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Messaggi di Novembre 2014
Post n°8095 pubblicato il 17 Novembre 2014 da psicologiaforense
Sesso: gli italiani bocciati a letto, 2 donne su 3 insoddisfatte. Oggi 2014, epoca della libertà sessuale, ancora molte, troppe donne non sanno cosa sia un rapporto veramente appagante: il 10%, infatti, non ha mai provato un orgasmo, il 30% non lo ha mai raggiunto con un partner, mentre altre assistono impotenti a un progressivo calo della soddisfazione sessuale...
SESSUALITÀ: Il sesso dovrebbe essere passione, emozione, piacere fisico, ma soprattutto divertimento e comunicazione. Infatti, riuscire a raggiungere e a dare il massimo del piacere è il desiderio di ogni donna e di ogni uomo. Poche esperienze sono così intime, appaganti e misteriose come la soddisfazione del proprio partner.... Invece sono 13 milioni, cioè 2 su 3, le italiane insoddisfatte della loro vita sessuale. Il motivo? Rapporti inadeguati e troppo sporadici. Al contrario sono 11 milioni gli uomini che non si sento appagati a letto. E' la fotografia scattata da una ricerca di Datanalysis, presentata all'11esimo congresso nazionale della Società italiana di andrologia medica e medicina della sessualità (Siams), appena concluso a Cagliari. "I risultati dipingono uomini e donne con una consapevolezza diversa del benessere sessuale e di ciò che vorrebbero dai rapporti", ha spiegato Mario Maggi, presidente della Siams e ordinario di Endocrinologia all'Università di Firenze. "Le donne oggi si rendono conto che un disturbo di lui - ha continuato – può avere ripercussioni anche sul proprio benessere e vogliono cercare soluzioni: la disfunzione erettile, uno dei disturbi sessuali più comuni che spesso si associa ad anorgasmia nella partner, è ritenuta un problema della coppia da affrontare in due dal 57 per cento delle donne e appena il 22 per cento degli uomini. Colpisce, poi, la mancanza di dialogo: in caso di disfunzione erettile, il 20 per cento degli uomini non vuole parlarne affatto mentre il 95 per cento delle donne ritiene sia un problema da affrontare. E c'è perfino un 25 per cento di uomini secondo cui è giusto che a trovare una soluzione sia soltanto lei".
Post n°8094 pubblicato il 17 Novembre 2014 da psicologiaforense
NEL VARIEGATO UNIVERSO DI FACEBOOK SI FANNO SEMPRE PIÙ LARGO I SISTEMI PER ORGANIZZARE APPUNTAMENTI HOT, SENZA IMPEGNO. L’ULTIMO, UNA “BOTTA & VIA”, HA OTTENUTO UNO STREPITOSO SUCCESSO COSÌ DILAGANO IN TUTTO IL VENETO LE PAGINE FACEBOOK HARD CHE SERVONO, APPUNTO, PER "AGGANCIARE" UN PARTNER ADATTO AD UNA FUGACE RELAZIONE....
FACEBOOK: PER UNA NOTTE DI SESSO Dopo quelle trevigiane, ormai è una mania: su Facebook si moltiplicano a vista d'occhio le pagine "Botta&Via". Semplice, semplicissimo il meccanismo: si tratta di bacheche che raccolgono le proposte più o meno indecenti di lui verso lei o viceversa. Un paio di frasi per individuare l'"oggetto" della propria carica sessuale e poi si spera che il desiderato si palesi in qualche modo, metta un mi piace e un commento, ed ecco che l'operazione "aggancio" è fatta. "Tu con la gonna corta e il maglione blu alla fermata dell'autobus, ho voglia di te!". Questa la frase tipica. Per partecipare basta avere un "sogno erotico" e mandare un messaggio alla pagina del proprio paese o città (ormai non c'è paesotto veneto che non ne abbia una: qui l'elenco) e incrociare la dita.
Post n°8093 pubblicato il 16 Novembre 2014 da psicologiaforense
FILOSOFIA, PSICOLOGIA, SCIENZA DELLA VITA, ATTUALITA', SOCIOLOGIA, RIFLESSIONI, IDEE, PENSIERI... PER UN NUOVO GIORNO. Nell'odierna società non c'è posto per la stabilità e la durata, l'apparenza prevale sulla sostanza, il tempo si frammenta in episodi, la salute diventa fitness, la massima espressione di libertà è lo zapping. Tra le figure emblematiche che abitano questo traballante universo c'è, più di ogni altro, lo straniero. Per impedire che l'individuo diventi presto straniero anche a se stesso, è giunto forse il momento di guardare a nuove strategie di vita..... LA SOCIETA' DEL NARCISISMO E DELLA FRAMMENTAZIONE Viviamo in una società complessa, frammentata, i cui orizzonti si sono indefinitamente ampliati, dove l'individuo viene continuamente sollecitato da una molteplicità di messaggi sempre più eterogenei ed è portato a vivere una varietà illimitata di esperienze diverse e spesso contraddittorie. Gli animali sono protetti di fronte a queste inondazioni di input, perché la loro struttura percettiva consente loro di selezionarli automaticamente. Essi reagiscono in modo immediato, automatico, alle provocazioni dell'ambiente, perché fin dall'inizio lo hanno inconsapevolmente ristretto alle loro dimensioni. Per l'essere umano non è così ma questa complessità è per la persona una ricchezza, ma anche una sfida. La costringe a una continua opera di rielaborazione dei dati, dei messaggi, delle suggestioni, che lo pressano da tutte le parti, allo scopo di farli rientrare in una visione complessiva e il più possibile unitaria del suo mondo. Ma ciò è possibile finché la pressione dall' esterno si mantiene entro certi limiti. L'aumento esponenziale delle sollecitazioni, a cui la nostra società sottopone l'individuo, lo mette in condizione di soccombere. Alla fine egli rinunzia a discernere e selezionare i diersi stimoli, integrandoli in un quadro coerente. Si limita, allora, ad affastellare alla rinfusa esperienze, pensieri, stati d'animo, senza essere in grado di darne una valutazione critica e di farne una gerarchia. Piuttosto che raccoglierli dentro di sé, ordinandoli, è costretto ad abbandonarsi indiscriminatamente al loro flusso caotico. In questo modo, però, non soltanto la sua visione della realtà, ma anche la sua identità interiore si frantuma, ed egli diventa, pirandellianamente, «uno, nessuno, centomila».
Post n°8092 pubblicato il 15 Novembre 2014 da psicologiaforense
Ciao Maschio, il futuro è nelle mani delle donne alfa... Se guardiamo all'epoca più “nuova” della storia del nostro pianeta (circa 2, 5 milioni di anni fa) i maschi facevano i maschi e le femmine facevano le femmine. Ora è tutto più complicato ed è legittimo credere che il sesso debole sia diventato quello maschile. TELMO PIEVANI, filosofo della biologia, e FEDERICO TADDIA dedicano a questa tendenza “IL MASCHIO E' INUTILE” (Rizzoli, pp. 196, € 15), un libro che va alle radici - evolutive - del problema, e un’analisi della cultura contemporanea in cui scienza e satira sociale si fondono per raccontarci con ironia qualche scampolo di realtà. In alcuni pesci, i maschi sono diventati "nani parassiti": la loro funzione è solo quella di contribuire alla fecondazione in cambio di cibo. In altri, il maschio si è trasformato in un'appendice penzolante dal corpaccione della femmina: un mero serbatoio di spermatozoi. Neanche in un fanta-horror femminista si sarebbero spinti a tanto. In altri casi ancora, le femmine fanno tutto da sole o cambiano sesso all'occorrenza. I maschi, dal canto loro, si ammazzano di fatica per farsi scegliere dalle femmine. Non va tanto bene nemmeno per noi mammiferi: il sesso è costoso, anche se ci regala piacere e sempre nuova diversità. Pare addirittura che i cromosomi maschili siano più instabili, in decadimento. La realtà è che il maschio si sta estinguendo e fra non molto persino le femmine di primati troveranno soluzioni alternative per far proseguire comunque l'evoluzione. Forse anche per questo il maschio è sempre più nervoso: sente che gli manca il terreno sotto i piedi. La natura ci sta dicendo qualcosa che riguarda anche noi, e poco male: il mondo trabocca di inutilità e gli uomini rientreranno a buon titolo nella categoria del superfluo.
Post n°8091 pubblicato il 15 Novembre 2014 da psicologiaforense
Adriana Lima e Alessandra Ambrosio con i reggiseni da 2 milioni di dollari... Le due top presentano i 'fantasy bra' di Victoria's Secret. I preziosissimi reggiseni valgono una cifra da capogiro, merito anche di rubini, diamanti, zaffiri e oro con cui sono fatti. IL REGGISENO COMPIE 100 ANNI MA NON LI DIMOSTRA SPECIALMENTE SE E' FATTO DI RUBINI, DIAMANTI, ZAFFIRI, E ORO...
Era il 3 novembre 1914 quando Mary Phelps Jacob brevettò il Backless Brassiere, il primo vero modello di reggiseno della storia, arcaico, sì, ma con un destino già segnato: quello di sostenere la bellezza femminile da lì all'eternità. Da allora il reggiseno è diventato il compagno inseparabile di ogni donna, evolvendosi, abbellendosi, adattandosi perfettamente ad ogni esigenza di stile, modello, desiderio. Simbolo di femminilità per antonomasia, è stato per anni il testimone di lotte femministe e il "portavoce" di chi voleva affermare la propria autonomia dagli uomini e da una cultura misogina e patriarcale. Ha sedotto, affascinato, incuriosito, dettato moda e talvolta anche diviso le donne, ma la sua presenza è stata costante dal quel 1914 in poi, quando fu inventato casulamente per "poter indossare un abito scollato e trasparente senza mostrare il corsetto sottostante", come spiego’ successivamente la Phelps. C'è chi ne ha fatto un tratto della propria sensualità, come le bellissime attrici degli anni '60, da Sophia Loren a Gina Lollobrigida, chi lo ha decretato simbolo di ribellione, come la più attuale Lady Gaga, chi, ancora, lo ha reso complice delle proprie follie, come la scatenata Miley Cyrus. Fatto sta che a un secolo dalla sua nascita il reggiseno rimane un accessorio immancabile nel cassetto di ogni donna, e un oggetto del desiderio per tantissimi uomini che immaginano, dietro a quelle due semplici coppe, un mondo infinito tutto da scoprire... e arriviamo oggi ai reggiseni da 2 milioni di dollari.
Post n°8090 pubblicato il 15 Novembre 2014 da psicologiaforense
Scopre che il suo fidanzato era una ragazza: «Non importa, metteremo su famiglia... abbiamo già trovato un donatore di sperma» IN AMORE VINCE CHI AMA Kieran Moloney, 23 anni, e Charlotte Urie, 20, sono una coppia di giovani fidanzati come tanti. Vivono a Londra e sognano di sposarsi e mettere su famiglia, ma l'inizio della loro relazione è stato segnato da una confessione, da parte di Kieran, che avrebbe fatto fuggire qualsiasi ragazza. Ma non Charlotte. Il ragazzo, un neozelandese trasferitosi in Gran Bretagna, oggi è un aitante giovanotto ed il fisico roccioso non farebbe sospettare a nessuno che il 23enne, in realtà, era nato donna e non riusciva a sentirsi a proprio agio in un corpo femminile.
Post n°8089 pubblicato il 13 Novembre 2014 da psicologiaforense
Cosa diceva CATALANO il compianto RE delle banalità, dell'ovvietà assoluta e che pure ci manca così tanto? Le tre componenti fondamentali per un rapporto sano, nel sesso e fuori dal letto sono: il rispetto, l'ascolto, la verità.... Per interrompere la solita routine non servono manuali, né grande esperienza, bensì qualcosa di ben più rivoluzionario: allenare la capacità di lasciarsi andare e solleticare la curiosità. Vivere il sesso è un viaggio prima di tutto nelle nostre sensazioni, ecco perché scoprirlo, spesso, fa cambiare abitudini.....
QUATTRO ESPERIENZE CON IL SESSO DA PROVARE ALMENO UNA VOLTA, PAROLA DI CATALANO.... Come tutti sanno, e come ripeteva CATALANO, il primo passo per cambiare atteggiamento verso l'eros è quello di dimenticare i tabù: accade più di frequente di quanto non si pensi che proprio con la persona con cui condividiamo l'intimità manchi il coraggio di esporsi, lasciarsi andare, essere se stessi. Provaci e per una volta allontana ogni pensiero. Scoprirai che raggiungere una qualità diversa nel sesso è possibile soprattutto quando ci permettiamo di vivere le emozioni senza ostacoli.
Post n°8088 pubblicato il 13 Novembre 2014 da psicologiaforense
Simboli, segni e parole sono aspetti fondamentali della comunicazione, apparentemente ben distinti, nella realtà profondamente intrecciati. Infatti, non sono separabili e cooperano alla conoscenza: li usiamo insieme con un'istintività che toglie la consapevlezza della loro complementarità... DI SIMBOLO IN SIMBOLO Offrire fiori a qualcuno, brindare o bere allo stesso bicchiere, baciare, inalberare i colori di una squadra di calcio, mettere un anello al dito del proprio partner, carezzare sul capo qualcuno….. sono altrettanti gesti simbolici che vogliono contemporaneamente significare una intenzione o un desiderio, e compiere ciò che è significato mediante questo gesto. La nostra vita di ogni giorno ricorre a un linguaggio che è fatto non solo di parole, ma anche di gesti e di comportamenti, attraverso i quali noi cerchiamo di trasmettere un messaggio a qualcuno e nello stesso tempo operare una trasformazione più o meno profonda in noi e nell’altro.Questo linguaggio dei gesti è essenzialmente un linguaggio del corpo: tutti sappiamo che esiste un linguaggio degli occhi e dello sguardo, un linguaggio della bocca e del bacio, un linguaggio molto ricco delle mani, e infine un linguaggio della sessualità. Tutto ciò che vi è di più profondo e di più inesprimibile nell'uomo cerca di tradursi in questo linguaggio e raggiungere il suo destinatario: è infatti nelle relazioni interpersonali che i SIMBOLI intervengono più frequentemente, sia che si tratti dell'intimo rapporto d'amore e di scambio fra due esseri, sia della costituzione e della vita di un gruppo.
Post n°8087 pubblicato il 12 Novembre 2014 da psicologiaforense
Tutto ciò che esiste, senza alcuna eccezione, ha un senso, uno scopo, un fine, una ragione d'essere. Nulla è stato creato a caso. Nessun essere può rinunziare al suo ruolo, o scambiarlo con quello di un altro. Ogni essere quindi deve realizzare il suo particolare ordine e nel modo migliore... LE SETTE RADICI DEL DISORDINE Sono sette le catene che tengono avvinto l'essere umano, sono i così detti vizi capitali: la loro presenza si può considerare come la causa del disordine attuale e, insieme, la conseguenza del disordine ereditato. Esse sono: 1. La superbia, che è l'opinione esagerata di sé, delle proprie capacità e dei propri meriti. Porta al disprezzo, al distacco e all'isolamento dagli altri. 2. L'avarizia, che è l'attaccamento smodato ai beni materiali. Porta a egoistiche conseguenze sul piano personale, familiare e sociale. 3. La lussuria, che è l'uso disordinato della propria sessualità. Porta alla disgregazione della persona, della famiglia e della società. 4. L'ira, che è l'esplosione improvvisa e violenta dell'animo. Reca agli altri imprevedibili offese e danni. 5. La gola, che è l'uso disordinato degli alimenti. Reca danni irreparabili alla salute fisica e psichica dell'individuo. 6. L'invidia, che è l'atteggiamento di astio verso persone ritenute più fortunate e felici. Porta alla rottura di molti rapporti interpersonali. 7. L'accidia, che è l'apatia nei confronti di qualsiasi impegno. Porta all'ozio e all'inattività in qualsiasi campo. Questi vizi (stili di vita disfunzionali) sono presenti, in maniera diversa, in tutti gli uomini e in tutte le donne, senza eccezione alcuna. E sono proprio i vizi a rendere lenta e faticosa la realizzazione dell' ordine e dell' amore.
Post n°8086 pubblicato il 12 Novembre 2014 da psicologiaforense
Kim Kardashian, in attesa di dare alle stampe il suo libro "Riflessioni e proposte per uno stile di vita più sano e più sexy" pubblica queste foto senza veli sul web ed evidenzia maliziosamente il suo "lato B".... IL CORPO IN CUI SONO NATA LOS ANGELES - Scatti super sexy per Kim Kardashian, che sull’ultimo numero della rivista Paper ha deciso di spogliarsi mettendo in mostra il celebre fondoschiena. La starlette compare sia sulla NOTA INTEGRATIVA:
Post n°8085 pubblicato il 11 Novembre 2014 da psicologiaforense
Modelle nude sulle bare, un calendario che fa scandalo. La Chiesa reagisce indignata : «Non rispetta la morte»...... NUDI SI NASCE, NUDI SI MUORE... Questa volta il limite era stato superato e non si poteva tollerare ulteriormente quello che, nella cattolicissima Polonia, appariva come un affronto alla decenza e alla sacralità. Per questo motivo il clero di Varsavia ha deciso di condannare fermamente il calendario hot della Lindner, un'impresa funebre molto celebre nel paese che da anni si avvale di questa forma di pubblicità. I fatti hanno avuto una vasta eco non solo in Polonia, ma anche all'estero, e sono stati riportati dal Mirror. Nel 2010 e nel 2011 le modelle posavano vestite o al massimo in lingerie, mentre nel 2012 è arrivato il bodypainting. La peculiarità di questo calendario, però, è che accanto alle modelle c'erano le bare, in una sorta di catalogo sexy dell'azienda. Nel 2013 sono invece aumentati i nudi, così come nel 2014. Per il prossimo anno, invece, accanto a queste stupende donne non ci saranno solo le bare, ma anche uomini. E molte pose sono davvero hard.
Post n°8084 pubblicato il 10 Novembre 2014 da psicologiaforense
L'umiltà, qui in community così come nella vita reale, è condizione indispensabile non solo per la conoscenza di sé e per preservare la salute mentale, ma anche come antidoto all'orgoglio, al narcisismo, all' avidità, alla sfrenata volontà di potenza, all' intolleranza.... L'umiltà si apparenta con qualità spirituali come il discernimento intuitivo, la calma mentale, l'autodominio e la pazienza, che dona il coraggio morale nell'affrontare le prove dell'esistenza.... IL SORRISO DELL'UMILTA' Mia nonna aveva mani di fata, e, da brava bambina, decisi di diventare anch'io una grande sarta come lei. Per incoraggiarmi, la nonna mi dava spesso qualche pezzetto di stoffa e un ago già infilato. Poi mi faceva vedere come si fa a cucire bene gli angoli. lo però volevo far tutto da sola. Non ricordo proprio con esattezza, ma so che, con tutti i miei sforzi, non concludevo molto, e di angoli ne cucivo ben pochi. La nonna era così buona che cercava di aiutarmi a sbrogliare la matassa, ma io non volevo. Piuttosto che ammettere di aver sbagliato, dicevo che era proprio quello che avevo voluto fare. La nonna non diceva mai niente, ma capivo benissimo che non potevo ingannare né lei né me ... La maggior parte di noi impara a far finta di essere forte, proprio per nascondere la propria debolezza. Nel nostro mondo competitivo sembra che troppo spesso i deboli abbiano la peggio, e così non osiamo ammettere che siamo deboli o che abbiamo bisogno degli altri. Dobbiamo mostrarci duri, auto sufficienti e sicuri di noi stessi se vogliamo riuscire. L’esperienza ci insegna che per cominciare il viaggio sulla via che conduce alla vita bisogna passare per una porta stretta. Se vogliamo passarci anche noi, magari un po' a stento, dobbiamo rinunciare ai bagagli dell'autosufficienza, dell'egoismo e della boria che molti di noi portano sempre con sé. Dobbiamo rinunciare a ogni finzione, alla voglia di far tutto quello che ci piace e a tutta quella falsa indipendenza che considera l’umiltà come una stampella per chi è debole.
Post n°8083 pubblicato il 10 Novembre 2014 da psicologiaforense
Avete frequentato, nell'ordine, il playboy, il pazzo, il malato di palestra, il narcisista, il tirchio, il mammone, il depresso, l'intellettuale della rive gauche, il separato sconfitto, il pratico prosaico o il suo omologo femminile…. e non vi è piaciuto? Vi siete sentiti ripetere almeno una volta nella vita la dannatissima frase «non ti merito»? Oppure avete affrontato con stolta speranza la cosiddetta «pausa di riflessione» approdando alla dinamica constatazione che le corna non guardano in faccia a nessuno? CUPIDO ALLA CENA DEI SINGLE, VIA LIBERA ALL'ABBORDAGGIO Nel panorama della popolazione italiana degli ultimi anni si è progressivamente diffusa e affermata, sia per l’uomo sia per la donna, la condizione di chi vive come single. E così avviene che dopo anni trascorsi ad incontrare materiale umano di varia provenienza nell'incessante ricerca dell'anima gemella, si sia ancora, inesorabilmente, single? Guai scoraggiarsi. E non accettare, con animo incuriosito ma scevro da troppe aspettative, le "cene dei single" Molti l'hanno fatto, vincendo timidezza e riserbo. E non sono stati delusi dall'iniziativa che spopola in tutte le grandi città. L'identikit del partecipante medio non esiste: la solitudine è trasversale. Dunque ai party per soli (sentimentalmente) al mondo si presentano single dai 35 ai 75 anni, anche se la curiosità sprona anche gli under trenta. Si cena, divisi in tavoli per fasce d'età, ci si conosce e si incrociano le dita nella speranza che Cupido faccia scoccare la freccia. Le regole sono ferree: vietato cambiare di posto, vietatissimo fare triste tappezzeria, incoraggiato fortemente l'abbordaggio. E soprattutto zero paranoie, la cena dei single non ha alcuna complicazione apparente. Anche in tempi di spending review, sognare per 30/40 euro non è proibitivo. Più problematico vincere l'irrimediabile senso di “mala sorte” che ti prende alla prospettiva di cercare nell'armadio un vestito decente e nel repertorio una faccia accettabile per un classico appuntamento al buio dagli sviluppi molto incerti.
Post n°8082 pubblicato il 08 Novembre 2014 da psicologiaforense
Vai matto per dolci, cioccolato, gelati, biscotti? Allora, forse, sei timido, introverso e soffri di fobie. Se invece non resisti a salatini, salumi, formaggi, cibi piccanti, forse, sei nervoso, annoiato, aspiri a cambiamenti radicali, vorresti molto di più sotto tutti i profili , non pensi che la vita si esaurisca in quanto ti ha dato... Una parte della spiegazione sta nell'ereditarietà (pensateci un momento, il nonno, la nonna...) : i geni di alcuni individui rendono le papille gustative più sensibili a un sapore o all'altro; la stessa saliva, che in ogni individuo ha una composizione diversa e può modificarsi per molti motivi (per esempio l'attività fisica o la disidratazione), influisce sui sapori. Secondo alcune recentissime ricerche, pubblicate oggi sulle riviste scientifiche, si è portati a preferire i cibi che forniscono le sostanze nutritive di cui l'organismo ha bisogno. L'apprezzamento per il dolce può essere associato al fatto che questo gusto è in genere presente in alimenti ad alto potere energetico e nutritivo, mentre quello per il salato può favorire l'assunzione di sodio e altri minerali. CARATTERE. Ma i "peccati di gola" sembrano riflettere soprattutto aspetti della personalità. Secondo uno studio che ha coinvolto circa 3000 persone, chi preferisce i cibi salati è più dinamico, estroverso e indipendente e il suo modo di rapportarsi con gli altri è caratterizzato da decisione e franchezza, talvolta un po' troppo "salace". Chi preferisce il dolce è più portato alla dipendenza e mostra un carattere "dolce", introverso, a volte un po' infantile: cerca soprattutto affetto e protezione. Infine, alcune ricerche svolte in quasi tutte le università del mondo hanno dimostrato che chi ama i cibi salati preferisce consumarli in compagnia, mentre chi ama il dolce tende a farlo in solitudine, e che a preferire quest'ultimo sono soprattutto le donne e i più giovani.
Post n°8081 pubblicato il 08 Novembre 2014 da psicologiaforense
ECCO QUALI SONO I FETICCI EROTICI PIU' AMATI DAGLI UOMINI La biancheria femminile, i guanti, le scarpe, o gli stivali da donna con il tacco alto, ma anche parti del corpo (soprattutto natiche, capelli, piedi e mani) sono i più frequenti oggetti di feticismo, una delle perversioni (parafilie) erotiche maschili più diffuse insieme al voyeurismo (che caratterizza chi, per ottenere l'eccitazione e il piacere sessuale, deve guardare o spiare persone nude o intente a spogliarsi, o altresì persone impegnate in un rapporto sessuale). L'EROTISMO MASCHILE è prevalentemente visivo (è noto che il cervello maschile, in una situazione erotica, immagina le sensazioni tattili prima ancora di averle provate) e può quindi essere sollecitato dalla vista di un oggetto o di una singola parte del corpo femminile (i feticci, appunto). Però si tratta di vera perversione (parafilia) SOLO se l'uso del feticcio è l'unico modo per ottenere l'eccitazione o l'orgasmo durante il rapporto con la partner. GIOCHI EROTICI come bere champagne in una scarpa con tacco a spillo, aspirare il profumo di una mutandina di pizzo, ecc.. non possono essere definiti "perversi" se il feticcio non diventa ossessione.
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Inviato da: Nuvola_vola
il 09/01/2019 alle 19:15
Inviato da: moltiplicazeri
il 16/12/2018 alle 17:51
Inviato da: monellaccio19
il 01/11/2018 alle 07:57
Inviato da: Brillante.Nero
il 06/09/2018 alle 23:51
Inviato da: casadei.lisetta
il 24/04/2018 alle 10:49