Creato da: psicologiaforense il 14/01/2006
finchè vita non vi separi
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 
 
Citazioni nei Blog Amici: 791
 

Archivio messaggi

 
 << Maggio 2010 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
          1 2
3 4 5 6 7 8 9
10 11 12 13 14 15 16
17 18 19 20 21 22 23
24 25 26 27 28 29 30
31            
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 

Contatta l'autore

Nickname: psicologiaforense
Se copi, violi le regole della Community Sesso: F
Età: 62
Prov: PD
 

umorismo e satira

 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
I commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
 

Archivio messaggi

 
 << Maggio 2010 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
          1 2
3 4 5 6 7 8 9
10 11 12 13 14 15 16
17 18 19 20 21 22 23
24 25 26 27 28 29 30
31            
 
 
Citazioni nei Blog Amici: 791
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

Messaggi del 12/05/2010

 

L'EDITORIALE DELLA NOTTE: SEGRETO BELLEZZA, DNA, "SVENTOLONE", PERFEZIONE FISICA, ELENA DI TROIA, BELLISSIME

Post n°4176 pubblicato il 12 Maggio 2010 da psicologiaforense

L'EDITORIALE DELLA NOTTE

 

IL SEGRETO DELLA BELLEZZA:
IL FASCINO NASCE  DAL DNA?



CURIOSITA' morbosa? Accanimento terapeutico? NO. Piuttosto, forse, il vano inseguimento di una chimera che più la si cerca più appare lontana. Alcuni ricercatori della scuola di biologia di Pechino si sono messi di buzzo buono e hanno deciso di trovare nel Dna il segreto della bellezza. Pertanto, per prima cosa si sono dotati del corredo genetico di venti "sventolone" raccolte in tutta la provincia tramite annunci televisivi su una rete locale che ha accolto con comprensibile entusiasmo la proposta. Unico, modico requisito per questa stramba colletta di acido desossiribonucleico era quella perfezione fisica contro cui insorgono financo i chirurghi plastici.
INFATTI, le bellissime della storia non erano perfette, ma avevano tutte qualche difetto: non conosciamo quelli di Elena di Troia, ma sappiamo qualcosa di Cleopatra, inoltre, ad esempio, la bocca di Julia Roberts è, curiosamente, molto richiesta ai chirurgi plastici, malgrado la sua palese eterodossia in fatto di proporzioni.
La prima reazione a questa notizia che spazia dal più trito folklore velinistico alla scienza esatta, è che non c'è alcun bisogno di andarla a cercare nel Dna, la bellezza: come minimo salta all'occhio.
E di lì al cuore e alla testa, invadendo poi ogni angolo di corpo e suscitando in chi la osserva una inestricabile congerie di sensazioni. La bellezza è armonia, fascino, movimento. E' una irripetibile amalgama di infiniti elementi, materiali e non: una linea di pelle insieme a un gesto, una curva d'ombra e una piega d'ossa e carne. E' una desiderabilità che varca il confine fra i sessi, perchè ispira ansia tanto di possesso quanto di impossibile emulazione. Pensare di calcolarla sulla base di sequenze chimiche è un'utopia ingenua o forse una superba velleità. Non resta dunque che augurare un pronto insuccesso all'équipe cinese e sperare che il mistero della bellezza
- uno dei pochi ancora da dissipare - resista.
Per il bene di tutti noi, uomini e donne.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

la FOTONOTIZIA DEL GIORNO

Post n°4175 pubblicato il 12 Maggio 2010 da psicologiaforense

Emergenza continua 

Un delfino morto sulla spiaggia di Horn Island, golfo del Messico: è il sesto dall'incidente alla piattaforma


Mentre si calcola che gia' 15 milioni di litri di greggio abbiano inquinato il Golfo del Messico al ritmo di 795mila litri al giorno, la Bp tenta altre soluzioni per riuscire ad arginare il disastro naturale. In settimana il gigante petrolifero tentera' con un cupola di contenimento piu' piccola attraverso cui scaricare tonnellate di detriti per chiudere il buco. L'idea di passare a una cupola piu' piccola, secondo gli esperti, sarebbe dettata dalla speranza che questa non imbarcherebbe acqua gelata come e' successo nel primo esperimento fallito con la cupola piu' grande. Il nuovo container sara' piazzato, ha detto l'amministratore delegato del gruppo Tony Hayward, "entro 72 ore" e, se in grado di funzionare, potrebbe 'ingoiare' l'85% del greggio. Su Bp stanno aumentando le pressioni internazionali. Stamane il presidente Usa, Barack Obama, ha annunciato di voler inasprire la legge Usa sui risarcimenti per i disastri ambientali causati dal petrolio che oggi fissa un tetto di 75 milioni di dollari. In particolare Obama ha chiesto di sottoporre al Congresso una riforma che riveda il tetto agli indennizzi. Il 5 maggio alla Camera dei rappresentanti e' gia' stato presentato un testo che obbligherebbe la Bp a pagare danni fino a 10 miliardi di dollari.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

LA FOTO DEL GIORNO: ULTIMISSIMA ORA

Post n°4174 pubblicato il 12 Maggio 2010 da psicologiaforense

Aereo si schianta durante l'atterraggio: 103 morti a Tripoli. Salva una bimba

È esploso durante l'atterraggio, mancando la pista di appena un metro, e si è totalmente disintegrato: lo schianto di un aereo libico all'aeroporto di Tripoli ha provocato la morte di 103 persone. Il velivolo, a bordo del quale c'erano molti stranieri, proveniva dal Sudafrica e secondo quanto riporta la Bbc sarebbe dovuto ripartire da Tripoli diretto a Gatwick. Nell'incidente è sopravvissuto miracolosamente  una bambina olandese di dieci anni : le sue condizioni sono giudicate «buone» dopo il ricovero in ospedale. Secondo l'inviato della tv araba 'al-Jazeera', alcuni soccorritori sostengono che anche il copilota dell'aereo si sarebbe salvato. Il giornalista arabo non ha però ancora trovato conferme a questa notizia. A causa della violenza dell'esplosione, i resti dei passeggeri e del velivolo sono stati scaraventati nel raggio di un chilometro intorno alla pista. Le autorità libiche escludono che la tragedia sia stata provocata da un attentato terroristico.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

ESSERE E BENESSERE, NOVITA' IN MEDICINA, CONDOM ADDIO? CONTRACCEZIONE MASCHILE, ULTRASUONI, SPERMATOZOI,STERILITA' PER SEI MESI

Post n°4173 pubblicato il 12 Maggio 2010 da psicologiaforense

CONDOM ADDIO, ARRIVANO GLI ULTRASUONI?
ASSOLUTAMENTE NO!

 


 

 

Il condom andrà in pensione? PENSO PROPRIO DI NO, vista  la sua efficacia nel proteggere dalle malattie a diffusione sessuale. Il futuro della contraccezione maschile, però, sembra trovare un nuovo promettente alleato nell'utilizzo degli ultrasuoni. Nel maschio adulto avrebbero l'effetto di un blocco temporaneo degli spermatozoi, per un periodo di sei mesi.
Il nuovo sistema, studiato dai ricercatori della University of North Carolina guidati da James Tsuruta e ancora in via di elaborazione, si basa sull'utilizzo delle onde a ultrasuoni per arrestare temporaneamente la produzione di spermatozoi.
IN PRATICA si possono utilizzare gli ultrasuoni prodotti dagli strumenti terapeutici che si trovano comunemente in medicina dello sport o nelle cliniche riabilitative per la realizzazione di un contraccettivo maschile poco costoso e reversibile, adatto all'impiego nei paesi in via di sviluppo, ma anche nel mondo occidentale



 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

SCELTI PER VOI: FAMIGLIE DI SANGUE, OMICIDI IN FAMIGLIA, UXORICIDIO, SEPARAZIONE, DIVORZIO, AFFIDAMENTO DELLA PROLE

Post n°4172 pubblicato il 12 Maggio 2010 da psicologiaforense

PUBBLICO CON PIACERE QUESTA RIFLESSIONE DELLA COLLEGA ELENA LOEWENTHAL


QUANDO LA FAMIGLIA DIVENTA UN INFERNO

 


 

Giampiero ha ucciso Cristina con cinquanta coltellate, davanti all’assistente sociale. Cinquanta coltellate sono un oceano di rabbia, un abisso di orrore cieco. Come si fa a uccidere, e così, qualcuno che si è amato, con cui si è condiviso tutto, e messo al mondo due figli? Eppure, la violenza in famiglia non ci stupisce, nemmeno quando è così efferata. Accanto alla condanna, fa capolino una sorta di rassegnazione sociale al fatto che fra le mura di casa - o al centro di un consorzio per le separazioni coniugali, come è capitato ieri a Collegno, vicino a Torino - può succedere, e succede di tutto.

La famiglia è forse oggi più che mai il nostro rifugio. Il luogo dove troviamo quella identità che altrove sembra fare acqua da tutte le parti. E’ la nostra ultima, ma amata spiaggia, dove siamo noi stessi più che mai, negli affetti, nelle nostre potenzialità «creative», nel nostro quotidiano esercizio di umanità.

Però è altrettanto vero che questa famiglia - niente affatto ideale bensì vera, in carne ed ossa - è in crisi. E la frase più comune che si sente dire, quando un matrimonio finisce e un’unione si spezza con inevitabili strascichi di vario genere, la frase più comune che si sente dire a proposito di quel partner che ora sta dall’altra parte del fiume e prima si aveva accanto, è: «Non lo riconosco più», «Non è la stessa donna che ho sposato». E’ un modo per accettare la fine, per scendere a patti con la separazione - che la si sia voluta o subita. Questo disconoscimento del coniuge è però anche e soprattutto l’unica via disponibile per non demolire la famiglia in sé. Non è quella che non ha funzionato, è lui/lei che è diventato un altro.

Forse, la realtà non sta né su una sponda né sull’altra ma, come capita spesso, nel mezzo. Perché è proprio la famiglia, teatro della nostra vita ma anche, e purtroppo non di rado, di violenza e financo di morte, ad avere in sé questo doppio volto. Uno amabile, luminoso, o anche soltanto di accettabile teatro della nostra vita. E l’altro oscuro, inafferrabile. Capace di capovolgersi da un momento all’altro, quando un equilibrio si spezza, un nervo è scoperto. E allora, non è il nostro partner a diventare un’altra persona, terribilmente irriconoscibile, ma la vita stessa. Quelle mura domestiche che sino a un attimo prima erano «casa» e poi diventano inferno. Difficile sapere o anche solo intuire come mai la famiglia abbia in sé questa tremenda potenzialità. Difficile più che mai, come dimostra la morte di Cristina ieri dopo cinquanta coltellate infertele dal marito con cui stava «trattando» una separazione civile, prevedere che questo ti possa capitare per mano della persona con cui hai condiviso tutto, compresa magari la fiducia nella famiglia, per te e per i tuoi figli.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963