Creato da: psicologiaforense il 14/01/2006
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umorismo e satira

 

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Messaggi del 21/08/2010

 

SCIENZA, ESSERE E BENESSERE, SALUTE, SESSO, EROTISMO, APPAGAMENTO SESSUALE, CONVIVENZA, TOMBA PASSIONE,

Post n°4582 pubblicato il 21 Agosto 2010 da psicologiaforense

La convivenza non sempre uccide l'erotismo,l'entusiasmo sessuale e la passione.


 

Quello che la convivenza sia la tomba della passione è un luogo comune. Lo dimostra uno studio realizzato dall'istituto Key Stone secondo cui l'andare a vivere con il proprio partner migliora la sessualità per più di un terzo delle intervistate.  La ricerca ha intervistato 621 donne, tra i 25 e i 54 anni, che alla domanda se la relazione sessuale con il partner fosse migliorata o peggiorata in relazione alla convivenza hanno risposto per il 53% 'non e' cambiatà, per l'11% 'e' peggioratà mentre il 36% ha notato un miglioramento. Se si guarda ai risultati per classi di età, sembrano essere le donne più giovani a beneficiare di più della convivenza: se per il 45% della fascia tra i 25 e i 34 anni condividere tutto migliora la vita sessuale, la percentuale scende al 30% fra le over 45, più disilluse, al punto che quasi 6 su 10 dichiarano di non aver notato differenze.
SEMBRA CHE: se da un lato le donne più giovani, agli esordi della vita comune, trasmettono anche nella sessualità questi valori positivi dall'altro canto le intervistate più mature risentono del passare degli anni e perdono l'entusiasmo e l'aspettativa iniziale.

 
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LA SENTENZA DI CASSAZIONE, GENITORI, FIGLI, VICINI DI CASA, CONDOMINIO, MOLESTIE, BIMBI RUMOROSI, INSONNIA, STRESS,

Post n°4581 pubblicato il 21 Agosto 2010 da psicologiaforense

 

 

 

 

 

Inutili le denunce contro i genitori di bimbi "rumorosi"

Sono inutili le denunce dei vicini di casa contro i genitori molto permissivi che consentono ai loro bambini di fare rumori che disturbano chi vive nell'appartamento sottostante. Lo sottolinea la Cassazione invitando chi ha il sonno interrotto – fin dalle cinque del mattino, da gare con le biglie e spostamento di mobili per giocare a nascondino – a non rivolgersi alle vie penali ma a intraprendere la causa civile per risarcimento danni al diritto alla quiete domestica. Gli "ermellini", infatti, con la sentenza 246, ricordano che per l'azione penale contro il padre e la madre responsabili delle piccole pesti è necessario che i rumori disturbino più di una famiglia e non solo quella con le pareti a diretto contatto coi i baby-molestatori. Il nucleo familiare o anche il singolo che riceve i danni acustici può, invece, chiedere di essere risarcito. Così la Suprema Corte ha annullato la condanna a una mamma di Porretta Terme – Anna G. – denunciata dal vicino dopo che anche la polizia aveva constatato che fin dalle prime ore dell'alba i suoi figli facevano un rumore insopportabile con i giocattoli. Per Piazza Cavour il fatto non è punibile ma il disturbo che produce può essere monetizzato.
 
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SCIENZA, ATTUALITA', CULTURA, TRANSESSUALI, TRAVESTITI, TRANSGENDER, SCIENZA, COSTUME, SOCIETA', ANTROPOLOGIA, PSICOLOGIA

Post n°4580 pubblicato il 21 Agosto 2010 da psicologiaforense

L'era transgender

"La donna non si metterà un indumento da uomo né l’uomo indosserà una veste da donna; perché chiunque fa tali cose è in abominio al Signore tuo Dio".
Per secoli questa ingiunzione del Deuteronomio è stata la citazione preferita dei puritani che infierivano contro ogni forma di travestitismo, dagli spettacoli rinascimentali inglesi a quelli delle drag queen contemporanee. Prima ancora che determinare la classe sociale di appartenenza, infatti, l’abbigliamento ha sempre fornito un’informazione fondamentale: questa persona è un maschio oppure una femmina.
Agli inizi del Novecento, però, l’imperativo biblico cominciò lentamente a perdere di senso. Per le strade giravano le prime donne in pantaloni né disdegnavano di comparire in pubblico vestite da uomo alcune vip, come la diva del cinema Greta Garbo, la pittrice Frida Kahlo o la cantante Josephine Baker. Nel film Marocco (1930) l’attrice tedesca Marlene Dietrich, indossando un frac nero e un cappello a cilindro, si chinava a baciare una donna: era il primo bacio omosessuale della storia del cinema e la scena, pur facendo scandalo, piacque moltissimo a gran parte degli spettatori.
Ma se, nel caso delle donne, l’adottare abiti maschili si confondeva con la battaglia politica per l’emancipazione, molto meno comprensibile – e socialmente accettabile – sembrava il fenomeno contrario.
A coniare il termine “travestito” per definire l’uomo che ama assumere sembianze femminili con l’aiuto di vestiti e trucco fu per primo il medico tedesco (e omosessuale) Magnus Hirschfeld, a suo tempo definito “Einstein del sesso” per i suoi studi approfonditi nel campo. Hirschfeld aveva osservato che il fenomeno del travestitismo non aveva molto a che fare con l’omosessualità. Anzi: a suo dire era più frequente tra gli eterosessuali. Né era chiaro il significato di quel fenomeno. Nella maggior parte dei casi, infatti, gli uomini che vestivano in abiti femminili (come le drag queen dell’epoca) esasperavano abiti e trucco: più che assomigliare a una donna, ne erano una parodia.
Effetti comici erano cercati anche dai primi travestiti cinematografici. Nella commedia di Billy Wilder A qualcuno piace caldo (1959), i due protagonisti si travestono da donne per entrare a far parte di un’orchestra femminile e sfuggire così a una gang malavitosa. Tra le tante gag la più memorabile restò per tutti la scena finale, quando il miliardario Osgood, innamorato di “Dafne” (in realtà Jerry, l’attore Jack Lemmon), commenta la scoperta della sua virilità affermando candidamente che “Nessuno è perfetto”. Come dire: il fatto che sei uomo un po’ mi dispiace, ma in fondo è un dettaglio. La trovata era umoristica, ma era anche il segno di un cambiamento culturale in atto.

 
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LA NOTIZIA CURIOSA DEL GIORNO

Post n°4579 pubblicato il 21 Agosto 2010 da psicologiaforense

Wrestling alpino In Svizzera si assegna il titolo

Otto ring di terra disposti a formare un esagono, 200 mila visitatori e un nutrito gruppo di atleti pronti a sfidarsi. Questo il programma del festival di wrestler svizzero che si è aperto a Frauenfeld. Questa particolare variante della lotta viene considerato lo sport più antico del Paese; anche per questo la corona di campione è un traguardo ambitissimo...

 
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QUI PADOVA: CALCIO, BESTEMMIE, PARROCO, GIOCATORI DEDITI AL TORPILOQUIO, SQUADRA SFRATTATA,

Post n°4578 pubblicato il 21 Agosto 2010 da psicologiaforense

Troppe bestemmie in campo,sfrattati

Padova, parroco espelle squadra calcio


Troppe bestemmie in campo, un brutto esempio per gli spettatori e anche per gli altri giocatori. Così il parroco di Sant'Elena, un comune del Padovano, ha deciso di sfrattare dall'impianto di calcio la locale squadra amatoriale. Ufficialmente gli allenamenti sono stati blocccati per lavori di ristrutturazione, ma don Domenico Zaggia non nasconde che la decisione è stata presa perché nelle fasi di gioco più animate volano troppe parolacce.  "Secondo il parroco - dice Orfeo Dargenio, presidente del Calcio Sant'Elena 1996 - i giocatori in campo non rispettano l'etica cristiana e sono spesso protagonisti di baruffe".

Sono passati soltanto 15 giorni dall'inizio delle gare, si lamenta ancora Dargenio, e con questa decisione "don Domenico ci mette in serie difficoltà. La carità cristiana insegna il perdono: se negli anni abbiamo sbagliato, non ci sembra giusto che a pagarne le conseguenze siano pochi ragazzi". Irremovibile per ora il parroco, anche se lascia aperta la porta a una possibile riconciliazione.

"Non vogliamo buttar fuori nessuno - spiega - ma vogliamo avviare una riflessione nel mondo dello sport, su come deve essere vissuto l'agonismo, sul suo significato più profondo, che non può essere che quello di far crescere le persone".

 
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FOTO DEL GIORNO

Post n°4577 pubblicato il 21 Agosto 2010 da psicologiaforense

L'Onu: in Pakistan catastrofe come tsunami

Un ragazzino beve in un campo tendato a Sukkur, nella provincia di Sindh. Sono oltre 20 milioni le persone colpite in Pakistan da quella che le Nazioni Unite hanno definito una catastrofe paragonabile al terremoto di Haiti e allo tsunami del 2004. Vista l'ampiezza e la gravità della situazione dopo le alluvioni l'Onu ha lanciato un appello di raccolta fondi per sostenere il lavoro di 5 Ong della propria rete, impegnate fin dai primi giorni dell'emergenza a portare i necessari aiuti alle popolazioni colpite (Ap)

 
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