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EDITORIALE DELLA NOTTE, PASCOLI E IL DELITTO, PASCOLI "DA MESSINA", ARCHIVIO COMUNALE, ROMANZO INVESTIGATIVO,

Post n°5032 pubblicato il 10 Dicembre 2010 da psicologiaforense

EDITORIALE DELLA NOTTE

GLI ANNI DI PASCOLI A MESSINA

Forse non tutti sanno che il romagnolo GIOVANNI PASCOLI volle vivere a Messina  dal gennaio 1898 al giugno 1902, e che tale periodo rappresentò per lui  un momento significativo della sua vita e della sua opera tanto da fargli scrivere di aver sperimentato “i cinque anni migliori e più operosi, più lieti, più raccolti, più sorridenti di armonie della mia vita”.
Ed ecco l'aspetto che qui mi sembra rilevi: il soggiorno messinese del grande poeta ha dato, tra le altre cose,  adito a un romanzo a sfondo investigativo ideato dalla scrittrice Maria Santini, che in  "I Pascoli del mistero" ipotizza una storia di intrighi con al centro i Principi di Monteferrante, nobili messinesi amici del poeta, che i fratelli Pascoli sarebbero riusciti abilmente a svelare. Un episodio, seppur romanzato, che lascia aperte tante finestre storiche sull'intensa presenza messinese di Pascoli, i cui oggetti e i documenti (compresi i manoscritti, il diario e la macchina fotografica) giacciono in un colpevole oblio in alcuni fondi privati o nelle fatiscenti stanze dell'Archivio comunale, in attesa che possa essere realizzato un museo.

 
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Commenti al Post:
lupidisoragna
lupidisoragna il 11/12/10 alle 00:50 via WEB
STRAORDINARIO, A MESSINA?? E DOVE ABITAVA?? IO NON LO SAPEVO!
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 11/12/10 alle 00:53 via WEB
Nei primi sei mesi Giovanni Pascoli abitava con la sorella Mariù e il fido cane Gulì in una casa al numero 66 di via Legnano, abitazione che era purtroppo infestata dai fumi delle ciminiere delle tante fornaci che lavoravano le pelli e i laterizi. Dopo la partenza della sorella Maria, nell'estate del 1898, il poeta è andato a vivere in un moderno ed elegante appartamento nel Palazzo Sturiale di via Risorgimento. Il soggiorno messinese è caratterizzato dall'aleggiare di un senso di pace e di contemplazione che gli "placava l'anima", da un paesaggio naturale che lo rasserenava, da lezioni universitarie che lo "tonificavano", alcune delle quali pare fossero tenute all'aperto nelle campagne di Galati, unite a passeggiate nella spiaggia di Maregrosso con l'amico Manara Valgimigli, dove, una volta, donò un fiore a una bambina povera della zona. Pascoli, che la gente chiamava con ammirazione "lo scienziato", andava anche a Reggio Calabria a visitare il latinista Vitrioli e il canonico Salvatore De Lorenzo, suo allievo laureatosi nel 1901 con una tesi sul puer virgiliano.
(Rispondi)
 
luigiarusso
luigiarusso il 11/12/10 alle 00:56 via WEB
I PASCOLI DEL MISTERO, non l'ho letto, come è la trama?
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 11/12/10 alle 01:01 via WEB
Non darti pena, da quello che vedo non sei la sola, anzi direi che, almeno qui in community, l'hanno letto in pochissimi. Pare. Ecco cmq la trama......
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 11/12/10 alle 01:03 via WEB
..... Messina 1901: una bella e un pò sonnolenta cittadina nella quale Giovanni Pascoli, docente di letteratura latina all'università, e l'inseparabile sorella Maria vivono a loro agio nonostante il loro carattere poco socievole e le loro abitudini così diverse da quelle locali. Ad un certo punto il timido professore romagnolo stringe un'amicizia tanto inaspettata quanto gratificante con una delle prime famiglie della città, quella dei principi di Monteferrante. Timorosa, come sempre, che degli estranei possano anche involontariamente ferire il suo troppo sensibile fratello, Maria assiste in disparte, un po' corrucciata. Sembra avere ragione quando un terribile fatto di sangue getta nel lutto i Monferrante, turbando profondamente il suo Giovannino. Un mistero che il poeta e anche Maria, finalmente schierata al suo fianco, contribuiranno a risolvere e che potrà dirsi concluso solo in quel dicembre 1908, il dicembre del terremoto... Un romanzo ma con protagonisti reali: Giovanni Pascoli e sua sorella Mariù.
(Rispondi)
 
deontologiaetica
deontologiaetica il 11/12/10 alle 01:06 via WEB
Non era più lì durante il TERREMOTO DI MESSINA
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 11/12/10 alle 01:09 via WEB
No, era andato via già nel 1902. Alla notizia del terribile Terremoto del 1908, mostrò tutto il suo «strazio», chiedendo notizie quotidianamente sui suoi colleghi più cari, alcuni dei quali (Cesca, Dondolo) commemorerà quindici giorni dopo nell'Ateneo bolognese. «Vorrei vedere Messina e Reggio subito risorte: dormire finché nol siano», scrisse commosso.
(Rispondi)
 
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