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Messaggi del 12/10/2009
Post n°3039 pubblicato il 12 Ottobre 2009 da psicologiaforense
CORSIVO BREVISSIMO LA TUA VITA PER UN SUO I violentatori seriali sono considerati tali quando compiono almeno tre di questi gesti. Sono persone intellettualmente vivaci, capaci di affinare la loro tecnica ed anche di apprendere molto sia dalle loro esperienze e sia da quanto leggono sui giornali. Spesso sono stati a loro volta vittima di violenze od abusi sessuali. Si comportano così non tanto per la ricerca del piacere sessuale, quanto per soddisfare la loro sete di potere. Puntano a sentire in pugno la loro vittima, più che a raggiungere la soddisfazione sessuale. Quali punti deboli ha il S.K. ? Ne ha soprattutto uno: crede di essere imprendibile. E questo lo spingerà, prima o poi, a commettere l'errore che lo tradirà. Ma intanto continuerà a colpire? Di solito sì, anche se a volte si prende (o è costretto a) LUNGHE PAUSE. Per poi tornare in azione anche con modalità diverse….
Post n°3038 pubblicato il 12 Ottobre 2009 da psicologiaforense
RIFLESSIONE DELLA SERA
IL MISTERIOSO LINGUAGGIO DEL CORPO
Ogni segnale è composto da diversi elementi: se è una mano che tocca, hanno valore distintivo la configurazione della mano, il tipo di movimento, la parte del corpo di colui che è toccato e la pressione che ne riceve. Così alla voce "carezza" troviamo un tocco leggero con il palmo o il dorso di una mano aperta, che può interessare qualsiasi parte del corpo dell'altro, sviluppandosi preferibilmente lungo una linea. A questo segnale corrisponde una frase (ti voglio bene), un significato letterale (voglio darti serenità e piacere), un significato indiretto (voglio che tu sia calmo), un significato originario (voglio darti una piacevole sensazione) e il tipo di rapporto tra i due (affettuoso). Anche la direzione e l'intensità dello sguardo può dire tante cose: uno sguardo luminoso, diretto, comunica interesse, se rivolto verso il basso è segno di imbarazzo o sottomissione. Ma ci sono anche le occhiate di traverso, le strizzatine d'occhio o gli sguardi in tralice. E il viso nel suo insieme? UN ottimo esempio è la mobilissima mimica facciale dei direttori d'orchestra - l'arte direttoriale è una delle più complesse tecniche di comunicazione non verbale, perchè il corpo e il viso del direttore partecipano alla pulsione ritmica dell'orchestra mentre ne coordinano l'esecuzione. Al momento di iniziare a suonare, il direttore solleva le sopracciglia (siamo in stato di allerta, siamo pronti) e con un energico cenno del capo dà l'avvio. Un obiettivo più ambizioso è riuscire ad analizzare le espressioni dei politici più in vista, di conduttori televisivi, e anche smorfie, sorrisi, atteggiamenti dell'uomo comune. Ma non tutto è codificabile, ci sono comportamenti "creativi", come quelli di Bonolis o il celebre sorriso autoironico di Charlie Chaplin (sorride dell'atto stesso di sorridere), ed è così che i linguaggi non verbali si evolvono e si arricchiscono continuamente di nuovi segnali e significati.
Post n°3037 pubblicato il 12 Ottobre 2009 da psicologiaforense
Avellino, dottoressa lascia la guardia medica e il fidanzato infermiere la ... sostituisce e cura i pazienti Si era allontanata dalla sede della guardia medica e, al suo posto, aveva lasciato il fidanzato, un infermiere che con ostentata professionalità ha prescritto farmaci e anche dato tranquillizzanti assicurazioni sullo stato di salute dei pazienti. È accaduto ad Aquilonia, in provincia di Avellino, dove i carabinieri, nel corso di normali controlli sull'assenteismo nelle strutture pubbliche, hanno scoperto l'infermiere mentre visitava una anziana paziente. Ai militari si è presentato come medico ma quando gli sono stati chiesti i documenti, l'uomo ha confessato di avere soltanto la qualifica di infermiere che stava sostituendo il medico di turno, la sua fidanzata, che aveva lasciato il posto di lavoro dovendo sbrigare alcune faccende in provincia di Napoli. A conclusione degli accertamenti il medico e l'infermiere sono stati segnalati alla procura di Sant'Angelo dei Lombardi.
Post n°3036 pubblicato il 12 Ottobre 2009 da psicologiaforense
NON FATE SPEGNERE QUESTO FUOCO Far impazzire gli uomini è un’arte o meglio un'abilità. Ecco come fanno alcune donne indiane. Durante il Teej festival, una festa sacra che si svolge durante l'estate all'inizio della stagione dei monsoni, spose e fidanzate di ogni età indossano i migliori vestiti, si acconciano e si fanno decorare mani e piedi con disegni all’henné, proprio come nel giorno del matrimonio. E fin qui niente di strano, visto che durante le feste tutte si imbellettano a qualsiasi latitudine. Ma la cosa più importante è che queste spose devono tenere accesa la fiamma di una lampada a olio (simbolo del fuoco d'amore) tutta la notte senza mai farla spegnere. Pregando i due dèi Shiva e Parvati - che sono marito e moglie - affinché donino alla loro unione una vita lunga e felice. fonte: focus
Post n°3035 pubblicato il 12 Ottobre 2009 da psicologiaforense
Drago di palloncini - Un drago fatto con migliaia di palloncini al Balloon Art World a Bangkok, la competizione internazionale di decorazione con i palloncini che si protrae sino al 14 ottobre (Pornchai Kittiwongsakul/Afp)
Post n°3034 pubblicato il 12 Ottobre 2009 da psicologiaforense
Pericoli sulla strada - Dosso mortale, a giudizio Verona, rinviati a processo in quattro. Tra loro anche tre dipendenti del Comune di Verona Saranno chiamati al banco degli imputati Alessandro Bortolan, classe 1955, di Verona, funzionario del Comune di Verona; Elia Lavarini, classe 1933, di Verona, legale rappresentante della cooperativa «La Regione» (ditta costruttrice); Renato Zanuso, del 1948, di Caldiero, funzionario del Comune di Verona; Michele Fasoli, del 1969, di Lavagno, funzionario del Comune di Verona. I primi tre dovranno rispondere di entrambi gli incidenti mortali, Fasoli di uno; l’accusa, per tutti, è cooperazione in omicidio colposo. A ritrovarsi per davvero tutte le dita puntate addosso, però, non c’è dubbio che sarà quel tanto contestato «dosso-killer» che in via Lazzaretto, al Pestrino, nel giro di un anno e mezzo è costato la vita a due giovani motociclisti di 36 e 25 anni. Così, almeno, sarebbe andata in base alla ricostruzione tracciata sia dalla procura che dalle parti civili: a quest’ultimo proposito, nell’udienza preliminare di ieri, si sono costituiti parte civile i genitori di Giovanni Battista Graziani che, a un passo dalla laurea in archeologia, venne sbalzato dalla sella della sua Thriumph 955 transitando su quella piattaforma che avrebbe dovuto indurre a frenare la velocità; parte civile sarà anche la sorella del centauro Franco Perlato che, come Giovanni, cadde dalla propria Yamaha R1 proprio mentre passava sopra il dissuasore di via Lazzaretto. Una doppia fatalità o due tragedie che si sarebbero potute scongiurare? (Corriere Veneto).
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Inviato da: Nuvola_vola
il 09/01/2019 alle 19:15
Inviato da: moltiplicazeri
il 16/12/2018 alle 17:51
Inviato da: monellaccio19
il 01/11/2018 alle 07:57
Inviato da: Brillante.Nero
il 06/09/2018 alle 23:51
Inviato da: casadei.lisetta
il 24/04/2018 alle 10:49