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« LA RIFLESSIONE DELLA SER...QUELLO CHE PIU' DI MILL... »

ARTE, IL CORPO E LA NATURA,VIOLENZA EROTICA, ENNIO MORLOTTI, GRANDI TELE, EPIFANIA2011, PAUL CEZANNE,

Post n°5118 pubblicato il 06 Gennaio 2011 da psicologiaforense

Ennio Morlotti. Il corpo e la natura 

 

Perchè in questa piovosa sera dell'Epifania 2011 mi siano venute in mente le  grandi tele di Ennio Morlotti che ripercorrono la ricerca dell'artista sul corpo femminile in simbiosi con il paesaggio, francamente non saprei dire. Però me le sono guardate con passione e mi hanno comunicato varie emozioni.  Le bagnanti, sono il tema dominante. Il corpo e la natura  hanno costituito per Morlotti una tenace ossessione, vicina a quella che sul medesimo tema aveva concepito il suo grande maestro spirituale Paul Cezanne. I nudi di Morlotti sono immagini intrise di grande violenza erotica. CHISSA' SE PIACERANNO ANCHE A VOI?

 
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Commenti al Post:
educatrice2
educatrice2 il 06/01/11 alle 19:22 via WEB
E' un pittore un po' dimenticato. Apparso sulla scena artistica già agli inizi degli anni ’40, allora poco più che trentenne - era nato a Lecco nel 1910 - intraprende a quel tempo un’incalzante ricerca, che lo conduce, nell’arco di poco più di un decennio a transitare dalle iniziali interpretazioni morandiane alle scritture intensamente espressive e traboccanti di emozione che esaltano il valore del segno e del colore nei dipinti della stagione immediatamente successiva, per approdare infine all’invenzione di quel potentissimo naturalismo di partecipazione, di cui ha scritto Testori, che lo attesta come uno dei protagonisti indiscussi della congiuntura espressiva che è nota sotto il nome di Informale.
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 06/01/11 alle 19:31 via WEB
Bravissima. Dipingeva paesaggi come memoria, dove però non c'è posto per la retorica, ma solo per il fascino, per il ricordo del profumo d'un tempo. I soggetti si ripetono? E' come se fiori e paesaggi diventassero il promemoria di qualcosa che risaliva all'infanzia e che era rimasto in aria, quasi non fosse mai stato soddisfatto. Cio' spiega l'accanimento con cui Morlotti ha dipinto, per anni, gli stessi soggetti, sino ad affondare nella materia, come dentro il grembo della sua esistenza e solo allora trovando la radice vera e il vero battito della sua poesia.
(Rispondi)
 
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