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Messaggi del 24/05/2010

 

ARTE, C U L T U R A , CREATIVITA', SESSO, DISABILITA' ED HANDICAP, SOGGETTI DIVERSAMENTE ABILI, CREATIVITA' SPECIALE,

Post n°4232 pubblicato il 24 Maggio 2010 da psicologiaforense

Il fascino notturno dell'arte :
Disabili sì, ma con arte. Sul web Internet, reti internazionali, festival dedicati promuovono la creatività «speciale»

Per immaginare quale sia la più grande esposizione d’arte del pianeta basterebbe pensare che una raccolta di immagini su Internet si definisce «galleria» e che «www», acronimo fino a qualche tempo obbligatorio davanti ad ogni indirizzo telematico, significa «world wide web», ovvero «grande ragnatela mondiale». Sta di fatto che gli autori di un blog chiamato Webdesignerdepot.com, centrato sulle più diverse forme di espressione creativa, hanno realizzato on line una vera e propria mostra virtuale, ricca e documentata, di opere di artisti con handicap. La pagina, intitolata «La stupefacente arte degli artisti disabili», espone le opere e traccia una breve biografia del loro autore, specificandone il tipo di disabilità. C’è Stephen Wiltshire , 36enne pittore e disegnatore londinese di origine indiana, affetto da «autismo savant», ovvero da una forma di autismo che spesso accompagna eccezionali capacità a un ritardo mentale generalizzato; c’è Maria Iliou, greca che abita a New York, anch’essa pittrice affetta da autismo (autism spectrum disorder) nonché avvocato per i diritti delle persone con autismo; ci sono i quadri di Peter Longstaff, pittore della Virginia (Usa) e membro dell’associazione americana Mouth and foot painting artists (Mfpa), dipinti tenendo il pennello tra le dita dei piedi; ci sono le sculture in marmo italiano di Alice Schonfield, disabile cognitiva, i quadri dipinti con la bocca dell’artista tetraplegico Michael Monaco e del tedesco Arnulf Erich Stegmann, che ha perso l'uso di entrambe le braccia a causa della poliomielite, c’è infine un quadro di Amanda LaMunyon, ragazzina con la sindrome di Asperger che dipinge dall’età di 7 anni e altre opere ancora.


L’ARTE DISABILE SI FA UFFICIALE – Se la pubblicità è anima del commercio, il web può diventare un canale promozionale impareggiabile anche per l’arte delle persone con handicap: i siti internet – soprattutto di origine statunitense – sull’argomento si sono moltiplicati nel tempo (qualche esempio su artpromote.com) come anche le istituzioni ufficiali che riuniscono questi artisti, le quali hanno una propria vetrina su Internet, o i siti più artigianali di autopromozione e vendita tipo disabledartistsnetwork.net. La già citata associazione americana degli artisti che dipingono con la bocca e coi piedi, ad esempio, ha un suo sito mondiale ma anche una pagina dedicata all’Italia, con un elenco di artisti attivi e apprezzati nel nostro Paese. E poi esiste il blog dell’associazione internazionale che raccoglie artisti disabili di tutto il mondo, l’International guild of disabled artists and performers, dove si trovano, oltre alle immagini delle opere, discussioni, articoli, calendari di manifestazioni, esibizioni e mostre... Dall’Italia proviene inoltre una webzine (cioè una rivista telematica) intitolata appunto «Disabilità & arte» e centrata sul rapporto tra questi due elementi concepiti in un senso assai ampio.

FESTIVAL IN-OLTRE FINO A GIUGNO – E siccome la dimensione artistica si manifesta in molte forme di espressione, non necessariamente figurative, ed è ben rappresentata anche da molti professionisti nostrani, da un lato ricordiamo volentieri l’esempio di una donna come l’italiana Simona Atzori, sì pittrice ma anche ballerina straordinaria senza braccia, e soprattutto invitiamo a scorrere il programma dell’VIII edizione del Festival In-Oltre, scaturito proprio dalla riflessione sul rapporto tra handicap e creatività e quest’anno intitolato «Corpo ha corpo – La disabilità raccontata dai linguaggi dell’arte». Organizzata in quel di Bergamo e dintorni (Romano di Lombardia, Treviglio, Cavernago, Colzate, Albino, Nembro e Clusone) dall’omonima associazione , la manifestazione è già in corso e proseguirà fino all’11 giugno con spettacoli di danza, musica, teatro e parola, animando teatri e piazze in un fitto elenco di eventi e performances con un unico tema conduttore: la corporeità. La direzione artistica di Araucaìma Teater punta come primo obbiettivo a provocare un incontro – magari anche dirompente – tra persone «con» e persone «senza» disabilità, mescolandole naturalmente sul palcoscenico e tra il pubblico.

 
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LA FOTONOTIZIA DEL GIORNO

Post n°4231 pubblicato il 24 Maggio 2010 da psicologiaforense

Alluvioni: dopo la Polonia tremano anche Germania ed Europa dell’Est

È salito a 15 morti il bilancio delle alluvioni che mettono in ginocchio la Polonia da oltre una settimana, provocando danni stimati in oltre due miliardi di euro. Lungo i fiumi Vistola e Oder che attraversano il Paese migliaia di persone sono state evacuate e l'acqua ha fatto devastazioni. Da domenica il pericolo maggiore riguarda la città di Plock, sempre sulla Vistola, dove ha la sede una grande raffineria di petrolio. L'acqua alta ha rotto gli argini a Swiniary, il villaggio nella foto a circa 20 km da Plock e tutta la popolazione, detenuti compresi, è impegnata a contrastare le inondazioni. Quattromila le persone evacuate (Reuters)
 
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LA RIFLESSIONE DELLA SERA: IDEE, PENSIERI, COMMENTI, OPINIONI, SUGGESTIONI..... PER UN NUOVO GIORNO

Post n°4230 pubblicato il 24 Maggio 2010 da psicologiaforense

LA RIFLESSIONE DELLA SERA

© copyright by psicologiaforense, riproduzione riservata

GIOVANISSIMI, DI BUONA FAMIGLIA,  CON LA VOGLIA DI  STUPRARE E UCCIDERE

IL FATTO DI CRONACA NERA.

Come si ricorderà, tre minorenni  uccisero brutalmente e sadicamente con inaudita crudeltà  Lorena Cultraro, la ragazza di 14 anni trovata morta a Niscemi. È stato un omicidio premeditato, organizzato dai tre minorenni  perchè volevano evitare che dicesse in giro che uno di loro l'aveva messa incinta.   I giovanissimi  assassini hanno dato appuntamento a Lorena. L'hanno presa a bordo di un motorino e si sono allontanati verso un casolare abbandonato. La quattordicenne è stata fatta spogliare ed è stata violentata dai  tre  che alla fine l’hanno strangolata con un cavo elettrico attorno al collo.


LA RIFLESSIONE PSICOLOGICO FORENSE

Chi ha "suggerito" a degli adolescenti una mattanza così orrida nei confronti di una ragazzina di 14 anni che rivela: «Sono incinta di uno di voi tre»? Chi ha consentito a quel copione mostruoso: il gioco erotico, il laccio al collo, l'assassinio, il corpo bruciato e poi gettato in un pozzo come qualcosa da togliere di mezzo affinché nulla venga scoperto? Soprattutto vuoti affettivi, educativi, umani non soltanto a loro addebitabili. E certamente questo è anche il frutto di quel che circola costantemente nel mondo degli adulti, assai spesso irresponsabilmente enfatizzato dai mass media.

Penso agli esempi di tanti crimini ferocemente esposti, senza pietà, ogni giorno e dunque anche dalla televisione di Stato. E penso alle storie senza veli, di notturna frequentazione, legate alle vicende di notti criminali, raccontate nei dettagli a tal punto da favorire, in tanti giovani che certamente le seguono con più attenzione e curiosità di ogni altro programma, fantasie, suggerimenti, rappresentazioni criminali. E penso, ancora, all'assenza di contenimento di tante violenze determinata dalla crisi non arginata delle agenzie educative, famiglia e scuola, che i mezzi di comunicazione di massa non smettono mai di sottolineare, enfatizzare, spettacolarizzare. Penso alla pericolosa assenza di punti di riferimento adulti ai quali i ragazzi potrebbero rivolgersi e presso i quali potrebbero trovare alleanze e per i quali provare confidenza tale da chiedere loro aiuto, ad esempio, in momenti di assoluto bisogno come quelli che, forse, potrebbero aver preceduto, come in questo caso, l'architettare una simile immonda ignominia. Così delinquono ragazzi senza guida, valori, educazione sentimentale e sessuale, amore. Ragazzi che preferiscono l'orrore, il delitto più infamante al disagio e alla pena di doversi assumere la responsabilità d'avere sbagliato. Ragazzi ammalati di un cinismo che compromette a tal punto le loro coscienze da spingerli a trasformarsi in consumati delinquenti, adottando soluzioni che i peggiori assassini arrivano ad utilizzare assai spesso soltanto dopo una lunga esperienza criminale. Nessuno si senta chiamato fuori da questa vicenda. Nessuna famiglia, nessuna agenzia educativa, nessuna istituzione, nessun mezzo di informazione. Ciascuno si interroghi anche sulla sua parte di responsabilità, sul suo contributo a questo film dell'orrore che è invece realtà e che ci riconsegna tutti ad una emergenza educativa e affettiva certamente e solamente non ascrivibile ai giovani autori di questo delitto. Che, lo sottolineo, sono sempre più giovani. Allievi di un crimine che si fa collettivo.

 

 

 

 
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L'EDITORIALE DEL POMERIGGIO: CRIMINOLOGIA, PSICOLOGIA FORENSE, OMICIDIO GENITORI, FAMIGLIE DI SANGUE,

Post n°4229 pubblicato il 24 Maggio 2010 da psicologiaforense

L'EDITORIALE DEL POMERIGGIO: CRIMINOLOGIA E PSICOLOGIA FORENSE


© copyright by psicologiaforense, riproduzione riservata

FIGLI CHE UCCIDONO IL PADRE E LA MADRE

L'uccisione di tutti e due i genitori é un evento raro,  un caso limite, un gesto che infrange tabù estremi. Infatti si ricordano, negli ultimi 35 anni qui in Italia, solo pochi casi clamorosi: Graneris (1975); Bosso (1985); Carretta (1989); Maso (1991); Rozzi (1992); Nicolini (1995); Predi (2000); De Marco (2007);  Ullasci (2008); Buzzago (2009).  

Perché un figlio si trasforma in omicida diabolico? Gesti come questi,  maturano in un clima di violenza, fisica e psicologica. Sono reati gravissimi che, spesso, trovano la loro giustificazione nella psicopatologia. Per arrivare ad uccidere entrambi i genitori non é sufficiente un rapporto molto, molto disturbato, ma c'é anche bisogno di un “incidente di percorso” che fa scattare un meccanismo a corto circuito che porta all'omicidio.

Ciò posto, va notato, solo per inciso, che ci sono più casi di parricidio che di matricidio, perché, per uccidere la propria madre bisogna superare condizionamenti atavici.

Tornando, invece, direttamente al tema dell’omicidio di entrambi i genitori pare legittimo credere che si possa, a volte, verificare una sorta di “contagio psichico” causato da un'epidemia di violenza nella società e da un crollo di valori  che “facilitano” questi gesti.

Infatti, quando si deteriorano i rapporti con la famiglia esplode un individualismo esasperato che  da solo non fermenta se non é combinato con il crollo generale dei valori della società. Inoltre,  i “meccanismi diabolici” che spingono un giovane a uccidere i genitori sono legati alla rottura del legame affettivo fra genitori e figli ad opera di forti condizionamenti prodotti da sostanze o compulsioni sviluppate in difesa dei condizionamenti stessi. Per rompere il legame affettivo occorrono anni di situazioni conflittuali tra la richiesta incoercibile di soddisfacimento dei propri pseudobisogni ed il rifiuto dei genitori di soddisfarli.

 
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TESTI E PRETESTI, RICERCHE PSEUDOSCIENTIFICHE, CURIOSITA', SEDUZIONE, VITA DI COPPIA, AMORE, SESSO, EROTISMO, ECCITAZIONE,

Post n°4228 pubblicato il 24 Maggio 2010 da psicologiaforense

 

LA SEDUZIONE? È PALESE SE
SI ABBASSA IL TONO DI VOCE

La seduzione  si fa  con lo sguardo, con il linguaggio del corpo e, ovviamente, con la voce. Parlare ad un tono di voce più basso è un segno per mostrare attenzione. Sia maschi sia femmine infatti usano una voce più calda e roca, mostrando così un più alto livello di eccitamento fisiologico, quando parlano con una persona che trovano attraente. È la conclusione cui sono arrivati i ricercatori dell'Albright College di Reading in uno studio pubblicato sul 'Journal of Nonverbal Behavior'. I ricercatori hanno esaminato 48 studenti mentre usavano Skype, il programma con cui si può chattare e telefonare via internet, per lasciare messaggi vocali mentre guardavano l'immagine delle persone che avrebbero dovuto ricevere il messaggio. Contrariamente alle aspettative, le donne non hanno alzato il tono della loro voce per essere più femminili e attraenti. «È uno stereotipo comune della nostra cultura che una voce femminile sia sexy se suona roca e bassa. Il che suggerisce - spiegano i ricercatori - che la ragione che ci spinge a mostrare una voce seducente contrasti con l'obiettivo di suonare più femminile». La manipolazione della voce femminile suggerisce che alterare il tono sia un comportamento appreso sulla base di stereotipi piuttosto che sulle reali caratteristiche della voce. «Quando una donna abbassa naturalmente la sua voce - continuano - può essere percepito come un tentativo di essere più seducente e attraente, quindi come un segnale del suo interesse». Secondo gli scienziati, se si riesce a percepire il cambiamento della voce quando si parla con qualcuno che si trova attraente, è un segnale non solo per identificare potenziali partner, ma anche per scoprire possibili infedeltà del compagno.

 
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LA NOTIZIA FLASH DEL GIORNO, CHIESA, FUNERALI, COSTUME, SOCIETA', RELIGIONE, URNA, CENERI, BOLOGNA, BENTIVOGLIO

Post n°4227 pubblicato il 24 Maggio 2010 da psicologiaforense

 

Funerale senza il morto...

 

 

A Bologna,  si è assistito a un funerale alquanto particolare. Dentro in chiesa i familiari e i parenti del defunto; fuori proprio il defunto che, per un malinteso, era stato cremato prima della funzione religiosa. E le regole ecclesiali, in questo caso, sono ferree: in chiesa le ceneri non possono entrare.

Così ecco il particolare quadretto. I parenti nella chiesa parrocchiale di San Marino di Bentivoglio con il sacerdote per la messa di ricordo dello sfortunato scomparso (Janos Willmann, un polacco di 70 anni arrivato in Italia nel 1956), le cui ceneri erano invece state riposte su un tavolino al di fuori della chiesa, con tanto di foto per ricordare il deceduto.
 Dolore e rammarico, ovviamente, tra i familiari, con un poco edificante scambio di responsabilità tra le figlie del defunto e il parroco.
“Il parroco non ci aveva avvertito, assicurando che non ci sarebbero stati problemi, altrimenti avremmo celebrato il funerale prima della cremazione”, hanno criticato le figlie del defunto.
“Sono stati loro a non spiegarsi con me. Le regole sono queste», ha replicato don Saul Gardini, supportato dal vescovo ausiliare, mons.Ernesto Vecchi, per il quale “l'urna non poteva entrare in chiesa”.
A parziale ricompensa per i familiari, tra un mese verrà celebrata sempre a Bologna una messa di suffragio per Janos. Non appena possibile, invece, le ceneri verranno riportate in Ungheria per essere seppellite nella tomba di famiglia.(ANSA)

 


 
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LA FOTONOTIZIA DEL GIORNO: HITLER IN ROSA,"Cambia style. Don't follow your leader", PUBBLICITA' SENZA PROGRESSO

Post n°4226 pubblicato il 24 Maggio 2010 da psicologiaforense

 

Palermo, Hitler modello per pubblicizzare un negozio

 

"Cambia style. Don't follow your leader". È questo lo slogan che compare su alcuni cartelloni pubblicitari che da alcuni giorni campeggiano sulle strade del capoluogo siciliano. Accanto allo slogan, e in questo sta la notizia, compare un Adolf Hitler con la divisa è rosa, invece del tradizionale grigio militare.

Le reazioni alla trovata pubblicitaria non si sono fatte attendere. Alcuni cittadini hanno scritto direttamente al Capo dello Stato per segnalare quanto accaduto. Poi il problema è stato sollevato da alcuni consiglieri del Pd. Ora interviene anche l'Anpi, l'associazione nazionale dei partigiani. Il presidente Ottavio Navarra ha inviato una lettera aperta al sindaco di Palermo Diego Cammarata e ai vertici delle forze dell'ordine e della magistratura. «Ci segnalano che tra l’incrocio di Viale della Regione e Corso Calatafimi è stato istallato da qualche settimana un enorme cartellone con l’immagine del dittatore nazista HITLER, in posizione trionfante in divisa militare colore rosa, riportante la scritta: “CAMBIA STILE”. Non comprendiamo come le Autorità cittadine abbiano potuto consentire la istallazione di tale cartello e ne chiediamo come ANPI di Palermo l’immediata rimozione sia dal luogo segnalatoci, che in qualunque altro posto della città o della provincia sia stato collocato.».

 
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MELA MARCIA, MELE MARCE, CANESTRO MARCIO?,TEMPERIE CULTURALE, CIVILTA', VERGOGNA, INGIUSTIZIA, SCANDALI, RACCAPRICCI

Post n°4225 pubblicato il 24 Maggio 2010 da psicologiaforense

IL PROBLEMA DELLA "VIOLENZA ISTITUZIONALE"


SEMPRE PIU' FREQUENTI VIDEO  O DOCUMENTI DI BRUTALI PESTAGGI DELLE FORZE DELL'ORDINE CONTRO CITTADINI INERMI



Su questa questione interviene autorevolmente l'Avvenire, quotidiano della CEI, affermando: Mele marce, solo mele marce? La risposta non ci basta, non più ora. Dobbiamo vedere il canestro, l’impianto, la temperie culturale, la civiltà. Un ragazzino massacrato di botte sotto casa dai poliziotti, una sera di disordini di tifoseria calcistica, con i quali non c’entrava per niente, è un video che fa esplodere il dolore. E insieme vorrebbe esplodere lo sdegno, e fa quasi vergogna sentire farsi caute e guardinghe le parole che montano contro quei gesti violenti e vigliacchi, per il fatto che la riprovazione investe «le forze dell’ordine», cioè qualcosa che si imparenta con l’immaginario del bene, della giustizia, e magari del sentimento di patria.
Loro sono lì per proteggerci, li manteniamo per questo e li ringraziamo per questo, sono gli angeli custodi della nostra sicurezza. Ma dunque della sicurezza di Stefano anche. Di Stefano finito in carcere con la testa rotta che alcuni di loro gli hanno spaccato. Se è così, quegli alcuni di loro non sono ordine ma delitto. E questo problema delle botte bisognerà affrontarlo una volta per tutte dalla parte delle radici, invece che soltanto all’indomani degli scandali, dei raccapricci o magari dei funerali.

Le botte, le violenze, le prepotenze sugli inermi non sono reati e basta, sono un tradimento di chierici. I crepuscoli vocazionali e i tradimenti escono dall’ombra solo per caso fortuito, e questo ci inquieta. Che cosa pensate che sarebbe successo, come sarebbe andata a finire, se non ci fosse stato su internet quel video di botte?
A chi è picchiato e non ha il video delle botte, radio-carcere suggerisce di non dire che è stato picchiato, ma che è caduto per le scale, perché il rischio di raccontare le botte è pagare l’accusa di calunnia.
Parola contro parola, come pensate che finirebbe? Alcuni secoli fa, gli statuti comunardi dicevano che «la parola di uomo pesa in giudizio come la parola di due donne», e noi ridiamo o ci indigniamo; ma quanto pesa oggi nella giurisprudenza penale la parola di un accusato picchiato e quella di un picchiatore in divisa, ausiliario del magistrato inquirente, se non c’è video, nella nostra illuminata modernità? Oggi dobbiamo sognare una rivoluzione di giustizia dentro le coscienze.
Anche ai giudici tocca più di qualcosa, più di non appiattirsi, tocca il distacco critico e l’assoluta protezione del soggetto umano.


E qualche crisi di coscienza, stavolta, se è vero che Stefano è stato tenuto tre giorni in isolamento, tortura aggiunta. Per il resto, la formazione etico-giuridica delle "forze dell’ordine" esige un serio seminario civile, diverso da un mero arruolamento di braccia vigorose. Questo è essenziale per la nostra civiltà, per la nostra stessa libertà. Vigilare è un problema di capi, di vertici. Sono loro che dovrebbero saltare, quando le mele marce stanno nel paniere della loro custodia. Le mele marce sparirebbero in pochi giorni.

 
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