Creato da: psicologiaforense il 14/01/2006
finchè vita non vi separi
 

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Messaggi del 25/06/2010

 

EDITORIALE, RAPPORTO DI COPPIA, VITA, LUI, LEI, PARTNER, LEGAMI, "DONNA IDEALE", UOMO IDEALE",

Post n°4385 pubblicato il 25 Giugno 2010 da psicologiaforense

L'EDITORIALE DELLA NOTTE


FINCHE’ VITA NON CI SEPARI.....

RAPPORTO DI COPPIA: QUEL CHE VOGLIO DA LEI, QUEL CHE VOGLIO DA LUI


 

Il rapporto di coppia oggi è caratterizzato da una netta distinzione tra il piano dell'ideale  in cui prevalgono nettamente le aspettative nella fase iniziale del rapporto, ed il piano della realtà, su cui interferiscono le abitudini ed i vincoli esterni. Sul piano dell'ideale le aspettative sono molto elevate ed includono la soddisfazione di bisogni sia emotivi sia materiali. Per la donna sono vive le esigenze di protezione, di sicurezza, di stima, di fiducia, a cui si aggiungono la condivisione del progetto di vita, il bisogno di arricchirsi con nuovi stimoli, la voglia di divertirsi insieme. Ma il partner deve essere anche stimolante fisicamente, avere fascino, esprimere virilità, suscitare attrazione sessuale, provocare "scintille". Ci si aspetta, insomma,  l’ Uomo (con la "U" maiuscola), una bella persona  ricca di quelle qualità che ci piacciono.
Per l'uomo, invece, sono meno definite le aspettative in termini psicologici nei confronti della "donna ideale", ma sono molto chiare le pulsioni legate all'attrattiva sessuale, al gioco della sensualità e del desiderio. La prima sintonia è di tipo fisico, “a pelle ci si accorge subito del feeling”. Sul piano della realtà, quando il rapporto si concretizza ed inizia una relazione, ci si accorge delle difficoltà della vita di coppia: nascono conflittualità, competizione e vincoli che suscitano riserve e generano ansie sul futuro. La limitazione della libertà individuale, la carenza di dialogo, gli impegni di lavoro, i ritmi accelerati di vita, gli egoismi emergenti, la non piena disponibilità sessuale minano l’ iniziale benessere dello “stare assieme”. Per conservare e rivitalizzare il rapporto nel tempo sono indispensabili alcune condizioni: una vivace attrazione sessuale che non rinunci alla componente dell'affetto e della tenerezza; la disponibilità alla comprensione delle esigenze del partner; la stima e la lealtà reciproche. Si è consapevoli, tuttavia, che con il tempo l'attrazione sessuale inevitabilmente decresce e porta ad una modifica dei rapporti di coppia. L'indipendenza economica della donna e la parità dei ruoli nella coppia possono portare all'insofferenza e alla rottura del rapporto. Ci si lamenta: “le donne oggi non sopportano più quello che le nostre mamme sopportavano”. Subentrano spesso: il tradimento, la violenza fisica, l'indifferenza emotiva, la fine della stima, il contrasto sull'educazione dei figli. La vita di coppia è ancora in teoria un progetto che dura tutta la vita. Nella realtà è un impegno che resiste finché c'è attrazione e rispetto reciproco. Nel confronto con i propri genitori si riconosce di essere più “liberi”, ma a volte solo sulla base di una relazione effimera, che comporta possibilità di perdita, di separazione, di dissoluzione del vincolo matrimoniale o dei legami affettivi.

 

 
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RIFLESSIONI, PENSIERI, IDEE, SUGGESTIONI: CHIESA, MASTURBAZIONE, VIZIETTO SOLITARIO, ANATEMA, RAGAZZI, RAGAZZE, ADULTI

Post n°4384 pubblicato il 25 Giugno 2010 da psicologiaforense

LA RIFLESSIONE DELLA SERA

Masturbazione, cade l'anatema. Ma la clemenza è solo per i maschi.

Non è peccato se è premessa per un sano rapporto con l'altro sesso

 

 

La masturbazione si può accettare in un giovane (maschio) se serve come premessa per un sano e regolare rapporto con l'altro sesso. Altrimenti è dannosa e se nel primo caso la Chiesa la tollera, nel secondo esprime una condanna senza appello. È già un passo avanti a confronto con i tempi anche recenti in cui sul  “vizietto solitario” e sui suoi portatori si addensavano i fulmini del peccato mortale. Se, dunque,  il giovane utilizza la masturbazione come premessa ad un sano rapporto con l'altro sesso allora masturbarsi non crea alcun problema; se invece è un gesto fine a se stesso, capace di appagare totalmente, allora non solo ostacola nell’onanista lo sviluppo del sentimento comunitario ma diventa un  rischio per la sua salute psicologica.

Nelle ragazze, invece - sempre per la Chiesa è  una pratica “intrinsecamente e gravemente disordinata”, aggiungendo che “qualunque ne sia il motivo” essa “contraddice” la finalità procreativa che la Chiesa mette al primo posto nei rapporti sessuali.
Ma poi alla conclusione il giudizio si attenua aprendo alla comprensione dei motivi: si rileva infatti che nel dover giudicare singoli casi “si terrà conto” di quei fattori come “immaturità affettiva e abitudini contratte” che “riducono al minimo la colpevolezza morale”.

 

 
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LA FOTO DEL GIORNO: ANIMALISTI, AMBIENTE, CACCIA, BALENE, MESSICO, GIAPPONE,

Post n°4383 pubblicato il 25 Giugno 2010 da psicologiaforense

 

Salviamo le balene
Un'attivista messicana in posa nuda davanti al ministero dell'Ambiente a Città del Messico contro la caccia e il massacro che molti paesi tra cui Messico e Giappone attuano, per meri motivi commerciali, a danno di questi meravigliosi cetacei che sono in via di estinzione.

 
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salute, "FuoriDallaRete", onlus, psicologia, psicopatologia, psichiatria, disturbi ossessivo-compulsivi, medicina,

Post n°4382 pubblicato il 25 Giugno 2010 da psicologiaforense

Salute: nasce "FuoriDallaRete", onlus per aiutare persone con disturbi ossessivo-compulsivi

Manie: toccano 1 mln di italiani Dai germi al sesso, a ciascuno la sua

 

 

 

È stata presentata a Milano "FuoriDallaRete Onlus," l’Associazione che nasce con l’obiettivo di rispondere concretamente ai bisogni di tutte le persone affette da Disturbo Ossessivo-Compulsivo e dalle patologie ad esso correlate, quali i disturbi alimentari, la sin­drome di Gilles De La Tourette e il Gioco d’Azzardo Patologico.
Contrariamente a quanto si pensa, infatti, il DOC è un disturbo molto comune: ne soffrono, tra adolescenti e adulti, oltre un milione di italiani, senza distinzione di sesso, età, razza e condizione socio-economica. Il DOC è un disturbo psichiatrico che si manifesta in pensieri ossessivi, spesso associati a comportamenti compulsivi. Pensiamo, ad esempio, ad ossessioni quali la paura di germi, virus e batteri, la paura di sbagliare o di comportarsi in modo socialmente inaccettabile, il bisogno eccessivo di ordine e simmetria, la paura di causare danni ad altre persone, le preoccupazioni religiose e sessuali, ma anche a comportamenti o azioni ripetitivi come la pulizia e il lavaggio continui, il controllo, l’organizzazione degli oggetti per colore o dimensione, la collezione o l’accumulo, il contare numeri o ripetere parole e frasi senza motivo o senso.
L’esordio in soggetti giovani, o addirittura adolescenti, e le fluttuazioni caratteristiche dei sintomi della patologia negli anni, comportano un pesantissimo coinvolgimento anche delle famiglie, con conseguenze a volte davvero drammatiche sul piano del funzionamento personale e relazionale, senza che a livello Istituzionale ci siano gli strumenti adeguati per sostenerne le difficoltà emotive e pratiche. Infatti, il DOC e le patologie correlate tipicamente compaiono tra i 6 e i 15 anni nei maschi e tra i 20 e i 29 nelle donne, in base alla specificità del disturbo e alla frequenza dello stesso, entrambe legate al genere e, se non viene curato, generalmente tende a cronicizzare e ad aggravarsi progressivamente.

 
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CyberHand, mano bionica, arti robotici, palmo cibernetico, feedback sensoriale, scienze, cibernetica, amputazioni, medicina,

Post n°4381 pubblicato il 25 Giugno 2010 da psicologiaforense

Ha il senso del tatto e si comanda col pensiero: ecco CyberHand, la mano bionica

Ok, tutto a posto, sembra voler dire CyberHand......

 

 

"Mano morta"? Tutt’altro!
Dimenticatevi gli arti robotici che schiacciano le bottiglie per troppa forza mal calibrata. Scordatevi le mani posticce a comandi meccanici, che sembrano funzionare in totale autonomia. Parliamo di un palmo cibernetico che, grazie a un complesso sistema di elettrodi e sensori, restituisce al suo proprietario un feedback sensoriale. E cioè, l’esatta percezione dell’oggetto che sta toccando: liscio o ruvido, fragile, resistente...
Ci riesce perché comunica direttamente con il sistema nervoso - periferico e centrale - del paziente. A realizzare questo capolavoro della tecnologia, un gruppo di ricerca scientifica internazionale coordinato da un’equipe italiana della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. Il progetto si chiama LifeHand, e prevede la sperimentazione di interfacce neurali (collegate cioè al sistema nervoso del paziente) su soggetti amputati al braccio

 
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