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Messaggi di Luglio 2010

 

LA FOTO CURIOSA DEL GIORNO

Post n°4508 pubblicato il 31 Luglio 2010 da psicologiaforense

Tatuaggi e occhi di farfalla -

Una ragazza mostra il suo originale make-up durante L'International Tattoo Convention di Taipei (Reuters)

 
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TECNOLOGIA, iPHONE4, APPLE, SERVIZI A LUCI ROSSE, PORNO, CHAT EROTICHE, CRAIGSLIST,FACE TIME, INTERNET,

Post n°4507 pubblicato il 31 Luglio 2010 da psicologiaforense

Le video chat sexy su iPhone 4, imbarazzo per la Apple

Dall'industria del porno servizi per l'applicazione Face Time

 L'industria pornografica è ancora una volta all'avanguardia nell'adottare le nuove tecnologie. Sono infatti bastate poche settimane e il nuovo iPhone 4 della Apple è già diventato il veicolo per una nuova ondata di servizi a luci rosse. Diverse società dell'entertainment per adulti hanno già cominciato a proporre video chat erotiche sfruttando l'applicazione Face Time, che consente di effettuare videochiamate dal proprio iPhone. Sono già stati venduti oltre tre milioni di iPhone 4 e l'industria del porno vede quindi grandi prospettive di guadagno con questo nuovo approccio. Il reclutamento delle modelle/attrici per questo tipo di servizio è già in corso, come si vede su Craigslist, il sito di annunci più utilizzato negli Stati Uniti. Si leggono proposte di lavoro molto dettagliate, e viene menzionata specificamente l'applicazione Face Time. Alcuni propongono anche un iPhone 4 gratuito alle nuove dipendenti. Per Apple, che ha dichiarato guerra aperta alle applicazioni a luci rosse sull'iPhone, si tratta di un imbarazzo, ma secondo gli esperti la società non può fare molto per evitarlo. FaceTime è infatti un'applicazione della stessa Apple e le videochiamate non sono in sé qualcosa di controverso. La società non può impedire l'uso che viene fatto della videocamera e dell'iPhone. "Apple è responsabile tanto quanto i produttori di router e hardware lo sono per chi visita siti porno su Internet", ha detto Jonathan Zittrain, cofondatore del Berkman Center for Internet & Society all'Università di Harvard. Da sempre, però, la Apple ha rifiutato le applicazioni con contenuti sessuali e una mail attribuita allo stesso Steve Jobs, circolata sui blog tecnologici in aprile, parlava di una "responsabilità morale" di Apple nel mantenere la pornografia lontana dall'iPhone. Le sexy video chat non sarebbero il primo esempio di utilizzo del porno di nuove tecnologie. Già negli anni '70 la grande domanda di videocassette pornografiche contribuì all'esplosione dell'home- video e alle vendite di videoregistratori. Il settore è anche stato il primo ad adottare i Dvd e tra i pionieri dello sfruttamento delle webcam.

 
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SENTENZA CASSAZIONE, VITA DI COPPIA, AMORE, SEPARAZIONE, FIDANZAMENTO, REGALI, GENITORI, FIGLI, FAMIGLIA,ESTORSIONE,

Post n°4506 pubblicato il 31 Luglio 2010 da psicologiaforense

LA SENTENZA DI CASSAZIONE

Lei lo lascia e lui pretende i regali indietro: per la Cassazione è estorsione

E' tentata estorsione chiedere indietro «con condotte violente e intimidatorie» al proprio ex, i regali fatti durante la relazione, dopo la rottura del rapporto sentimentale. Lo stabilisce la Cassazione confermando una condanna per un ragazzo della provincia di Salerno che aveva minacciato la sua ex e i genitori di lei, per riavere gli oggetti regalati durante la relazione.

L'ex fidanzato, non rassegnato alla fine del suo amore, aveva perseguitato per mesi la sua ex, seguendola, costringendola a salire in macchina con un'arma e intimidendola. Aveva, poi, minacciato la donna e i suoi genitori, per ottenere la restituzione dei regali fatti in passato alla fidanzata o almeno di «una somma equivalente» ai soldi spesi. E infine, un giorno, aveva sparato dei colpi di pistola contro la ragazza e gli ex suoceri, ferendoli, in un raptus di gelosia.

Condannato a otto anni di carcere dal Tribunale e dalla Corte d'Appello di Salerno per una serie di reati, dal tentato omicidio e alla minaccia e violenza privata, il fidanzato salernitano si è ritrovato anche una condanna per tentata estorsione per la storia dei regali.

Sentenza confermata dalla Prima Sezione Penale della Cassazione. «Integra gli estremi del delitto di estorsione, e tentata estorsione - è scritto nella sentenza n. 30463 - il comportamento di un fidanzato che, dopo la rottura della relazione sentimentale con la propria ragazza, faccia ricorso a condotte violente e intimidatorie per far valere nei confronti della stessa e dei suoi familiari la richiesta (non assistita da alcuna forma di tutela giuridica nel nostro ordinamento) di restituzione di oggetti o somme di denaro elargiti per mero spirito di liberalità come manifestazione del proprio affetto».

 
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EDITORIALE DELLA SERA, POLITICA, SOCIETA', BERLUSCONI, TOGLIATTI, COMUNISTI, POLITICI POLITICANTI, FINI

Post n°4505 pubblicato il 30 Luglio 2010 da psicologiaforense

L'EDITORIALE DELLA SERA

POLITICA E "UMANA NATURA"...

Se i politici politicanti non fossero così bugiardi o non credessero di essere così astuti, si potrebbe persino pensare che dietro agli scontri in atto ci siano anche emozioni, passioni, sentimenti umani. Intorno alle odierne proposte di  legge, forse non ci sono soltanto il bisogno della maggioranza di fingere di "sistemare le cose", l'ira dell'opposizione all'idea di venir presa in giro in termini legali e democratici con  leggi grottesche: forse c'è pure il rimorso dell'opposizione che quando poteva non ha reso ineleggibile per legge (conflitto interessi) Berlusconi, nella solita speranza di dialogo, accordo e compromesso che la domina dai tempi di Togliatti; un rimorso tanto più profondo perchè indica che inseguendo l'accordo per la Bicamerale o per altro mancava la più pallida idea delle persone con cui si aveva a che fare, oppure resisteva la presunzione d'essere sempre più furbi dei furbi. Intorno alle dichiarazioni di Berlusconi sugli oppositori d'ogni genere, da lui sempre indicati come carogne o possibili terroristi, forse non c'è esclusivamente una strategia politica, una rozza tecnica calunniosa: forse c'è pure la sua certezza di piacere a tutti, tanto che solo dei degenerati possono esprimergli dissenso, solo dei criminali in mala fede possono non ammirarlo nè rispettarlo nè volergli bene. Intorno all'anticomunismo governativo che sarebbe un complimento definire viscerale, forse non c'è soltanto il rifiuto di un'ideologia, la ripulsa d'una politica: forse c'è pure l'antica fobìa, l'idea che i “cumunisti” possono portarti via la roba, che i “cumunisti” hanno la coda, mangiano i bambini, abbeverano i loro cavalli alle fontane di piazza San Pietro, che sono capaci di tutto e soprattutto di redistribuire la ricchezza. Cose mai accadute (almeno, da noi nessuno le ha mai viste nè constatate), ma non importa: sentimenti e spaventi non sono razionali, e se i politici politicanti non fossero così bugiardi sarebbe ancora più chiaro quanto siano forti.

 
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TUTTA LA COMMUNITY NE PARLA, PRETE, PEDOFILIA, CITTADELLA, RESIDENZA, COSTUME, SOCIETA', MASSIMO BITONCI, LEGA,

Post n°4504 pubblicato il 30 Luglio 2010 da psicologiaforense

NIENTE RESIDENZA AL PRETE PEDOFILO

Il Comune di Cittadella (Padova) ha negato la residenza a un ex sacerdote accusato negli anni Ottanta di pedofilia quando operava nella diocesi di New Orleans.

Il no è stato formalizzato dal sindaco Massimo Bitonci, parlamentare leghista, a Dino Cinel 68 anni di Rossano Veneto che dopo anni oltreoceano vuole tornare in Italia. Bitonci ha definito l'ex prete «persona non gradita» raccogliendo un coro di approvazione comprendente anche quella del collega di Rossano Veneto.

Cinel fu prete nella parrocchia di Santa Rita nella città sul Missisipi: nel 1988 dopo 23 anni di sacerdozio abbandonò la tonaca andando a insegnare nelle università prima di Tulane quindi di Staten Island a New York. Il suo nome negli Usa divenne tristemente famoso quando un'inchiesta giornalistica lo scoprì in possesso di inequivocabile materiale video fotografico pedopornografico.

 
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STORIE, STORIELLE, STORIACCE: UCCIDE 8 FIGLI

Post n°4503 pubblicato il 29 Luglio 2010 da psicologiaforense

Francia/Mamma-mostro confessa omicidio 8 figli e scagiona marito

Li ha uccisi perché non voleva più avere figli. Dominique Cottrez, la mamma-mostro di Villers-au-Tertre, piccolo Paese nel nord-est della Francia, ha confessato l'omicidio degli otto figli. Otto neonati morti per asfissia, rinchiusi in sacchi di plastica e nascosti per anni, fino al ritrovamento degli ultimi giorni. La donna ha raccontato di aver nascosto le gravidanze al marito e di aver fatto tutto da sola: dopo due gravidanze difficili - la coppia ha due figli di 21 e 22 anni - la donna non voleva più bambini, ma nemmeno prendere dei contraccettivi per evitare di restare incinta. Lo riporta il quotidiano 'Le Figaro'. La donna, 47 anni, è accusata di "omicidio volontario di minori di 15 anni": al momento agli arresti domiciliari, rischia l'ergastolo; il marito, Pierre-Marie Cottrez, che ha affermato di non essere mai stato al corrente né delle gravidanze né degli omicidi e discolpato dalla moglie, è ora libero, ma resta a disposizione degli inquirenti come testimone assistito. La scoperta degli infanticidi è stata possibile grazie alla casualità. Tutto è cominciato sabato scorso, quando i nuovi proprietari di una villetta, dove erano in corso dei lavori per una piscina in giardino, hanno scoperto due sacchi di plastica e avvertito la polizia. All'interno, i cadaveri di due neonati. Le indagini si sono così indirizzate verso i precedenti proprietari: la loro figlia, Dominique Cottrez, ha ammesso di esserne la madre, aggiungendo che altri cadaveri si trovavano nel garage di casa sua, a circa un chilometro di distanza. Lì, la polizia ha trovato altri sei corpi, ben nascosti. Secondo la donna, non ci sarebbero altri cadaveri, ma le ricerche della polizia proseguono. Gli omicidi sarebbero stati compiuti tra il 1989 e il 2006-2007. In Francia, un caso simile molto conosciuto è quello dei coniugi Courjault. Véronique, 41 anni, è stata condannata un anno fa a 8 anni di prigione per gli omicidi dei suoi tre neonati, commessi nel 1999 in Francia e nel biennio 2002-2003 in Corea del Sud, all'insaputa del marito.

 
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SALVA VITA, ESSERE E BENESSERE, LEGGI QUI, SOLITUDINE MOLTO PEGGIO DI OBESITA', PSICOLOGIA, MEDICINA, SCIENZA DELLA VITA

Post n°4502 pubblicato il 29 Luglio 2010 da psicologiaforense

La solitudine fa male più di 15 sigarette al giorno o più di un grave stress

Gli amici allungano la vita: stabilire una rete di rapporti sociali aumenta del 50% le probabilità di sopravvivenza

È

Dannosa come l’alcol e il fumo ed è due volte più pericolosa dell’obesità : la mancanza di relazioni sociali fa male alla salute e accorcia la vita. Molti, in passato, hanno studiato gli effetti della solitudine sulla psiche; ora un gruppo di ricercatori della Brigham Young University a Provo, Utah, ha valutato anche quanto l’assenza di rapporti con gli altri può condizionare la salute fisica. Ed è arrivato alla conclusione che le relazioni sociali, non importa se con amici, familiari, vicini di casa o colleghi di lavoro, aumentano le probabilità di sopravvivenza del 50 per cento. «L’idea che la perdita di relazioni sociali sia un fattore di rischio di mortalità - commenta Julianne Holt-Lunstad, che ha coordinato la ricerca appena pubblicata su PLoS Medicine - non è ben riconosciuta dal pubblico e neppure dagli operatori sanitari».

STUDI NEL TEMPO - I ricercatori americani hanno analizzato 148 studi dai quali potevano ricavare dati di mortalità su un certo numero di persone, seguite nel tempo (in media sette anni e mezzo), e informazioni sui loro rapporti sociali. Così hanno anche potuto confrontare l’impatto dell’isolamento sociale sulla mortalità rispetto ad altri fattori di rischio ben più conosciuti. E hanno scoperto che quest’ultimo non solo è due volte più pericoloso dell’obesità, ma equivale a fumare 15 sigarette al giorno o ad abusare dell’alcol ed è più dannosa della mancanza di esercizio fisico. Ci sono molti modi attraverso i quali amici o familiari possono influenzare positivamente la salute: dall’effetto tranquillizzante di un contatto fisico vero e proprio fino alla scoperta di qualche nuovo significato da dare alla propria esistenza.

TROPPI STRESS - «Quando una persona intrattiene relazioni con gli altri - aggiunge Holt-Lunstad - si sente in qualche modo responsabile per loro ed è stimolata a prendersi cura di sé e a evitare situazioni di rischio per la propria salute». L’effetto protettivo delle relazioni non vale soltanto per gli adulti o gli anziani, ma in qualsiasi periodo della vita. Vale la pena di riflettere su questa ricerca, anche se non fa altro che confermare cose di buon senso, soprattutto in un’epoca, come la nostra, in cui la tecnologia, la pressione lavorativa e gli stress quotidiani non lasciano più tempo per stare con amici e parenti.

 
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CALCIO, CALCIATORI SERIE A, CAMPIONATO, HOLLYWOOD, THE CLUB, COCA, SESSO, VALLETTOPOLI, ESCORT,

Post n°4501 pubblicato il 28 Luglio 2010 da psicologiaforense

Senza l'Hollywood a Milano dove ballerà la serie A?

Il campionato è ancora fermo, ma un problema serio da inserire nell’agenda sindacale dei calciatori si pone all’orizzonte: il contratto scaduto? Nooo. La partita il giorno della Befana? Macché. Le società che falliscono? Nemmeno. Il problema è che hanno messo i sigilli all’Hollywood (e al The Club): una brutta vicenda di coca e ragazze che cantano. Non a Sanremo, però: Belen ha detto tanto agli investigatori, ha accusato anche la serial italian wag Francesca Lodo (che ora la vuole querelare), una modella francese accusa per storie di coca la Canalis.

BELEN - Un inferno. Che rischia di travolgere Belen Rodriguez (ieri difesa da Corona: «La mettono in mezzo per fare casino», sarà...): il sindaco di Sanremo non vuole un’utilizzatrice confessa di coca al Festival dei Fiori. La Rai ha fatto fuori Morgan per questo da Sanremo un anno fa, ricordate? Problemoni, ma non sono nulla rispetto allo straniamento dei calciatori, che in ritiro ora fanno i conti con un pensiero in più: se l’Hollywood non ottiene la ripartura dal Tribunale della libertà di Milano prima del 29 agosto, dove si va la sera a incontrar veline (magari evitando il privee ripreso dalle cimici della polizia: coca e daiquiri a fiumi)?

 
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antropologia ,bellezza ,collane ,costumi ,gioielli , girocolli, kenya , pokot ,tradizioni, uganda , usanze

Post n°4500 pubblicato il 28 Luglio 2010 da psicologiaforense

La palma ti fa bella

Fotografata dall'alto sembra appena sbucata da un cesto di vimini. Invece questa bimba sta semplicemente sfoggiando alcune delle decorazioni tradizionali in uso presso la sua popolazione, quella dei Pokot. Le donne di questo gruppo etnico diffuso tra Kenya e Uganda si adornano il collo con larghe collanine intrecciate con fibre di palma o altre piante locali. Il girocollo, impastato con ocra rossa e grasso animale, viene poi addobbato con bottoni e perline a seconda delle possibilità economiche di chi lo indossa (e soprattutto, del marito). Altre forme di cura dell'aspetto esteriore sono più dolorose e includono pratiche di scarificazione, come la rimozione degli incisivi centrali inferiori.

 
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ESSERE E BENESSERE, SALUTE, COLESTEROLO, SESSO, UOMINI, DONNE, UMORE, DEPRESSIONE, PSICOLOGIA, SCIENZE, MEDICINA,

Post n°4499 pubblicato il 27 Luglio 2010 da psicologiaforense

SALUTE: COLESTEROLO LEGATO A DEPRESSIONE, SESSO PUO' FARE LA DIFFERENZA

Non e' solo ''cattivo'' e non sempre bisogna averne paura. Il colesterolo puo', in certi casi, essere una ''leva'' per l'umore sottotono. Lo sostengono ricercatori francesi sulla rivista Biological Psychiatry di luglio affermando di aver scoperto una importante differenze tra uomini e donne nel ruolo che i grassi nel sangue hanno sul benessere psichico. Infatti, la depressione nella popolazione femminile e' associata con bassi livelli di colesterolo Hdl, il colesterolo cosiddetto buono, in quella maschile con bassi livelli di Ldl, il colesterolo cattivo. E questo perche', spiegano i ricercatori guidati da Marie-Laure Ancelin dell'Inserm di Montpellier, a entrare in gioco e' un gene trasportatore della serotonina, l'ormone del buonumore, che sembra 'lavorare' meglio insieme alle giuste dosi di colesterolo.

 
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COSTUME, SOCIETA', MODA,MANIE, TENDENZE, BRACCIALETTO, CURIOSITA', POWER BALANCE, TORMENTONE, ESTATE,

Post n°4498 pubblicato il 27 Luglio 2010 da psicologiaforense

Tutti pazzi per il braccialetto dell'equilibrio

C’è chi porta una scheda Power Balance sotto l’orologio «per avere un beneficio continuo», chi ne mette una per scarpa e una nel cardiofrequenzimentro (mentre corre), o tre nel letto (mentre dorme). C’è chi dà dell’imbecille a chi fa tutto ciò. Ma la moda dilaga e il web trabocca di video dedicati al «braccialetto dell’equilibrio»:  I filmati sono già centinaia.
Intanto, il Power Balance, che, secondo la pubblicità, migliora le prestazioni sportive, riduce lo stress e fa passare persino il mal di mare, è diventato un must-have per fuoriclasse e gente comune. Carino, sembra un orologio, in varie colorazioni e misure, ma al posto del quadrante c’è un misterioso ologramma, la chiave di tutto. Sul sito www.powerbalance.net parlano di «erformance technology» e spiegano che negli ologrammi in mylar sono inserite «frequenze capaci di interagire con il campo energetico del corpo» stabilizzandone gli scompensi. Risultato: più flessibilità, più energia, più equilibrio. Che sia tutto marketing? Lanciato dal passaparola, il mirabolante oggetto è stato avvistato al polso di calciatori come Cristiano Ronaldo ed Ezequiel Lavezzi del Napoli (ma a lui tanto equilibrio non ha portato, è caduto durante un paio di partite), di campioni della Formula Uno come Rubens Barrichello e Giancarlo Fisichella, di un asso del basket del calibro di Michele Maggiori (Virus Bologna), del ciclista Alessandro Petacchi. Ma anche di attori come Robert De Niro e Antonio Banderas (Hollywood non si tira mai indietro). Di teste coronate come l’Infanta Elena di Spagna. Di ipocondriaci, almeno sulla scena, come Giacomo Poretti, del trio Aldo Giovanni e Giacomo. Ma la lista potrebbe essere ancora più lunga se volessimo aggiungere il nome di Joe Cada, vincitore delle ultime World Series di poker e quelli delle star americane di Sports Illustrated: surfisti (Kelly Slater), campioni di basket (Shaquille O’Neal) e di baseball (Scott Kazmir).

Power Balance infatti, è nato un paio d’anni fa dall’immaginazione di due fratelli californiani appassionati di surf, Troy e Josh Rodarmel, 35 e 25 anni, cresciuti a pane, discipline olistiche e medicine alternative nella famosa Orange County della fiction televisiva. Un’idea da un milione di pezzi. E su Internet è tutto un rincorrersi di informazioni. Dove lo trovo? In alcuni negozi selezionati, centri fitinesss e naturalmente su e-Bay . In Italia la vendita on line (€ 29,90) con spedizione gratuita sino alla fine di ottobre partirà soltanto dal primo settembre, quando la febbre sarà già salita. Il claim è «Non credeteci, provatelo!»,e sta funzionando.

 
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MEDICINA; NEUROSCIENZE, PSICOLOGIA, PSICOTERAPIA, PSICHIATRIA, SOGNI, INCUBI, SCIENZA, SONNO,

Post n°4497 pubblicato il 27 Luglio 2010 da psicologiaforense

Smettere di vivere incubi  terrificanti si può: le terapie psicologiche per controllare i sogni

COME E' NOTO sono tante le terapie psicologiche: alcune consistono in esercizi di desensibilizzazione delle paure che poi sconvolgono i nostri sogni.
Un'altra terapia in uso è quella del sogno lucido: che consiste nell'insegnare ai pazienti a rendersi conto di quando stanno entrando nel sogno fino a divenire capaci di modificarne la trama e dargli il lieto fine. Nella realtà, però, l'invasione nei sogni di una persona ha risvolti terapeutici: molti individui, infatti, reduci da brutti traumi e sofferenti del disturbo da stress post traumatico, non dormono affatto sonni tranquilli: sono continuamente spossati da incubi ricorrenti che riaccendono le ferite del trauma, per esempio un incendio o una violenza subita. 
Così si può ridurre la frequenza degli incubi in persone sottoposte a un ciclo di terapia cognitiva volta ad insegnare loro a controllare i sogni. La terapia consiste in esercizi che aiutano a rendersi conto del momento in cui si inizia a sognare e quindi a prendere lucidamente in mano la trama del sogno impedendo l'incubo. E non è finita: uno studio appena uscito sul numero di luglio del Journal of Psychiatric Practice dimostra che una terapia psicologica fondata su interventi multipli riesce ad alleviare il disturbo da incubi post-traumatici, problema che spesso persiste in individui reduci da un grosso trauma, anche quando quest'ultimo è stato già sanato dalla psicoterapia.

 
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LUTTO NEL MONDO DELLA SCIENZA, MORTO IL COLLEGA E AMICO LUIGI De MARCHI

Post n°4496 pubblicato il 26 Luglio 2010 da psicologiaforense

Addio a De Marchi, padre della psicosociologia italiana

È morto ieri a Roma a 83 anni Luigi De Marchi, psicologo clinico e sociale. Padre della psicosociologia italiana, è stato referente per l'Italia, fondatore e presidente nel Belpaese, di tre importanti scuole di psicoterapia: quella psico-corporea di Wilhelm Reich; quella bioenergetica di Alexander Lowen; quella umanistica di Carl Rogers. Ha inoltre avuto la presidenza onoraria della Società italiana di psicologia politica ed è stato al timone della Società europea di psicologia umanistica in qualità di direttore.
Nato a Brescia il 17 luglio 1937, aveva fondato l'Aied (Associazione italiana per l'educazione demografica) nel 1953, guidandola per più di 20 anni con un impegno particolare nello sviluppo della cultura della contraccezione in Italia. De Marchi è stato poi protagonista nel nostro paese di varie battaglie per i diritti civili riuscendo tra l'altro, nel 1971, con una storica sentenza della Corte Suprema a ottenere la revoca dei divieti penali all'informazione e all'assistenza anticoncezionale.
Nel dibattito sui delitti in famiglia, De Marchi evidenziò come il nucleo familiare resti il luogo principale in cui avvengono gli omicidi. A suo giudizio il fenomeno «è il frutto del fallimento» della legge 180 sulla salute mentale, la «legge Basaglia». Da qui la richiesta di «una riforma radicale e l'apertura di cliniche psichiatriche che non siano affatto i vecchi manicomi ma strutture umanizzate, oltre che di centri per l'attività riabilitativa».
De Marchi nel 1984 ha lanciato una nuova teoria della cultura e della nevrosi con il suo libro «Lo shock primario». Nel 1986 ha fondato a Roma l'Istituto di psicologia umanistica esistenziale, che ha diretto fino alla sua morte. È stato anche un politologo e un convinto assertore dei rischi collegati all'esplosione demografica. Tra i recenti interventi di De Marchi l'sos sulla solitudine dei politici. «Anche la politica è un luogo di solitudine - ha detto il presidente onorario della società italiana di psicologia politica -. L'uomo politico, che dovrebbe rappresentare il popolo, in realtà ne è lontano anni luce, anche per via del linguaggio che usa, il politichese, estraneo alle emozioni della vita reale di tutti i giorni. Spesso più si è in alto nella scala del potere, e più si è soli, proprio come accade a molti leader che con i propri compagni di partito hanno un rapporto pedagogico».
De Marchi è l'autore di diversi saggi pubblicati dal 1960 al 2008. Tra questi: Sesso e civiltà, Laterza (1960); Repressione sessuale e oppressione sociale, Sugarco (1964); Perché la Lega, Mondadori (1993); Aids. La grande truffa (con Fabio Franchi) Seam (1996); Il Solista - Autobiografia d'un italiano fuori dal coro, Edizioni Interculturali (2003); Il nuovo pensiero forte - Marx è morto, Freud è morto e io mi sento molto meglio, Spirali 2007; Svolta a destra? Ovvero non è conservatore chi combatte parassiti, fannulloni e sfruttatori, Armando Curcio Editore (2008).

 
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EDITORIALE, PARTE SECONDA:FORCA, IMPICCAGIONE, RINVIARE L'ESECUZIONE, TRUCCHI, STRATAGEMMI,PENA DI MORTE,

Post n°4495 pubblicato il 26 Luglio 2010 da psicologiaforense

EDITORIALE, PARTE SECONDA:

STRATAGEMMI......  A UN PASSO DALLA MORTE.
Beffare il boia. Alcuni  trucchi ingegnosi per rinviare l'esecuzione

PARLAVO NEL PRECEDENTE POST (VEDI QUI SOTTO) di espedie§€nti in extremis che i condannati escogitano per rimandare l'esecuzione, nell'America ossessionata dalla forca.......
In California, in Arizona, in Texas, tre condannati hanno tentato il suicidio quest'anno, per allungarsi la vita. La legge, nella sua incantevole assurdità, impone che il giustiziando sia in buona salute, al momento della morte e i tre sono stati trasportati all'ospedale, curati e risanati a spese dei contribuenti, prima di essere ammazzati. Non hanno raschiato che pochi mesi all'inevitabile, ma, come disse uno di loro prima di essere giustiziato, . In Texas, lo Stato dove la macchina funziona più speditamente, un giustiziando di colore escogitò lo scorso anno il trucco delle merendine, ingozzandosi come un'oca da ingrasso per aumentare il suo peso e portarlo a quasi 200 chili. Doveva essere ucciso per impiccagione e il boia non riuscì a trovare una corda abbastanza robusta per reggere quel corpo immenso senza che il peso staccasse istantaneamente la testa dalle spalle. Il che è proibito dalla Costituzione che vieta la tortura e le punizioni corporali , come sarebbe una decapitazione. Un anno dopo, il condannato all'ingrasso è ancora vivo e nessuno può obbligarlo, neppure in America, a una cura dimagrante. Lo pesano ogni giorno, ed è arrivato a 220 chili. Resta da vedere se lo ucciderà prima il boia o l'infarto. Non serve più essere, o fingersi, idioti, per sfuggire alla macchina della morte. Sempre nel Texas, un condannato ufficialmente proclamato incapace di intendere e di volere fu messo a morte, nonostante tutti sapessero che era privo di senno. Al momento di consumare il pasto finale, rifiutò il dessert, una fetta di torta al limone. Non ti piace? gli chiese premuroso il direttore. Mi piace moltissimo, rispose serafico il morituro, per questo me la tengo per . Dopo che cosa? s'informò il carceriere. Dopo l'esecuzione. Ma la storia del condannato che si riservava la torta per l'aldilà, dovette ispirare un altro giustiziando, in Alabama, suggerendogli una piccola, patetica via alimentare di fuga. Per la sua ultima cena, ordinò un menu pantagruelico, minestra di pollo e riso, due hamburger, petto di tacchino guarnito, patate dolci, pisellini, formaggi assortiti, vino e una coppetta di fragoline di bosco, quelle piccole, saporite, come disse ai carcerieri. Gli fu servita una porzione di fragoloni commerciali, da supermercato. No, fragoline, insistette lui. Ma le fragoline non si trovano, obiettò il guardiano. Quelle ho chieste e quelle voglio. Il direttore del carcere, che non aveva rimorsi nel mandare un uomo alle sedia elettrica ma non si sarebbe mai perdonato di negargli l'ultima richiesta, lanciò appelli alla radio e alla TV, per trovare le fragoline di bosco. Tre giorni dopo, si presentò una donna al penitenziario, con un cestino di fragoline selvatiche. La notte stessa, , la vecchia sedia a scintille, fece il suo lavoro. Lo stratagemma delle fragoline gli aveva comperato 72 ore di vita. Le donne tentano di farsi mettere incinta - non manca mai nei penitenziari un carceriere disponibile - ma è un privilegio riservato alle condannate giovani. Una giustizianda anziana e non più in età feconda, tentò nello Stato di Washington la collaudata tecnica di Penelope, cucendo una intricata coperta quilt di giorno, che scuciva di notte, ricamata con tutti i nomi dei giustiziati in quell'anno, in ordine alfabetico. Il suo avvocato prese contatto con circoli di donne appassionate di quilting,, di questa tecnica di cucito, creò una piccola lobby femminile per chiedere al governatore rinvii e darle il tempo di finire il suo lavoro, ma anche il direttore del carcere doveva avere letto l'Odissea e si insospettì. Dopo quattro anni di cuci e scuci, disse basta e Penelope fu messa a morte. Fu respinta la sua ultima richiesta, quella di completare almeno la lista alfabetica dei giustiziati negli Stati Uniti, arrivando fino al proprio nome. Forse il boia avrebbe atteso, se lei non si fosse chiamata Martha. E di cognome, Zwycker.

 
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EDITORIALE (PRIMA PARTE): STORIE, STORIELLE, STORIACCE, STRATAGEMMI, SEDIA ELETTRICA, TRUCCHI, RINVIARE ESECUZIONE CAPITALE

Post n°4494 pubblicato il 26 Luglio 2010 da psicologiaforense

EDITORIALE (PRIMA PARTE)

STRATAGEMMI... A UN PASSO DALLA MORTE.
Beffare il boia.
Alcuni  trucchi ingegnosi per rinviare l'esecuzione

 

 

A un passo dalla sedia elettrica, con l'ultima cena già piantata sullo stomaco, Larry Lonchar, il condannato a morte, ebbe l'idea folgorante. <Reverendo - disse al prete che gli leggeva i salmi dell'agonia - voglio donare i miei organi, cuore, polmoni, reni, cornee, tutto, quando sarò morto>. Bravo figliolo, rispose il prete, riferirò ma ora vai, vai. Eh no, vai niente, intervenne l'avvocato, che aveva capito al volo, l'esecuzione deve essere sospesa immediatamente. Il corteo si fermò davanti alla porta dell'ascensore per il patibolo. Il prete interruppe la lettura dei salmi, il direttore del carcere afferrò il telefono che lo collegava al governatore dello Stato e l'avvocato spiegò la nuova situazione. Qui, nello Stato della Georgia, il mio cliente sta per essere giustiziato sulla sedia elettrica, che letteralmente brucia i condannati, arrostendo gli organi interni. Dunque, la sua volontà di donare i resti alla medicina non può essere rispettata, perchè gli organi sarebbero inutilizzabili. Si deve giustiziarlo con la iniezione letale, ma il tribunale lo ha condannato alla sedia elettrica. Dunque, la sentenza va riveduta. Il governatore dovette acconsentire. Il prete ripose il libro delle preghiere. Il governatore sbuffò, Larry Lonchar, triplice omicida e reo confesso fu riportato nella sua cella nel braccio della morte a digerire l'ultime cena e ad aspettare che la Corte Suprema della Georgia prendesse in esame il suo caso. Non riuscirà a evitare la forca. Ma per ora, vive. È dunque vero quel che i condannati a morte hanno sempre detto, che la vista della forca schiarisce la mente in maniera prodigiosa. Che il cigolio dell'ascensore per il patibolo scuote le meningi anche di semideficienti, come Larry Lonchar era stato classificato dallo psicologo del penitenziario, e fa scattare nei cervelli più ottusi le idee della disperazione, gli stratagemmi dell'undicesima ora, per allontanare il boia. Il benefattore della Georgia, il triplice assassino (ammazzò un uomo e due donne dopo l'obbligatoria violenza carnale) che dice di voler restituire la vita a qualche malato dopo averla tolta a qualche sano, è soltanto uno dei caso in una serie ormai lunga, e bizzarra, di espedienti in extremis che i condannati escogitano per rimandare l'esecuzione, nell'America ossessionata dalla forca.

 
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