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Post n°5105 pubblicato il 03 Gennaio 2011 da psicologiaforense
INFERNO, PARADISO, MORTE, GIUDIZIO, ANIMA E SE L'INFERNO FOSSE LA VITA DI TUTTI I GIORNI?
![](http://www.hellhappens.com/hell-2-by-jack-chick.gif)
GIA' QUINDICI ANNI FA, in un Sinodo di vescovi, in Vaticano, un certo cardinal Ratzinger, Prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, ex Sant'Offizio, si lamentò che i preti, in chiesa, non parlavano più dell'Inferno. Per la verità, il severo cardinale disse che i preti non parlano più nemmeno del Paradiso né della Morte né del Giudizio, il cui pensiero serviva ai buoni cristiani per salvarsi l'anima dal fuoco eterno. Può darsi che i preti non parlino più dell'Inferno, di quello dell'aldilà, di quello del Diavolo, perché ce n'é sempre tanto nell'aldiqua con tutte le cose truci e laide che si vedono nel mondo, per non dire del peso quotidiano che ognuno deve sopportare a causa del prossimo, secondo la notissima formula di Jean Paul Sartre: “L'Inferno sono gli altri”.
Commenti al Post:
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marietta1971 il 03/01/11 alle 20:21 via WEB
molto prima di Sartre ORIGINE sull'inferno la pensava in tutto un altro modo, che ha fatto scuola.
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psicologiaforense il 03/01/11 alle 20:26 via WEB
HAI RAGIONE. L'idea rivoluzionaria di Origene era che l'Inferno un giorno si sarebbe svuotato e che i dannati, finalmente pentiti, sarebbero stati salvati anch'essi dalla misericordia di Dio.
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psicologiaforense il 03/01/11 alle 20:30 via WEB
....ricordo a me stessa che Origene fu il fondatore della Scuola di Cesarea e grande produttore di scritti. Dettava contemporaneamente sette libri a sette "stenografi". Compose più di mille opere.
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arza1 il 03/01/11 alle 20:32 via WEB
Una volta, della questione dell'Inferno si occupavano papi, vescovi e Concili. Tutt'al più qualche imperatore, al tempo di Bisanzio, quando anche gli spazzini e i fruttivendoli disputavano di teologia, come avvenne con Giustiniano che, insieme ai vescovi del Concilio Costantinopolitano II, rigettò la dottrina di Origine, appunto.
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psicologiaforense il 03/01/11 alle 21:01 via WEB
Sì, era anche la convinzione, per esempio, del teologo letterato Urs von Balthasar o del teologo scienziato Teilhard de Chardin. Pregava Teilhard: <Voi mi avete detto, mio Dio, di credere all'Inferno. Ma mi avete anche proibito di pensare, con assoluta certezza, persino di un uomo solo che possa essere e sia dannato. Che le fiamme dell'Inferno non raggiungano me né nessuno di coloro che amo. Che non raggiungano nessuno, mio Dio...>. Passare dall'Inferno vuoto all'Inferno che non esiste, il tragitto é breve. Così, se un Inferno c'é, é solo quello che viviamo in questa vita.
(Rispondi)
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psicologiaforense il 03/01/11 alle 21:03 via WEB
...... (segue) che, come si sa, é vita d'inferno, appunto. É un pò il leit- motiv che si coglie nell'ultima parte del grosso studio di Herbert Vorgrimler, Storia dell'Inferno, Piemme, 1995, il quale con grande documentazione passa in rassegna le concezioni dell'Inferno nel mondo cristiano, dai primi secoli del cristianesimo ai nostri giorni, scorrendo fra teologi, filosofi, letterati e perfino registi di cinema.
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ferrarazzo il 03/01/11 alle 21:06 via WEB
Fa riflettere questo tuo post..in effetti spesso sono gli altri a rappresentare l'inferno come presente...e penso ai vari casi di violenze gratuite, aggressività , maniere moleste che rappresentano la realtà quotidiana di molte persone ad esempio oggetto di stalking di cui tu hai già in precedenza parlato. Sono rimasta di stucco, ad esempio nello scoprire che proprio oggi la tua collega Bruzzone( penso la conoscerai vista l'affinità degli studi) ha denunciato per la settima volta il suo ex compagno ...questa notizia ha dell'incredibile eppure è vera.Anche lei, famosa, considerata e realizzata, vive il proprio inferno...non potevo non postare la notizia.Buona serata.
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psicologiaforense il 03/01/11 alle 21:27 via WEB
Nel suo privato, anzi nella sua vita sentimentale ed intima l'Amica Bruzzone purtroppo è incappata in un ufficiale di P.G. che è un persecutore. Così ha dovuto presentare una nuova denuncia contro di lui che aveva lasciato nel 2008.
COME DICI TU la collega, in questa dolorosissima vicenda personale, aveva querelato sette volte l'ex convivente per stalking, mentre adesso lo ha fatto per diffamazione.
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sinaico il 03/01/11 alle 21:56 via WEB
Se la caratteristica principale dell'inferno è l'odio, esso si può manifestare già su questa terra e molti uomini possono esserne strumento.
In ogni caso gli altri spesso richiedono molta pazienza.
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psicologiaforense il 03/01/11 alle 22:25 via WEB
Non cala dubbio. Su altro versante è soprattutto in letteratura che si afferma la negazione dell'Inferno nell'aldilà, per ridurlo a una dimensione terrestre e di vicende umane nell'aldiqua. Graham Greene, con la sua fama di scrittore cattolico, se la cava direttamente, dichiarando secco in un'intervista a un giornale londinese: <All'Inferno non ci credo né ci ho mai creduto>.
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luigiarusso il 03/01/11 alle 22:29 via WEB
E' vero quello che dici però in genere, sono i personaggi dei romanzi che fanno trapelare le idee dei loro autori. Oltre al già citato Sartre, Albert Camus, in La caduta, afferma: <Dio non é necessario per creare la colpevolezza né per punire. Bastano i nostri simili, aiutati da noi>. Italo Calvino, nel suo romanzo Le città invisibili: <L'Inferno dei viventi non é qualcosa che sarà; se ce n'é uno, é quello che é già qui, l'Inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme>.
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