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« LA RIFLESSIONE: NUDO, NU...ANTICIPAZIONE, MEGA BUF... »

ULTIMA ORA, NOVITA' CHOC, CLASSIFICA, 10 PROFESSIONI DEL FUTURO, OCCUPAZIONE, LAVORO, GIOVANI, CRISI, SERVIZI ALLA PERSONA

Post n°5247 pubblicato il 18 Febbraio 2011 da psicologiaforense

BASTA AVVOCATI, INGEGNERI, PROF, MANAGER, MATEMATICI, GIORNALISTI ...  

LA TOP TEN DELLE PROFESSIONI DEL FUTURO

1) CUOCHI
2) CAMERIERI (BARISTI, COLF,ecc..)
3) BADANTI
4) INFERMIERI
5) GIARDINIERI
6) MURATORI
7) ARTIGIANI (IDRAULICI, FALEGNAMI...)
8) AUTISTI-FATTORINI
9) OPERATORI DI  TELEMARKETING
10) VIGILANTES

Le professioni  della "top ten" cambieranno "NOME", ad es, 
"addetti alla paesaggistica degli spazi verdi"
(sono i giardinieri)... 
"assistenti domestici per la salute"
(sono le badanti), ecc...

 
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Commenti al Post:
maraciccia
maraciccia il 18/02/11 alle 12:59 via WEB
beh!!..eppur si legge...dove son finità?
(Rispondi)
 
clara.limpidissima
clara.limpidissima il 18/02/11 alle 13:00 via WEB
E POI UNO STUDIA UNA VITA!
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 18/02/11 alle 14:38 via WEB
Per gli uffici delle risorse umane, chiedere titoli di studio superiori semplifica la selezione, eliminando automaticamente una parte dei candidati. Inoltre la laurea dà un'infarinatura di cultura generale che sarà obbligatoria anche nei lavori più umili
(Rispondi)
 
maraciccia
maraciccia il 18/02/11 alle 13:00 via WEB
dicevo..mi piace cucinare..ho il futuro assicurato..
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 18/02/11 alle 14:45 via WEB
Sì, è una situazione del tutto nuova. Noi ABBIAMO GIA' DATO.... ma per i giovani è tutta un'altra questione.La "Georgetown University Center of Education and Workplace" nel suo studio non ha dubbi: le richieste nel mondo del lavoro saranno concentrate nel settore dei "servizi alla persona" cioè assistenza infermieristica, collaborazioni domestiche, artigiani, etc.
(Rispondi)
 
ele_1_atica
ele_1_atica il 18/02/11 alle 13:02 via WEB
Cuochi, camerieri, uscieri. Ma anche fattorini, giardinieri, badanti e vigilantes. Da qui al 2018 sono questi i lavori che tireranno di più, in America e in Occidente. C’è chi applaude: è la rivincita dei “buoni vecchi lavori manuali”. Invece no. E’ il ritorno del conflitto generazionale: i “vecchi” si tengono stretti i posti di comando e i giovani devono tornare alla servitù, in lavori privi di creatività o tradizione. Insomma, occorrono servi per una società che invecchia.
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 18/02/11 alle 14:52 via WEB
C'è del vero in quello che dici. Però chiamare "SERVI" chi lavora nei servizi alla persona è sbagliato, improprio, offensivo, ingiusto e scorretto. Già nel 2018 il numero di anziani, nei Paesi Occidentali, sarà elevatissimo ed occuparsi di loro, con alta professionalità e con specifiche specializzazioni significherà un posto certo e ben remunerato. In questo senso anche gli Stati saranno chiamati ad investire risorse economiche molto significative.
(Rispondi)
 
lotardiaz
lotardiaz il 18/02/11 alle 13:09 via WEB
sono contento di questo post mio figlio grande e' in 3 superiore fa alberghiera cuoco speriamo sia vero
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 18/02/11 alle 15:06 via WEB
CARO LOTARDIAZ tuo figlio è in una "botte di ferro". Come cuoco il posto è assicurato. Se poi sarà un bravo cuoco, come tutti sanno, percepirà stipendi da favola. Vedi, Marchionne può tranquillamente delocalizzare la FIAT portandola nel terzo mondo e lasciando migliaia di lavoratori in mezzo ad una strada. E così è per tutte le industrie. Mentre le attività di cui parliamo in questo post non sono delocalizzabili :-)
(Rispondi)
 
 
 
lotardiaz
lotardiaz il 18/02/11 alle 15:26 via WEB
lavoro in una multinazionele e purtroppo conosco molto bene il problema ,sai una cosa se pero' non ci sara' piu' industria e quindi meno posti di lavoro temo che anche ristoranti vacanze e parecchi lavori che leggo sopra ne risentiranno la gente spende meno ,parlavo l altra sera con il mio dentista e mi spiegava che e' calato il lavoro la gente ci va molto meno e in emergenza ,spero e mi auguro che anche i nostri osti di lavoro resistano e un po' piu' di equilibrio sociale ma forse chiedo troppo
(Rispondi)
 
 
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 18/02/11 alle 15:48 via WEB
CARO LOTARDIAZ capisco le tue legittime preoccupazioni però anche se tutto andasse male ci resta sempre il turismo spinto dall'arte, dalla cultura, dalla storia, dalla gastronomia, dagli eventi, da una splendida natura, da mare, laghi, montagna, terme.... che solo qui in Italia si possono trovare. Infatti, l' "industria delle vacanze" nell'ultimo biennio è tornata agli stessi livelli del periodo pre-crisi.
(Rispondi)
 
SoBBona
SoBBona il 18/02/11 alle 15:25 via WEB
Sogno da tempo scuole professionali in grado di creare i nuovi artigiani...quelli veri...quelli italiani del tempo che fu...artisti...onesti...corretti... Ora se cerchi un idraulico non lo trovi e se lo trovi non capisce una cippa e ti fa pagare una barca di soldi...idem per tutte le altre categorie di artigiani...ma se il governo non diminuisce le tasse per gli artigiani...scompariranno totalmente...(siamo gia' a buon punto) Per quanto riguarda il turismo e tutto il settore (che amo moltissimo) sogno di rivedere camerieri, direttori, segretari competenti, italiani che siamo in grado di gestire il tutto...a volte mi deprimo quando dietro al bancone trovo una brasiliana magari gnocca da morire ma che non sa fare un caffè...e neppure capisce l'ordinazione...e molto altro ancora...Molto spesso parlando con un laureato mi deprimo...sa perfettamente quelle 4 cose che ha studiato e finisce li...quindi....meglio un bravo artigiano a volte...eh si:-) Buona giornata!
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 18/02/11 alle 15:29 via WEB
.....sta cambiando la mappa del lavoro
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 18/02/11 alle 15:31 via WEB
Grazie SoBBona per questo tuo stimolante intervento. BUON POMERIGGIO!
(Rispondi)
 
ScrignoAntico
ScrignoAntico il 18/02/11 alle 16:59 via WEB
Non penso che siano lavori degradanti, come accade molto spesso nel pregiudizio non si osservano bene e si scartano a priori. Ho letto la parola "Servo", in un certo senso è così, ci si mette al servizio di... il lavoro autonomo se fatto bene ed in onestà anche se remunerativo è mettersi costantemente al servizio del cliente, perché devi capire e devi leggere l'esigenza del cliente, alla fine è il cliente che ti paga perché in un certo senso gli hai fatto da "Servo" da cui è servizio. Si ha paura che lo studio non serva ma è uno sbaglio, è uno sbaglio perché lo studio porta nuovamente a re-inventare, a migliorarsi e nella maggior parte dei settori qui citati può portare dei miglioramenti non indifferenti. La città cambia, alcune fondazioni si preoccupano di ridisegnarla ed un occhio molto importante verso la persona anziana che oggi come oggi è longeva (e si spera di più!!). Come la vedo io potrebbe essere un nuovo inizio di altre diverse intelligenze, e dove c'è un inizio c'è anche una evoluzione, come poi se si guarda bene alla storia dei nostri "vecchi (modo di dire)" sono poi arrivati. Non si dovrebbe mai avere paura di lavorare e guardare solo esclusivamente agli arrivismi o alle ambizioni che sembrano facili, ma godersi una strada o per sognare o per guadagnarla. Non si offenderebbe mai la propria madre e il proprio padre, il proprio nonno o la propria nonna che dignitosamente hanno lavorato non di un lavoro umile ma di un lavoro che ha portato speranza e lungimiranza, perché quelle rughe che portano sono piene di dignità. Se le cose fossero così umili tutti saprebbero fare ma alla realtà non credo perché l'impegno ci vuole per qualunque lavoro e i fallimenti non è che siano così umili... . Il lavoro dei vecchi (non delle persone famose che troppo spesso si prendono onorificenze che non hanno) hanno portato il benessere e costruito quello che molto spesso oggi tendiamo a gettare, tendiamo a svalutare perché si è persa la consapevolezza di chi ha costruito l'Italia, ma chi ha avuto in mano i documenti storici che testimoniano chi veramente ha costruito la ferrovia, chi ha costruito case, chi ha badato anche persone, chi ha creato servizi, che oggi sembra una magia averli, sembra un diritto che c'è ed è sempre esistito. Ciao Ciao ^________^
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 18/02/11 alle 17:41 via WEB
SCRIVE FEDERICO RAMPINI: Già oggi sono laureati il 17% dei baristi, il 32% delle massaggiatrici, il 26% delle indossatrici. E il divario tra formazione universitaria e attività lavorativa non farà che ingigantirsi in futuro. Perché da oggi al 2018 l'economia assorbirà solo 300.000 ingegneri di software, contro 500.000 baristi. I settori trainanti per le assunzioni sono tutti in quella sfera di attività "ancillari", di servizio, che per tradizione non consideriamo nobili né particolarmente remunerative. Con un'operazione molto "politically correct", la definizione dei mestieri viene promossa usando parafrasi lusinghiere. L'economia americana assorbirà il 18% in più di addetti alla "paesaggistica degli spazi verdi": sono giardinieri. Ci vorranno 825.651 "assistenti domestici per la salute": sono le badanti. Come effetto collaterale della crescita delle vendite su Internet ci vorranno per le consegne a domicilio 1,8 milioni di camionisti. Due milioni e settecentomila in più saranno "rappresentanti del servizio alla clientela": è il vasto esercito del telemarketing, più tutti coloro che al telefono smistano le chiamate per reclami, guasti, richieste d'informazioni. Ma per selezionarli le imprese alzeranno sempre di più la barra: "ci vogliono 22 milioni di laureati in più entro il 2018".
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ScrignoAntico
ScrignoAntico il 18/02/11 alle 18:45 via WEB
Il divario tra formazione universitaria e attività lavorativa lo abbiamo deciso molto tempo fa, abbiamo deciso di seguire questa strada. E' da notare il divario tra università e il mondo del lavoro, ma è indietro nel tempo. Già, quando io mi dovevo costruire un futuro ho completamente ignorato le correnti ideologiche e mi sono concentrato nel capire che cosa richiedeva il mondo del lavoro ed ho veramente visto l'enorme divario che c'è tra università e mondo del lavoro, già allora. Il mondo del lavoro viaggiava su una strada e l'università viaggiava su un'altra, quindi inevitabile questa strada. L'unica cosa è puntare sull'inventiva su un nuovo terreno (forse difficile ma chi la dura la vince), del resto c'è chi il lavoro se lo inventa e forse saranno loro che potranno risolvere problemi e rilanciare nuovamente ambiti professionali universitari. Di mio, sto stendendo idee e progetti che mi sono stati richiesti (dirli a voce non bastava evidentemente e non mi pagano...) per provare a dare una svolta a ciò che è questa realtà, in una piccola località ma ci si prova. Le esigenze sono alla base dei bisogni e sta a noi decidere in che modo poterli risolvere e quali potenziali qualità sfruttare per saziare bisogni, anche a confronto con ciò che sta accadendo in america (che chiudono anche i super-mercati), per fortuna è stata creata una fondazione che dovrebbe essere immune al sistema politico.
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psicologiaforense
psicologiaforense il 18/02/11 alle 17:47 via WEB
L' imponente studio svolto su queste problematiche da "Help Wanted: Projections of Jobs and Education Requirements through 2018" 1) e si trova QUI http://cew.georgetown.edu/jobs2018/
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alphayin
alphayin il 18/02/11 alle 18:53 via WEB
Io lavoro nel ramo assistenza infermieristica, quindi dovrei essere a posto, ma certamente per i giovani è un problema. Cordialità :-)
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 18/02/11 alle 19:21 via WEB
Sì, in molti nosocomi del veneto assumiamo infermiere rumene. E' da considerare che in questa Università, con sedi in tutte le province venete, si può conseguire la laurea in scienze infermieristiche
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ferrarioretta
ferrarioretta il 18/02/11 alle 21:40 via WEB
Io sono una "serva" degli anziani da 35 anni...E ME NE VANTO! Sono laureata dall'esperienza,ma visto che le nuove leve dovranno cominciare da giovani,ben vengano scuole,corsi,diplomi università, almeno si eviteranno molti episodi incresciosi creati da chi in questi ultimi anni ha cominciato a svolgere questo lavoro,per necessità,anche venendo dall'estero...Non è semplice,trattare..un essere umano,ci vuole cuore, professionalità,intelligenza,pratica . E ci metteri anche dei test...d'onestà! Scusa Giuliana,ma ne ho viste e ..VISSUTE DI TUTTI I COLORI..
(Rispondi)
 
sinaico
sinaico il 18/02/11 alle 21:44 via WEB
Da giovane stavo per fare il poliziotto privato. La cosa mi affascinava e, devo dire, mi affascina ancora. Ma sono troppo "vecchio".
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