Creato da: psicologiaforense il 14/01/2006
finchè vita non vi separi
 

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umorismo e satira

 

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Messaggi di Maggio 2013

 

ATTUALITA', LA NOTIZIA CURIOSA DEL GIORNO, SESSO IN CAMBIO DI UN TETTO, PAGAMENTI IN NATURA, CONTRO IL CARO VITA...

Post n°7451 pubblicato il 31 Maggio 2013 da psicologiaforense

In Francia è boom di riparazioni domestiche in cambio di sesso. E' allarme prostituzione, artigiani,  tecnici, cuochi per eventi, parrucchieri, liberi professionisti, docenti, ecc...  propongono delle prestazioni professionali in cambio di sesso. La tendenza, che ha una frequenza crescente, si è sviluppata in Francia, dove sono sempre di più gli annunci che prevedono un pagamento in natura per svariati servizi....

 

"NULLA E' DOVUTO... SOLO QUALCHE COCCOLA"

Il caro vita non risparmia nessuno. Negli ultimi tempi si è parlato parecchio di studentesse disposte a concedere favori sessuali in cambio di utilità... . Ora si registra un duplice fenomeno dilagante . Da un lato c'è chi è disposto a affittare una stanza o un mini appartamenteo in cambio di pagamenti in natura: sesso in cambio di un tetto, insomma. Dall'altro ci sono professori, imbianchini, artigiani, dentisti, meccanici, idraulici, falegnami, ecc... che mettono in vendita le loro prestazioni con annunci tipo: "Piccole riparazioni in cambio di coccole". Il comportamento, dal punto di vista penale, non è perseguibile anche se il suo dilagare a macchia d’olio preoccupa sempre di più le associazioni per la lotta alla prostituzione. Le cifre parlano chiaro. Secondo un recente studio condotto dal sindacato studentesco francese «SUD-Etudiant» sono circa 40.000 le ragazze transalpine che per pagarsi gli studi si prostituiscono. La stragrande maggioranza usa internet per trovare i clienti. Basta navigare un po' in rete e si scoprirà quanti avvisi di massaggiatrici e accompagnatrici ci sono. Sempre in internet nei siti come Missive, Kijiji, Vivastreet, il giornale gratuito Paris Panama, ecc.... vengono pubblicati gli annunci degli artigiani e dei professionisti che vogliono il "pagamento in natura", Annunci, che come ha sottolineato il quotidiano francese Liberation,  stanno facendo registrare un vero e proprio boom. All’origine di questi scambi c’è sicuramente la precarietà . Ma anche la tendenza a banalizzare il sesso, a considerare il corpo come un capitale da sfruttare.

 
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L'OPINIONE, ANSIA, INSICUREZZA, PAURA DI VIVERE, FOBIE, PANICO, FARMACOTERAPIE, PSICOTERAPIE, PAURA DELLA PAURA,

Post n°7450 pubblicato il 31 Maggio 2013 da psicologiaforense

Tachicardia, vertigini, senso di instabilità, angoscia giorno e notte, ipocondria ossessioni, panico... quante sfaccettature possiede l'ansia......

ANSIA, UNA SFIDA CHE SI PUO' VINCERE

L'ansia patologica comporta  turbamenti psichici quali disturbi dell'attenzione, della concentrazione, della memoria, del giudizio, della previsione e programmazione della propia attività, disturbi emotivi quali irritabilità, modificazioni dell'umore, diminuzione degli interessi, infine ripercussioni organiche quali disturbi cardiocircolatori, gastroenterici, ginecologici, endocrini, del ricambio, vertigini, cefalea ecc. Sintomi significativi di ansietà sono presenti in almeno il 39% dei pazienti che si rivolgono a un medico. Numerosi sono gli eventi che possono condurre all'ansietà. Anzitutto le fobie, caratterizzate da paura o addirittura panico (crisi acute di angoscia) per situazioni in realtà consuete (fobie riguardanti l'aereo, animali, sangue) oppure la claustrofobia - paura dei luoghi dai quali non si può uscire facilmente, spesso associata al panico, quando ci si trovi tra la folla nei grandi magazzini o su mezzi di trasporto. Tipiche sono anche le ossessioni quali ripetere senza fine certi controlli (''ho chiuso la porta di casa?''), non toccare oggetti, lavarsi continuamente le mani. Il soggetto si rende conto delle assurdità, ma se tenta di resistere a questi pensieri o rituali insorge la crisi ansiosa. Inoltre abbiamo ansietà patologiche causate dal continuo timore di disgrazie e malattie, o da difficoltà finanziarie e professionali. E ancora la sindrome dello stress post-traumatico, insorgente dopo un trauma acuto (aggressioni, violenza sessuale, attentati) e manifestantesi con una tensione duratura, comportamenti fobici e reviviscenze dell'accaduto (sogni notturni, flash-back durante il giorno). L'ansietà è molto frequente nei bambini e adolescenti ma è qualcosa di normale, non causa sofferenze, anzi favorisce l'adattamento alle situazioni che possono costituire un pericolo: la paura del buio, degli animali, dei fantasmi, dei mostri, scompare verso i dieci anni. L'angoscia della separazione dalla madre appare verso il 6—mese nella maggior parte dei bambini e si mantiene fino ai 2 anni. Tutto questo, ripetiamo, è normale, ma può esserci un'ansietà morbosa con conseguenze sul comportamento: timidezza eccessiva, mutismo fuori dalla famiglia, rifiuto di andare a scuola, difficoltà ad addormentarsi e a dormire solo, e inoltre cefalee, vomito, dolori di stomaco, lentezza nel lavarsi, vestirsi, mangiare, fare i compiti. La diagnosi dei disturbi ansiosi oggi si basa su procedimenti rigorosi. Quanto alla cura dell'ansietà patologica, oggi abbiamo numerosi farmaci ansiolitici efficaci e rapidamente attivi, fra i quali particolarmente note le benzodiazepine, ma è indispensabile associare  una psicoterapia.

 
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IL PENSIERO DELLA NOTTE, BAMBINI TRADITI

Post n°7449 pubblicato il 31 Maggio 2013 da psicologiaforense

RIFLESSIONE BREVISSIMA

L'INFANZIA NEGATA

Il fatto di prendersela con dei bimbi, di esporli a violenze, abusi e/o in qualsiasi modo privarli della loro infanzia in realtà è l'unico crimine, l'unica azione che non si può perdonare... A parte, forse, il fatto, frequentissimo, di accusare, senza fondamento, qualcun altro proprio di questo.

 
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L'OPINIONE, QUANDO IGNORARE E' FELICITA', VOLER SAPERE E' FOLLIA, VITA, COMPORTAMENTI, PSICOLOGIA, ESSERE, AMARE, AVERE,

Post n°7448 pubblicato il 30 Maggio 2013 da psicologiaforense

Come possiamo rendere migliore la nostra vita applicando le conoscenze psicologiche e spirituali di cui disponiamo nel nostro procedere quotidiano? Come possiamo vivere nella luce, nella consapevolezza e accedere al nostro vero Sé? Come possiamo ascoltare la voce del cuore che ci guarisce, finalmente liberati dalle pastoie dell'Ego? Come possiamo imparare a meditare e contemplare, a vivere nell'autenticità e nella congruenza per incontrarci nella possibilità di esprimerci e parlarci? 

 

CONSAPEVOLEZZA ANIMA DELLA FELICITA'

Tutti aspiriamo alla felicità, ma ogni vita contiene in sé gioia e dolore, luce e tenebre. Ci può capitare di perdere il lavoro, di divorziare, di ammalarci, e allora ci inabissiamo in un periodo oscuro mettendo in discussione tutto ciò che siamo. La maggior parte di noi a questo punto cerca freneticamente qualche via per uscire dallo sconforto, e magari ricorre a futili divertimenti o all'alcol. Al contrario, bisogna  essere fermamente certi che nulla di tutto ciò che vediamo esiste in modo concreto, oggettivo, salvo che come manifestazione della naturale attività creativa della nostra consapevolezza! Una volta compreso questo, allora paura e  panico esistenziale saranno immediatamente abbandonati. Non  è per nulla semplice, ci mancherebbe. Ma è un buon modo per considerarci padroni del nostro destino, e insieme abituarci alle perdita, ai distacchi, alle separazioni... che la vita ci impone e che ci fanno crescere  assumendo nuova comprensione di noi stessi e del rapporto tra noi, gli altri e la realtà esterna. Perchè la consapevolezza  è l'anima della felicità.

 
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LA RIFLESSIONE DELLA SERA , CIBI TRANSGENICI, COME NATURA CREA...

Post n°7447 pubblicato il 30 Maggio 2013 da psicologiaforense

Negli ultimi anni, anche in Italia, abbiamo assistito ad un appassionante dibattito scientifico e politico sul tema delle biotecnologie che ha contrapposto favorevoli e contrari......

QUANDO L'UOMO SI CREDE DIO

Perchè mettono paura i cibi transgenici, prodotti da manipolazioni genetiche? A Bruxelles un gruppo di ministri dell'Ambiente  si sono opposti a che venisse autorizzata l'introduzione sui mercati di nuove altre  specie di alimenti transgenici. Per prudenza, naturalmente: per controllare e valutare meglio i rischi possibili, per aspettare regole più serie e più certe sulla completezza delle etichette delle confezioni in vendita, per concedersi una sospensione durante la quale riflettere meglio. Certo l'opposizione non nasce dal desiderio di poter avere soltanto cibi naturali, genuini: si sa benissimo che quanto mangiamo è originato da manipolazioni, innesti, incroci, metodi di conservazione, immissioni chimiche, alterazioni; agli spaventi anche troppo noti per il pesce al mercurio, il vino al metanolo o la carne di "mucca pazza" si sono appena aggiunti i timori per polli, uova, gelati, dolci alla diossina, per la Coca-Cola inquinata e, da ultimo, proprio in questi giorni per i frutti di bosco inquinati dal virus dell'epatite A. Da un pezzo la voracità del capitalismo più selvaggio e irresponsabile ha compiuto e compie il proprio lurido lavoro. Eppure, oltre alla cautela e alla volontà di limitare per quanto è possibile i danni, nell'ostilità ai cibi transgenici dev'esserci qualcosa d'altro, di più profondo: la stessa resistenza che tanti provano di fronte alle manipolazioni genetiche di animali o di esseri umani; la speranza disperata di poter bloccare quella che appare una violazione più violenta del solito di una Natura che è spesso soltanto un'immagine del passato; l'idea di poter fermare una cultura della mutazione che sarà magari quella trionfante nei prossimi decenni, che oggi può risultare ancora sconosciuta, estranea, pericolosa.....

 
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LA RIFLESSIONE, NON PARLO DI ELEZIONI, PARLO PERO' DI DISPREZZO, DI STORIA RECENTE, DI POLITICI,

Post n°7443 pubblicato il 28 Maggio 2013 da psicologiaforense

 IL GRANDE DISPREZZO

 

E' triste constatare che adesso il fatto di avere un pensiero politico possa venire considerato come una prigionia, una carcerazione, una detenzione, una privazione di libertà (come dicono i Grillini). Avere una convinzione politica è stato in passato motivo d'orgoglio, testimonianza d'impegno nella vita del Paese, segno di serietà e di passione civile: così come non avere alcuna convinzione era appunto sintomo di inerte qualunquismo o di futilità. L'insidioso grande disprezzo verso la politica e le sue istituzioni è cominciato tra la fine dei Sessanta e i Settanta nella contestazione giovanile dell'esistente, e non senza ragioni: per ragazzi che non fossero anime morte diventavano insopportabili i compromessi, le ipocrisie, le menzogne, le inettitudini, i modi da perdigiorno della politica. I comportamenti dei politici non migliorarono negli anni seguenti. Anzi. Unici momenti di sincerità furono quelli della paura: quando, per via del terrorismo, capi politici importanti e meno importanti scoprirono o riscoprirono il timore d'essere ammazzati, feriti, fatti prigionieri. Nella nuova cultura della sopravvivenza fisica, esercito e mezzi corazzati vennero impiegati in funzione d'ordine pubblico; la capitale si presentò spesso come una città in stato d'assedio (presidii armati difesero Camera, ministeri, sede del governo, Rai-tv, Senato, sedi dei partiti e dei sindacati, Palazzo di Giustizia, aeroporto e stazione ferroviaria); le case private della gente di potere apparvero munite come fortezze; gli agenti di polizia privata si moltiplicarono sino a superare il numero degli effettivi della polizia di Stato; il privilegio si capovolse in possibile premessa di morte o di sequestro. Altro che volantini spediti per posta prioritaria. Ma neppure l'esperienza dello spavento riuscì a cambiare comportamenti sempre più egocentrici e menefreghisti. Tangentopoli incoraggiò certezze o almeno sospetti d'una corruzione tra i politici talmente grave e diffusa da non poter quasi essere castigata... L'ingresso sulla scena politica di personaggi e movimenti che si facevano un punto d'onore di non appartenere alla tradizione dei partiti, che si proponevano in opposizione e in ostilità ai politici loro predecessori, hanno dato un bel contributo. Contestazione, terrorismo, Tangentopoli, antipolitica: e adesso siamo alla generalizzazione e genericità delle condanne contro la politica, all'idea diffusa che la politica sia sempre tutta sporca, renda schiavi e servi, impedisca l'autonomia di pensiero. Naturalmente si tratta di un'idea ignorante e ridicola: ma chissà quanto ci vorrà perchè venga cancellata... se mai accadrà.

 
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SI PUO' RAGIONARE SU DELITTI ORRENDI? FENOMENI CRIMINALI, COSTUME, SOCIETA', AMBIGUITA' DEI COMPORTAMENTI UMANI

Post n°7442 pubblicato il 28 Maggio 2013 da psicologiaforense

Serial killer, omicidi passionali, misteri irrisolti,  stragi, attentati, terrorismo nero e rosso: ripercorrendo queste dolorose vicende si ricava una controstoria del Belpaese attraverso una scia di sangue. Sullo sfondo di ogni delitto si muove infatti un'Italia che nasce, cresce e si trasforma, oscillando tra memoria e oblio, tra il delirio mediatico dei casi più famosi e le voci dimenticate delle vittime che sotto i riflettori non ci sono mai state, fantasmi la cui morte violenta esige di essere rievocata, ancora una volta. Ciò che emerge dalle strade, dai fossi, dagli obitori, è il ritratto corale di una società intera, il cui aspetto privato è messo a nudo da omicidi familiari, criminali seriali e follia domestica......

E SE SI RAGIONASSE SU DELITTI ORRENDI?

Non esistono abissi più insondabili delle tragedie famigliari, si sa: le reazioni collettive ad esse invece riguardano il costume sociale e tutti noi, su quelle è lecito ragionare. Ragionando, è difficile evitare alcuni interrogativi. Come mai verso la madre che uccise il figlio tossicomane mentre dormiva le reazioni furono della massima comprensione e indulgenza, mentre verso il ragazzo che ha ucciso i genitori sono state della massima durezza e condanna? La responsabilità dei genitori verso i figli non dovrebbe essere maggiore di quella dei figli verso i genitori, il delitto d' un adulto non dovrebbe essere considerato più grave di quello d' un ragazzo? Oppure il giudizio è generazionale, gerarchico? Oppure ammazzare un figlio drogato viene considerato più giustificabile che ammazzare una stimata coppia di coniugi? Ragionando, non sarebbe ovvio considerare squilibrate, se non folli, persone che commettono simili azioni ferine? Non è strano che invece a nessuno sia venuto in mente che la madre del "tossico" logorata dalla sua vita orribile fosse impazzita, non è strano che la semi infermità mentale riconosciuta dal tribunale all'adolescente assassino sia stata comunemente considerata soltanto un riuscito espediente degli avvocati? Ragionando, non è strana la disinvoltura pragmatica con cui i giornali e molta gente hanno accettato l' idea che il comportamento durante il processo del ragazzo, indifferente, freddo, senza turbamenti nè pentimenti, fosse stato adottato su consiglio degli avvocati, per rendere più credibile la semi infermità mentale? Nel caso sarebbe un' aggravante, una prova della capacità d' opportunismo cinico degli imputati: ma non parrebbe più logico ricordare che appartengono alla psicologia delle persone molto giovani la sfida, un piacere di essere contro e di sentirsi odiati dalla maggioranza, una superbia del non obbedire alle aspettative altrui? Ragionando, perchè definire il movente dell' assassino, avere più soldi per le belle automobili, i bei vestiti, la bella vita? Abietto e feroce è il delitto. Abietta e feroce è l' uccisione dei genitori Ma il desiderio della ricchezza e delle libertà, del potere, delle cose piacevoli che la ricchezza consente è un sentimento comune a quasi tutti gli adolescenti, è il mezzo più usato per tentar di raggiungere il fine della felicità, è la pulsione che muove la nostra società: allora?

 
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ERA PROPRIO UN ESORCISMO, IL VATICANO NEGA MA..., PARLA L'UOMO SALVATO DA PAPA FRANCESCO, HA CACCIATO I DEMONI

Post n°7441 pubblicato il 28 Maggio 2013 da psicologiaforense

Parla l'uomo salvato da Papa Francesco: "Era esorcismo, mi ha liberato dai demoni" In un'intervista rilasciata a El Mundo A. V. rivela come sia stato posseduto all'età di 14 anni e come il Pontefice gli abbia restituito la vita


FU ESORCISMO E PREGHIERA DI LIBERAZIONE

A confessarlo è proprio il posseduto A.V. come rivela al quotidiano spagnolo El Mundo, l'uomo su cui Papa Francesco ha imposto le mani e recitato la santa preghiera. Il gesto del pontefice ha fatto il giro del mondo. Questa la preghiera: "Io ti esorcizzo, spirito immondo! E tutti i nemici invasori, tutti gli spiriti, ogni legione, nel Nome di Nostro Signore Gesù Cristo: che tu sia sradicato ed espulso da questa creatura di Dio. Te lo ordina Colui che ti ha precipitato dall'alto dei cieli nelle profondità dell'inferno. Te lo ordina Colui che comanda il mare, il vento e le tempeste. Ascolta, perciò, e temi, Satana, nemico della fede, nemico del genere umano, portatore dì morte, predatore della vita, corruttore della giustizia, radice del male, coacervo di vizi, seduttore di uomini, traditore dei popoli, suscitatore di invidia, fonte di avarizia, causa di discordia, provocatore di tormenti".  
La storia - A., messicano di Michoacan, ha 43 anni e due figli. Una famiglia come tante altre se non fosse che, ogni tanto, l'uomo cade in preda dei demoni che albergano in lui. Lui stesso racconta la sua storia: quattro spiriti maligni si sono impossessati del suo corpo all'età di 14 anni e lì sono rimasti. A niente è servito l'aiuto di 12 preti esorcisti, compreso padre Gabriele Amorth, che hanno tentato a più riprese di liberarlo dagli spiriti maligni. Il verdetto era stato: A. soffre di un caso di possessione diabolica insanabile. Poi l'incontro, quello con il Santo Padre, di settimana scorsa: le mani sulla nuca, le parole quasi sibillate mentre l'uomo si abbandonava inerme sulla sua sedia a rotelle.
"Adesso sono salvo" - Adesso A. è tornato a camminare sulle sue gambe, sta bene e racconta come quella terribile possessione sia iniziata: "È stato nel 1999 ero su un autobus, di ritorno da Città del Messico. Ho sentito come una forza entrare nell’autobus. Non la vedevo, ma la percepivo. Si è avvicinata e si è fermata di fronte a me. A un tratto ho sentito come una pugnalata al petto, mi sentivo come se mi dovesse aprire le costole". Inizialmente A. credeva si trattasse di un attacco cardiaco ma la verità era ben diversa. Pian piano la sua salute è iniziata a peggiorare: cadeva improvvisamente in stato di trance e sentiva la pelle come bugata da mille aghi: "Mi dicevano che parlavo in altre lingue. Nessun medico riusciva a spiegarmi cosa mi succedeva. Ho fatto test, radiografie, analisi… Ma nessuno è mai riuscito a darmi una spiegazione".
La negazione - La liberazione è avvenuta di fronte alle telecamere di tutto il mondo e ha scatenato non poche polemiche. Il Vaticano ha però negato l'esorcismo dichiarando che si trattava semplicemente di una preghiera. A raccontare l'altra versione è stato inizialmente Padre Juan Rivas, sacerdote messicano che ha accompagnato A. in piazza San Pietro: "Il Papa ha salutato Angelo, lui gli ha baciato l’anello e in quel momento è caduto in trance. Gli ho detto che questa persona aveva bisogno della sua benedizione, che aveva subito più di dieci esorcismi. Allora lui gli ha posto le mani sulla testa e a quel punto abbiamo sentito un rumore terribile, come il ruggito di un leone. Tutti quelli che si trovavano lì lo hanno udito perfettamente. Anche il Papa lo aveva sentito, così come gli uomini della sua scorta e una ragazza che era poco distante da noi. A. ha annuito lentamente, dicendo che la preghiera del Papa era stata molto buona".

 
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NELLA MENTE DEL MOSTRO BAMBINO, IL RIFLESSO DEL LUPO, L'INNOCENZA FEROCE DEL KILLER, ALTRO SANGUE, FIGLIO MIO ASSASSINO

Post n°7440 pubblicato il 27 Maggio 2013 da psicologiaforense

Posso permettere a mio figlio di essere in tutto e per tutto come gli altri? Che cosa fare quando scambia il look per una "maschera" che lo mimetizza in mezzo agli altri? Come comportarsi quando i figli "credono" più al virtuale che al reale? E proprio vero che oggi bisogna lasciar liberi i figli di fare sesso, accettando il tabù culturale di restare in silenzio? Bisogna lasciarlo libero di esplorare e di sperimentare ......

 

GENITORI DEL SI'... GENITORI DEL NO


Molte vite distrutte in questa maledetta primavera. Quella di Fabiana, la ragazza di Corigliano Calabro colpita brutalmente a coltellate e, 2 ore dopo, arsa viva, a quindici anni, per vendetta e gelosia. Quella dell' adolescente, omicida implacabile, che le ha così atrocemente tolto la vita. E tante altre famiglie distrutte.... Che effetto fa - si domanda oggi la mia Amica Alessandra Graziottin- avere un figlio che uccide in modo così devastante? Ci sono denominatori comuni, in quest’aggressività violenta, armata e assassina contro le donne? E più in generale, nel crescendo di violenza fisica e di indifferenza morale che caratterizza molti comportamenti dei giovani? Il primo denominatore è la carenza educativa a controllare gli impulsi. Molti studi scientifici confermano che negli ultimi decenni la progressiva latitanza educativa, dei genitori prima, e poi della scuola, ha rallentato in modo evidente la capacità di controllare l’impulsività. Non è solo una questione "psicologica". C’è evidenza neurobiologica di un rallentamento della maturazione del lobo frontale che ha come compito principe proprio l’acquisizione di redini emotive e comportamentali molto salde per evitare che i pensieri omicidi – che tutti possiamo avere, in un momento di collera o rabbia - diventino azioni omicide crudeli e irrimediabili. Perché c’è questo rallentamento? Perché non sappiamo più dare le regole di comportamento ai nostri bambini, fin da piccolissimi. Perché non riusciamo a dire dei "no" motivati, fermi, autorevoli. E non negoziabili con i capricci o le urla. Ogni "no" che il bambino accetta, rispetta e interiorizza, "allena" all’autocontrolllo non solo dal punto di vista psicologico: crea le basi neurobiologiche perché il controllo sia efficace. Invece ci siamo dimenticati quello che ci insegnavano da piccoli: "L’erba voglio non esiste nemmeno nel giardino del re". Sedotti dalla cultura del piacere, vogliamo dimenticare che esistono i doveri e pensiamo che i nostri figli possano vivere felici in quest’anarchia emozionale. Ci illudiamo che bambini e adolescenti cresciuti nel limbo di una capricciosità umorale e di una irresponsabilità illimitata, possano poi diventare magicamente adulti con la maturità anagrafica. Perché ci è ormai estraneo, dal punto di vista educativo, il concetto di "frustrazione ottimale": rispettare un no, adesso, per avere poi più soddisfazione e più piacere, dopo. Dal semplice "prima fai i compiti, poi andrai a giocare", a "prima aiuta a spreparare la tavola, poi userai il videogame" a più articolati impegni nel coltivare i talenti personali, prima di pensare solo a divertirsi. Basta guardarsi attorno: un numero crescente di adolescenti non vive e nemmeno si diverte: "ciondola". Bruciandosi l’oggi e il domani. Se poi l’adolescente appartiene al gruppo dei ragazzi più alla ricerca di emozioni e sensazioni forti, il rischio di un’impulsività e aggressività devastante diventa concreto fino ad avere esiti fatali. Purtroppo a queste tragedie non c’è rimedio. Dovrebbero tuttavia indurre i genitori a chiedersi: mio figlio/a sa rispettare le regole di buon comportamento sociale? Sa accettare e rispettare un "no" motivato? Sa mettersi nei panni degli altri, e sentire il dolore degli altri, a seconda dell’età? È egoista o empatico? Mi rispetta? Lo rispetto? Che linguaggio usa? E usiamo, in famiglia? Se in famiglia l’atmosfera, anche solo verbale, è aggressiva, violenta, prevaricatrice, l’alfabeto emotivo che si impara è quello. Se i genitori hanno fatto del figlio un tiranno, sappiano che non tollererà poi che nessun altro gli dica di no. E, ritenendosi arbitro del mondo e della vita, potrà uccidere spietatamente, con la stessa assaporata emozione con cui lo farebbe con il videogame. Saper dire di no ai figli (oltre che a se stessi), è parte integrante del saper essere genitori "sufficientemente buoni".

 
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PSICOLOGIA, DISTURBI PSICHICI, NEVROSI, ANSIA, DEPRESSIONE, QUESTA E' PROPRIO UNA BELLA PSICOTERAPIA (CHE IO NON SO FARE)

Post n°7439 pubblicato il 27 Maggio 2013 da psicologiaforense

La collega che cura le scimmie con tavolozza e pennelli Mariangela Ferrero, la psicoterapeuta torinese, al lavoro nel centro di recupero in Uganda : "Le aiuto a cancellare i loro traumi"

 VITA EMOTIVA DELLE SCIMMIE

La bravissima ANTONELLA MARIOTTI oggi, con la nota sensibilità che la contraddistingue,  richiama la nostra attenzione su una esperienza significativa e suggestiva  sulla cura dei nostri fratelli minori:   «Hanno ucciso mia madre. E l’hanno uccisa per prendere me». Michael aveva più o meno 10 anni, non molti per un gorilla, e quando ha capito che poteva comunicare con l’«Asl» (l’acronimo di American sign language, vale a dire la lingua dei segni) è andato dalla sua «terapeuta», l’ha presa per il camice e le ha raccontato il giorno del suo rapimento. «Continuo a sentire gli spari. Di notte vedo ancora tagliare la testa a mia madre».  Micheal è morto qualche anno fa. Ma ci sono tante altre scimmie antropomorfe con un passato di traumi e violenze che vengono assistite e accompagnate verso una nuova vita in libertà nel Centro di recupero «Ngamba Island Chimpanzee Sanctuary» in Uganda. Qui, per una parte dell’anno, lavora come «psicoterapeuta» anche Mariangela Ferrero, che per professione cura il disagio umano a Pinerolo, vicino a Torino, e che nel cuore dell’Africa segue i primati. Tanto da aver messo a punto il programma «Pme», «Picture making emotional enrichment». «Come per gli umani – racconta – la pittura aiuta i primati a recuperare un rapporto con gli altri simili della propria specie, tornando così a una nuova vita in libertà».  Proprio come noi umani tutte le scimmie antropomorfe sono in grado di dipingere, anche se non tutte sono «pittori». «Alcune però - spiega la psicoterapeuta - capiscono che il materiale che offriamo loro serve per dipingere e ne sono incuriosite. E, quando finiscono un lavoro, danno un titolo a quel particolare dipinto. Anche dopo anni lo ricordano e non ne cambiano il significato».  Se il rapporto dei primati con la pittura è noto, quello che Mariangela Ferrero porta avanti è l’uso della pittura per il recupero emotivo, come a volte accade per gli esseri umani. «Il “Pme” ha dato risultati molto interessanti, sia per quanto riguarda il miglioramento del benessere psico-relazionale - spiega - sia per la stessa produzione pittorica». Due sono le ragioni che hanno convinto la psicoterapeuta a portare avanti il progetto. «Una ha a che vedere con l’entusiasmo, l’altra con la speranza. Nel mio secondo giorno di lavoro a Ngamba Island, Pasa, una scimpanzè adulta molto gentile e paziente, dopo aver osservato la prima sessione del “Pme” in compagnia di una sua ”collega”, ha deciso di fermarsi nella struttura in muratura per trascorrere la notte, rifiutandosi di tornare come sempre nella foresta. Si è opposta a ogni tentativo di farla uscire. Poi, quando il personale ha desistito, Pasa mi ha chiamato, facendomi capire che voleva dipingere».  C’è anche il caso di Medina: «È un piccolo scimpanzè di cinque anni, dolce e timida, che era spesso ripiegata su di sé nella quotidianità del gruppo e in difficoltà a manifestare i propri bisogni, a chiedere attenzioni su di sé e a partecipare ai giochi delle coetanee. Anzi. Era sempre preoccupata e proteggeva il proprio cibo. Medina, però, ha un particolare talento, tanto che utilizza tecniche complesse nella sperimentazione pittorica». Nel medesimo quadro usa infatti sia i pastelli a cera che le tempere. Inoltre piega e accartoccia il dipinto per ottenere un’opera tridimensionale «Alla fine - racconta Mariangela Ferrero - si sofferma ad osservare il risultato. È la migliore pittrice tra i partecipanti al “Pme”. La pittura le ha permesso di superare i traumi dell’infanzia, e ora ha un rapporto migliore con tutti gli altri scimpanzè».  

Il progetto «Pme», però, ora rischia di fermarsi: «Abbiamo bisogno di fondi per proseguire. Io lavoro gratis ma servono strutture e materiali. La salute psichica degli animali è importante quanto quella fisica. Esattamente come accade per gli umani».  

 
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IL MALE DI VIVERE, NUOVE FRONTIERE DELLA TERAPIA, E LIBERACI DAL MALE OSCURO, VOLERSI MALE, FUORI DAL BUIO

Post n°7438 pubblicato il 26 Maggio 2013 da psicologiaforense

COME SCONFIGGERE LA DEPRESSIONE. UN PERCORSO DI AUTO AIUTO

 
Una saletta semplice e rasserenante in una villetta come tante. Una decina di persone, sedute. Uomini e donne che non si sono mai visti prima. Nessuno conosce il nome o il cognome degli altri. Ma una cosa sanno bene: in quella stanza tutti sono malati o ex malati di depressione, tutti hanno in comune il MALE di VIVERE. Non ci sono medici, non c'è un analista che "guida" il gruppo. Nessuno che non sia un malato può entrare nella stanza. Perchè solo chi ha sofferto o soffre di depressione sa cosa significhi in concreto quella sofferenza. Gli altri, no. Ecco, chi ha deciso di entrare in quella stanza ha aderito ad un gruppo di self-help, cioe' di auto-aiuto, un modo vecchio e nuovo allo stesso tempo per curarsi, che va ad affiancare le terapie normalmente utilizzate. Vecchio perchè è un modello che arriva dal mondo anglosassone, dove è stato utilizzato soprattutto per le donne vittime di violenza sessuale, e per gli alcolisti. Nuovo perchè nessuno aveva pensato ad applicarlo alle malattie mentali. Ci hanno pensato, qualche anno fa, alcuni ex depressi. E oggi, i gruppi di auto-aiuto nascono a centinaia, in tutto il mondo. E come va l'attivita' di questi gruppi? Bene, anzi benissimo. Perchè il primo problema del depresso è la solitudine: tu, e la tua malattia. Chi è malato di depressione e si rivolge al medico di base di solito riceve una pacca sulle spalle e un "si svaghi, cerchi di stare su" che chiude il discorso e lo fa entrare d'ufficio in quel 60 per cento di malati la cui malattia non viene nemmeno riconosciuta come tale. Se è fortunato, e il medico diagnostica il MALE, può sperare di riuscire a guarire . Dopodichè, a sintomi scomparsi lui si ritrova daccapo, solo.  Nel gruppo di auto aiuto, invece, si sente accettato e compreso. Così  impara  ad assumere un atteggiamento nuovo verso i pensieri negativi che affollano la  sua mente e a vedere sotto una luce diversa le immagini che, ancora, lo tormentano. Ed è questa la vera guarigione.

 
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IL CASO, UNA TRADIZIONE CHE VA SCOMPARENDO, E TUTTI FAN LA NANNA, GENITORI ASSONNATI, BIMBI INSONNI

Post n°7437 pubblicato il 26 Maggio 2013 da psicologiaforense

Dormire. Sembra facile. Eppure tantissimi bambini da zero a sei anni hanno problemi legati al sonno. Perché? Molti bambini, per stabilizzare il ritmo del sonno, devono imparare "come si fa". Molti genitori non sanno come risolvere questa difficoltà e spesso abbandonano gli antichissimi  "rimedi" così preziosi e così rassicuranti...   

NINNA NANNA NINNA OH...

IL sospetto c'era già, ora arrivano anche i dati statistici a confermarlo: la ninna nanna è a rischio di estinzione in Italia, un rischio molto serio perchè ormai soltanto una mamma italiana su quattro conserva questa tradizione che risale al Medio Evo. Il sessanta per cento delle madri italiane preferisce sostituire la propria voce con quella "tecnologica" . L'11 per cento sceglie un sistema ancora più sbrigativo e si affida alle capacità soporifere del televisore, il 7 per cento delle mamme - per fortuna - ricorre invece al suono decisamente più rassicurante di un carillon. Ma dov'è la ragione scientifica per trasformare un rimpianto in un allarme sociale? Alcune ricerche americane parlano chiaro: coloro che da bambini si addormentavano accompagnati dalla ninna nanna cantata a voce, da adulti tendono ad avere meno problemi di insonnia e a fare un minor uso di antidepressivi. Ma la ricerca dimostra  che la maggior parte delle mamme italiane preferisce far addormentare i propri piccoli al suono metallico e impersonale di un CD. In realtà la ninna nanna  ha una funzione fondamentale. E' l'incantesimo che accompagna il passaggio verso la notte, il buio e il sonno. La funzione antidepressiva della ninna nanna indicata nelle ricerche americane risiede proprio nell'allontanare tutto ciò che è negativo, trasmettendo un messaggio di serenità e creando una situazione di calma. Lo stereo, ecc... non possono sostituire tutto questo. è la presenza fisica che fa la differenza. Purtroppo, la scomparsa della ninna nanna è confermata dagli stessi bambini: infatti il 78 per cento dei bambini del Nord (sul campione nazionale di cinquecento iscritti alla scuola materna) non conosce a memoria neanche una canzoncina della mamma. Il fenomeno è rilevante anche al Sud, seppure in forma meno vistosa: a Napoli, Bari e Palermo il 61 per cento dei bambini intervistati non ricorda alcuna ninna nanna della madre.

 
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QUESTO SI' CHE E' UN BONDAGE SERIO, LEGATURE, BENDAGGI,

Post n°7435 pubblicato il 25 Maggio 2013 da psicologiaforense

costrizioni fisiche realizzate con legature, corsetti,  bavagli.... rassodanti, disintossicanti, riducenti, anticellulite: ecco i bendaggi multi-uso, una vera e propria immersione di relax tra le cime dolomitiche

La via italiana all'arte di legare. Corde, nodi e legami

Dopo un inverno ed una primavera veramente pessimi, sotto tutti i profilo, cosa c'è di meglio che dedicarsi  ad una “ remise en forme” tra il verdeggiare dei boschi e dei prati? Fa bene al fisico, alla psiche e all'anima. 
IL PROTAGONISTA
Tanti sono i trattamenti conosciuti e usati per combattere la cellulite. Ma si differenziano, però, per il tempo necessario alla realizzazione dei risultati, ma anche  per il costo e per l’invasività praticata o altro. Il trattamento di bendaggio contro la cellulite  richiede due o tre incontri settimanali per una durata di almeno due mesi. Durante la “mummificazione” le parti del corpo interessate, come cosce, glutei e pancia, vengono massaggiate lievemente ma, al contempo, profondamente. Il paziente fasciato, con apposite bende di cotone, rimane nella posizione richiesta fino a fine trattamento della durata di circa un’ora.
LA PROPRIETA’ Diverse le sostanze utilizzate per  il trattamento: talvolta le bende vengono impregnate di miscugli di oli essenziali, ricavati generalmente  da essenze di natura vegetale. Altre volte si effettuano bendaggi con fanghi o alghe che, grazie alle abbondanti vitamine ed agli amminoacidi posseduti, permettono un’abbondante sudorazione e  puntano alla disintossicazione del corpo. Vengono praticati anche bendaggi con soluzioni saline che, per osmosi, contrastano la ritenzione idrica, portano all’eliminazione dei liquidi in eccesso e, di conseguenza,  anche delle tossine. 
IL CONSIGLIO Con il trattamento presso il Deluxe Hotel Forster, a Neustift, verranno espulse le scorie, aumenterà la circolazione sanguigna e si attiverà il metabolismo dei grassi. Un linfodrenaggio energetico, alghe tiepide sulle zone critiche, uno speciale bendaggio ed un efficace massaggio completeranno il programma anticellulite. Otterrete così contorni del corpo sodi e una sensazione di gambe lisce e leggere. Con i trattamenti Kleopatra dell’ Alping Galden Wellness Resort in Val Gardena, invece, il vostro corpo sarà abbracciato da un gel, oli aromatici e un preparato speciale, tutto a base di sale marino e alghe. I tessuti di ventre, gambe e glutei saranno disintossicati, disacidificati e drenati. Il bendaggio Thalasso Wrap & Svelt, invece, riduce i cuscinetti di grasso nelle zone problematiche di ventre, gambe e glutei, infine il Wrap & Svelt è l’ideale per modellare in modo efficace il corpo. 
IL LUOGO Benefici gli aspetti conseguenti all’operazione wellness, ma non occorre trascurare l’attività fisica. Approfittate degli scenari spettacolari del Tirolo, situato nella Valle di Stubai, che si separa dal versante occidentale della Wipptal. Proprio qui, a sud di Innsbruck è situata Neustift, da cui è facilmente raggiungibile la funivia dello Schaufelioch per elevarsi verso il ghiacciaio e, precisamente verso il punto più alto, il “Top of Tyrol”, a 3165 metri di altezza. Ben 15 kmq di estensione sono  stati contati al più grande ghiacciaio dell’Austria, il Ghiacciaio di Stubai, favorendo una vasta e rinomata distesa sciistica.  Il torrente Ruetz, affluente del fiume Sill, attraversa, infine, tutta la Vallata, che vanta anche diversi laghi. Dove magari potervi specchiare per controllare i risultati ottenuti. 

 
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CURIOSITA', FOTO, SCIENZA DELLA VITA, E QUESTO CHE COSA E' ?, UN PICCOLO CIONDOLO D'ORO SMALTATO? NO, UNA RANA

Post n°7434 pubblicato il 25 Maggio 2013 da psicologiaforense

SEMBRA un ciondolo d'oro smaltato, e invece è una rana: la più piccola del mondo. Lunga appena un centimetro, e con un mantello vivace arancione a strisce nere, è stata scoperta da due biologi, uno cubano e l'altra americana, che l'hanno sentita gracidare sotto il tappeto di foglie che ricopre il suolo della foresta tropicale di Cuba.

LA NATURA MORTA...

La minuscola ranocchia era sconosciuta alla scienza, così Alberto Estrada e Blair Hedges pensarono di battezzarla dandole un nome, per la verità un po' impegnativo, che quando è scritto è molto piu' lungo dell'animaletto: Eleutherodactylus iberia, in omaggio al Monte Iberia, teatro della scoperta. Chissà se le è piaciuto? Ciò che è certo è che il minuscolo anfibio attirò l'attenzione di molti, perchè non era solo la rana più piccola che sia mai stata scoperta, ma rappresentava anche il tetrapode dalle dimensioni più ridotte. Ed il gruppo dei tetrapodi, che nella classificazione biologica comprende tutti i vertebrati eccetto i pesci, non è affatto poco numeroso. Sicuramente fra le foglie degli alberi di Cuba si nascondevano molti altri animali che non abbiamo conosciuto, e che non scopriremo mai. La foresta tropicale che ricopriva il 10% del territorio dell'isola, è stata violata se non proprio rasa al suolo anche perchè la popolazione locale, in precarie condizioni economiche, utilizzò il legno dei suoi alberi come combustibile e per cucinare.

 
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NOVITA' IN MEDICINA, SESSUOLOGIA, LA PILLOLA DEL DESIDERIO, ATTRAZIONE SESSUALE, EROTISMO, L'ORGASMO PERFETTO

Post n°7433 pubblicato il 25 Maggio 2013 da psicologiaforense

Dopo decine di studi (quasi tutti maschili) e quasi tutti ipocritamente scientifici sul "mistero" dell'orgasmo femminile finalmente si sta sperimentando, con successo,  “Lybridos”, il viagra per le donne, che promette di stimolare sia il corpo sia la mente. Ma non è tutto. L’azienda Emotional brain, che ha sede negli Stati Uniti e in Olanda, sta sviluppando anche un'altra  pillola, con l’intendo di curare il calo di desiderio sessuale femminile.

 

Donna: dalla sessualità negata alla piena acquisizione corporea
Arrivano le pillole che  risolvono il vaginismo e l'anorgasmia

 

Lybridos  è risultato efficace nelle donne con scarse motivazioni o caduta del desiderio sessuale . La pasticca rosa aumenta la motivazione e la risposta fisica sessuale, come il flusso sanguigno ai genitali e la lubrificazione. Ma ha anche effetti sulla chimica del cervello, tra cui i livelli di serotonina e dopamina,  attivando questi neurotrasmettitori  che, tra l'altro, stimolano il piacere e l’attrazione. Così  a differenza del viagra maschile, che agisce solamente sulla “meccanica”, la pasticca femminile contiene del testosterone (nel rivestimento alla menta) e del buspirone, creato inizialmente per combattere i disturbi di ansia e che aumenta i livelli dell’ormone del desiderio.  Il "viagra rosa" sarà nelle farmacie nel 2016.

 
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