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Messaggi di Agosto 2012

 

LA RIFLESSIONE DELLA NOTTE, LA PERVERSIONE DELLE DONNE

Post n°6686 pubblicato il 31 Agosto 2012 da psicologiaforense

DA BIANCANEVE A MARILYN MONROE DALLE "TORTURE" DELLA CHIRURGIA ESTETICA ALLA PORNOGRAFIA DELLE SOAP OPERA LE FEMMINE SONO COME I MASCHI: FETICISMO, VOYEURISMO E MASOCHISMO..... LE PERVERSIONI FEMMINILI RESTANO LE MENO CONOSCIUTE, AMMESSE O STUDIATE, LE PIU' IGNORATE O RIMOSSE, MENTRE LE DONNE SONO PERVERSE QUANTO GLI UOMINI….   



PERVERSIONI FEMMINILI:
LE TENTAZIONI DELLA DONNA  DELLA PORTA ACCANTO

 

La donna, con le spalle e il petto bianchi scoperti, con le labbra molto rosse e un' aura di intenso languore carnale (tipica immagine stereotipata da copertina) è possibile conosca un' attrazione irresistibile verso un tipo di comportamento sessuale anomalo o bizzarro (una perversione)? Ed ancora, questo "essere angelico" può ricavare sollievo alle inquietudini e alle emozioni che turbano gli individui con condotte sessuali e affettive “particolari”? Certamente sì! In sommatoria negativa vanno considerate  le forme estreme di tutte le pratiche a cui le donne si sottopongono in nome della bellezza per avvicinarsi il più possibile al modello femminile del momento, non un ideale scelto da ciascuna ma imposto a tutte dall' esterno. Manipolazioni anche dolorose, digiuni, estrazioni, liposuzioni, depilazioni, interventi di chirurgia estetica, impianti di capelli o rasature, tatuaggi. In buona sostanza,  ogni volta che la viva carne, il corpo vivente o una parte del corpo, è “imbalsamata” nell' oggetto feticistico, vi sono buone ragioni di sospettare che la strategia perversa sia all' opera (segue).

 
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UOMINI & ANIMALI, IMOLA, BOLOGNA, SADISMO, GATTINI, INCREDIBILI SEVIZIE, SEPPELLITI VIVI, DENUNCIATO, CINISMO

Post n°6685 pubblicato il 31 Agosto 2012 da psicologiaforense

“La crudeltà verso gli animali è tirocinio della crudeltà contro gli uomini”. (Ovidio)


 

IMOLA. SEPPELLISCE VIVI 4 GATTINI. PRIMA AVEVA TENTATO DI ANNEGARLI

Non sopportava più di vederli gironzolare per casa. Così prima ha tentato di annegarli, poi li ha sepolti vivi. Le vittime sono quattro gattini, morti per asfissia: ad essere denunciato dai carabinieri di Imola (Bologna), ieri mattina, è stato un impiegato di 51 anni, incensurato. Per lui l'accusa è uccisione di animali. Due giorni fa i militari erano venuti a conoscenza della vicenda e hanno avviato accertamenti che hanno portato all'uomo, che ha ammesso le colpe. Li aveva sotterrati a mezzo metro di profondità, in un terreno vicino a casa. Ha anche spiegato che aveva tentato di affogarli in un secchio pieno d'acqua. Non essendoci riuscito aveva pensato di seppellirli. Un amico dell' impiegato ha raccontato ai carabinieri di essere stato a casa di questi, per un saluto. Mentre i due parlavano, hanno sentito i miagolii da sottoterra. Quando l'altro gli ha spiegato quello che aveva fatto, l'amico l'avrebbe invitato a dissotterrare gli animali per salvarli, ma quando lo hanno fatto era troppo tardi.

 
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LA SENTENZA (ANNUNCIATA) DI CASSAZIONE, ULTIMA ORA, DIRITTO, GIURISPRUDENZA, SESSO, EROTISMO, TELEFONATE HARD,

Post n°6684 pubblicato il 31 Agosto 2012 da psicologiaforense

"Non impegnando zone corporali erogene, le prestazioni vocalì, effettuate sia pure al fine di eccitare sessualmente l’interlocutore, non possono equivalere a prestazioni sessuali". In questo modo, la Terza sezione penale (sentenza 33546) ha annullato parte della condanna inflitta ad un 35enne milanese, Ivan N., accusato di avere favorito, sfruttato o comunque agevolato la  prostituzione di Andrea R., invitandola a fare telefonate erotiche a pagamento a Marco F., dando direttive  su tutta l’attività da svolgere.

LINEE CALDE. IL VERDETTO DELLA CASSAZIONE  SUL MONDO DELL'EROTISMO AL TELEFONO: NON È PROSTITUZIONE

 

A stabilirlo è la sentenza 33564 della  Suprema Corte, che  afferma come "chiacchierate hard"  non equivalgano ad esercitare la prostituzione. La Cassazione ha emanato il suo giudizio dopo essere stata chiamata a valutare un’insolito triangolo hard milanese sul filo del telefono. E ha parzialmente annullato la condanna subita nei precedenti gradi di giudizio da parte di Ivan N., 35enne del capoluogo lombardo, che era stato ritenuto responsabile di aver indotto a prostituirsi una ragazza di nome Andrea. Questa, sotto compenso, eseguiva infatti delle chiamate “vietate ai minori” verso tale Marco F. Oltretutto, era stato spiegato, Ivan indicava ad Andrea quali affermazioni usare e in che modo comportarsi con il suo interlocutore , al fine di provocare in esso eccitazione.

 
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STORIA VERA, VERME, FATTI FURBO, GUAGLIO', MELA, FURBIZIE, SCALTREZZE, SOTTERFUGI, INTRIGHI, MANOVRE

Post n°6681 pubblicato il 30 Agosto 2012 da psicologiaforense

QUESTA SERA MI OCCUPO DI PICCINI DI 4 ANNI, LETTERATURA PER L'INFANZIA

LA STORIA VERA DEL VERME MELA

Qual è l'animale più furbo sulla faccia della Terra? Il verme mela blu! Abita tranquillo in una mela rossa, ma un giorno la sua casa-mela si è staccata dal ramo ed è cominciata una grande avventura! L'astuzia del piccolo verme e l'arroganza del piccione "cacatore" rendono la storia divertente, e portano l'attenzione del bambino a focalizzarsi sull'intelligenza delle piccole cose. Un libro ironico, adatto al primo approccio al senso dell'umorismo. Un libro da leggere e da farsi leggere, un libro frizzante come le bollicine, pensato per un primo approccio alla lettura. Età di lettura: da 4 anni.

 

LA STORIA VERA DEL VERME MELA

Un Libro di  LUCA COGNOLATO GLORIA FRANCELLA , edito da  GIUNTI KIDS, 2008

 
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LA NOTIZIA CURIOSA DEL GIORNO, BIMBO TROVA" SASSO" IN SPIAGGIA, VALE 60.000 EURO, CHARLIE NAYSMITH, VOMITO DI BALENA

Post n°6680 pubblicato il 30 Agosto 2012 da psicologiaforense

Le spiagge, si sa, sono piene di tesori. Dalle conchiglie rare ai portafogli smarriti dai turisti, ogni passeggiata sul bagnasciuga può fruttare un'interessante scoperta. E chi di noi non ha sognato almeno una volta di imbattersi, passeggiando sulla sabbia, in tesori semisepolti, casse di preziosi e monete d'oro che aspettavano solamente di essere riscoperte dopo centinaia di anni? Charlie Naysmith, 8 anni, ha trovato il suo piccolo tesoro: una "roccia" da 60.000 euro

UN BAMBINO RACCOGLIE UNA STRANA PIETRA SULLA SPIAGGIA, MA IN REALTA'  È DEL  VOMITO DI BALENA

A tutti  quel blocco di colore giallastro nella sabbia  sembrava  un banale pezzo di roccia. Così i bagnanti che nelle ultime settimane hanno affollato le spiagge del Dorset, in Gran Bretagna, sono passati accanto all’oggetto senza prestargli alcuna attenzione. Charlie Naysmith, un ragazzino di otto anni, invece, colleziona rocce e le studia. La sua sete di sapere è stata premiata: aveva appena trovato del raro vomito di capodoglio (Physeter macrocephalus) che  era diventato, con il tempo,  ambra grigia del valore di circa  60.000 euro.

 NOTA INTEGRATIVA: L'ambra grigia è una sostanza odorosissima, una delle più pregiate fragranze di derivazione animale, prodotta dall'apparato digerente del capodoglio (Physeter macrocephalus). Se lasciata al sole si secca, diventa grigia e assume un delizioso profumo di tabacco e una consistenza simile alla cera. La proprietà più significativa dell'ambra grigia è quella di fissare gli odori, ragion per cui questa sostanza viene impiegata come ingrediente di base dei profumi. Chiusa da anni la caccia al capodoglio, l'ambra grigia si ricava solo da animali spiaggiati o da blocchi ritrovati sulle coste degli oceani. La rarità del prodotto naturale e l'aumento della richiesta di questa classe di odoranti da parte dell'industria cosmetica la rende preziosa.  

 
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SERGEI OVCHINNIKOV, CONGEDARSI DAL MONDO, SUICIDIO, SCHIACCIATO DALLA VERGOGNA, VOLLEY FEMMINILE, OLIMPIADI,

Post n°6679 pubblicato il 30 Agosto 2012 da psicologiaforense

TRAGEDIA NEL VOLLEY. SERGEI OVCHINNIKOV, 43 ANNI, SI  È IMPICCATO NELLA SUA STANZA D'ALBERGO IN CROAZIA, DOVE SI TROVAVA CON LA SUA SQUADRA, LA DINAMO MOSCA PER LA VERGOGNA E LA DELUSIONE DOPO LA SCONFITTA ALLE OLIMPIADI DI LONDRA




RUSSIA, SUICIDA IL C.T. DELLA
NAZIONALE FEMMINILE DI VOLLEY

Morire per la mortificazione e il disonore. Il CT della nazionale russa femminile di pallavolo non  ha retto alla tremenda delusione vissuta alle Olimpiadi di Londra per l’incredibile eliminazione ai quarti di finale della sua squadra, data tra le favorite, e sconfitta dal Brasile dopo aver sciupato ben sei match point. Una fine tremenda quella  di Ovcinnikov trovato impiccato nella sua stanza d'albergo a Porec, in Istria, dove si trovava per un periodo di allenamento con la sua squadra di club che allenava attualmente, la Dinamo Mosca. I  suoi collaboratori  riferiscono che il Tecnico si attribuiva ogni responsabilità  per la pessima  prestazione della nazionale di pallavolo Russa alle Olimpiadi di Londra. Nazionale che nel 2006 e nel 2010 vinse il titolo di campione del mondo e alla cui guida era dal novembre del 2011. Allo stesso modo la pensa  anche  il suo predecessore Vladimir Kuzyutkin, che lo ha definito un allenatore fantastico e ha colto questa drammatica occasione  per invitatare i media a non criticare eccessivamente gli allenatori quando perdono per evitare tragedie del genere.

NOTA INTEGRATIVA.  Questo suicidio  si  va ad aggiungere ai già tanti casi che hanno funestato il mondo dello sport. Morti causate anche da tremendi 'scivoloni' nella vita o da invincibili depressioni: a partire dal recente  suicidio di GARY SPEED, ct della nazionale di calcio del Galles impiccatosi come OVCINNIKOV. E come non ricordare l'impressionante fine del portiere dell'Hannover e della nazionale di calcio tedesca, ROBERT ENKE, gettatosi sotto un treno a 32 anni.  La “colpa” di JUSTIN FASHANU era quello di aver osato confessare di essere gay. Il calciatore inglese venne trovato morto il 3 maggio '98 in un'autorimessa  a Londra. Nel 2003 era stato un mix di depressione e dissapori con la moglie a scatenante il gesto di SERGIO SCHULMEISTER, 25 anni, (portiere come Enke) dell'Huracan, prima divisione argentina, che si era impiccato con una cinta nella cucina del suo appartamento. Suicida morì anche AGOSTINO DI BARTOLOMEI: la mattina del 30 maggio 1994 a San Marco (frazione di Castellabate), dove viveva, sparandosi nel petto con la sua pistola.

 
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TEST DI AMMISSIONE UNIVERSITÀ, SESSO, IL CORPO COME MERCE DI SCAMBIO PER UNA 'SPINTARELLA', IL "SOGNO" DEGLI STUDENTI

Post n°6678 pubblicato il 29 Agosto 2012 da psicologiaforense

MANCANO POCHI GIORNI ALL’INIZIO DEI TEST DI AMMISSIONE ALL’UNIVERSITÀ, E IN TUTTA ITALIA MIGLIAIA DI RAGAZZI SI PREPARANO A AFFRONTARE LE PROVE CONSULTANDO TESTI APPOSITI E NAVIGANDO IN RETE IN CERCA DI SITI CONTENENTI ESERCITAZIONI E APPROFONDIMENTI.

 

IL SONDAGGIO SUGLI STUDENTI: SESSO IN CAMBIO DI FAVORI? MAGARI SI POTESSE! 

Quasi la metà degli studenti sarebbe felicissima di fare sesso con i professori in cambio di una raccomandazione. Ma non solo. Il 49% degli universitari andrebbe a letto con chiunque possa aiutarli nella carriera universitaria perchè convinto che oggi, per accedere alle facoltà in cui è previsto il numero chiuso sia assolutamente necessario essere raccomandati. In base ad un'inchiesta realizzata da Universinet.it, il social network dell'informazione universitaria, che ha interpellato i ragazzi alle prese con i test di ammissione all'università, è emerso anche che solo un misero 18%, in crescita però del 5% rispetto all'anno scorso, crede che la cosa migliore sia studiare. Mentre coloro che restano convinti di come la raccomandazione sia necessaria per accedere all'università sono addirittura il 78%, la stragrande maggioranza. Di cui buona parte non disdegnerebbe di usare il proprio corpo come merce di scambio per una 'spintarella'.

 
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QUI PADOVA, MALTRATTA LA MOGLIE PER DIECI ANNI, «MA C'È UN CONTRATTO DI SCHIAVITÙ», SESSO SADOMASO

Post n°6677 pubblicato il 29 Agosto 2012 da psicologiaforense

 Singolare vicenda processuale qui a Padova. La donna è una commessa di 31 anni, l'uomo un gestore di locali pubblici di 41. Prima del matrimonio le aveva fatto firmare un contratto in cui si dichiarava sua «schiava». In questo modo regolavano un gioco erotico . La storia anticipa quella del libro-cult dell'estate: "Cinquanta sfumature di grigio" che vede protagonisti il "Dominatore" e la "Sottomessa".


LEI DENUNCIA L'EX MARITO PER STALKING E LUI ESIBISCE IL «CONTRATTO DI SCHIAVITÙ»


Come in "Cinquanta sfumature di grigio", ma otto anni prima. Nel romanzo-cult dell'estate 2012, il "Dominatore" e la "Sottomessa" sottoscrivono un contratto sadomaso con punizioni, regole e limiti. Nel 2004, una coppia di Padova aveva fatto la stessa identica cosa. Solo che, su quel contratto in dieci punti, ci aveva costruito un matrimonio. Ma si sa, gli anni passano, la passione si affievolisce ed ecco che lei denuncia lui per stalking e la coppia sadomaso finisce dal giudice. Lui oggi ha 42 anni, lei 32. Lui "padrone", lei "schiava".Lui è un lavoratore saltuario e gestisce anche un locale, lei fa la commessa. A unirli è la passione per il gioco erotico estremo. Una passione che nel marzo 2004 (un anno dopo essersi conosciuti) li spinge a firmare un contratto: «Io (c’è il nome della ragazza) in seguito nominata schiava, dichiaro di mia spontanea volontà, di acconsentire ad offrire corpo, mente e tutta me stessa, in schiavitù consensuale a (c’è il nome di lui), in seguito nominato padrone», comincia così il «contratto di schiavitù». Che poi all'articolo 1 recita: «La schiava accetta di obbedire al meglio delle sue possibilità, di concedere se stessa a soddisfare ed esaudire i desideri del suo padrone. La schiava rinuncia al suo diritto di godimento, piacere, eccetto quello concesso dal proprio padrone». E via di seguito... Durante le pratiche estreme, a lei la possibilità di ricorrere ad una parola in codice o tre colpi con la mano per avvertire il marito-padrone che qualcosa non stava andando nel verso giusto. Scritto nel contratto. E di seguito tanti altri particolari, anche minimi per definire ogni forma di quella schiavitù concessa e riconosciuta con contratto. Passano due anni e i due si sposano, poi hanno un figlio. Finchè, nell' estate 2011  lei, la «schiava», si è ribellata e ha rotto il matrimonio con il suo uomo, già noto alle forze dell’ordine per un precedente datato 2001 per violenza sessuale di tipo sadomaso. Denunciandolo stavolta nel settembre 2011 per maltrattamenti in famiglia, e rimpinguando la denuncia qualche mese dopo con lo stalking. Il caso è finito sul tavolo del pm Sergio Dini che ha indagato l’uomo per maltrattamenti e stalking.

 
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IL CASO, MICHELLE OBAMA, SENO NUDO, RITRATTO, SCHIAVA NERA, FIRST LADY, INFURIANO LE POLEMICHE, FOTO

Post n°6676 pubblicato il 29 Agosto 2012 da psicologiaforense

MICHELLE OBAMA  RITRATTA COME UNA SCHIAVA NERA A SENO NUDO

LA FIRST LADY È STATA RITRATTA COSÌ SULLA COVER DEL SETTIMANALE SPAGNOLO "FUERA DE SERIE": SCOPPIA SUBITO LA POLEMICA
 

L'immagine di Karine Percheron-Daniels è  realizzata con Photoshop. La testa di Michelle Obama è stata sostituita a quella di una schiava di colore ritratta dall'artista francese Marie-Guillemine Benoist nel suo quadro dell'800, Portrait D'Une Négresse. Titolo della copertina: Nipote di una schiava, signora d'America. Negli USA il fotomontaggio è stato molto criticato e accusato di razzismo. E non è la prima volta che la coppia presidenziale finisce nel mirino degli artisti del foto ritocco. Già nel 2008, infatti, il New Yorker aveva ritratto i due come una coppia di terroristi nello Studio Ovale. Poi il New York Post ritrasse Barack Obama come una scimmia. Oggi ovviamente infuriano le polemiche. Si parla apertamente di razzismo  anche se  il dipinto utilizzato   all'epoca incoraggiava la promozione di eguali diritti per uomini e donne di qualsiasi colore.

 
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LA VIGNETTA DEL GIORNO

Post n°6675 pubblicato il 29 Agosto 2012 da psicologiaforense

 
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RIFLESSIONE DELLA SERA, PERCHE' I BLOGGER SE NE VANNO, PERCHE' LA MAGGIOR PARTE DEI BLOG E' "DORMIENTE", BLOGGER KILLER SERIALI

Post n°6674 pubblicato il 28 Agosto 2012 da psicologiaforense

NON CADERE NELL'UMILIAZIONE! ANCHE SE DOPO IL RAGGIRO DELLE CLASSIFICHE  CI SI SENTE RIDICOLI

 

CON QUEI POST  UN PO’ COSÌ E QUEI COMMENTI…

LE CINQUE FERITE IN WEB: INGIUSTIZIA, UMILIAZIONE, TRADIMENTO, INGANNO, TRIONFO DEI FURBASTRI 

 

 

 

 

DI  mortificazione  si può anche morire (in web), quando si è vittime di truffe. Ultimo caso quello dei blogger  che hanno lasciato il portale di appartenenza  dopo essere stati raggirati da  blogger truffaldini. E' stata, forse, la fine di un'illusione, ipotizzo io.  Perché, in questi casi scatta un meccanismo di grande umiliazione. Ci si sente traditi, come si sentono tutte le persone che vengono raggirate ed è  proprio in questo che sta l'umiliazione profonda, nell'essere ingannati. Vergogna e umiliazione sono sentimenti terribili. L'essere beffati comporta anche un pesante senso del ridicolo. Questo ha provocato una perdita grandissima di autostima per persone che, invece, sulla stima di sè, sul proprio valore, sulla propria correttezza, sulla capacità di valutare persone e circostanze, avevano fondato l'esistenza.

 
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CURIOSITA', SPEEDY GONZALES ,"IL TOPO PIÙ VELOCE DEL MESSICO",OGGI HA 60 ANNI,"ARRIBA, ARRIBA" , GATTO SILVESTRO,

Post n°6673 pubblicato il 28 Agosto 2012 da psicologiaforense

IL CELEBRE TOPO PIÙ  VELOCE DEL MESSICO VEDEVA LA LUCE IL 28 AGOSTO DEL 1953 NEGLI STUDI DELLA WARNER BROS SPEEDY GONZALES.  SESSANT’ ANNI CORRENDO. NACQUE COME CARTOON, MA DIVENNE ANCHE CANZONE E…  MODO DI DIRE

"ANDALE, ANDALE. ARRIBA, ARRIBA”

Il 28 agosto di sessant' anni fa, nella stanza dei bottoni della Warner Bros, quelli che ancora non si chiamavano creativi e uomini marketing, si guardano perplessi dopo la proiezione in anteprima di “Cat tails for two”, un cortometraggio d' animazione con uno strano, nuovo personaggio. “È un topo mormorano . Come si può dar battaglia alla Disney con un altro topo. Così poco americano, poi”. “L' America ha voglia di ridere dice Robert McKimson, l' autore del film e questo brutto topo è un tipo molto divertente”. È l' atto di nascita di uno dei personaggi più noti nell' universo dei cartoon, uno dei pochi a sopravvivere a se stesso, entrando nel linguaggio comune e persino nel mondo della musica leggera, protagonista di un twist che farà il giro del mondo. “Il mio nome è Speedy Gonzales dirà il topo, viaggiatore clandestino su una sgangherata nave clandestina e sono il topo più veloce del Messico”. A scoprirlo sono naturalmente due gatti senza cervello, ispirati dirà anni dopo McKimson ai protagonisti di un “nuovo” romanzo di Steinbeck: Uomini e Topi. Speedy Gonzales, nell' agosto del 1953, non sa ancora che il suo nome diventerà l' etichetta con cui, per i successivi  sessant' anni, giornalisti e commentatori televisivi battezzeranno decine di atleti, calciatori, giocatori di baseball e ogni altro genere di uomo che farà la propria fortuna con la rapidità delle proprie gambe. Il suo aspetto è leggermente diverso da quello che ci è diventato familiare: più scuro, più smilzo, senza il sombrero e con un paio di stortissimi denti d' oro “Volevo farne la caricatura di uno dei classici messicani da strada”, commenta McKimson, rallegrandosi che i tempi del “politically correct” fossero ancora al di là da venire. Dopo il debutto, nel quale fece impazzire i due poveri gatti, SPEEDY rimase in sonno per un paio di anni. Nel 1955, ridisegnato da Freleng (il padre di Gatto Silvestro) nel più simpatico aspetto di oggi, il topo più veloce del Messico torna alla ribalta in un cortometraggio che porta il suo nome. È il primo capitolo della decennale saga contro Silvestro, che nella storia della Warner Bros alternerà le sedute di caccia al canarino Tweety con le batoste messicane contro Gonzales. Speedy non è più un povero messicano, ma uno scaltro personaggio che guida una banda di topi alla conquista di una fabbrica di formaggio. Pieno di spirito e di carisma, sempre pronto a correre e a far esplodere i nemici con la dinamite, “Speedy Gonzales” vincerà l' Oscar per il miglior film di animazione nel 1955. È l' inizio di un successo che durerà per una ventina d' anni, in una lunga saga in cui il topo più veloce del mondo alternerà la guerra con Silvestro agli scontri con il papero Duffy in una serie quasi infinita di cortometraggi per il cinema e la televisione. Poi, quasi improvviso, l' oblio.

 
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LA VIGNETTA DELLA SERA, RIFORMA DELLA SANITA',

Post n°6672 pubblicato il 28 Agosto 2012 da psicologiaforense

 
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IL CASO DEL GIORNO, IL BAMBINO CHE SUSSURRAVA ALLE MARMOTTE, FOTOGALLERY

Post n°6671 pubblicato il 28 Agosto 2012 da psicologiaforense

IL SEGRETO DEL PICCOLO MATTEO,
IL BIMBO CHE NON FA PAURA ALLE MARMOTTE

E’ Danilo Mainardi a raccontare la storia  del piccolo Matteo Walch. Un bimbo minuto   alto come un soldo di cacio. La marmotta che per prima se lo trovò di fronte, quando con tutta la famiglia era in vacanza a Grosslockner, nelle Alpi austriache, penso l'abbia guardato soprattutto con curiosità, forse con un po' d'interesse ma certo non con paura. I grandi e tondi occhi del roditore persi negli infantili occhi umani di Matteo. E un po' infantili erano anche quelli della marmotta (che pure era una signora di una certa età) perché loro, tutte le marmotte, sono fatte così, e, almeno ai nostri occhi, un po' bambocce lo rimangono sempre, come i koala e i panda e, a modo loro, pure i pinguini.  Fatto sta che Matteo allora cominciò quell'avventura che ora possiamo anche considerare una lezione per tutti noi. Una lezione innanzitutto perché, invece di rimanere con gli altri bambini nel recinto del parco giochi, aveva preferito correre libero nella natura e starsene là ad osservare le marmotte. Una lezione inoltre perché, oggi che ha otto anni, ci insegna come tutti noi dovremmo comportarci con gli animali selvatici. La storia di Matteo, tutto sommato, è insieme semplice e straordinaria. La semplicità sta nel come s'è andata sviluppando: da quando aveva quattro anni ogni estate Matteo ha infatti trascorso due settimane giornalmente immerso nella colonia di marmotte, ed è bastato questo breve periodo, ripetuto però un anno dopo l'altro, per far prima nascere e poi consolidare tra l'umano e i non umani un'amicizia caratterizzata dalla reciprocità ma anche dalla consapevolezza della diversità esistente tra le loro due specie.  La lezione che il bambino Matteo col suo esempio sta infatti dando è che a creare un legame forte tra un animale e un essere umano non c'è solo l'imprinting, legame che fa dell'animale (in questo caso penso soprattutto al cane) e del padrone quasi un tutt'uno, un'unica famiglia. Un legame che comunque ci dà una sensazione di parentela. Nel caso di Matteo e delle marmotte il rapporto è diverso, è la cosiddetta «socializzazione secondaria». Avviene al di là del periodo precoce dell'imprinting e semplicemente annulla la paura e crea fiducia e simpatia, ma la marmotta resta marmotta e l'uomo resta uomo. C'è però, in questa socializzazione secondaria, il miracolo della convivenza pacifica, del riconoscersi anno dopo anno e dell'essere felici a ogni nuovo ritrovarsi.  

 
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attualità, cronaca, Belluno, Ponte nelle Alpi, cartone latte, topo morto, cooperativa Alleghe, topo nel latte, uomini e topi

Post n°6670 pubblicato il 28 Agosto 2012 da psicologiaforense

Trova un topo morto nel cartone del latte. Brutta scoperta per una donna di Ponte nelle Alpi, il ratto
era all’interno della confezione in stato di putrefazione.
 «E neppure una minima scusa dalla ditta».

UOMINI E TOPI

Apre il cartone del latte e trova dentro un topo morto. È questa la macabra scoperta di una donna veneta che, fatta la spesa in un supermercato, ha visto il piacere del caffè macchiato trasformarsi in una scena raccapricciante. «Indescrivibile l'odore emanato dalla carcassa del roditore» assicura la donna rimasta subito vittima di una forte nausea. L'animale in stato di decomposizione «ma ancora intero» pare sia stato inscatolato, infatti, insieme al prodotto caseario, andato precocemente a male a causa della contaminazione. La donna. «Non usciva che una minima quantità di latte - racconta la malcapitata cliente - così ho allargato l'apertura fino a dover tagliare di netto la parte superiore del cartone». È ancora forte il ricordo del profondo disgusto provato che si interrompe. «Al malessere si aggiunge però ora anche il dispiacere se non la rabbia per il seguito» aggiunge la testimone. Nonostante la tempestiva segnalazione alla Cooperativa di San Vito, che gestisce anche l'esercizio di Alleghe, infatti, che prontamente ha allertato la latteria produttrice, solo nel tardo pomeriggio di la donna è stata contattata per chiedere l'invio di materiale fotografico che documenti l'incidente avvenuto probabilmente nell'ultima fase di inscatolamento del latte prodotto in Alto Adige. «Oltre il danno anche la beffa - sbotta la vittima - visto che anziché le scuse del caso ho ottenuto solo una richiesta di ufficio per dimostrare ancora quanto è invece (spero ancora per poco) conservato, mio malgrado, in frigo». «Nessuna lamentela per il negozio che si è dimostrato pronto e attento come di consuetudine, ma dalla direzione della centrale del latte un po’ più di efficienza e cortesia me la sarei aspettata», commenta a denti stretti la donna. «Non resta che segnalare il caso ai Nas, confidando che almeno loro siano più celeri e attenti della rete che gestisce la fornitura».

 
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