MARCO PICCOLO

I vari Marco Mariolini, " collezionisti di anoressiche" qui avranno avuto un'intensa eccitazione delle zone erogene e degli organi sessuali (leggi: orgasmo).

E' vero. Il fatto è che sulle passerelle di taglie 46, ma nemmeno 44, non se ne vedono. Una ragione ci sarà? Ovviamente sì. La mannequin deve avere certe caratteristiche per far cadere bene l'abito sul corpo....

Forse è bene ricordare che Marco Mariolini scrisse il libro autobiografico il «CACCIATORE di ANORESSICHE» dove preannunciava apertamente la fine che avrebbe fatto la sua ex fidanzata Monica (che nel testo si chiamava Barbara e che lui aveva conosciuto, appunto, nella sua “caccia” alle anoressiche). I carabinieri di Milano aprirono un'inchiesta ma non si è mai saputo che fine abbia fatto. Dall'ottobre '97 dopo che Monica, vessata e ridotta allo stremo aveva tentato il suicidio, i genitori denunciarono alla procura di Brescia e a quella di Verbania le continue minacce telefoniche del MARIOLINI. Esposti che rimasero senza seguito fino al tragico epilogo del 14 luglio 1998 quando, a Verbania, su una spiaggetta di Intra, poco distante dalla Canottieri, uccise - come aveva scritto nel libro- con 22 coltellate l'ex convivente, Monica Calò, ragazza ventinovenne di Domodossola. Il Mariolini fu condannato a 30 anni di carcere.

Quando gli stilisti disegnano un abito ,non lo fanno pensando ad un corpo di donna normale tanto è vero che successivamente lo costruiscono su un manichino.I manichini sono tutti uguali ,le donne no e in questo senso il lavoro dello stilista diventa molto più facile.Per non parlare poi della scena...durante la sfilata è chiaramente necessario che la mannequin appunto assomigli il più possibile al manichino così l'abito cadrà meglio e potrà essere esaltato al massimo.Il corpo quindi passa in secondo piano più è magro,meno forme ha e meglio è.Diverso il caso in cui si voglia portare al successo una modella:in questo caso su un corpo quasi anoressico può intervenire ottimamente la chirurgia plastica aumentando i seni,posizionando protesi sul sedere,aumentando il volume degli zigomi e delle labbra....insomma assistiamo a questa contraddizione, le anoressiche vanno bene per sfilare,ma non vanno più bene per il successo cioè per piacere al mondo.Quando noi donne impareremo a non sottostare più a questa violenza che ogni giorno noi stesse imponiamo al nostro corpo pensando che bello corrisponda a magro,allora forse saremo libere di essere come vogliamo e padrone di noi stesse e non oggetto di mercato per uso e consumo altrui.ciao

Ogni strumento per avere in pugno le vite degli esseri umani è valido per certa gente che di umano non gli è rimasto niente. Vogliono distruggere l'uomo (e donna) dal di dentro in modo da poterli utilizzare come serbatoi, come se un vampiro avesse una stalla piena di succulenti mammiferi felici di soddisfarlo. Un abbraccio

Direi che dormi pochissimo! Guardavo la foto e pensavo che mi sembrasse un mannechino, poi ho letto... infatti. Ho sentito che Elena Mirò non è stata ammessa alla settimana di moda a Milano... e allora? Tanto i stilisti disegnano per persone che non esistono, disegnano per loro stessi. Nessuno veste quello che si vede sulla passarella. Le ragazze (e guardando la nuova moda maschile anche i ragazzi) andrebbero educate all'amor proprio e alla salute e al mangiar bene. Poi ciò che fanno gli stilisti saranno fatti loro. Col tempo troveranno sempre meno corpi da usare come porta abiti

La moda, dea creatrice, ultimamente sembra una specie di Medea che prima o poi finisce per uccidere i suoi propri figli. A differenza della Sfinge che prendeva sul serio la domanda dell'identità cioè "chi sono?", la moda scherza con tale quesito, perché vende "fumo" a coloro che sfuggono alla ripetizione ossessiva e scherza con coloro che inseguono un sogno di identità perché risponde con la sua tastiera fra cui una persona sceglie il divertimento di un giorno, la maschera effimera che il domani rifiuta e il presente senza pietà consuma o abbandona al più presto. L'anoressia aggiunge una nota ancora più drammatica, per non dire tragica, a questo scenario greco. Il corpo si esibisce, si mostra, ma, paradossalmente, sembra esprimere, rifiutando il cibo, un'allontanamento dal mondo. Anzi, sembra essere portato da un'ossessione: raggiungere la tras- parenza. Se potrebbe dire che ha la pretesa di essere Dio, il quale, ammesso che esista, è colui che vede tutti senza mai essere visto. Scherzando sui grossi problemi di identità dell'uomo postmoderno la moda, facendosi gioco del tempo e promuovendo l'invisibilità, afferma il diritto assoluto del presente e dello sguardo sempiterno che sono da sempre prerogative degli dei. Complimenti per i post che il blog offre ai visitatori. Pace e bene. Fra Eduardo