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Messaggi del 06/10/2009

 

GIUDICI E TRIBUNALI PER IL POPOLO VENETO

Post n°3003 pubblicato il 06 Ottobre 2009 da psicologiaforense

Ricusa il giudice: «Voglio
un tribunale del popolo veneto»

Padovano di 42 anni, sotto accusa per resistenza
a pubblico ufficiale, contesta il difetto di giurisdizione

Ecco l’ombra del Tribunale del popolo veneto che avanza. E non sono chiacchiere da comizi in camicia verde. Un indagato, accusato di resistenza a pubblico ufficiale, si dichiara cittadino del "Popolo Veneto" e vuole essere giudicato da un "giudice di nazionalità e cittadinanza veneta in sede alla propria istituzione di autogoverno".

Gabriele De Pieri, quarantaduenne padovano, candidato alle recenti elezioni provinciali per un movimento locale, ha ricevuto dal pubblico ministero Paolo Luca la comunicazione che l’inchiesta nei suoi confronti è conclusa. Quindi, si va verso la richiesta del rinvio a giudizio per fatti accaduti durante una contravvenzione stradale.

Ebbene, il cittadino ha presentato una memoria. Non è un pezzo di carta scritto a mano, ma un atto di quattro pagine ricco di presunta giurisprudenza e molto motivato. L’indagato eccepisce che ai sensi degli articoli 20 e e 22 del codice di procedura penale il difetto assoluto di giurisdizione dell’autorità statale precedente stante il difetto di sovranità dello Stato italiano sull’ex regno Lombardo-Veneto, comprensivo dei territori attualmente corrispondenti alle regioni Lombardia, Friuli e Veneto. Secondo l’indagato le norme internazionali e le stesse leggi dello Stato italiano garantiscono ai cittadini del "Popolo Veneto" il diritto fondamentale all’autogoverno.

 
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MANUELA ARCURI&SILVIO BERLUSCONI

Post n°3002 pubblicato il 06 Ottobre 2009 da psicologiaforense

Manuela Arcuri: «Le mie cene
con Berlusconi a palazzo Grazioli»

«Nelle due cene a Palazzo Grazioli a cui ho partecipato il rituale è stato lo stesso. Diciotto, venti persone garbate, simpatiche, eleganti. La prima volta c'erano Paolo Berlusconi, due parlamentari di Forza Italia, degli imprenditori con le rispettive mogli e Fabrizio Del Noce. C'era anche Giampaolo Tarantini. Tutti seduti attorno a un grande tavolo, con Silvio Berlusconi al centro e tanti fiori», ha detto l'attrice, che ha parlato anche di un pranzo a Villa Certosa. «Sono andata con mio fratello Sergio ma potevo farmi accompagnare da chi volevo, ovviamente. È stato un pranzo. Siamo rimasti anche il pomeriggio perché il presidente ci ha fatto visitare il suo giardino delle meraviglie, nominandoci tutte le piante in latino, una per una. Eravamo in quindici, credo. Suoi collaboratori, un architetto di giardini, un professore di botanica, anche belle donne, certo. Ma gente normalissima».

Poi alla domanda ha mai ricevuto regali dal premier?, Manuela risponde: «Certo, come tutte le signore. A un certo punto della serata, il presidente si è alzato, è scomparso ed è tornato con dei pacchetti per le signore. Dei piccoli omaggi d'argento con pietre dure o di bigiotteria. A volte un ciondolo, altre un braccialettino o un anello. È una galanteria. Un semplice ricordo della serata. Ai signori ha donato delle cravatte. Comunque, all'una al massimo è tutto finito».

 

 
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VONGOLE VERACI, VONGOLE AL VELENO, VONGOLE SERVITE SULLA VOSTRA TAVOLA CON TANTO DI CERTIFICATO,

Post n°3001 pubblicato il 06 Ottobre 2009 da psicologiaforense

Venezia. Vongole al veleno, ecco come vengono "riciclate" e servite sulle tavole

PESCATORE Abusivo rivela: «Le peschiamo davanti al Petrolchimico, dove è vietato, poi le scarichiamo nelle concessioni»

E’ una nuova primavera per i caparozzolanti. Ma solo per quelli che hanno vinto il terno al lotto di avere la concessione davanti a Fusina. E, tra tutti, in particolare di quelli che si trovano più vicini al Petrolchimico - come la coop. Agrimol. Del resto, si sa, da sempre le vongole che crescono davanti all’area industriale sono "deluxe" grazie all’acqua calda e a tutte le schifezze che escono da Marghera. Le vongolette si "gonfiano" e diventano quelle prelibatezze che ci troviamo nei piatti.

Quelle vongole sono talmente piene di veleni
che da sempre è vietata la pesca nelle zone a ridosso del Petrolchimico e in canale dei Petroli. Questo non toglie che da sempre davanti al Petrolchimico ci sia ogni notte la ressa, con vongolari che arrivano da Chioggia e da Pellestrina, da Mestre e da Punta Sabbioni. Ma fino ad un paio d’anni fa, almeno, si lottava ad armi pari tra forze dell’ordine e caparozzolanti.

«Noi abusivi andiamo a pescare davanti al Petrolchimico, come sempre. Poi, quando la barca è piena, andiamo a scaricare le vongole del Petrolchimico dentro la concessione lagunare. Le vendiamo ad 1 euro al chilo, 25 euro per una cesta da 25 chili. Chi ce le compra le lascia lì un po’ e poi le porta al centro di depurazione, a Chioggia o al Cavallino. Tanto i controlli vengono fatti a campione ed è difficile che li beccano. E così le vongole da avvelenate si trasformano in vongole veraci, genuine, pronte al consumo.» Facile, no?
E rapido perchè una vongola ci mette almeno 18 mesi a diventare di medie dimensioni e due anni per diventare bella grossa.

Fonte: il gazzettino

 
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ARTE, SPENCER TUNICK, FOTOGRAFIA D'AUTORE, NO NUDO NO PARTY, GHIACCIAI, PROBLEMI CLIMATICI, GREENPEACE,

Post n°3000 pubblicato il 06 Ottobre 2009 da psicologiaforense

SI FA PRESTO A DIRE "NUDI"...

PROTESTA PER IL SURRISCALDAMENTO DEL CLIMA

 
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INDOVINALA TU..., RAGIONAMENTO, PENSIERO, LOGICA, PARADOSSI, METODI E STRUMENTI PER RAGIONARE, INTELLIGENZA

Post n°2999 pubblicato il 06 Ottobre 2009 da psicologiaforense

RUBRICA: QUESTA INDOVINATELA VOI.....  (SECONDA PARTE, RAGIONAMENTO RISOLUTIVO)

Paradossi della logica: quando un amico annuncia «vengo a farvi una sorpresa», come possiamo sapere se manterrà l'impegno?

DOVE ERAVAMO RIMASTI?

AH SI', Un po' di tempo fa un mio conoscente alquanto noioso ebbe l'ardire di minacciarmi di venire a farci visita, dicendo a mia sorella pressappoco cosi': "Verrò a trovarvi un giorno qualsiasi della prossima settimana, tra lunedì e domenica, ma non vi avviserò prima e non vi darò  modo alcuno di poterlo prevedere, così che voi sarete impreparati alla mia visita." Mia sorella (nella foto...) era tutta preoccupata, poiche' sopporta a malapena quel nostro conoscente, ma io la tranquillizzai dicendole: "Non capisci? Non potrà mai farci visita! 

LA RISPOSTA E' ARRIVATA IMMEDIATAMENTE  DA GVGIUSTI:

Sicuramente non verrà l'ultimo giorno possibile, cioè domenica, perchè altrimenti sabato sera saremmo in grado di prevedere con certezza il giorno della visita: lo sapremmo prima della visita e saremmo quindi del tutto preparati, contrariamente a quanto lui stesso ha promesso. Questo significa che l'ultimo giorno possibile in cui potrebbe farci visita è sabato. Ma ovviamente anche questa ipotesi va scartata, perchè altrimenti venerdì sera saremmo in grado di prevederlo con certezza: a quel punto rimarrebbero infatti solo due giorni e uno di questi -la domenica- è esclusa per il motivo che ti ho appena spiegato. Siccome ha detto che ci vuol fare una sorpresa, è evidente quindi che non verrà nemmeno sabato. Per le stesse ragioni, è evidente che non potrà presentarsi nemmeno di venerdì e nemmeno di giovedì, e così via fino a lunedì. Quindi non abbiamo di che temere: non potrà mai farci visita!"

E APPARENTEMENTE E' COSI',
INVECE  l'infame scocciatore si è  presentato tranquillamente giovedì sera, quando mia sorella e io ci eravamo addirittura dimenticati della sua esistenza. Come è possibile? Dove è sbagliato il  ragionamento?

RAGIONAMENTO 

Vi sono due elementi sconcertanti in questa storia. Il primo è che l'amico si sia effettivamente presentato giovedì sera, nonostante il ragionamento elegante e apparentemente impeccabile di GVG. Il secondo è che, presentandosi giovedì sera, l'amico ci abbia colto di sorpresa  mantenendo in tal modo la propria promessa! E avrebbe mantenuto la promessa anche se si fosse presentato domenica, o un altro giorno qualsiasi: proprio in quanto la logica dichiarava impossibile il verificarsi di una visita a sorpresa, la visita  avrebbe sorpreso i padroni di casa in qualunque giorno fosse avvenuta. Come a dire: la visita è stata una sorpresa proprio a causa del ragionamento sbagliato. Ma dove sta l'errore di ragionamento? Tanto per cominciare, se di sbaglio si tratta, non è certo uno sbaglio banale. Nel 1948, il filosofo Donald John ÒConnor pubblicò un articolo sulla rivista inglese Mind nel quale suggeriva che situazioni come queste sono impossibili. Secondo ÒConnor, chiunque minacciasse una VISITA a sorpresa come quella dell'amico scocciatore commetterebbe un errore in quanto si impegnerebbe a mantenere una promessa irrealizzabile. Visto come sono andate le cose, è evidente che ÒConnor si sbagliava tanto quanto noi. E si sbagliava proprio perchè per esaudire la propria promessa l'amico non aveva che da bussare alla porta in un momento qualunque della settimana. Lo stesso sbaglio è presente in altri articoli apparsi su Mind in quegli anni, tutti dedicati allo studio di problemi analoghi. Vi è anche chi ha osservato che se l'amico avesse minacciato di effettuare la sua visita  un giorno futuro qualsiasi, e non un giorno della settimana seguente (o comunque di un periodo ben determinato), nessuno avrebbe commesso l'errore di ragionamento di cui stiamo parlando. Infatti il ragionamento procede a ritroso, scartando prima l'ultimo giorno possibile, poi il penultimo, e così via fino al primo giorno possibile. Se non ci fosse un ultimo giorno possibile, non vi sarebbe un primo passo nel ragionamento, e quindi niente sbaglio. Anche così però le cose non vanno. Nell'ipotesi che io e mia sorella non vivessimo in eterno, la promessa di una visita  deve essere realizzata entro un tempo finito. Quindi potremmo semplicemente allungare il ragionamento quel tanto che basta, cominciando da un giorno di nostra scelta molto lontano nel futuro, per ottenere esattamente lo stesso risultato. Allungare la serie non cambia la natura del problema. E il problema non cambia nemmeno accorciando la serie. Supponiamo che l'amico dica «Verrò o domani o dopodomani, ma voglio farvi una sorpresa.» Evidentemente qui saremmo tentati di scartare prima dopodomani e poi domani, e quindi di concludere che l'amico non verrà. Ma altrettanto evidentemente, nulla impedisce al nostro amico di farsi vivo e di sorprenderci con la propria VISITA. Solo se dicesse «Verrò domani, ma voglio farvi una sorpresa» avremmo il diritto di obiettare. Domani il nostro amico non potrà certo venire, perchè altrimenti si contraddirebbe. Dove sta dunque l'errore? Parte della risposta è implicita nella spiegazione che abbiamo dato di quest'ultimo caso. La formulazione corretta della conclusione non è che domani l'amico non verrà; è che se venisse si contraddirebbe, ossia non manterrebbe fede alla propria promessa (di farci una sorpresa). La precisazione è cruciale, visto che evidentemente il nostro amico è libero di venire (e di contraddirsi). Quindi, anche nel caso della promessa distribuita su una intera settimana, la conclusione che siamo autorizzati a trarre, ragionando secondo lo schema da cui siamo partiti, non è che l'amico non potrà venire di domenica, ma solo che non potrà venire di domenica a meno di invalidare la propria promessa. Non potrà venire di sabato a meno di invalidare la propria promessa. E così via: non potrà venire nessun giorno della settimana a meno di invalidare la propria promessa. Il che tuttavia non esclude che possa venire. Tant'è vero che verrà. Questo spiega il primo elemento sconcertante nella storia : il fatto che l'amico si sia effettivamente presentato giovedì sera non contraddice la logica, perchè la logica esclude solo che l'amico potesse presentarsi senza venir meno ALLA propria promessa. Resta ancora da spiegare il secondo fatto sconcertante. Perchè, come abbiamo visto, presentandosi di giovedì l'amico non contravviene affatto ALLA propria promessa: la sorpresa c'è stata, eccome! Ci accorgiamo di essere finiti in un circolo vizioso. Se assuMIAmo che l'amico manterrà fede ALLA propria promessa, allora deduciamo logicamente che non potrà fare la sua visita, il che tuttavia contraddice la promessa stessa. Ma se non assumiamo che l'amico manterrà fede alla propria promessa, allora non abbiamo più alcun fondamento razionale per dedurre logicamente in che giorno verrà, il che tuttavia verificherebbe la promessa stessa. In breve: mantenendo la propria promessa l'amico finirebbe col violarla; ma violandola finirebbe col mantenerla. In un articolo apparso su Le Scienze qualche anno fa, e ristampato successivamente nel quarto volume di Enigmi e Giochi Matematici (Firenze, Sansoni, 1990), il filosofo e matematico Martin Gardner osservava in effetti che la circolarità in questione presenta tutte le caratteristiche di un vero e proprio paradosso del mentitore: Il signor Rossi dice: «Ciò che Bianchi sta per dire è vero». Al che il signor Bianchi aggiunge: «Ciò che Rossi ha appena detto è falso». Quindi Rossi ha detto il vero se e solo se ha detto il falso, e così pure Bianchi. Come uscirne? A questo punto la soluzione è ovvia, anche se Mind dovette aspettare cinque anni prima di pubblicarla (a firma del filosofo W.V.O. Quine): l'errore sta nel primo passo del ragionamento. Non solo non siamo autorizzati a dedurre con certezza che «L'amico non potrà venire di domenica». Non possiamo nemmeno dedurre con certezza che «L'amico non potrà venire di domenica a meno di invalidare propria promessa». Tutto quello che possiamo dedurre, una volta giunti al sabato sera, è questo: «O domani il nostro amico verrà e noi adesso non lo sappiamo; o domani il nostro amico non verrà e noi adesso non lo sappiamo; o domani il nostro amico verrà e noi lo sappiamo già adesso (il che però non è vero, visto che l'amico può benissimo tirarci un bidone); oppure domani il nostro amico non verrà e noi lo sappiamo già adesso (e anche questo non è vero, visto che l'amico può benissimo contraddirsi e venire).» Le prime due ipotesi sono le uniche possibili. E se è vero che il verificarsi della seconda ipotesi significherebbe che il nostro amico è un bugiardo (in quanto non manterrebbe la promessa di farci VISITA), il verificarsi della prima ipotesi significherebbe esattamente il contrario (l'amico verrebbe e ci farebbe una sorpresa, proprio come promesso). La morale, cari Amici miei, è che dipende tutto dallo scocciatore: l'infame è un bugiardo, o è un tipo che solitamente mantiene le promesse?

 

 
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MISTERI, FOTO, CHIARA POGGI, PEDOFILIA, PERIZIA DOPO PERIZIA SI INDEBOLISCONO LE ACCUSE CONTRO ALBERTO

Post n°2998 pubblicato il 06 Ottobre 2009 da psicologiaforense

ULTIMA ORA

I SEGRETI DEL PC DI CHIARA "TRE ARTICOLI SUI PEDOFILI"

Chiara dava la caccia ai pedofili Stasi fanatico dei bimbi stuprati

Un nuovo mistero  emerge dall’intricata vicenda del giallo di Garlasco (Pavia).Nella chiavetta Usb su cui Chiara trasferì, pochi giorni prima di essere uccisa,  le foto della vacanza di Londra dal pc di Alberto (VEDI IMMAGINI QUI SOTTO), i periti hanno trovato anche alcuni articoli di giornale sulla pedofilia e uno, inquietante, sui delitti insoluti. Le perizie saranno consegnate ufficialmente mercoledì mattina in procura a Vigevano dove regna un gelido silenzio stampa.

 
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ANIMALI, IL PATENTINO, UOMINI E CANI, COSTUME E SOCIETA', PROPRIETARI DI CANI,

Post n°2997 pubblicato il 06 Ottobre 2009 da psicologiaforense

A SPASSO CON IL CANE...MA SOLO CON LA PATENTE

Adesso per portare fuori il cane ci vuole la patente.  È nato, infatti, ‘il patentino’ per i padroni di cani, che verrà rilasciato, gratuitamente, dopo un corso di formazione, dalle amministrazioni dei comuni italiani. A proporlo è il sottosegretario alla salute Francesca Martini. “Il patentino – spiega la Martini – è un programma di formazione aperto e consigliato a tutti. Risponde a quanto previsto dall'ordinanza del 3 marzo 2009 sulla tutela dell' incolumità pubblica dall'aggressione dei cani”. L'obiettivo del Ministero della salute è di creare un corretto rapporto uomo-cane, un rapporto che ha radici negli albori della storia umana ma che spesso, nella nostra società, è stato mal gestito. “Il corso è gratuito, obbligatorio solo per i proprietari di cani che si siano manifestati a rischio elevato”, sottolinea Martini, lasciando però ai veterinari una più precisa identificazione delle situazioni a rischio. Il corso dovrà essere “offerto a tutti” dalle amministrazioni locali, a cura, in particolare, dei sindaci, principali responsabili della lotta al randagismo e all’educazione dei proprietari dei cani. “Sono i cittadini – sottolinea Martini –  che devono in questo senso stimolare i sindaci”. Per le informazioni sul patentino è stato  creato un opuscolo con le indicazioni destinate ai proprietari dei cani o a chi ne voglia adottare uno, e un cd con immagini, filmati e interventi di esperti per diffondere la cultura per un corretto rapporto tra uomo e cane.

 
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FOTO CURIOSA DEL GIORNO, NUDI AL BAR, NAKED BRUNK, COSTUME E SOCIETA', TRIBUTO ALLA VITA COME FORMA D'ARTE,

Post n°2996 pubblicato il 06 Ottobre 2009 da psicologiaforense

LA FOTO CURIOSA DEL GIORNO

"Naked brunch", nudi al bar in compagnia

Ordinare un drink in un bar di Melbourne (Australia)... completamente nudi. E' l'iniziativa "Naked Brunch", evento organizzato in occasione del Melbourne Fringe Festival come «tributo alla vita come forma d'arte» raccontano gli organizzatori. La promotrice di questo evento, Natalie Bak: «l'idea mi è venuta mentre cenavo fuori in una giornata molto calda di aprile e che avrei voluto togliermi tutti gli abiti». Ora la Bak vuole diffondere questa sua idea attraverso tutta l'Australia e all'Edinburgh Comedy Festival.

 
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INTELLIGENZA, METODO FEUERSTEIN, UNA SPERANZA ANCHE PER GLI STUPIDI, INTELLIGENTI SI DIVENTA, ARRICCHIMENTO STRUMENTALE

Post n°2995 pubblicato il 06 Ottobre 2009 da psicologiaforense

IL METODO FEUERSTEIN:
Intelligenti si diventa (e non e' mai troppo tardi)

Cos' è l' intelligenza? Una quota fissa di abilità che l' individuo possiede fin dalla nascita e conserva immutata per tutta la durata della vita? Reuven Feuerstein scuote la testa e opta per una definizione dinamica: "È la capacità dell' individuo di modificarsi; la capacità di utilizzare ciò che ha imparato per adattarsi alle nuove situazioni". Professore di psicologia e pedagogia ha messo a punto sia un nuovo strumento per la valutazione dell' intelligenza sia un metodo per superare le carenze cognitive individuate. Allievo di Piaget, Feuerstein ha dedicato una vita alla ricerca di strumenti per sviluppare la flessibilità mentale. Ricordate la metafora della tavoletta di cera che si plasma sotto l' influenza degli stimoli ambientali, già presente nella filosofia greca classica? Secondo lo psicologo israeliano una buona ragione per essere ottimisti sullo sviluppo delle potenzialità di tutti gli esseri umani a qualunque età sta proprio nella plasticità dell' intelligenza: come cera, essa si può sempre modificare, soprattutto grazie agli stimoli forniti dall' adulto mediatore. Dai bambini sfuggiti ai lager nazisti è passato a occuparsi dei minori culturalmente deprivati e degli handicappati; poi degli studenti universitari "che fallivano ogni volta". Infine, ha scoperto che il suo programma di "arricchimento strumentale" può essere applicato anche nel mondo dell' industria, per riconvertire il personale alle nuove tecnologie. Oggi il metodo Feuerstein è conosciuto in tutto il mondo. Microesperienze anche da noi  (sono tre i centri autorizzati a operare in Italia; tutti torinesi), ma molto significative, che incominciano ad interessare la Pubblica istruzione e la grande impresa.

 
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INTELLIGENZA, SCIENZE DELLA VITA, NEUOLOGIA, PSICOLOGIA, CERVELLO/INTELLIGENZA, MEDICINA LEGALE,

Post n°2994 pubblicato il 06 Ottobre 2009 da psicologiaforense

RIESAMINATO IN CANADA Il cervello di Einstein. Aveva in effetti caratteristiche insolite

Secondo uno studio canadese il cervello di Einstein mostrerebbe il lobo parietale sinistro più ampio del normale e mancante di un solco. Ciò lo fa apparire stranamente simile al destro. Possiamo spiegare la straordinaria intelligenza di Einstein su queste basi? Il cervello di Einstein prelevato sette ore dopo la morte per sua espressa volontà e con il permesso dei familiari non presentava dei segni patologici particolari ad un esame esterno; neppure era più pesante o più voluminoso della norma. Ma ad un esame più particolare delle varie regioni non sfuggiva ai ricercatori canadesi una caratteristica assai rara dei lobi parietali e particolarmente di quella parte inferiore che si estende a livello dell'orecchio per due terzi posteriormente a questo. Paragonato ad altri 182 emisferi appartenenti a 91 individui normali di ambo i sessi e della stessa età il lobo parietale, specie quello sinistro, del cervello di Einstein appariva più ampio di circa il 15%. In effetti era di dimensioni e forma eccezionalmente simile a quello di destra. Il lobo parietale inferiore è ben sviluppato nell'uomo e si associa a funzioni quali il riconoscimento visivo e spaziale, al pensiero matematico e di sintesi e a come ci immaginiamo i movimenti del corpo. Lo sviluppo intellettuale eccezionale e il processo mentale caratteristico del pensiero di Einstein ("le parole non mi dicono molto, ma è la loro associazione e l'immagine visiva di esse che conta") potrebbero giustificare uno sviluppo maggiore di questa regione coinvolta appunto nell'ideazione matematica e nella formulazione del pensiero. A livello microscopico non si rivelavano differenze particolari tolto un possibile aumento di alcune cellule di sostegno (glia) sempre nella corteccia parietale di sinistra. Chiaramente lo studio canadese non risolve il problema della relazione cervello/intelligenza e del substrato anatomico di essa ma pone piuttosto un'ipotesi utile per studi futuri con tecniche più fini come la Pet e la risonanza magnetica funzionale associata a test neuropsicologici. Per questo gli autori dello studio si rivolgono a tutti gli individui di intelligenza normale e superiore affinchè facciano dono post-mortem del proprio cervello alla scienza nell'interesse delle ricerche sulla funzione e sulle malattie del sistema nervoso centrale così come esplicitamente dispose Einstein quattro anni prima della morte.

 
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ATTUALITA', COSTUME E SOCIETA', VIOLENZA CIONTRO LE DONNE ,

Post n°2993 pubblicato il 06 Ottobre 2009 da psicologiaforense

Treviso. Studentessa 23enne di Riese
stuprata nella toilette del treno

Aggredita in Fancia nel tratto fra Marsiglia e Ventimiglia
e violentata a più riprese. Un sospetto è già stato fermato

Una studentessa italiana di 23 anniè stata violentata ieri su un treno fra Marsiglia, nel sud della Francia, e Ventimiglia, al confine con l'Italia. Un sospetto - secondo fonti giudiziarie - è stato già fermato.
La ragazza, abitante a Riese Pio X, in provincia di Treviso, secondo quanto si è appreso oggi è stata violentata a più riprese nelle toilette da un uomo che si è poi dato alla fuga dopo averle rubato il telefono cellulare e il denaro che laragazza aveva con sè.

La ragazza è riuscita ad avvertire un controllore che però non ha fatto in tempo a bloccare l'aggressore prima che scendesse in una stazione sul percorso.

Sarebbe poi stato rintracciato grazie a una borsa che aveva perso durante la fuga e che i gendarmi francesi hanno ritrovato. L'uomo è stato posto in stato di fermo su disposizione della procura di Draguignan, in attesa delle indagini in corso.

Foto del sospetto sono state trasmesse alla polizia italiana affinché siano mostrate alla ragazza per l'eventuale riconoscimento. Le stesse immagini sono state sottoposte al personale in servizio sul treno Marsiglia-Ventimiglia.

 
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