questo io spero che i genitori di Giuseppe sappiano, alla fine, silenziosamente e nell'intimità inviolabile del loro cuore perdonare. Senza dirlo a nessuno.
(Rispondi)
 
arza1
arza1 il 02/12/10 alle 21:28 via WEB
Saper dimenticare e "perdonare" è una virtù ?
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 02/12/10 alle 21:48 via WEB
Sulla pietas come sentimento universale val la pena riflettere
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 02/12/10 alle 21:56 via WEB
... e parlo solo di "pietas" che non implica affatto il PERDONO bensì una specie di vicinanza nel dolore e che di fronte a qualunque dolore si pone come un imperativo.
(Rispondi)
 
ormalibera
ormalibera il 02/12/10 alle 22:21 via WEB
Condivido pienamente, il perdono non è un sacchetto di noccioline da scartare. Troppi si sono trasformati in sepolcri imbiancati e non lo sanno, un abbraccio
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 03/12/10 alle 21:41 via WEB
CARA ORMALIBERA, il sostantivo «perdonismo» e l'aggettivo «perdonista» sono nati poco più di vent'anni fa, nel 1984. Sembra impossibile, ma prima di quella data l'Italia era un paese come tutti gli altri, dove i parenti delle vittime, ai processi, inveivano contro gli assassini e reclamavano di farsi giustizia da soli: con parole e sentimenti riprovevoli, ma umanamente comprensibili e tutto sommato normali.
(Rispondi)
 
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 03/12/10 alle 21:44 via WEB
La prima perdonatrice ufficiale, negli annali della Repubblica, è stata Maria Fida Moro, figlia dello statista assassinato dalle Brigate Rosse, che offrì il suo perdono (non richiesto) agli assassini del padre. Il suo sembrava essere un caso isolato, da mettere in conto all'educazione cattolica e alla particolare sensibilità della persona; era, invece, l'inizio di un fenomeno senza uguali nel mondo, quello del perdonismo; e di un'alluvione di perdonatori, che da allora continuano a popolare le cronache dei nostri giornali e telegiornali.
(Rispondi)
 
klaira
klaira il 03/12/10 alle 09:58 via WEB
Buon gg,personalmente ti darei l'Oscar,è una cosa indegna di qualsiasi società,che viene rifiutato anche nelle più piccole tribù,questo degenerato che si permette di descrivere nei minimi particolari ad una mamma come le hanno ucciso il suo bambino?Ed ha la tracotanza di permettersi di chiederle il perdono?E questi rifiuti umani vengono chiamati animali?Si vergognino coloro che permettono tt ciò in nome dell'audience,sprofondino nell'aberrazione di noi tt,esseri umani che ci arrabattiamo quotidianamente per crescere i ns figli tra mille problemi e si ricordino che gli animali non commettono questi orrori.Una mamma
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 03/12/10 alle 21:47 via WEB
Grazie Amica mia, sei molto gentile. Spesso io scrivo : "CHE BESTIA E' L'UOMO...." e, ogni volta, temo di offendere le bestie. Buona serata.
(Rispondi)
 
doucepassion65
doucepassion65 il 03/12/10 alle 14:49 via WEB
Per questi "pentimenti" sono tutti di comodo, di facciata. Ci si dovrebbe vergognare anche a chiederlo, dopo un crimine così efferato. E a tutti i buonisti vorrei chiedere se continuerebbero ad essere della stessa opinione se fosse toccato a loro. Non ad un familiare, proprio a loro...e magari essere stati salvati all'ultimo momento, ma con il corpo per sempre rovinato dalle ustioni. E certe persone, come pena accessoria per i loro crimini, dovrebbero almeno in parte subire ciò che a suo tempo hanno riservato alle loro vittime. Oltre che come giusta punizione, anche come deterrente per altri che stiano pensando a darsi al crimine.... un saluto, S.
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 03/12/10 alle 21:53 via WEB
CARO DOUCEPASSION65, questa è gente che non conosce vergogna. Ma tant'è... in ventitré anni di perdonismo l'Italia ha avuto perdonatori memorabili. Particolarmente drammatico è stato il caso di Rosaria Schifani, moglie di un agente della scorta del giudice Falcone, che gridò agli assassini del marito durante i funerali: «Vi perdono, ma dovete inginocchiarvi!». Quel grido, che commosse l'Italia, era però surreale e quasi assurdo se lo mettiamo in relazione con le persone che avevano ucciso l'agente Schifani, e con le loro fisionomie criminali. Altro che perdono! Altro che inginocchiarsi!
(Rispondi)
 
marydafne0
marydafne0 il 03/12/10 alle 21:18 via WEB
io ho sempre pensato che il perdono è lo strumento che abbiamo in mano per poter dare pace alla nostra anima...ma in casi del genere è troppo facile chiedere perdono...addirittura vergognoso...come si fa a perdonare una cosa simile? come si fa a dimenticare quello che ha fatto su un ragazzino di 15 anni? perdono o non perdono penso che deve espiare le proprie colpe in un altro modo...prima di poter arrivare al perdono..
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 03/12/10 alle 21:59 via WEB
CARA MARYDAFNE 0, hai proprio ragione. Se a chiedere e a pretendere un perdono, che soltanto Dio può dare, sono, come in questo caso, degli assassini efferati (e rei confessi), la faccenda ci riguarda tutti, compresi gli assassini. Lo ha detto anche Cesare Beccaria, che «il delinquente ha diritto alla sua pena». Gli piaccia o no. Grazie per visita e commento. A presto.
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amiciperme
amiciperme il 04/12/10 alle 18:43 via WEB
Il perdono va concesso solo a chi inconsciamente ha sbagliato e non per un crimine stabilito al tavolino. E per di più di un bambino. Come da routine della mafia. Forse, chi ora perdona questi crimini od a chi meschinamente da una giustificazione che sia psicologica od umana a queste azioni, alle cosi dette “persone” o meglio detto satanisti, sono le vittime oramai esauste e provate di un dolore incontenibile ed insopportabile nella quotidianità. Ma vorrei specificare un altro aspetto: quello del ruolo dei servizi sociali e dei educatori che fanno da un primo filtro tra la giustizia ed il lato psicologico della persona che spesso come si è visto che lascia desiderare … Con troppa facilita si giudica il detenuto come riabilitato e lasciarlo in libertà. Capita spesso che si seguono delle procedure previste dal codice penale che non possono sempre coprire anche le eccezioni e nei dettagli … Studiare la psiche umana no lo si fa solo dai libri ma solo vivendo realtà della vita nelle condizioni più disagiate e difficili ed a lungo tempo … il perdono e la virtù di Dio e dei Santi … io no lo sono …. Per questi crimini aderisco per la pena di morte …
(Rispondi)
 
Squacchiarella
Squacchiarella il 05/12/10 alle 23:41 via WEB
Sono cattolica...credo di esserlo...Perdono:parola tanto bella quanto...difficile.Mi sono accorta che non so perdonare una scortesia...mi chiedo cosa sucedderà a chi mi ha fatto del male...e poi ha ancora continuato a farlo.Io che taglio immediatamente i ponti con chi vuole abusare della mia mitezza, della mia dolcezza, della mia disponibilità.Forse è meglio che mi definisca, per ora, solo umana.Perché non faccio del male a nessuno, gratuitamente.Ma la vendetta è un chiodo fisso!Strano, capita anche a me, qualcuno penserebbe di poter vendicare il bambino.Poi già nel pensiero si tirerebbe indietro:per paura del giudizio di Dio..O delle conseguenze terrene :non tanto il carcere in sè,la perdita della libertà, le ristrettezze,(per quello che mi riguarda), quanto quello che potrebbe succedere in cella...) Ma non ho figli!... Sappiate che hanno giocato con la mia vita!E non temerei di offendere Dio, il quale non credo mi giustificherebbe, ma capirebbe.Forse..Ho solo paura della fine che si potrebbe fare in carcere.Della sofferenza sia fisica che spirituale del carcere.E delle sue conseguenze...Ops!Non voglio finire all'Inferno.Meglio, ritratto, ritorno sui miei passi, non voglio finire male in carcere!Forse non centra il Timore di andare contro Dio!Così, "non volendolo", soffro.E continuo a chiedermi perché, o come, Dio interviene quando parla di cercare la giustizia migliore.Non voglio darla vinta "ai miei nemici"...E prego Dio che li condanni...Ma sono i miei nemici...Di quelli degli altri mi dispiaccio: già col pensiero non riesco ad andare sino in fondo.Nemmeno col pensiero.Sono bloccata e confusa.Dio mi salvi, ci salvi!E chissà come sono disposte queste INGIUSTIZIE, ORRORI nel DISEGNO che Dio ha per ognuno di noi.Devo cambiare argomento.Impazzisco.
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