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Messaggi del 23/08/2009

 

MICROPROSTITUZIONE, SESSO CON MINORENNI, ALLARME A MILANO, TEEN AGER E SESSUALITA', PORNOGRAFIA MINORILE, WEBCAM EROTICHE

Post n°2704 pubblicato il 23 Agosto 2009 da psicologiaforense

IN PRIMO PIANO

Microprostituzione e porno. Allarme del Comune di Milano per i teen ager

 Il Comune di Milano lancia una campagna contro gli eccessi degli on line a luci rosse diretti ai giovanissimi. A farlo, con una lettera alle famiglie, è l'assessore alla Salute, Giampaolo Landi di Chiavenna. "C'è una dilagante cultura della micro prostituzione, e il mezzo è diventato ovviamente la rete", afferma l'assessore. 
È preoccupante -aggiunge- apprendere  che nei bagni delle scuole i ragazzi fanno sesso, anche di tipo orale pagando le ragazzine, un fenomeno diffuso anche in rete con le numerose ragazze che si spogliano on line su webcam erotiche. Poi c'è il continuo abbassarsi dell'età in cui i ragazzi utilizzano la rete per consultare siti pornografici e scaricare filmati.
«Particolarmente allarmante - conclude - è stato qualche mese fa il caso di alcuni ragazzini delle elementari e medie sorpresi a scambiarsi filmati zoofili. Questo rischia di contribuire a dare una prospettiva distorta del sesso ai ragazzi».
 

 
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EROINA, DROGHE, RIFLESSIONI, PENSIERI, OSSERVAZIONI, COMMENTI, INDICAZIONE, CULTURA, SCIENZA, MEDICINA

Post n°2703 pubblicato il 23 Agosto 2009 da psicologiaforense

RIFLESSIONI & PENSIERI


SIGNORA EROINA.
39 ANNI DI BUCHI IN ITALIA.

Nel 1898 la Bayer lancia sul mercato un nuovo farmaco antidolorifico che battezza "Eroina", dal tedesco Heorisch, forte. La propaganda negli Stati Uniti, dove i medici vendono direttamente le medicine agli ammalati, è martellante, e il successo immediato: l'eroina entra in farmacia, dove può essere acquistata senza ricetta. Dovrebbe sostituire la morfina che ha funzionato come antidolorifico fino a che non sono state evidenti le sue controindicazioni. La Bayer sapeva perfettamente di aver lanciato una droga: negli Stati Uniti si ebbe immediatamente un mercato di 250.000 persone appartenenti per lo più a classi sociali elevate; altrettante in Europa: consumatori abituali, a cui si aggiungeva la vasta schiera di coloro che usavano l'eroina come rimedio contro il mal di testa o gli accessi di tosse. Nel 1912 la Conferenza dell'Aja mise in atto le prime misure restrittive contro la diffusione degli oppiacei, ma la Bayer aveva già sintetizzato in laboratorio una nuova sostanza prodigiosa, l'aspirina, pronta a sostituire come antidolorifico l'Heorisch. Ma se, da profani,  si vuole capire cosa è stata l'eroina, quella che ha fatto strage tra i giovani negli Anni Settanta (il primo morto italiano è del 1974), oltre ai testi delle canzoni dei Rolling Stones e di Lou Reed, si deve leggere POSTORISTORO, il racconto che apre ALTRI LIBERTINI di PIER VITTORIO TONDELLI. La voce narrante ricostruisce una sera di alcuni eroinomani tra il bar e i cessi della stazione di una piccola città, libro che ha fatto, credo, da battistrada al più moraleggiante, oltre che aspro, IN EXITU  di Giovanni Testori e a tanti altri.  Strano, ma a raccontare spietatamente cosa sia stata da noi l'eroina sono stati proprio due scrittori omosessuali con ascendenze cattoliche.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
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ATTUALITA', ANIMALI E UOMINI, CANGURI ALBINI, SCIENZA, BIOLOGIA, MARSUPIALI, ZOO DI CIPRO, FOTO,

Post n°2702 pubblicato il 23 Agosto 2009 da psicologiaforense

ANIMALI E UOMINI

Un canguro  albino nello zoo di Cipro

EVENTO DEL TUTTO ECCEZIONALE.
Un canguro albino è nato due mesi fa nello zoo Ayios Georgios a Cipro, ma solo nei giorni scorsi ha lasciato il marsupio della madre. Questo tipo particolare di animale è molto raro, soprattutto in cattività.
Intanto, i produttori australiani di carne di canguro si sono riuniti ieri a Brisbane in un vertice di emergenza, per discutere lo sviluppo di nuovi prodotti e nuovi mercati, in seguito a una decisione della Russia, che finora ha importato il 70% del prodotto, di sospendere le importazioni per presunte contaminazioni batteriche. Gli australiani saranno incoraggiati a dare più spazio nella dieta al simbolo nazionale, saranno promossi i mercati asiatici, e saranno sviluppati altri prodotti, come salumi e carne essiccata.


 
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CRONACA, NOTIZIE, GRECIA STATO DI EMERGENZA, FIAMME VICINO AD ATENE, OPERE D'ARTE A RISCHIO, DANNI PER MILIARDI DI EURO

Post n°2701 pubblicato il 23 Agosto 2009 da psicologiaforense

ULTIMISSIMA ORA

Si estende, il grande incendio divampato ieri nella regione di Maratona, e le fiamme, alimentate dai forti venti, si stanno avvicinando alla capitale Atene, malgrado una gigantesca mobilitazione di uomini e mezzi.

 
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ATTUALITA', COSTUME E SOCIETA', 50 interventi di chirurgia plastica in 20 anni, CURIOSITA', NEFERTITI, PSICOLOGIA,

Post n°2700 pubblicato il 23 Agosto 2009 da psicologiaforense

 VEDI I DUE PRECEDENTI POST

Cinquanta operazioni per somigliare
alla regina egizia Nefertiti


Una signora inglese ossessionata dal culto della bella sovrana: vent'anni sotto il bisturi

Tutto è iniziato 20 anni fa, quando Nileen Namita ha deciso che avrebbe dovuto assomigliare alla regina Nefertiti. Da allora, ha speso 200mila dollari per sottoporsi a 51 interventi di chirurgia plastica e rimodellare tutto il suo scorpo in funzione dell'antica bellezza del Nilo. Si è rifatta fare il naso otto volte, ha avuto tre impianti al mento, 5 lifting agli occhi, tre lifting al viso, due interventi alle labbra.

Quarantanove anni, professione artista, di Brighton, non è comunque soddisfatta: "I lavori sono ancora in corso, e prevedo altri interventi". "Era da quando ero piccola che volevo assomigliare a Nefertiti - racconta oggi - Avevo delle visioni: riuscivo a immaginarmi dove viveva, le sue stanze, persino il cibo che mangiava". (...) e gli uomini sembrano gradire. "Quando esco, ricevo attenzioni da persone molto più giovani di me, anche ventenni". Prossimi interventi? "Vorrei che le labbra fossero un pochino più affinate e ho in programma della chirurgia sul naso per sistemare le narici".

*********************************************

VEDI TUTTO QUI DIRETTAMENTE:

Woman Spends £200000 on 51 Surgeries to Look Like Nefertiti Nileen ...
Softpedia - Elena Gorgan - ‎11 hours ago‎
Then, there are others who do it because they want to look entirely different, like the case of Nileen Namita, a 49-year-old woman from Brighton. ...


 
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I CUTTERS, RIFLESSIONE (PARTE SECONDA), L'ATTACCO AL CORPO, RITI COLLETTIVI: TATUAGGI E PIERCING,CHIRURGIA PLASTICA

Post n°2699 pubblicato il 23 Agosto 2009 da psicologiaforense

RIFLESSIONE PSICOLOGICA (PARTE

SECONDA)


IL CORPO

SOTTO ASSEDIO: DALLE AUTOMUTILAZIONI, AI

TATUAGGI, AI PIERCING,

ALLA CHIRURGIA PLASTICA.

Come ho scritto nel precedente post (VEDI) quasi tutti i cutters sottolineano il senso di benessere che provano tagliandosi e ferendosi anche in profondità, affermazioni che richiamano alla mente le automutilazioni rituali di sciamani e guaritori. Così, le cicatrici sono qualcosa di più delle maldestre opere di una mente contorta. Simboleggiano una battaglia in corso in cui non tutto è perduto. Come accade nei grandi trionfi della natura, il tessuto della cicatrice è una sostanza magica, un cemento fisiologico e psicologico che tiene insieme carne e spirito quando un mondo difficile minaccia di separarli.

Ciò posto, non si possono dimenticare i riti collettivi di segnatura del corpo oggi sempre più diffusi: tatuaggi e piercing. Perchè tanti giovani marchiano il proprio corpo? Perché il tatuaggio e il piercing sono sistemi rituali di appropriazione di se stessi. Ma non sono solo i giovani a tagliare, bucare o tatuare il proprio corpo; esistono infatti milioni di persone che si fanno scolpire la faccia e il corpo, rompere e rimodellare il naso, pompare collagene nelle labbra, risucchiare il grasso dalle cosce e dalle pance, ingrandire i seni, trapiantare i capelli, allungare o allargare il pene. Nella nostra società l'idea del corpo come confine inviolato è definitivamente tramontata a favore della sua continua manipolazione, persino patologica.

Ma mentre la mortificazione della carne o la sofferenza rituale degli sciamani o dei santi cristiani li metteva in comunicazione con un Altro Mondo, le mutilazioni rituali di oggi non rinviano ad altro che al corpo stesso.

                                                                               

 
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RIFLESSIONI, SCIENZA, PSICOLOGIA, I CUTTERS, AUTOMUTILAZIONI, FERIRSI PER RITROVARE SE STESSI, COSTUME E SOCIETA'

Post n°2698 pubblicato il 23 Agosto 2009 da psicologiaforense

RIFLESSIONE PSICOLOGICA (PRIMA PARTE)



Tagliarsi per capire chi siamo: sconvolgenti riti, tecniche, manie dei "cutter": si mutilano e feriscono per ritrovare se stessi e vincere l'angoscia.

A metà degli anni Novanta ha “preso visibilità” un fenomeno sino ad allora ignorato o rimosso, quello DEI CUTTERS: persone  (intelligenti, spesso in carriera, “normali”, ecc…) che si tagliano con lamette, coltelli, forbici, si infliggono bruciature con sigarette, accendini, ferri da stiro, si perforano con spilloni, siringhe o altro.

Bisogna considerare che pelle e cervello sono collegati in modo affascinante perchè entrambi si sviluppano dallo stesso strato di cellule embrionali, L'ECTODERMA, tanto che si può dire che il sistema nervoso è una parte sepolta della pelle, mentre la pelle è la parte più esposta del sistema nervoso. Le automutilazioni, sfogano l'ansia; sono risposte ai processi di depersonalizzazione di cui molti oggi soffrono e servono ad accelerare il pensiero. Insomma, funzionano come una "CURA AUTOPRESCRITTA" .
Le persone che si automutilano, spesso,  sono state vittime di abusi sessuali o fisici nell'infanzia, hanno assistito o preso parte nell'adolescenza a comportamenti impulsivi o distruttivi nelle proprie famiglie: alcolismo, violenze, droga.
Sotto il profilo psicologico  le pratiche autolesive - alla pari di cibo, droga e alcol - sono un mezzo per tenere a bada il flusso di emozioni e riempire il vuoto d'anima, la dolorosa sensazione di non esistere, con qualcosa che, almeno per un po’, consola e rassicura. E per quanto, non vi sia attualmente nessuna teoria psicologica complessiva che spieghi tutto quello che sappiamo sull'automutilazione, è tuttavia decisivo il fatto che
questi fenomeni riguardano l'interfaccia tra noi stessi e il mondo, la superficie che racchiude il nostro corpo, il dentro, e che al tempo stesso appartiene al fuori. La pelle, è il campo di battaglia per la dimostrazione del caos interiore, lo spazio dove vengono a galla i problemi che il corpo racchiude con così tanta ostinazione.

 






























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SEGUE NEL PROSSIMO POST.......

 
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ATTUALITA', CURIOSITA', COSTUME E SOCIETA', SABOTAGGIO AL TRASMETTITORE DE LA 7, FILM PORNO,

Post n°2697 pubblicato il 23 Agosto 2009 da psicologiaforense

Blitz al trasmettitore de La7, film porno al posto di Kosice-Roma

La7 ha presentato una querela contro ignoti a seguito dell'episodio avvenuto ieri presso uno degli impianti del suo operatore di Rete a Cairo Montenotte (Savona).
Durante la trasmissione della partita di calcio Kosice-Roma in onda dalle 16.30,  ignoti si sono  introdotti all'interno del sito dell'emittente, manomettendo il trasmettitore. Sugli schermi televisivi della Valbormida è così andato in onda un film porno
.

 
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LA FOTO CURIOSA DEL GIORNO

Post n°2696 pubblicato il 23 Agosto 2009 da psicologiaforense

 

Corano gigante - Una donna sfoglia un enorme Corano in un hotel di Giacarta (Reuters)

 
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POLITICA, SOCIETA', COSTUME, TRANSUMANZA POLITICA, SALTO DELLA QUAGLIA, VOLTAGABBANA,

Post n°2695 pubblicato il 23 Agosto 2009 da psicologiaforense

IL SALTO DELLA QUAGLIA

Abbiamo già vissuto stagioni come questa. Stagioni di transumanza politica: sia in Parlamento che alla Rai. E ne conosciamo le giustificazioni. Per esempio, come ci fa sapere Vittorio Sgarbi: io, di destra? Forse in apparenza, in realtà sono sempre stato di sinistra.
Altri non hanno altrettanta disinvoltura. Al salto della quaglia fanno precedere un periodo di decantazione, come Fisichella. Oppure studiano appoggi esterni, in attesa di rompere del tutto. E' umano. Nessuno rinuncia a cuor leggero al potere e alle sue ricadute. Come diceva Andreotti, il potere logora chi non ce l'ha. In Italia più che altrove.
Ma perché? I giornali ripescano il sostantivo trasformismo, coniato all'epoca di De Pretis. Siamo fatti così – ci spiega lo storico – incapaci di radicate convinzioni e mai rassegnati a rimanere sul carro degli sconfitti. Quante volte ci siamo sentiti rimproverare dagli stranieri di non avere finito una guerra dalla stessa parte! Ma il problema non è una nostra genetica immaturità o refrattarietà democratica. E' istituzionale. Non abbiamo mai avuto meccanismi che assicurassero alla volontà dell'elettore il primato sulle convenienze dell'eletto. Gli apparati dei partiti li hanno sempre sabotati sul nascere. Anzi hanno ottenuto una garanzia costituzionale alla rovescia (art. 67). Ultimo esempio: il referendum abrogativo del proporzionale, pervertito da una legge elettorale che mina alla base il maggioritario.
Il che ci riporta ai voltagabbana. Ce ne sono anche in America, patria del maggioritario. Pochissimi però. Ne ricordo tre in quindici anni: Shelby, Johnston, Gramm. Quest'ultimo si dimise. Si ripresentò al collegio e annunciò: voglio passare dai democratici ai repubblicani, voi che ne dite? Gli rinnovarono il mandato.

 
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CULTURA, RIFLESSIONI, OPINIONI, COMMENTI, SUGGESTIONI, POLITICA, STORIA, THOMAS JEFFERSON, CONTRADDIZIONI,

Post n°2694 pubblicato il 23 Agosto 2009 da psicologiaforense

COMMENTO

CONTRADDIZIONI, AMBIVALENZE
E  ANTINOMIE DI THOMAS
JEFFERSON

Jefferson, quello che stese il più ambizioso, storico documento dell'ultimo millennio: la Dichiarazione di indipendenza americana che comincia così «...riteniamo una verità naturale quella secondo cui tutti gli uomini sono stati creati uguali». Una verità naturale e anche rivoluzionaria, perché destinata a esportare in Europa la rivoluzione americana. Ebbene, solo in tempi relativamente recenti gli americani hanno appreso che Thomas Jefferson predicava bene e razzolava male. Che le sue attestazioni di eguaglianza razziale erano contraddette dal possesso di schiavi. Che privatamente si esprimeva in termini denigratori. Che una delle sue schiave era diventata la sua concubina. E subito fra gli storici si è acceso il dibattito: quella relazione come andava considerata? una violenza del padrone o una storia d'amore? Insomma, Jefferson era un ipocrita e un prevaricatore o un uomo innamorato e ricambiato? Gli interrogativi sono importanti, non tanto per ricostruire la personalità di colui che è venerato come il padre della nazione americana, ma anche per non eccitare nuovi risentimenti da parte della minoranza negra. E, sorprendentemente, è uno storico negro, una donna, Annette Gordon-Reed, che insegna alla New York University, a fornire le risposte più serene. Niente violenza, scrive, nessuna costrizione. Thomas Jefferson voleva bene a Sally. E Sally, dal canto suo, ne voleva al maturo amante che anni prima aveva perso la moglie e si trovava a Parigi, ambasciatore della giovane nazione sorta dalla rivoluzione. Lo dimostrerebbero due circostanze: la lunghezza della relazione (nove anni) e la possibilità che a Parigi, dove non esisteva la schiavitù, la giovane lo abbandonasse. Lo dimostrerebbero anche le gravidanze: di sicuro almeno un figlio (stando alle recenti conferme del Dna), forse quattro. Lo so, dice la studiosa, è difficile per quelli della mia razza ammettere che, due secoli fa, fra un bianco proprietario di schiavi e una schiava negra ci potessero essere sentimenti di affetto. Ma, senza romanticizzare la schiavitù, bisognerà riconoscere prima o poi che nel Sud la schiavitù presentava un volto più complesso e contraddittorio.
Un altro esempio: Sally aveva una sorella, Mary, la quale chiese a Jefferson di essere venduta a un certo Thomas Bell. Il motivo: Bell se n'era innamorato e anche lei lo amava. I due vissero assieme per vent'anni, ebbero due figli. Poi lui morì e le lasciò in eredità la casa di Charlottesville, dove i loro discendenti vissero per un altro secolo. «Non siamo due popoli separati – scrive la Gordon-Reed. – I bianchi da una parte e i negri dall'altra. Ma siamo legati da cultura e da sangue. E le sfumature delle relazioni ai tempi della schiavitù hanno la loro importanza. La schiavitù non era monolitica. E' far torto alla storia non riconoscerlo».

 
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