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Messaggi del 11/09/2010
Post n°4650 pubblicato il 11 Settembre 2010 da psicologiaforense
PADOVANI GRAN DOTTORI MADRE PERDE IL FIGLIO IN SBALORDITIVE CIRCOSTANZE NEGLI OSPEDALI PADOVANI, SEMPRE A PADOVA BIMBO (MASCHIO) DI 5 MESI VIENE VACCINATO CONTRO IL CANCRO ALL'UTERO In una sola giornata da questa mia città arrivano notizie di ben due errori sanitari. Uno gravissimo, in cui una ragazza di soli 27 anni ha perso il suo bambino e ora è in coma farmacologico , in imminente pericolo di vita; poi, uno non mortale ma comunque allarmante. Lo scambio di vaccini avvenuto a Limena (Padova) dove è stato somministrato per errore a un bambino di 5 mesi un farmaco contro il tumore all'utero. Per fortuna il bambino non è morto, ma cosa potrebbe accadere la prossima volta? Queste non sono notizie sono bollettini di guerra. Una situazione generale gravissima, da Nord a Sud, su cui bisogna intervenire al più presto. E NON A PAROLE!
Post n°4649 pubblicato il 11 Settembre 2010 da psicologiaforense
La piccola Kampush: 3096 giorni di inferno in una biografia
Picchiata duecento volte a settimana fino a sentirsi «spezzare la spina dorsale», costretta a fare in continuazione le pulizie di casa seminuda, obbligata a dormire ammanettata al suo aguzzino. Natasha Kampush, quattro anni dopo la fuga dalla sua prigione nei pressi di Vienna, racconta per la prima volta il suo «inferno» in un'autobiografia, anticipata dal Daily Mail, in cui ripercorre quei drammatici 3.096 giorni nelle mani di Wolfgang Proklopuil. Natasha fu catturata nel marzo del 1998 a soli dieci anni mentre andava a scuola. Rinchiusa in uno scantinato senza finestre e sottoposta a torture fisiche e mentali, riuscì a fuggire dalla sua prigione nell'agosto del 2006. Proklopuil, 44 anni, si suicidò poco prima dell'arrivo della polizia. Nel libro, che uscirà il prossimo 16 settembre, Natasha racconta i particolari della prigionia e le fissazioni dell'uomo che voleva essere chiamato «Maestro», «Mio signore» e che la costringeva a inginocchiarsi davanti a lui: «Sei la mia schiava», le diceva. Priklopil, ex ingegnere della Siemens, aveva detto a Natasha che i suoi parenti si erano rifiutati di pagare il riscatto: «Sono felici di liberarsi di te», le ripeteva. A 14 anni, per la prima volta, Natasha fu costretta a dormire con il suo carceriere. «Ero paralizzata per la paura: ha legato i miei polsi ai suoi con delle manette di plastica. Non potevo fare alcun rumore, la mia schiena era stata colpita così forte che era diventata blu, mi faceva così male che non riuscivo ad appoggiarmi e le manette mi tagliavano la pelle», racconta. «Non si trattava di sesso, voleva semplicemente qualcosa da coccolare», scrive la ragazza. La Kampush ricorda anche quando Priklopil le faceva la doccia nuda nella vasca: «Mi lavava come un'automobile». Nell'autobiografia, Natasha racconta di essere stata costretta a radersi i capelli e di aver tentato più volte il suicidio.
Post n°4648 pubblicato il 11 Settembre 2010 da psicologiaforense
RAGLIO D'ASINO NON
cosa fare? Ignorarlo!
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Inviato da: Nuvola_vola
il 09/01/2019 alle 19:15
Inviato da: moltiplicazeri
il 16/12/2018 alle 17:51
Inviato da: monellaccio19
il 01/11/2018 alle 07:57
Inviato da: Brillante.Nero
il 06/09/2018 alle 23:51
Inviato da: casadei.lisetta
il 24/04/2018 alle 10:49