Creato da: psicologiaforense il 14/01/2006
finchè vita non vi separi
 

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umorismo e satira

 

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Messaggi del 25/08/2009

 

ATTUALITA', VITA DI COPPIA, SEPARAZIONE, DIVORZIO, DIVISIONE DEI BENI, GUERRA TRA EX CONIUGI, VI DICHIARO SEPARATI,

Post n°2717 pubblicato il 25 Agosto 2009 da psicologiaforense

Francia. Coppia separata litiga e lui
divide i mobili a metà con la motosega.

PARIGI (25 agosto) - Lei gli chiede di dividere i mobili, lui, infuriato, la prende alla lettera e li taglia in due con la motosega. È successo vicino a Rocroi (nelle Ardenne, nordest della Francia) ed è stato necessario l'intervento della gendarmeria per calmare il marito dal quale la donna era da poco separata.

«Aveva segato in due parti uguali il divano del salone, la tavola da pranzo e il computer», hanno rivelato i gendarmi,secondo i quali «la donna era in stato di shock per la reazione del marito». Il quotidiano locale L'Union, che ha raccontato la scena, l'ha paragonata al film "La guerra dei Roses", commedia hollywoodiana del 1990 con Michael Douglas, Kathleen Turner e Danny de Vito, in cui una coppia decide di separarsi utilizzando rimedi estremi.

 
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ATTUALITA', CULTURA, OPINIONI, COMMENTI, RIFLESSIONI, ALLARME IGNORANZA, ALFABETIZZAZIONE, ANALFABETI DI RITORNO

Post n°2716 pubblicato il 25 Agosto 2009 da psicologiaforense

TESTI&PRETESTI

ALLARME INFLUENZA?
NO, ALLARME IGNORANZA!

Sei milioni di italiani non sanno leggere né scrivere, altri venti sono semianalfabeti, senza titolo di studio o tutt'al più con la licenza elementare o media inferiore. Fin troppo eloquenti questi dati forniti dall'Istat che pongono il nostro Paese al terzultimo posto nella classifica mondiale delle popolazioni più istruite, seguito soltanto da Portogallo e Messico. Qualcuno penserà che è roba da preoccuparsi, ma s'ignora chi voglia farsene carico, altri metteranno la Scuola sul banco degli imputati, altri ancora confluiranno nelle truppe degli agnostici scommettendo che oltre la metà dei candidati negli esami postlaurea glissa questo termine e il suo significato, nell'incapacità d'attribuirgli quello giusto.Sintassi e leggi grammaticali scombinate nel nome delle perenni evoluzioni glottologiche e glottotecniche, ànsimi nella formulazione d'un concetto, mimica esagerata nell'illusione che i gesti suppliscano alle parole che non vengono e quelle sulla punta della lingua rischiano d'essere portatrici di strafalcioni. Gl'indifferenti affermano che, in compenso, lo striminzito vocabolario in uso introduce una maggiore snellezza e velocità nel comunicare, volutamente disconoscendo il processo che estese alla nazione, nelle singole regioni, l'uso d'una lingua classica: che tale era per l'attrazione esercitata su chiunque non volesse limitarsi al dialetto (che pur di nobiltà è fatto) e che sui banchi di scuola trovava il crogiolo per addomesticarsi e addomesticare. Scioltesi nel fiume di successive, ballerine riforme nel nome di una democrazia che non vuole dire buonismo dell'ignoranza, le maestre di scuola, insegnavano ciò che tanti di maggior rango non appresero negli anni della tolleranza, della mano tesa al pressapochismo, della confusione privilegiante in assoluto gli anglicanismi mal pronunciati al lessico familiare. Cultura di massa, insomma.... o è ignoranza collettiva?

 

 

 
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CURIOSITA', CINA, FOTO, PORTO DI SHIULIUP, PANORAMA,

Post n°2715 pubblicato il 25 Agosto 2009 da psicologiaforense

LA FOTO CURIOSA DEL GIORNO

Un manovale lavora al porto di Shiuliup a Shangai in Cina(Epa)

 
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ATTUALITA', COSTUME E SOCIETA', BON TON, NETIQUETTE, FAIR PLAY, CORTESIA, VIOLENZA, MALEDUCAZIONE,

Post n°2714 pubblicato il 25 Agosto 2009 da psicologiaforense

CORSIVO BREVE

Non ci sono più "bon ton" né regole di civile convivenza che reggano alla dilagante "barbarie" 

Un gesto di cortesia è scambiato per debolezza da parte di chi se n'avvantaggia. Si pensa che, se ci viene ceduto il passo, se ci si china a raccogliere una moneta altrui riconsegnandola, se si augura il buongiorno al guidatore del mezzo pubblico montandovi su, ciò denoti un tentativo di catturare benevolenza, captatio benevolentiae alla latina, proprio lei. E se lo si fa, significa o che si ha qualcosa da farsi perdonare, o che magari si voglia prendere per le terga chi pensa a null'altro che ai fatti propri: perciò la risposta condensata in grugnito.
Fin qui quando il percorso è piano e si snoda fra pareti di rose. Ma metti che ci sia in palio un piccolo spazio dove l'auto si parcheggia seppure a tentoni, o che davanti all'uscio dell'Ufficio postale si giunga allineati e chi ha uno scatto preceda il concorrente: di lì si scatena la bagarre. Non ci sono più bon ton né regole di civile convivenza che reggano: a colpi insistiti di clacson, a gomiti piantati nei fianchi altrui, scatta la corsa verso la vittoria. Perdere la sfida è uno smacco, dal momento che il semplice incontro di due entità, la sfida la genera: così tra senso di rivalsa e voglia di primizie, trascorriamo infelici una parte del tempo a nostra disposizione. Non ci sono nemmeno più pretesti o speciose scusanti da accampare per giustificarsi: un parente ammalato che è solo in casa, il bimbo da accompagnare a scuola, il bottegaio che spegne l'insegna e la famiglia rischia di rimanere senza pane per la cena.
Forse, avendoci troppe volte mortificati la sorte, o per meglio dire, avendola noi così intesa, cerchiamo di rifarci con progressiva crescita di violenza, d'intossicazione. E ognuno finisce per esserne contaminato, in assenza di antidoti, anzi, con l'affacciarsi di nuovi contagi. Così chissà fino a quando... di sicuro almeno fino a che ci diranno che il nostro tempo è scaduto.

 
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