Creato da: psicologiaforense il 14/01/2006
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Messaggi del 18/06/2010

 

EDITORIALE DELLA NOTTE, RIFLESSIONI, PENSIERI, IDEE, OPINIONI, COMMENTI, SUGGESTIONI....PER UN NUOVO GIORNO

Post n°4354 pubblicato il 18 Giugno 2010 da psicologiaforense

EDITORIALE DELLA NOTTE


C E N E R E N T O L A



Nell’anno del Signore 2010 c’è Cenerentola, graziosa come la ragazza della favola. E ci sono due sorelle. In questo caso non sono le sorellastre di Cenerentola, ma due anziane signorine nate, cresciute e invecchiate in una tranquilla cittadina di provincia. A differenza della favola, poi, una sorella è buona, l'altra è arcigna e cattiva. Cenerentola è una giovane romena. Una timida ragazza di buon senso e di bel garbo che sgobba tutto il giorno e anche parte della notte nella casa delle anziane: prepara loro colazione, pranzo e cena, lava i piatti (niente lavastoviglie dove c'è una Cenerentola), tiene in ordine la casa, lava, stira, cuce. Forse, si sporca anche di cenere nell'accendere il fuoco nel camino. E deve stare sempre all'erta: le sorelle possono cadere, farsi male... Cenerentola fa tutto, bada a tutto. A differenza di altre «colleghe» cenerentole, non deve rispondere a nessuno. Non a un figlio, non a un nipote. Nessuno. Le sorelle sono sole al mondo. Nessuno. E' stata la più giovane ad assoldarla, attraverso la parrocchia. Ma le redini del comando le ha la più anziana. La signorina più giovane è riconoscente alla ragazza romena per ciò che fa e per come lo fa. Invece, la signorina più anziana è una vera Arpia. Non le va mai bene niente, è scorbutica in qualsiasi momento della giornata, ha sempre da ridire sulla cottura dei cibi. Naturalmente, non vuole che Cenerentola vada al ballo del principe. Nel 2010, il ballo del principe per la ragazza romena emigrata in Italia che cosa può essere?
Praticamente, una banalità, qualcosa di raggiungibile: la regolarizzazione del rapporto di lavoro, avviato un anno fa.
Il palazzo con lo scalone e le torrette, stile maniero di Neuschwanstein? La Questura anche se le cenerentole romene si fermeranno al piano terra. Arpia non vuole saperne. Per lei la giovane badante deve rimanere accanto al camino, sporca di cenere. Così, infelice e senza speranza. Almeno, per quel che a Arpia resta da vivere. Anastasia, la buona, sta cercando di convincere la sorella (che tiene i cordoni della borsa).

Cenerentola è riuscita a passare all’ufficio competente, in camera sua ha il modulo da compilare.

Il suo invito al ballo del principe.

 

 
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TESTI E PRETESTI:MODA,2010, MINIGONNA, SHORTS, TRIONFO HOT PANTS, TREND, COSTUME, SOCIETA', DONNA, RAGAZZA,

Post n°4353 pubblicato il 18 Giugno 2010 da psicologiaforense

TESTI E PRETESTI

 

SHORTS, IL DEBUTTO.  LA PRIMA A
INDOSSARLI FU UNA TENNISTA
NEL 1933

 

 

Il debutto in società degli SHORTS è merito - dice la storia della moda - della tennista Alice Marble, che nel 1933 scese in campo a San Francisco con un paio di pantaloncini corti, anzichè il tradizionale gonnellino. All'epoca erano decisamente castigati e arrivavano sotto al ginocchio. Col passare degli anni hanno via via perso centimetri di stoffa, fino a conquistarsi il titolo di HOT PANTS (pantaloni bollenti) negli Anni 70. Dopo qualche lustro di oblio, sono tornati in auge,  e oggi 2010 trionfano con un taglio sempre più trasgressivo: talmente ridotti da somigliare a mutandine, anche  abbinati a giacche per tailleur ironici, o, infine, in tessuti eleganti da sera.

 
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aids, hiv,contagiati, pazienti, preti, trasmissione, cura aids, diffusione, morte, silenzio,rapporti sessuali non protetti

Post n°4352 pubblicato il 18 Giugno 2010 da psicologiaforense

Cala la mortalità ma aumenta l'incidenza di un morbo, diventato "da pianerottolo", che può nascondersi dietro l'uscio accanto.

 

AIDS: SILENZIO=MORTE

 

ITALIA, IL CONTAGIO DA AIDS CONTINUA A CRESCERE

 

 

 

I CONTAGIATI. Teen-agers con lo zaino in spalla iscritti alle scuole superiori. Uomini in giacca e cravatta, altri addirittura in abito talare. Donne in tailleur e collana di perle al collo. Negli anni Ottanta la sindrome era relegata per oltre i due terzi tra i consumatori di sostanze stupefacenti, oggi le percentuali si sono invertite e i contagiati si celano tra la folla. Non siamo più alle prese con tossicodipendenti dal buco facile e la siringa infetta iniettata di braccio in braccio. Ma ci troviamo davanti medici, professori universitari, imprenditori, dirigenti d'azienda, commercialisti, preti. Ci sono anche uomini di Chiesa contagiati dall'Hiv.

LA SINDROME DA IMMUNODEFICIENZA ACQUISITA È IN ESPLOSIONE: circa 7.000 all'anno i nuovi casi, solo quelli intercettati dai clinici. Per anni è stata inghiottita da una densa cappa di silenzio, in realtà la malattia galoppava. Un buon cinquanta per cento dei nuovi sieropositivi  non sono di fresca infezione ma di vecchia data: per conoscere l'origine del loro male devono andare indietro con la memoria di dieci, quindici anni, durante i quali la patologia è stata asintomatica ma non per questo non contagiosa.

A moltiplicare i contagi hanno  contribuito l'omosessualità che nel Duemila si conferma essere uno dei più veloci veicoli di trasmissione, e l'ondata di prostitute calate nelle strade della città al tramontar del sole.
Poi c'è il turismo sessuale, italiani dal portafoglio gonfio usi a divertirsi in Brasile, Nepal, Bangladesh, Colombia, Bulgaria, Thailandia. Dentro la valigia del viaggio di ritorno si portano desolanti souvenir, tristi appendici di segreti inconfessabili.

MAI ABBASSARE LA GUARDIA con l'Hiv chi ha avuto rapporti sessuali etero o omo con persone delle quali non conosce la storia immunitaria, è bene si sottoponga al test.
Infatti, cala la mortalità ma aumenta l'incidenza di un morbo, diventato da pianerottolo, che può nascondersi dietro l'uscio accanto
.

 

 

 
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NOTIZIA FLASH: NICKNAME, WEB, CHAT, INTERNET, COMPUTER, BLOG,COMMUNITY, E-MAIL, CURIOSITA', PERSONALITA',

Post n°4351 pubblicato il 18 Giugno 2010 da psicologiaforense

WEB: il pericolo viene, anche,  dal nick

Avete pensato, prima di sceglierlo, che il vostro "nick" può rivelare, su voi stessi, più di quello che vorreste? L'indirizzo e-mail può dire molto del vostro carattere. Dovrebbe saperlo bene la ragazza che avete appena conosciuto in discoteca, quella che salutandovi vi ha lasciato un pezzo di carta con il suo numero cellulare insieme a un bel "peperoncina89@..." . Che i nickname li scegliamo in base alle nostre preferenze o all'immagine che vogliamo dare di noi è fin troppo ovvio, ma che questa immagine corrisponda alla nostra reale personalità è decisamente un fatto curioso. Eppure, secondo Mitja Back dell'università di Lipsia (Germania), è proprio così: dopo aver sottoposto 599 adolescenti a un test che ne ha individuato i principali tratti di personalità, il ricercatore ha chiesto a 100 soggetti di indovinarne il carattere semplicemente leggendone gli indirizzi di posta elettronica. Il risultato? Sorprendente: apertura mentale, narcisisismo, gradevolezza, volgarità... i tratti individuati dalla semplice lettura del nick sono stati in gran parte confermati dal riscontro con i test. Attenta "peperoncina", adesso sappiamo chi sei...

 
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RIFLESSIONE, INVIDIA, PECCATO, VIZIO, COSTUME, SOCIETA', ITALIA, MERITOCRAZIA, SUCCESSO, PAURA, IGNORANZA,MALVAGITA'

Post n°4350 pubblicato il 18 Giugno 2010 da psicologiaforense

LA RIFLESSIONE DEL POMERIGGIO

 

SOLO L'INSUCCESSO E' SENZA INVIDIA

L'invidia è  come si sa uno dei settte vizi capitali ed è terribilmente diffusa dovunque nel mondo. L'invidia può essere palese o strisciante e spesso quella strisciante è la più pericolosa. Si può combattere L'invidia? Forse più che combatterla si può tenerla a bada come si fa con il colesterolo, con i trigliceridi o con gli zuccheri... Bisogna cercare di ammaestrarla, di distrarla, di non suscitarla. Paesi mediterranei come l'Italia, dove la meritocrazia non ha ancora il consenso che ha nei Paesi anglosassoni, guardano il "successo" e il "merito" con fastidio, intolleranza e con invidia. Perciò chi è bravo spesso viene punito da forze nascoste, silenziose che finiscono per colpirlo a sua insaputa rovinandogli la vita o la carriera. L'invidia, quella peggiore, più livorosa non si vede ma se ne subiscono le conseguenze. E la forma, credo, più orribile si confonde per esempio con la delazione. Uno denuncia anonimamente per invidia, soprattutto per paura o per ignoranza. Sì, perchè si invidia per malvagità ma anche per ignoranza, o per paura di perdere qualcosa, di essere messi da parte, di essere scoperti....

 
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INTERNET, HARD, PORNO, GIOCHI, WEB, CYBERSPAZIO, HACKER, VIRUS, ADWARE, SPYWARE, DANNI AL COMPUTER,

Post n°4349 pubblicato il 18 Giugno 2010 da psicologiaforense

Siti porno gratuiti, così intrappolano gli utenti. E li frodano, distruggendo i computer: è allarme rosso!


Web 2010, boom di porno e giochi

 

Sarà l’anonimato (relativo), sarà la voglia di svago che il web continua a suggerire. Sta di fatto che i frequentatori del cyberspazio continuano a spendere molto del loro tempo a gironzolare, tra il serio e il faceto, per siti hard (soprattutto gli uomini), tanto che nel cyberspazio più di un sito su tre porta a contenuti a luci rosse. Dall'inizio del 2010 i materiali e siti pornografici sul web sono cresciuti infatti del 17 per cento e oggi rappresentano il 37 per cento del totale dei contenuti internet secondo i dati di una ricerca di Optenet. Ma sono i giochi a crescere più di tutti esponenzialmente, trainati da quelli di ruolo che hanno segnato nel primo trimestre un aumento del 212 per cento, mentre i siti legati al terrorismo sono cresciuti dell'8,5% e quelli con materiali violenti del 10,8%.

INTERNET E HARD - Il legame tra internet e porno è noto da tempo; esistono siti che sono in grado di intrappolare gli utenti, in larghissima maggioranza maschi, violandone il diritto alla privacy ed esponendoli al rischio di attacchi da parte di hacker. Uno studio della International Secure Systems Lab, pool formato da tre laboratori di ricerca specializzati in sistemi di sicurezza, ha dimostrato che molti dei siti a luci rosse contenevano adware, spyware e virus in grado di danneggiare i computer degli incauti visitatori.

 

FONTE: IL CORRIERE DELLA SERA

 
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