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Messaggi del 08/10/2010

 

DESIDERIO DI UCCIDERE, PERCHE' UCCIDERE, VORREI UCCIDERE, CRIMINOLOGIA, PSICOLOGIA FORENSE, SCIENZE, CULTURA, MEDICINA LEGALE

Post n°4770 pubblicato il 08 Ottobre 2010 da psicologiaforense

 CRIMINOLOGIA

 

QUINTO NON UCCIDERE

ELENCO DI TUTTE LE MOTIVAZIONI CHE EX SE O COMBINATE TRA LORO  CONDUCONO AL "BISOGNO DI UCCIDERE":   

 

Uccidere per denaro

Uccidere per il proprio successo

Uccidere per gioco

Uccidere per fastidio

Uccidere per piacere sessuale

Uccidere per vendetta

Uccidere per invidia

Uccidere per imitazione

Uccidere per compassione

Uccidere per follia  (L 'oligofrenia, la schizofrenia, la maniacalità, la ossessività, gli stati di dipendenza, la sindrome edipica, la follia delle ideologie)

Uccidere per uccidere

Uccidere per caso

 
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ITALIA CRIMINALE, FAMIGLIE DI SANGUE, DORETTA GRANERIS, ERIKA DE NARDO, DELITTI ITALIANI, CRIMINOLOGIA, PSICOLOGIA FORENSE

Post n°4769 pubblicato il 08 Ottobre 2010 da psicologiaforense

STORIE, STORIELLE, STORIACCE

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ERIKA E DORETTA DUE TRAGEDIE
COSI' UGUALI E COSI' DIVERSE

 

Due giorni di ordinaria normalità, di quelli che non ti offrono brividi o motivi particolari d'interesse, un po’ di noia, magari. Venerdì 14 novembre 1975 fu annunciata la fine prossima ventura del dittatore spagnolo, generalissimo Francisco Franco, da un mese in coma; Mercoledì 21 febbraio 2001, Silvio Berlusconi, negò la presenza di un “conflitto di interessi” e gridò al complotto della sinistra. Eppure, quelli, si trasformarono in giorni di straordinaria follia. Nella nebbiosa mattinata novembrina, a Vercelli, una ragazza di 18 anni, Doretta Graneris,(FOTO IN ALTO) massacrò a colpi di pistola la famiglia. Genitori, nonni e fratello tredicenne. Accanto aveva il fidanzato, insieme decisero il colpo della vita, quello che doveva garantir loro denaro e la totale libertà. All'interrogatorio, come avvertì il rischio, rovesciò sul complice tutte le colpe. «E' stato Guido a sparare. Con due pistole». «Anche lei ha fatto fuoco», fu la risposta che fece scoprire la faccia inedita dei protagonisti di «uno dei crimini più efferati della storia criminale italiana». Un quarto di secolo più tardi una donna, Susy Cassini De Nardo, e il figlioletto Gianluca, sono massacrati nella loro casa di Novi Ligure. Lei a coltellate, ferito e annegato nel bagno il ragazzo. Salva Erika, la sorella. Che racconta dell'irruzione di una banda forse di albanesi. Ma la realtà è mille volte peggiore: la colpevole è quella ragazzina non ancora diciassettenne,(FOTO SOTTO) come Doretta aiutata nello scempio dal fidanzato, Omar. Questi drammi ci scaraventano in un mondo che vorremmo estraneo ma che avvertiamo pericolosamente vicino. «Un quarto di secolo», il tempo che separa la due tragedie, ha il gusto di un'espressione suggestiva, ma, forse, senza significato. Quando la follia s'impadronì di Doretta, la  televisione, anzi, le televisioni, avevano appena cominciato quella spietata concorrenza che oggi le porta a frugare fino all'ultima penombra, all'ultima lacrima. Erika ha percorso fino in fondo quella palude e, come unica difesa, le hanno sfumato l'immagine del volto. Ma non sempre. E vien da domandarsi se abbia capito sul serio che cosa ha fatto quando dice:  “So di non essere pazza. Oggi l'unico assilo che ho è l'idea di diventare madre un domani, con quale coraggio potrò esserlo? Mi domando che futuro avrò... Mamma, la mia vita è finita”.

 
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RIFLESSIONI, PENSIERI, RELIGIONE E SCIENZA, ANIMA MUNDI, CULTURA, FEDE, RAGIONE, EPISTEMOLOGIA, INDAGINE SCIENTIFICA,

Post n°4768 pubblicato il 08 Ottobre 2010 da psicologiaforense

LA RIFLESSIONE

 

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TEOLOGIA E SCIENZA: LA SFIDA DEL TERZO MILLENNIO

 


La riformulazione delle domande teologiche in termini fisici, logici e matematici, lungi dall'essere un delirio di potenza e un tentativo di estendere impropriamente l'indagine scientifica ad ambiti metafisici che non le competono, non è che un naturale sviluppo di tendenze implicite in entrambi i campi della fede e della ragione. Gli scienziati non possono ignorare i fatti: diversamente da certi filosofi, che si nascondono dietro il fragile paravento del motto di Nietzsche che "ci sono solo interpretazioni". E i fatti della storia della religione sono che ciò  che Anassagora chiamava l'Intelligenza del mondo, Platone l'Anima mundi, i confuciani la Grande Armonia, gli stoici pneuma e i cristiani Spirito Santo, si chiama oggi campo gravitazionale o quantistico. E la sua rivelazione sta scritta non sulle tavole di Mosè, ma nelle equazioni di Einstein e Schrodinger.

 
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TESTI E PRETESTI, ZOOLOGIA, ETNOLOGIA, UOMINI E BESTIE, RE LEONE, COSTUME, SCIENZA,LEONESSE CODARDE E VIGLIACCHE

Post n°4767 pubblicato il 08 Ottobre 2010 da psicologiaforense

TESTI&PRETESTI

… E IL RE LEONE TREMO' DI PAURA


Oggi abbiamo visto inoltre che  non è vero che tutte le leonesse sono delle eroine. Ce ne sono anche parecchie codarde e vigliacche...

 

 

Chi osa dubitare del coraggio del re Leone, monarca assoluto della foresta? Non per nulla si dice che basta il suo ruggito a seminare il terrore tra tutti gli animali. Ma la scienza, si sa, non si ferma neppure davanti ai re. Anzi, visto che il suo habitat è la savana, si contesta addirittura il suo titolo di “re della foresta”. E poi, che razza di re è uno che dedica la maggior parte della sua giornata all'ozio? Che può starsene anche dodici ore di fila pigramente sdraiato al suolo limitandosi a sbadigliare o a leccarsi una zampa? I lavori pesanti, si è scoperto, lui li lascia fare alle femmine. Sono loro le cacciatrici che operano in gruppo in stretta cooperazione, procedendo sottovento perchè il loro odore non possa giungere alle narici dell'animale inseguito. Una volta catturata la preda, il leone deve solo fare la fatica di andarsi a prendere la sua cospicua parte di banchetto. E sono sempre loro, le femmine, che si battono ben più dei maschi per la difesa del territorio. Le nostre nozioni erano arrivate a questo punto.
Ma ecco che oggi si viene a sapere un'ulteriore precisazione. Non è vero che tutte le leonesse siano delle eroine. Ad esempio, il prof. Rob Heinsohn da anni registra i ruggiti delle leonesse nemiche e li trasmette da alcuni altoparlanti piazzati a qualche centinaio di metri dal luogo dove i leoni trascorrono la notte. Cosa succede allora? In un primo gruppo, tutte le leonesse insorgono al primo ruggito e partono all'attacco. In un secondo, una soltanto è l'intrepida che si muove per affrontare il nemico e in un terzo, le leonesse si scambiano tra loro un'occhiata e poi decidono di riprendere il sonnellino. Come si può spiegare la diversa reazione delle leonesse? Le cosiddette “coraggiose” sono forse le femmine dominanti, quelle che hanno maggior successo nella caccia, più abituate all'attacco. E le codarde? Come mai sono tollerate? Qui la spiegazione diventa un tantino antropomorfica. Probabilmente le dominanti hanno verso le sorelle stupide e accidiose l'atteggiamento indulgente di noi umani quando chiudiamo un occhio sulle debolezze dei "perdenti".

 
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LA FOTO DEL GIORNO, alberghi curiosi, architettura, curiosità, edifici, hotel, lusso,

Post n°4766 pubblicato il 08 Ottobre 2010 da psicologiaforense

UN HOTEL TRA LE NUVOLE

Che cosa ci fa una casa lassù? Aspetta i suoi abitanti. Si tratta infatti di un albergo, uno dei più strani del regno unito.
Si chiama House in the clouds, in italiano la casa tra le nuvole, ed è stata ricavata da una vecchia cisterna per l’acqua costruita nel 1923 nei pressi diThorpeness in Suffolck, in Inghilterra. Poi è stata trasformata in una abitazione e in seguito in un albergo. Oggi sui 5 piani si trovano 5 camere in affitto per weekend o settimane intere.

 
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