Creato da: psicologiaforense il 14/01/2006
finchè vita non vi separi
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 
 
Citazioni nei Blog Amici: 791
 

Archivio messaggi

 
 << Agosto 2009 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
          1 2
3 4 5 6 7 8 9
10 11 12 13 14 15 16
17 18 19 20 21 22 23
24 25 26 27 28 29 30
31            
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 

Contatta l'autore

Nickname: psicologiaforense
Se copi, violi le regole della Community Sesso: F
Età: 62
Prov: PD
 

umorismo e satira

 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
I commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
 

Archivio messaggi

 
 << Agosto 2009 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
          1 2
3 4 5 6 7 8 9
10 11 12 13 14 15 16
17 18 19 20 21 22 23
24 25 26 27 28 29 30
31            
 
 
Citazioni nei Blog Amici: 791
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

Messaggi del 08/08/2009

 

LA RIFLESSIONE

Post n°2664 pubblicato il 08 Agosto 2009 da psicologiaforense

ORAZIONI A RISCHIO:
LA MANIA DI
CAMBIARE MINACCIA ANCHE "L'AVE MARIA".

MOLTI VESCOVI HANNO CHIESTO  di cambiare l'Ave Maria, e a me che piacciono le novità perché senza di esse saremmo tutti intristiti e immobili, questa solerzia procura una piccola stretta al cuore. Piccola, infatti ben altre e maggiori sono le fonti delle quotidiane preoccupazioni, dentro e attorno a noi: al punto d'averci fatta l'abitudine, fino alle soglie del cinismo.
I PRELATI IN PAROLA SOSTENGONO CHE  , nella parte conclusiva della preghiera, s'invoca l'assistenza della Vergine nell'ora della morte,
dove la morte è intesa come la fine di tutto mentre, cristianamente, dovrebbe essere l'inizio del gaudio eterno. Ma ciò presuppone che si salga tutti in paradiso e ci vuole davvero un bel toupé, un bel coraggio, per convenirne.
Ma, poi. Le preghiere le recitano i credenti, che per questa stessa definizione hanno fede nell'aldilà e non pare proprio il caso di ricordarglielo di continuo, tanto meno si può ipotizzare che lo ignori la dolcissima Maria, né che convenga rammentarle qual è il suo ruolo straordinario di madre del Salvatore.
I miscredenti nulla sanno di preghiere, o le hanno dimenticate.
Per me, in queste ventate innovative (non si tratta infatti dell'unica orazione a rischio) si nasconde quello che il Supremo classificherebbe come ottavo vizio capitale: l'apparire. Un vizio che non risparmia nessuno, nemmeno chi si è mimetizzato smettendo gli abiti ecclesiastici per abbigliamenti spesso squinternati.
Ma lasciamola stare. Lasciamola così com'è, l'Ave Maria, in modo da poterla semmai arricchire e personalizzare nell'intimo o in ristretta schiera. Lo fa, a esempio, il cardinal Camillo Ruini quando, in luogo di «tu sei benedetta fra le donne», scandisce una supremazia ancora più assoluta dicendo «tu sei benedetta fra tutte le donne».
Sottigliezze. Chi ha l'animo candido, non ha bisogno di prontuari aggiornati. Piuttosto, a forza di voler mettere le mani nel vecchio, si rischia di minare la saldezza che sosteneva questa o altre istituzioni. Le innovazioni non sono formulette, a meno di voler giocare anche con i Santi, di prestarci a farci prendere in giro. La «felice sera» adottata con aria complice da un'annunciatrice televisiva, invece della rassicurante «buona sera», lungi dal rafforzare l'augurio disegna la nostra infelicità.

 

 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

RIFLESSIONI, PENSIERI, SUGGESTIONI, SREGOLATEZZE LINGUISTICHE E COMPORTAMENTALI, LA CRAVATTA E IL CONGIUNTIVO

Post n°2663 pubblicato il 08 Agosto 2009 da psicologiaforense

RIFLESSIONE DI UN  SABATO SERA  D'AGOSTO

SREGOLATEZZE… LINGUISTICHE E COMPORTAMENTALI

La cravatta come il congiuntivo. Questo ormai moribondo, quella aggredita dal virus della liberazione, che non è sinonimo di libertà dal momento che ci si può liberare, disfare, anche di una cosa utile o addirittura indispensabile. Si sa, i punti di vista sono infiniti.
Il principe Claus, consorte della regina d'Olanda, quindi nel rango di Re senza titolo, si è disfatto della cravatta durante una cerimonia ufficiale, subito imitato da telecronisti e da quanti apparivano nelle riprese in diretta. Lo hanno fatto, dicono gli osservatori, come se le loro labbra si muovessero per proclamare: «Ma è ora che si mandi in cantina un simile orpello, senza senso nei tempi nostri, a cui abbiamo dovuto sottostare per secoli. Anche se la sua foggia mutava, si è pur sempre trattato di un nodo scorsoio, spinto in su ragionevolmente e, tuttavia, capace di strozzare se fosse scappata la mano».
Insomma: principe e borghesi erano, in quel caso, persone che la cravatta se l'erano messa al mattino, uscendo di casa, e ne avevano calibrato la compostezza davanti allo specchio. Forse avevano persino domandato alla moglie: «Cosa ti pare? È della tinta giusta? Le sue bande regimental non saranno un po' ardite sulla camicia bouclè?». Cioè gli era sembrato corretto indossarla ma poi, appunto per colpa del germe rivoluzionario, l'hanno smessa pubblicamente, quasi si trattasse d'una divisa da generale russo buttata alle ortiche.
Anche il congiuntivo, modo verbale, conosce un violento ostracismo. Il congiuntivo sta all'indicativo, con cui lo si viene generalmente sostituendo, al pari d'uno spicchio d'arancia siciliana messo a confronto con uno spicchio di limone senza nazionalità. Intendiamoci: anche il limone serve, ma se tu vuoi una spremuta d'arancia e te la danno di limone, non va mica bene. Oltre tutto il congiuntivo, a conoscerlo e a usarlo, ha la scorrevolezza d'un buon olio e la levigatezza d'una palla da biliardo.
Invece, anche qui, e anche qui nella televisione nostrana, l'ottanta per cento di chi, spontaneamente, usa il congiuntivo, subito si corregge, quasi chiedendo scusa di non essere allineato con i tempi, e ti sbatte là l'indicativo: l'indicativo che presenta l'azione già certa, non già possibile o desiderabile com'essa è. E che diamine: tra computer e anglofonie, stiamo ancora perdendoci dietro quelle cose lì?
Tuttavia, mentre il congiuntivo è in attesa del definitivo «in paradisum deducant te, angeli», si può ragionevolmente presumere che la cravatta sia lungi da simile destino. Per un motivo semplice e pratico. Il motivo in base al quale, a Napoli, ma mica solo là, si è sempre detto che l'abito può essere magari rivoltato o gualcito, ma una bella cravatta, possibilmente accompagnata da un buon paio di scarpe, nobilita quell'abito e il suo portatore.
Perciò, la cravatta rimarrà, assieme a voglie rivoluzionarie sottopelle: d'altra natura.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

ATTUALITA', SCIENZA, CULTURA, LADRI DI GENI, CIBI TRANSGENICI, ALIMENTI GENETICAMENTE MODIFICATI, BIOTECNOLOGIE

Post n°2662 pubblicato il 08 Agosto 2009 da psicologiaforense

 

 I GENI CHE MANGIAMO. LA MANIPOLAZIONE GENETICA DEGLI ALIMENTI

C' era una volta la polenta, molto apprezzata non solo al Nord, e c'erano i deliziosi pomodori, vanto dell'orticoltura del Sud. C'era e ci sono ancora, per fortuna, gli uni e l'altra, ma a loro danno è scattato un allarme non da poco, conseguente alla manipolazione scientifica in corso che coinvolge, appunto, pomodori e granturco, assieme ad altri prodotti della terra. Le multinazionali statunitensi dell'alimentazione vi hanno messo, oltre alle mani, ingentissimi capitali per mutarne le caratteristiche date ad essi dalla natura: queste derrate, stravolte nel patrimonio genetico, sarebbero, oltre che tecnicamente perfette, pressoché immuni dalle aggressioni di agenti esterni. Le modifiche embrionali ne favorirebbero inoltre la quantità, contribuendo ad alleviare, se non a debellare, la fame nel mondo.
Freghiamoci dunque le mani? Plaudiamo alle nuove conquiste, ai nuovi orizzonti avvistati dall'ingegno umano?
N
eanche per sogno.
Infatti un ricercatore scozzese, uno con i piedi per terra, abituato alla concretezza prima che ai facili giubili e ai colossali guadagni derivanti da simili innovazioni, ha sottoposto i soliti topi a una dieta di questo tipo, provocandogli la caduta di tutte le difese immunitarie, cosa che, se accadesse all'intero mondo animale al cui vertice sta il genere umano, sarebbe un brutto guaio, anzi, una dannazione. Un dibattito si è acceso nel Regno Unito, in Irlanda, negli Stati Uniti.
Si tratterà dunque di vedere se prevarrà la scienza coscienziosa, volta a migliorarci la vita, o se non saranno gli interessi capitalistici a imporsi, con l'avallo di quanti, praticamente coperti da inquietanti immunità nel nome delle esplorazioni, pur nel dubbio potrebbero farci correre il rischio.
Il loro ragionamento, il ragionamento dei cinici, è pressappoco questo: «Secondo noi, l'eventualità di danni è remotissima, in ogni caso i vantaggi sono assai più solleciti. Se poi ci siamo sbagliati a interferire nel corso delle leggi naturali, esse sono così elastiche e provvide da consentirci di ritornare sui nostri passi».
Già. Ma intanto? Intanto, si potrebbe anche supporre, poiché non esiste gran male dal quale non nasca un bene, chissà che l'esperimento, seppure negativo, non consenta o non approdi a inimmaginabili scoperte che altrimenti avrebbero dormito nel grande scrigno dei segreti della vita.




 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

ATTUALITA', COSTUME E SOCIETA', NON CI SONO PIU' LE MEZZE STAGIONI, ESTATE, METEREOLOGI, PROFETI DI SVENTURE,

Post n°2661 pubblicato il 08 Agosto 2009 da psicologiaforense

nota disimpegnata

BASTA COL TERRORISMO
METEREOLOGICO


L' estate. Con i suoi profumi, i suoi odori, i suoi oziosi trasporti trainati dalla fantasia. Con una valigetta d'indumenti fatti apposta per valorizzare abbronzature marine e montane.
Ecco. Un'estate così temevamo di averla perduta. Infatti gli esperti delle cose che verranno ci avevano messo in guardia: «Saranno mesi torridi, infuocati da togliere il fiato, quali mai si conobbero». Qualcosa di simile all'immagine dell'inferno. E per quanto si ami il caldo, il suo eccesso quasi in veste di castigo di Dio, porta a rifugiarsi nel suo opposto, magari tra le nevi delle Alpi.
Invero più umani, gli esperti di cose climatiche, i meteorologi ufficiali che chissà perché sono quelli in divisa, avevano cercato di correggere il diagramma dello spauracchio, ricordandoci come le estati siano sempre per loro natura bollenti, apportatrici di solleoni e canicole inframmezzati da turbolenze temporalesche di varia intensità.  Essi però si scontravano con la scienza di grado eccelso, che indaga tra i fenomeni naturali nel loro manifestarsi e prima ancora. Perciò la gente  preconizzava un biblico incontro con una estate  terribile. Ce n'era abbastanza
per gettare nello sconforto più nero gli ansiosi, le vittime dell'angoscia, coloro che, se gli va qualche goccia di mandarino per traverso, subito tossiscono da invasati, temendo l'asfissia.
Perciò, via all'acquisto di pinguini e strumenti refrigeranti analoghi su cui si ringalluzzano le bollette dell'Enel, e per chi non può permettersi il relativo esborso ( non può o non vuole in quanto più forte del timore è l'avarizia), via all'acquisto d'un ventilatore, da trasferire di stanza in stanza, di conserva con l'andirivieni del pavido.

L'estate sta passando, e non è accaduto nulla di diverso dal solito, ovvero disgrazie causate dall'uomo. Il castigo di Dio, anche per quest'anno, sembra scampato.




 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

IL CORSIVO

Post n°2660 pubblicato il 08 Agosto 2009 da psicologiaforense

IL CORSIVO

CAINO È SEMPRE IN AGGUATO

Non passa giorno senza che una sentenza su un fatto atroce segua o preceda un altro fatto atroce. Pur assuefatti al peggio, non inorridiamo più ma ci sentiamo prigionieri d'un modo di vivere così diverso dai modelli che ci avevano prefigurato. una volta stabilito che il male è una componente non secondaria della nostra natura, si finisce per assegnargli una fatale preminenza in coloro che non sanno sottrarsene.
I cosiddetti buoni sarebbero dunque semplicemente più fortunati, nel senso che in essi prevale quella parte di animo dove i sentimenti non si lasciano avvinghiare dalla malvagità.
Ma, a questo punto, la rettitudine, la coscienza, dove le mettiamo? A forza di voler dare delle interpretazioni freddamente scientifiche ai nostri comportamenti, si rischia di calare in un immotivato pessimismo la stessa sorte del genere umano, cioè di tutti noi che abitiamo la Terra, pronti a scannarci, individui e popoli, in risposta a un sopruso o nella determinazione di far valere esclusivamente la nostra forza in termini di superiorità: in fondo per dimostrare che nulla ci fa paura, e che chi ha paura è destinato a subire, a essere perdente.
È questa una strada pericolosa che rischia di estromettere, oltre ai princìpi morali, la stessa forza delle leggi positive e naturali, che resterebbero come troppo ampia e flessuosa cornice per il fatalistico crogiuolo di sentimenti contrapposti.
La parola ergastolo, il concetto che essa contiene, ci fa inorridire o ci appaga a seconda della partecipazione emotiva a un avvenimento di particolare gravità e di vasta eco. Come la parola assoluzione: quando riteniamo che la giustizia non sia stata capace di tutelare ciò che le si chiede, o quando il pregiudizio ci stava persuadendo di una colpevolezza forse inesistente.
Brutto mestiere, quello del giudice, dell'uomo da cui dipendono le sorti dell'imputato ma anche della credibilità d'una giustizia  che deve difendere le certezze positive e negative su cui scorre la nostra vita. Dev'esserlo persino per l'Altissimo. Gli si attribuisce infatti misericordia, e subito dopo inesorabilità.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

ATTUALITA',SESSO, POLITICA, AUSTRALIA, CURIOSITA',

Post n°2659 pubblicato il 08 Agosto 2009 da psicologiaforense

AUSTRALIA CADE L'ULTIMO TABU': A PROSSIME ELEZIONI ANCHE "PARTITO DEL SESSO"

Alle prossime elezioni politiche, nel 2011, si potra' votare anche per il "Partito del sesso". La Commissione elettorale, scrive il sito web del Sydney Morning Herald, infatti ufficialmente riconosciuto il partito fondato alcuni mesi fa da Fiona Patten, la cui piattaforma prevede di "dar vita a un dialogo positivo sui temi del sesso per combattere l'ostracismo sull'argomento comune alla maggior parte dei politici e dei partiti". La Patten si e' definita qualificata per guidare il nuovo partito. La Patten, che nel 1992 fondo' la lobby "Eros Foundation" per facilitare la commercializzazione di materiale pornografico rivendica di aver "avuto diverse esperienze nel campo dell'industria del sesso Mi sono sempre interessata di sesso, per tutta la vita, e ringrazio i miei genitori per questo".

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

Attacco congiunto a Facebook e Twitter

Post n°2658 pubblicato il 08 Agosto 2009 da psicologiaforense

 

Attacco congiunto a Facebook e Twitter per colpire un unico utente.

Un attacco di tipo DoS (Denial of Service) è stato portato avanti nel corso della giornata di ieri nei confronti di Twitter e Facebook, due tra i più popolari e usati servizi web di social networking degli ultimi tempi.

Un attacco di tipo DoS come quello portato avanti nei confronti di Twitter e Facebook ha come obbiettivo diretto e primario quello di rendere inacessibile i determinati siti web, sommergendo i sistemi di richieste dati, tanto da mettere in ginocchio l'infrastruttura dell'intero servizio. L'attacco ha quindi un'unica fonte e non è casuale, ma ha coinvolto più servizi contemporaneamente.

Nel caso specifico l'attacco avrebbe avuto come obbiettivo un utente in particolare, presente su entrambi i popolari siti: un blogger Georgiano, attivo anche su LiveJournal e Youtube oltre che i due servizi sopracitati. Un chiaro tentativo o una semplice minaccia per mettere a tacere tale utente (conosciuto con il nickname di Cyxymu, una città Georgiana), ma i motivi non sono ancora stati chiariti.

"È stato un attacco simultaneo sui diversi servizi per tentare di silenziare la voce dell'utente" ha affermato Max Kelly, chief security officer di Facebook. "Al momento stiamo investigando per riuscire a scoprire l'origine dell'attacco e speriamo di poter arrivare ai responsabili e seguiranno quindi i provvedimenti per un simile gesto". Il portavoce della società non ha però fornito informazioni circa i possibili responsabili e si è limitato a dire "Vi dovreste chiedere chi beneficia di una simile azione e pensare seriamente alle azioni di questi personaggi che hanno mostrato un chiaro disprezzo nei confronti di internet".

Le ipotesi che al momento vengono portate avanti hanno poche fondamenta, vista la scarsità di informazione che vige sulla questione. La pagina di LiveJournal dell'utente attaccato è ovviamente stata resa inaccessibile per diverso tempo, ma, attraverso una precedente versione presente nella cache di google è possibile recuperare l'ultimo messaggio che l'utente aveva scritto (in lingua russa) in merito agli attacchi che anche il proprio sito web stava ricevendo: "Ora è ovvio che è un attacco speciale contro me e tutti i Georgiani".

Quello di cui si è certi, secondo le affermazioni di Kelly, riguarda l'infrastruttura utilizzata dai responsabili dell'azione: "Le persone che hanno coordinato l'attacco sono sicuramente determinati e usano un sacco di risorse".

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963