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Messaggi del 04/08/2009

 

MADRI E FIGLI, ATTUALITA', CULTURA, RIFLESSIONI, OPINIONI, COMMENTI, PENSIERI, PSICOLOGIA, PSICOPATOLOGIA FORENSE,

Post n°2637 pubblicato il 04 Agosto 2009 da psicologiaforense

LA RIFLESSIONE

MADRI DALL'INFANZIA
DISPERATA E DISPERANTE

LA “SINDROME DI MÜNCHAUSEN”

Secondo me  è la  totale ignoranza delle conseguenze dei traumi infantili  a minacciare il mondo. Mi chiedo: quale sarà stata l'infanzia di quelle 23 madri di Atlanta, arrestate perché scoperte, grazie a videocamere nascoste in un reparto di pediatria, a procurare sofferenze e compiere abusi nei confronti dei propri figli ricoverati?
Credo, senza tema di essere smentita, che queste donne debbono aver vissuto infanzie tragiche, segnate da abusi, indifferenze, abbandoni. Violenze, insomma, che le hanno spinte, una volta diventate, madri, a “scaricare” sui propri bambini indifesi le stesse infamanti brutalità. Le ventitré madri di Atlanta, affette da quella che viene definita la “sindrome di Münchausen” considerano, pertanto, i figli non “soggetti” aventi diritto al loro totale amore e rispetto; non “persone in crescita”, di cui prendersi cura, ma “oggetti”, “materiale informe” sul quale proiettare e/o mettere in scena i propri fantasmi interiori, le proprie ossessioni e fobie, le proprie sadiche necessità, mirate ad attirare l'attenzione degli altri attraverso la malattia fisica non personale ma, questa volta, da loro stesse causata ai propri bambini. L'obiettivo di queste donne, infatti, è proprio quello di ricevere attenzioni e cure, da parte del personale ospedaliero, favorendo, invece che alleviando, le malattie dei propri bambini. Fino a mettere a repentaglio la loro vita; fino a rischiare di soffocarli, d'infettarli, di aggravare le loro già critiche condizioni con l'uso distorto di farmaci. Madri al veleno, madri che, inconsciamente, si odiano e perciò odiano e ammalano i propri figli. Madri disperate al punto da essere sadiche e assassine, per rivendicare un'attenzione che a loro, quando erano bambine, non fu data e che, passando per la gravità di una malattia, deve ora essere data ai loro figli. È come se gridassero, senza pur gridare: «Prendetevi cura dei nostri bambini perché siamo noi a far loro del male!» È come se volessero attirare l'attenzione degli altri e dei medici, sul dolore, sulla malattia dei figli che loro stesse ammalano. Un comportamento scisso, una maniera perversa di mescolare amore e malattia. Queste madri ammalano i figli e queste stesse madri protestano con i medici affinché li curino di più e meglio, affinché li difendano da loro. Che fare, di fronte a tanta crudeltà? Denunce e condanne non bastano. Il mondo deve interrogarsi di fronte a casi come questi.

 

 

 
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CULTURA, LUTTO NEL MONDO DELLA PSICHIATRIA E DELLA PSICOLOGIA, GIOVANNI JERVIS, PSICOANALISI, NEUROLOGIA,

Post n°2636 pubblicato il 04 Agosto 2009 da psicologiaforense

LUTTO NEL MONDO DELLA PSICHIATRIA

Lo studioso era uno dei punti di riferimento della psichiatria, noi abbiamo studiato su i suoi testi 

Addio a Giovanni Jervis tra i più noti psicoanalisti

La psichiatria e la psicoanalisi italiane perdono uno dei loro più fulgidi rappresentanti. Si è infatti spento a Roma a 76 anni Giovanni Jervis (nella foto a dx) una delle figure di spicco del dibattito culturale italiano, oltre appunto che psichiatra e psicoanalista tra i più noti. Era nato a Firenze e dopo gli studi di medicina, si specializzò in neurologia e psichiatria. Fu la sua notevole curiosità intellettuale che lo portò ad allargare gli orizzonti e a farlo collaborare dal 1959 al 1963 con l'etnologo Ernesto De Martino nelle ricerche sul tarantismo pugliese e sul tema - vero tormentone culturale oltre che psicopatologico - della fine del mondo. Dal 1966 per un triennio lavorò con Franco Basaglia, impegnandosi attivamente nella comunità terapeutica di Gorizia; quindi - fino al 1977 - diresse i servizi psichiatrici territoriali di Reggio Emilia. Successivamente professore a Roma di psicologia dinamica, fece parte del consiglio editoriale della Einaudi e poi diventò consulente di Feltrinelli e Garzanti. Freudiano, in un certo momento maoista, tenne sempre ferma la barra delle sue ricerche in due ambiti: psichiatria (e psicologia) e i fondamenti delle teorie psicoanalitiche.
A Jervis si devono numerosi saggi e pubblicazioni scientifici e divulgativi molto esemplari ( Manuale critico di Psichiatria, Feltrinelli, Milano, 1975; Il buon rieducatore, Feltrinelli, Milano, 1977; Presenza e identità, Garzanti, Milano, 1984; La psicoanalisi come esercizio critico, Garzanti, Milano, 1989; Fondamenti di psicologia dinamica, Feltrinelli, Milano, 1993; Sopravvivere al Millennio, Garzanti, Milano, 1996.)
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VEDI QUI:
GIOVANNI JERVIS, UNO SPIRITO ILLUMINISTICO. Una nota di Antonio ...
La Voce di Fiore - ‎1 ora fa‎
Se penso a Giovanni Jervis immagino uno di quei volatili agili e maestosi che un tempo si vedevano nei documentari sulla natura. Era magro, alto, ossuto. ...
GIOVANNI Jervis
Il Manifesto (Abbonamento) - ‎7 ore fa‎
LA FORZA DI PASSIONI CONDIVISE Dagli anni con Basaglia a quelli dell'insegnamento vissuto come missione. Vicenda anche etica, che si intreccia con la storia ...
 
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