A volte si ha la fortuna di incontrare persone davvero speciali che sanno offrire una accoglienza gratuita, affetto e aiuto per crescere anche in situazioni delicatissime. E' il caso di Coy. Un bimbo nato maschio ma che si sente una bambina. Nell'istituto dove frequenta la prima elementare, però, il direttore gli aveva negato di usare il bagno delle bambine, provocando una dura protesta da parte dei genitori. "Le scuole non devono discriminare i propri allievi", ha commentato Kathryn Mathis, mamma di Coy. La donna ha raccontato che il figlio a partire dai quattro anni ha cominciato a vestirsi da femminuccia, parlando di sé come una bimba. "Questa decisione invia un messaggio forte - ha detto Michael Silverman, del 'Transgender Legal Defense & Education Fund' di New York - ossia che i transgender non possono essere oggetto di discriminazione e devono essere trattati come tutti gli altri studenti".
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Messaggi di Giugno 2013
Post n°7528 pubblicato il 27 Giugno 2013 da psicologiaforense
POSSIAMO FARE ANCORA QUALCOSA D'ALTRO PER DARE UNA MANO AI NUOVI DEMAGOGHI? SI'! C'E' un modo di favorire i successi politici d'un nuovo demagogo italiano contemporaneo, uno che mistifica, semplifica e altera i problemi reali per proporre soluzioni tanto facilone quanto impraticabili, uno che sfrutta le rabbie giuste collettive a proprio vantaggio personale, uno che approfitta delle difficoltà di tutti per farsi gli affari propri, uno che cambia idee e dichiarazioni ogni giorno accusando poi gli altri d'incoerenza, uno che adopera come spauracchi definizioni ideologiche ormai inesistenti, uno che usa l'intolleranza per dividere il mondo in buoni assoluti (lui con i suoi) e assoluti cattivi (i suoi oppositori o rivali)? Certo. C'e' un modo, ci sono molti modi per dare una mano ai neodemagoghi, e il governo, lo Stato, non ne trascurano neppure uno: mostrano persino una certa genialità nel tormentare i cittadini, nel rendere la loro vita ansiosa, fastidiosa, oppressa e miseranda, difficile, triste e inutilmente complicata, impastoiata, faticosa, sgradevole, torchiata. Lasciamo stare (se pure è possibile) i veri drammi, le tragedie autentiche provocate dalla disoccupazione e dalla crisi economico-finanziaria. Lasciamo perdere le iniziative più pittoresche d'una burocrazia che dalle esperienze nazionali degli ultimi 13 anni sembra aver imparato soprattutto ad essere più persecutoria o più priva di buon senso: faccende come quella delle migliaia di cittadini imputati per errore d'inadempienze fiscali e costretti a dimostrarsi innocenti dell'accusa, delle suore di clausura multate per non aver pagato l'Iva sulle ostie di fabbricazione propria, delle amiche dei gatti randagi obbligate a munirsi d'un tesserino comunale per essere autorizzate a dar da mangiare alle bestiole abbandonate, dei 5000 euro di multa pretesi dagli eredi d'una signora novantenne morta sotto un treno in corsa per aver attraversato i binari della ferrovia. Anche a lasciar da parte tutto questo, resta che ogni incombenza o dovere della nostra vita sembrano studiati apposta per vessarci, per renderci sempre piu' difficile campare, piu' brutto e angusto tirare avanti. Le tasse che ci schiacciano bisogna pagarle: ma è proprio necessario avvelenarci l'esistenza con una strepitosa varietà di tributi, con scadenze frammentate e continue, con multe o interessi di mora da strozzini? La riforma del sistema sanitario doveva proprio venir elaborata e promulgata precipitosamente, caoticamente, confusamente, in maniere tali da dare alla gente il massimo fastidio, la massima angoscia o la massima privazione? C'e' qualcosa che la crisi non ha ancora insegnato ai governanti e ai burocrati: il rispetto per i cittadini, almeno un poco di considerazione per le loro esigenze, il loro tempo e la loro vita, la capacità di fare il proprio mestiere partendo da questo rispetto e da questa considerazione. Se non l'imparano alla svelta, i neodemagoghi hanno già vinto.
Post n°7527 pubblicato il 27 Giugno 2013 da psicologiaforense
Le piazze di mezzo mondo manifestano : una folla indistinta e indistinguibile di persone punta il dito contro governi, banche, borse e agenzie di rating... Invece in Italia le logiche che hanno regolato il Paese negli ultimi cinquant' anni non sono state neanche scalfite, e l'antagonismo è rimasto confinato nella dimensione sterile della pura testimonianza, politicamente inerte. Non ci si indigna più contro il cuore di tenebra del potere del terzo millennio, nè si sa occupare democraticamente il punto critico dove il potere collude con il denaro... STORIE DI ORDINARIA INDIFFERENZA: LE ARMI DI DISTRAZIONE DI MASSA E' quasi insopportabile pensare ai terribili drammi familiari (genitore che uccide il figlio disabile perchè non può più curarlo, femminicidi quotidiani, violenze, maltrattamenti, abusi compiuti tra le mura domestiche....), e a quanto questi episodi atroci abbiano poco o nulla turbato una collettività come la nostra, pronta a scandalizzarsi golosamente e morbosamente per ogni scemenza politica, sessuale, televisiva o per le condotte di quella o dell'altra "stellina" o, ancora, per i compensi percepiti in discoteca dalla Minettai e per la biancheria intima della Lewinsky messa all'asta... E' sconcertante vedere quale attenzione e interesse limitatissimi abbia attirato la notizia di quei poliziotti arrestati con l' accusa di spaccio, rapine, estorsione ai danni di negozianti, ecc... Ed è mortificate constatare come tutto (o quasi) dopo tre giorni non interessi più nessuno. Davvero una sensibilità etica, una capacità d' indignazione, paiono, più che perdute, funzionanti a capriccio, a intermittenza, a convenienza: quando sì e quando no, per certi fatti sì e per altri no, per certe cose troppo e per altre nulla.
Post n°7525 pubblicato il 26 Giugno 2013 da psicologiaforense
"PARLATE DOPO IL SEGNALE ACUSTICO"
SI potrebbe provare a guardare i fatti italiani da un altro punto di vista, per vedere l' effetto che fa. Disastro, catastrofe, voragine economia, assenza di governo, timore d' espulsione dall' Europa, vasta corruzione politico imprenditoriale: ce ne sono eccome, di ragioni che inducono ad arrabbiarsi, ad avvilirsi, a perdere speranza, a sentirsi soffocare da una nausea generalizzata. Le elezioni hanno dato un risultato che rende molto difficile il riformarsi d' uno qualunque dei vecchi governi. Un periodo di caos politico, di carenza, d' incertezza e di sussulti spasmodici sarebbe un prezzo accettabile solo se si avesse la certezza di levarsi possibilmente di torno un gruppo governante inerte, inetto e corrotto! Tutta gente che ha sempre fatto agli altri lezione di moralità, di patriottismo e di dovere, che ha sempre preteso dagli altri sacrifici, produttività e tasse esose, che s' è sempre presentata come nemica dell' illegalità e della criminalità organizzata. Non coltivare più illusioni, essere in grado di dare giudizi e voti motivati, non è meglio che illudersi, chiudere gli occhi o votare da inconsapevoli? Il guaio peggiore sarebbe che questi (pochi) vantaggi del disastro andassero perduti nell' astuzia, nella rimozione, nel compromesso e nella dimenticanza. Il sogno sarebbe che alcuni leader si eclissassero dalla scena politica, andassero lontano o rimanessero assenti, lasciando dietro di sè soltanto una flebile segreteria telefonica: " PARLATE DOPO IL SEGNALE ACUSTICO"
Post n°7524 pubblicato il 26 Giugno 2013 da psicologiaforense
Montecatini, sala e teatro parrocchiale: un’attrice nel ruolo di prostituta mima una masturbazione su un cliente. Un’altra mostra il seno. Non è un film di Tinto Brass. Ma la cosa urta la sensibilità di qualcuno e scoppia il caso: la compagnia viene cacciata tra gli insulti e pensare che la rappresentazione è molto seria, drammatica. Accade a San Francesco a Montecatini nel teatro parrocchiale..... UNA VOLTA GLI ATTORI VENIVANO SEPOLTI IN TERRA SCONSACRATA Alcuni giorni fa, in parrocchia a Montecatini (chiesa di S.Francesco) è andata in scena l' intensa pièce teatrale 'La schiuma della Terra', ambientata nella Germania ai tempi del nazismo. Scene di sesso esplicito. La compagnia è stata invitata a sloggiare. Del fatto sono state informate le Autorità religiose e i carabinieri per eventuali risvolti penali della vicenda. Il signor Massimo Domini che della compagnia teatrale incriminata è presidente dice: "... comprendo che qualcuno si sia ritenuto offeso o colpito da certe scene, come quella della masturbazione. E avevo messo in guardia anche certi miei compagni di questo aspetto. E alla fine anche la mia mediazione non è bastata per evitare quello che è uno sfratto. Adesso la compagnia, senza una sala dove provare è destinata a morire". NOTA INTEGRATIVA "Schiuma della terra" di Koestler Arthur. Primi giorni di febbraio del 1933. Donne, in un bordello di una città della Germania. La loro vita, i loro sogni, l'allegria, la disperazione... Sullo sfondo, Adolf Hitler, divenuto - per nomina presidenziale - Cancelliere della Repubblica. I suoi pretoriani, le S.A., imperversano in tutto il paese. In pochi sanno opporsi allo squadrismo delle S.A., in pochi sono immuni al contagio che sembra infettare tutti gli strati della società tedesca. Il Munchener Post, un giornale di opposizione, non perde occasione per denunciare all'opinione pubblica i ricatti, gli omicidi ed i sequestri perpetrati dai nazisti per togliere di mezzo gli avversari politici. I nazisti odiano e temono questo giornale di uomini liberi, non legati ad alcun partito, desiderosi soltanto di raccontare la verità e di strappare la maschera al mostro. Lo hanno soprannominato "La cucina dei veleni". Ma la nazificazione della Germania procede a ritmi serrati, ovunque. Anche nei bordelli, dove vive e sopravvive la schiuma della terra, anche lì, i nazisti impongono la loro autorità. Dodici anni dopo, il genere umano avrà pagato un tributo di oltre cinquanta milioni di morti e la Germania sarà un immenso cimitero di rovine. Gli uomini e le donne del Munchener Post, cercarono la luce della verità mentre le tenebre sembravano aver avvolto la coscienza di tutti. Pagarono per questo il prezzo più alto. Alla loro memoria va il nostro rispettoso e commosso omaggio.
Post n°7523 pubblicato il 25 Giugno 2013 da psicologiaforense
Tanti mesi di cene a due, sesso bollente, spazzolini da denti “dimenticati” nel suo bagno… E poi, il solito ritornello: "Non sono ancora pronto". Oppure "Ho avuto una delusione da piccolo e non riesco ad avere legami stabili". Per non parlare del "Non riesco a chiamarti, sono fuori per lavoro" e del subdolo "Con mia moglie non ci intendiamo più"… IL PRINCIPE AZZURRO È MORTO... E NEANCHE CENERENTOLA STA TANTO BENE L'uomo perfetto esiste? Ho i miei dubbi: certo è che le donne continuano a cercarlo. Anche se stanno benissimo da sole si convincono che il loro scopo è trovare mister perfezione. Oggi si fanno sondaggi su tutto e allora perchè non chiedere all'universo rosa che cosa pensa del principe azzurro? La metà delle intervistate dichiara di darsi da fare per trovarlo. Il 65% sostiene di non avere mai accettato appuntamenti al buio, quattro su dieci dicono di cercare nel posto di lavoro dove il rimorchio è più facile. Solo un terzo crede che esista soltanto nei romanzi d'amore, mentre sette su dieci affermano che un «surrogato temporaneo» dell'uomo perfetto sia sempre meglio che stare sole. Molti gli ostacoli in questa caccia: per il sedici per cento «i migliori sono già occupati o gay». Un altro 21% sostiene che il problema sono gli «uomini», intimiditi dall'indipendenza femminile. Forse per questo si buttano fra braccia villose. E i conti tornano. Ricordate il vecchio proverbio? «Meglio sole che...».
Post n°7522 pubblicato il 25 Giugno 2013 da psicologiaforense
Ragazze ambiziose alla ricerca di un uomo maturo e facoltoso. Sulla scia dell'ormai celebre "modello papy". Un fenomeno, una tendenza, che soprattutto a Napoli, a dispetto della crisi, sta spopolando da tempo. COME TU MI VUOI
IL CASO. Ragazze ambiziose alla ricerca di un uomo maturo e facoltoso. Sulla scia dell'ormai celebre "modello papy". Un fenomeno, una tendenza, che soprattutto a Napoli, a dispetto della crisi, sta spopolando da tempo. I facoltosi partenopei, di età compresa tra i 35 e i 70 anni, sono infatti i più "generosi" se impegnati nella relazione
Post n°7521 pubblicato il 25 Giugno 2013 da psicologiaforense
Post n°7520 pubblicato il 24 Giugno 2013 da psicologiaforense
La vicenda di Coy Mathis, bambino transgender di appena sei anni, si conclude col lieto fine: nella sua scuola, in Colorado, potrà usare il bagno delle femmine. Lo ha deciso il direttore della Civil Rights Division, dopo che i genitori hanno presentato un reclamo per difendere i diritti del figlio...
E SE BAMBI FOSSE TRANS?
Post n°7519 pubblicato il 24 Giugno 2013 da psicologiaforense
UNA TRAPPOLA MORTALE
Un esemplare di puya chilensis, detta anche pianta mangia-pecore, ha avuto la sua prima fioritura nell'orto botanico di Wisley, in Inghilterra. La specie deve il suo nome pittoresco al fatto che nelle alture del Cile, dove essa cresce allo stato naturale, uccide gli ovini e altri animali di dimensioni medio-piccole intrappolandoli con i suoi aculei affilati, e in seguito trae sostanze nutrienti dai cadaveri decomposti. La Royal Horticultural Society l'ha piantata nel suo orto botanico e l'ha alimentata, ovviamente non con gli animali vivi bensì innaffiandola con appositi fertilizzanti liquidi. Dopo un'attesa durata ben quindici anni, in questi giorni finalmente la puya sta mettendo i suoi primi fiori gialli e verdi. L'esemplare si può visitare nella sezione piante grasse dei giardini di Winsley, ma i responsabili della Royal Horticultural Society assicurano che non ci sono rischi per gli esseri umani, bambini compresi: "E' chiusa dietro un vetro, nelle nostre serre, nessun visitatore può avvicinarsi".
Post n°7518 pubblicato il 23 Giugno 2013 da psicologiaforense
Di questi tempi, la violenza giovanile non fa quasi più notizia. La cronaca quotidiana è piena di casi di “ragazzi bene che rapinano per noia”, di baby gang che spadroneggiano nei quartieri delle grandi città, di giovani turbolenti che piombano alle feste di compleanno non invitati, di minorenni che rubano auto e ingaggiano rally con le gazzelle dei carabinieri, del dilagare del bullismo a scuola, con il suo bagaglio di prepotenze e prevaricazioni. La presenza dei baby criminali contribuisce ad aumentare il panico collettivo nei confronti dei giovani, considerati da molti più una minaccia che una speranza per le sorti della società....
GLI ADOLESCENTI TRASGREDISCONO PER FARSI UNA “REPUTAZIONE” Il fenomeno è più diffuso di quanto si pensi e travalica i confini nazionali. Tutte le nazioni occidentali sembrano afflitte da questo male, che si presenta come un costo sociale ed economico non più sostenibile. Dal mondo e non solo dall’Italia ogni giorno ci giungono resoconti preoccupanti al riguardo, con molti minori che si rendono protagonisti della cronaca nera. Ovviamente, di solito, si ha a che fare con una devianza non estrema, proporzionata all'età, che segnala però un disagio diffuso e un bisogno di affermarsi attraverso la trasgressione e la violenza. Quindi: scazzottamenti, imbrattamento di muri, rottura di vetri, danneggiamento degli edifici scolastici, furti nei negozi , scippi, taccheggi, ecc. Altro che età dell'innocenza. Fino ad ora la devianza adolescenziale (ma non solo quella) è stata spiegata come effetto di un deficit, o nel processo di formazione dell'individuo o nella capacità della collettività di far maturare un senso di appartenenza sociale. Però i giovani che compiono furti, scippi e violenze varie, sono soggetti che non si vergognano delle loro azioni. Viene così smontato il mito del «peccatore segreto», secondo cui chi si macchia di reati è particolarmente attento a non farsi vedere e a cancellare le tracce del suo operato. La devianza adolescenziale agisce invece di fronte a un pubblico, rappresentato dal gruppo di coetanei chiamato a sanzionare l'abilità di chi sfida la legge e le norme sociali. Si tratta dunque di azioni dall'evidente intento dimostrativo, compiute da soggetti che attraverso di esse ricercano motivi di conferma di sè e di appartenenza ad un gruppo sociale. . La devianza diventa così il mezzo preferito da una quota di ragazzi per costruire la propria reputazione pubblica, in mancanza di altre forme di identificazione sociale. Si innesca al riguardo un circolo vizioso, in cui il gruppo accetta i singoli in quanto devianti (in quanto cioè si uniformano alla «cultura» antagonista), e gli individui si impegnano a mantenere nel tempo questa reputazione. La devianza adolescenziale si fonda dunque su un principio di identificazione, è frutto di una mozione di affetti, non è «l'esito di un processo di sviluppo incompleto o distorto». Ovviamente la strategia della reputazione assume risvolti diversi, interessando anche quanti non commettono azioni devianti proprio per uniformarsi all'immagine positiva che gli altri hanno di loro. Anche la devianza può rientrare in una scelta consapevole, compiuta da individui che - in modo analogo a chi sceglie di essere onesto - sono spinti a mantenere e difendere la reputazione assai interessante che colma dei vuoti di comprensioni del fenomeno, anche se può rappresentare un indubbio alibi per un comportamento adolescenziale doppiamente rischioso: sia per i protagonisti che per le loro vittime.
Post n°7517 pubblicato il 23 Giugno 2013 da psicologiaforense
La sexy star paga spot per chiedere cure staminali. Padova, manifesti choc: «Lo faccio per i bambini». Giulia Tolone, in arte Giglian, ha speso 7.000 euro per lanciare accuse a chi critica la sperimentazione. La pornostar da lunedì scorso campeggia su dieci muri di Padova, in 18 metri quadrati di foto in cui si è fatta ritrarre con un cuore insaguinato in mano...
CARTELLONI PUBBLICITARI CHOC DELLA SEXY STAR GIGLIAN L'attrice padovana torna ancora più agguerrita a sostenere la ricerca sulle cellule staminali con dei manifesti giganti affissi lungo le strade cittadine che la ritraggono con un cuore sanguinante in mano a sfidare gli interessi di "Big pharma" Giulia Tolone ha 27 anni ed è conosciuta, in particolar modo dall’universo maschile come GIGLIAN. Una carriera costruita sul proprio corpo, una bomba sexy che fa girare la testa a molti uomini. E' lei che ha deciso di sposare la causa delle cure staminali. Una sexystar mamma di due gemelline di otto anni e un bambino di due. «Le mie due figlie sono nate premature - spiega - a 25 settimane di vita. Hanno passato tre mesi in terapia intensiva all’ospedale di Padova, rischiavano delle lesioni importantissime e per fortuna non hanno riportato quasi danni, se non minimi». In quel periodo si era sentita impotente, temeva di non poterle curare. Poi c’è stato il servizio de Le Iene che parlava di Sofia, la bimba di Firenze affetta da leucodistrofia metacromatica, la cui famiglia chiedeva di autorizzare la cura sperimentale. «Sono scoppiata in un mare di lacrime vedendo quella storia e poi, come si dice da noi, mi è partito l’embolo: ho pensato che avrei dovuto fare qualcosa per queste situazioni, in prima persona». Ed ecco quindi le due «provocazioni», in topless: prima al teatro Geox di Padova nel corso di una festa irlandese, poi a Roma, durante un comizio di Berlusconi. Fino alla campagna «choc» fotografica: 7mila euro tutti pagati dalla stessa Tolone. «Quando ho cominciato la mia battaglia ero pronta a sentirmi dire che l’avrei fatto per visibilità, ma era troppo importante e ho accettato la sfida. Ora mi pago le foto di tasca mia, per sensibilizzare tutti, perché voglio continuare a combattere ». Giulia sta cercando «altri personaggi famosi, chiunque abbia voglia di metterci la faccia, e aziende, penso alla Benetton, disposte a finanziare la ricerca, ad aiutare la sperimentazione». La solidarietà è già esplosa, quanto meno con le famiglie dei bimbi malati. «Sono in contatto con molte di loro, mi incitano, è una grande soddisfazione per me il loro appoggio». La giovane di Monselice si è anche posta il dubbio se essere una sexy star televisiva non fosse controproducente. «Ho pensato che mi sarei attirata critiche, epiteti, va benissimo così. L’importante è che si parli di Stamina e in positivo, tutto il resto lo sopporto». La Tolone incontrerà a breve anche il comitato pro-Stamina del Veneto e non è contenta del decreto per la sperimentazione firmato dal ministro Lorenzin. «Sono balle, ho sentito la segreteria del dottor Vannoni emi hanno confermato che loro non sono mai stati contattati per la sperimentazione?». Intanto la campagna fotografica a Padova è già stata molto notata: cartelloni ci sono in tangenziale, di fronte all’Ikea, in corso Milano, via Aspetti, viale dell’Industria e altri posti. In attesa di capire come si svilupperà la sperimentazione.
Post n°7516 pubblicato il 22 Giugno 2013 da psicologiaforense
Allan Simonsen, pilota danese, è deceduto al terzo giro della 24 ore di Le Mans al volante di una Aston Martin. Simonsen ha urtato violentemente le barriere alla curva Tertre Rouge, un tratto molto veloce della pista. Aveva 34 anni e lascia un figlio... SULLA PISTA UNA LUNGA SCIA DI SANGUE
Cosa vuol dire che è proprio il pubblico ad essere affascinato dall'ala della morte incombente sul PILOTA più che dalla situazione sportiva? Con questa logica aberrante si arriverebbe a giustificare il reimpiego dei gladiatori, l'urlo della folla per la lama che affonda nella gola del vinto. Nessuno pretende di attentare allle corse automobilistiche e neanche di sminuire l'importanza di una gara sportiva, l'intelligenza, il coraggio, la bellezza... Resta il dovere di fare l'impossibile per evitare l'inseguimento del pericolo per il pericolo, ma soprattutto per salvaguardare le ragioni dell'umana decenza. Un morto è un morto e non può essere cancellato disinvoltamente dal rombo dei motori, non può essere schiacciato perchè assomiglia ad un insetto loricato. La sospensione di una corsa dopo una catena di disastri è certo più accettabile eticamente che la sua continuazione. Fino a prova contraria è l'uomo a includere lo sportivo, il politico, l'artista, l'impiegato e non viceversa, sono i suoi imprescrittibili valori assunti dalla nascita a prevalere. Altrimenti non si capisce più niente, vincano il fanatismo e l'egoismo, quella che si vuole una nobile gara di uomini giovani e forti si apparenta alle più belluine vicende della cronaca. In tutta questa storia di interessi a formula esponenziale, di ipocrisie e di banalità concettuali va apprezzato il gesto di quel pilota che ha deciso di non correre perchè non si "sentiva a posto con la testa" . Ce ne fossero tanti a dar fuori di testa in certe occasioni. Sarà ben permesso turbarsi davanti ad un pilota caduto, continuare a considerarlo un uomo, uno di noi, anche se ha scelto come mestiere l'azzardo, anche se molti lo volevano "mostro".
LA RIFLESSIONE DELLA SERA, GIOVANI SENZA FUTURO, COPPIA, NUOVE REALTA', NUOVI VALORI, NUOVI PROBLEMI
Post n°7515 pubblicato il 22 Giugno 2013 da psicologiaforense
La relazione di coppia, in un contesto di generale "debolezza", fragilità, crisi economico-sociale... IL MALE PROFONDO CHE MINACCIA LA COPPIA Oggi, la civiltà industriale e urbana è una macchina anonima, alla quale ci si sforza di sottrarre una parte della propria vita. L'amore è lo spazio privilegiato nel quale l'uomo e la donna contano l'uno per l'altra: uno spazio personale riservato. La coppia paradossalmente diventa un rifugio contro la società. Così si è generato una frattura, una separazione, tra il vivere sociale e politico e questo nucleo di amore e di comprensione costruito tra un uomo e una donna. Ciò, in definitiva, significa disinteresse della società, la quale non si preoccupa di rimediare alle difficoltà che sorgono per questo rapporto di amore e per questa sistemazione famigliare. In questo senso il male profondo di questa società è il costringere all'isolamento l'amore dei giovani e all'impossibilità del vivere di coppia in una casa e in una famiglia.
Post n°7514 pubblicato il 22 Giugno 2013 da psicologiaforense
Post n°7513 pubblicato il 21 Giugno 2013 da psicologiaforense
Il nostro rapporto con i soldi si ripercuote sempre anche sull'anima.... Per molti i soldi sono un sostituto dell'amore, conferisce una sicurezza illusoria o crea dipendenza ... Eppure è possibile possedere il denaro invece che esserne posseduti. PECUNIA OLET Parlare di "soldi", in certe circostanze, è un modo per dire pane al pane. E' infatti vero che la parola ha in sè qualcosa di aggressivo, di violento: quasi implicando una mancanza di PUDORE tale da far arrossire (se non fosse gia' rossa) la lingua di chi la pronuncia. Come per gli inglesi, forse in altri tempi, le parole di quattro lettere attinenti al sesso. Il bisogno di "soldi" è diventato però così diffuso e sfacciato che quasi nessuno più lo dissimula, specialmente quando sia mosso da bieca avidità o (analogamente) da finta indigenza. Nessuno si preoccupa di edulcorare la crudezza della parola ricorrendo a sinonimi ora vagamente togati ("denari" , "liquido", "mezzi", "contante" ecc... e il riduttivo "spiccioli", l'arrogante "soldini") ora mascherati dalla falsa bonomia gergale di arcaiche monete ("dane'" "schei", "palanche", " baiocchi" "svanziche") o di ardite metafore ("Ho i pneumatici a terra" diceva un tale che bussava a prestiti). "Pecunia non olet", i soldi non puzzano, proclamavano gli antichi. Ma spesso puzzano e come: persino di cadaveri. Però, nel senso materiale e letterale, si dà anche il caso che emanino un delicato e accattivante profumo: quello, appunto, delle fragranti banconote con disinvoltura sfornate dalla banca centrale Europea o da altri Paesi del mondo, compresi i più derelitti: debitori insolventi e sempre più indebitati, reparto cronici del "male dei creditori"...
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Inviato da: Nuvola_vola
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